Lettere dal Lombardo Veneto verso altri ASI per via di mare

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fildoc
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Re: Una lunga traversata adriatica

Messaggio da fildoc »

Perchè irrisolvibile?
A me la spiegazione torna!

Caso anomalo...
Ma credibile e plausibile.

Per restare nel tecnico senza fantasie:
Missiva proveniente dall'impero asburgico con francobolli occasionalmente non annullati
Non ritenuti validi all'ufficio di Ancona, il latore della lettera, presente all'atto, pagava il porto pontificio assolvendolo con il francobollo richiesto.

Poi se si vuole una nota:
L'ufficio annullava tutti i francobolli e, poichè gli annulli non eran nitidi,
probabilmente ne apponeva un ulteriore a lato su uno spazio pulito,
affinchè fosse meglio leggibile.
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francesco luraschi
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Re: Una lunga traversata adriatica

Messaggio da francesco luraschi »

Io ho scritto "irrisolvibile" perché non sappiamo se la lettera venne per esempio imbucata o presentata all'UP di Ancona da qualcuno.

Sicuramente un po' di più si intuisce se si parte dal concetto che l'impostazione avvenne nel Pontificio ma comunque una lettera forwarded in tariffa "Lloyd" e neppure "via terra" è quanto meno inusuale.

Ma poi perché il 4 baj???? :mmm: L'affrancatura è in tariffa a destino: a me non risulta che i francobolli non annullati in partenza nella lega postale non erano ritenuti validi in arrivo; tra l'altro se lo fossero stati la tassa (o il francobollo in baj) sarebbe stata diversa.

L'unica maniera per invalidare quanto scritto nella convenzione postale è l'impostazione nel Pontificio, probabilmente a AN

Forse qualcosa è successo tra TS e AN

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francesco luraschi
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Re: Una lunga traversata adriatica

Messaggio da francesco luraschi »

Ecco un interessante lotto di lettere spedite da Trieste ad Ancona nel 1862 col vapore, anno importante durante il quale venne ripristinata la convenzione postale tra Austria e Regno d'Italia.

Le lettere presentano un'interessante gamma di timbri, annulli, bolli e tassazioni diverse.


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francesco luraschi
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Re: Una lunga traversata adriatica

Messaggio da francesco luraschi »

Ecco la spiegazione alle lettere le cui date coprono interamente l'anno 1862. Le date sono prese dai testi tutti di carattere commerciale:

-lettera del 22.04.62: Fino al 15.05.1862 la corrispondenza AU>IT è franca fino al rispettivo confine.

Trieste anticipa il passaggio dalla III distanza (15 nkz) alla II distanza (10 nkz) prima del 15.05.62 (ho altri riscontri), per cui i 10 nkz vanno bene per l’Austria (infatti non c’e’ affrancatura insufficiente austriaca).

Tassa a destino di 5 cent perché Ancona, in questo periodo, gode di tassazione agevolata: 5 cent invece di 20 cent (anche di questo ho altri riscontri).



-lettera del 03.06.62: Fino al 30.09.1862 le affrancature parziali non vengono conteggiate, quindi tutto quanto insufficientemente affrancato viene perso.

E’ tornata in vigore la convenzione del 1854, quindi spettanze AU per A2=10 nkz, di conseguenza l’Austria è a posto (infatti non marca la lettera con bollo insufficiente).

Il bollo insufficiente rosso è italiano: in Italia non si conteggiano i 10 nkz e si tassano 55 cent per normale tariffa A2>S2 in PA.


-lettera del 02.12.62: In perfetta convenzione del 1854: tassa A2>S2 in PA = 55 cent. Infatti era ancora possibile spedire in PA.



-lettera del 24.12.62: Dal 1.10.62 le affrancature parziali vengono scalate, per cui cambia il metodo del conteggio.

Nessun debito austrico perchè l’affrancatura di 10 nkz copre tutte le spettanze austriache A2.

Ma 10 nkz non bastano per il PD (quindi bollo insufficiente) perchè mancano 6 nkz (la tariffa PD A2>S2 è 16 nkz).

Di conseguenza, a destinazione si conteggiano solo le spettanze S2=28 cent, come al solito arrotondati per eccesso ai 5 cent successivi, quindi tassa a destino di 30 cent.


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francesco luraschi
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Re: Una lunga traversata adriatica

Messaggio da francesco luraschi »

Ecco una lettera inusuale, se non addirittura unica, che via terra da Milano raggiunge Napoli.

E' particolare perché nell'estate del 1853 le lettere semplici dal Lombardo Veneto per Napoli andavano prepagate almeno fino al confine con il Pontificio con un francobollo da cent.15, oppure fino al confine del Regno di Napoli con cent.45 (in eccesso), oppure ancora in contanti per almeno 3 carantani.

Rispettivamente tali lettere dovevano portare:

- un francobollo annullato in nero con bollo C1

- un bollo C1 rosso e la tassa al verso.

Le lettere in franchigia invece portavano il bollo piccolo su tre righe. In questo caso inoltre il testo è di carattere privato ...

La lettera in questione non rientra in alcuna categoria, tra l'altro non venne tassata nè in partenza nè in arrivo e i 10 bajocchi dei diritti pontifici risultano depennati.

Quindi ...

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fildoc
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Re: Una lunga traversata adriatica

Messaggio da fildoc »

lettera prepagata a Milano
non sappiamo per quanto
forse fino a destino...
infatti i 10 grana e non baiocchi dapprima segnati da pagare al regno di Napoli dal destinatario per il trasporto interno furono depennati.

Ovviamente è solo un'ipotesi
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francesco luraschi
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Re: Una lunga traversata adriatica

Messaggio da francesco luraschi »

Sì e no.

Cominciamo dai sì: giusti, ovviamente, i 10 grana depennati e non bajocchi.

No: non era possibile spedire in PD dall'Austria a Napoli. Anche se lo fosse stato la lettera milanese avrebbe avuto un aspetto diverso.

Bisogna guardare attentamente il frontespizio. Il testo è di interesse relativo anche se il mittente è un personaggio storico


https://it.wikipedia.org/wiki/Cesare_Gi ... ella_Porta


e si scrive di una pratica diffusa all'epoca che permetteva di risparmiare diversi soldini ed è una delle spiegazioni di una tipologia di lettere finora interpretate in maniera non esaustiva.

Eventualmente si può ricorrere a google books.

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lucasa
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Re: Una lunga traversata adriatica

Messaggio da lucasa »

Il futuro senatore chiamato da Cavour ad organizzare lo stato spedisce le lettere per conto del funzionario delle poste napoletane e viceversa approfittando di una qualche prassi per cui destinatari funzionari delle poste non pagavano ?
Una specie di forwarded in franchigia visto che dice di aver spedito la lettera acclusa
Bel esempio da parte del conte.
Ho capito male? Ciao luca
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francesco luraschi
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Re: Una lunga traversata adriatica

Messaggio da francesco luraschi »

La strada che indichi è quella giusta.

Il destinatario teorico, Don Salvatore Fuentes, era un ufficiale postale a Napoli. Nel 1863 era ufficiale di 1°classe e fu tra quanti versarono il contributo di una lira per le vittime del brigantaggio. Ma sarà stato lui la persona a cui il Della Porta si riferiva con "Di Lei Devotissimo Servitore e Amministratore"?


Proviamo però a ricostruire le prime fasi della vicenda: il Della Porta imbuca la lettera chiusa a Milano e questa parte "volando" per Napoli? :mmm:

Quindi conoscendo il nominativo di un postale a destinazione chiunque poteva mettere in moto l'ingranaggio di esenzione dal porto? :mmm:

Forse manca un piccolo dettaglio ...

La "lettera che vi era acclusa" di cui si scrive riguarda una spedizione in arrivo a Milano, non si sa in quale maniera ma forse identica a questa. Poi la lettera venne rispedita a Brenta (VA) magari per posta o magari no.

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francesco luraschi
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Re: Una lunga traversata adriatica

Messaggio da francesco luraschi »

Il Della Porta doveva avere entrature ai piani alti della posta di Milano, sicuramente a livello di personale di carriera (ufficiali) e non certo limitate ad inservienti e ausiliari a cui toccavano i compiti più umili, ai primi la timbratura dei francobolli.

Questi ammanigliamenti gli permisero di potere affidare la lettera ad un postale che, in virtù dell'antico privilegio di potere spedire la propria corrispondenza esente da porto, si prestò all'invio. Per lo stesso motivo a Napoli i 10 grana a carico dell'ufficiale Salvatore Fuentes vennero cassati.

Era una pratica ai limiti della legalità che non si sa neppure quando e se venne a cessare, tanto che chiedo cortesemente se qualcuno conosce identici invii del periodo di Regno e Repubblica.


Ne è nata una lettera che esula dal panorama degli invii standard tra Milano e Napoli. Solo con la "mediazione" di un postale, e non con l'impostazione in cassetta avvalendosi della mediazione della posta come servizio, tale invio divenne possibile.

Chissà se esistono altre simili sulla stessa tratta. :mmm:

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tigiolo71
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Re: Una lunga traversata adriatica

Messaggio da tigiolo71 »

carissimi, partecipo anche io a questo interessante argomento e propongo 2 buste spedite da Trieste per Senigallia e Ancona...

la prima, del febbraio 1856, viaggiata " col vapore p. Ancona" è affarancata insufficientemente con un unico bollo da 9 kr. La tariffa era sufficiente per Ancona ma non per Senigallia, per la quale necessitavano 15 kr. Conseguentemente venne tassata per i 6 kr mancanti oltre a ulteriori 3 kr di sanzione. In arrivo l'importo mancante venne convertito in 8 baj,

la seconda, del 17 aprile 1861 affrancata franca sino al confine per 15 kr. In arrivo, mi sembra abbia subito un ulteriore tassazione della quale, però, chiedo conferma. Si tratta di "0,5" centesimi?

Un augurio di buon inizio estate a tutti!
Alfonso
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fildoc
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Re: Una lunga traversata adriatica

Messaggio da fildoc »

eccole senza link:
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francesco luraschi
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Re: Una lunga traversata adriatica

Messaggio da francesco luraschi »

Riguardo la lettera sopra non ci sono problemi, la tassazione è già stata sciolta. :evvai:

Quanto a quella sotto non mi trovo molto. Una domanda: i timbri portano date diverse (17/04-03/04)? :mmm:

Ad ogni modo il periodo è controverso ...

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stiraeammira
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Re: Una lunga traversata adriatica

Messaggio da stiraeammira »

Diciamo che il bollo e relativo annullo TRIEST dell' 3/4 sono un pò strani.... :mmm:
triest.jpg
La mezzeria della data tra I e E di TRIEST dove è?

Elaborando....

Il 3 è correttamente nella mezzeria tra I e E, mentre il 4 pare messo in verticale....e sotto il francobollo (pare).... :lente: ...aggiunto? :mmm:
triest_elaborato.jpg
Andrea
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Andrea
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elfo5
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Re: Una lunga traversata adriatica

Messaggio da elfo5 »

Andrea hai ragione! Osservando bene anche sotto la "S" di TRIEST appare nella busta un pezzo di "T".
Ciao: Alfredo
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fildoc
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Re: Una lunga traversata adriatica

Messaggio da fildoc »

purtroppo la busta sembra proprio tarocca!
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ciao
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Fildoc
tigiolo71
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Re: Una lunga traversata adriatica

Messaggio da tigiolo71 »

E io che non mi ero accorto di niente!!! Grazie per la dritta!!! :-) :-) :-)

Alfonso

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Tergesteo
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Re: Lettere dal Lombardo Veneto verso altri ASI per via di mare

Messaggio da Tergesteo »

Spero di trovarne una da Venezia, ma intanto mi sono procurato una lettera da Trieste per Gallipoli via Brindisi, viaggiata per mare con i vapori del Lloyd, sempre sulla nostra linea:
Austria lettera n°4M C1 Triest via di mare Brindisi per Gallipoli.png
Non potendo essere affrancata a destino la tariffa di 6 kreuzer assolve le competenze del Lloyd.

Parte da Trieste il 23 settembre 1856, sempre di martedì con una delle sole due corse del mese (soltanto nel 1858 la frequenza diventerà settimanale).

Una volta giunta a Brindisi la lettera va a Napoli con arrivo il 29:
Austria lettera n°4M Triest-Brindisi retro.png
L'iniziale tassazione di 25 grana (23 grana per due fogli e 2 grana per il porto interno, spiegazione comunque poco convincente) viene cancellata col timbro "corretta" e diminuita a 10 grana, corrispondente alla tariffa per lettere di un foglio dall'Austria.
Non viene tenuto in conto del porto interno.

Fa senso che la lettera non sia potuta giungere da Brindisi direttamente a Gallipoli ed abbia dovuto seguire un percorso tortuoso.

Segue...
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Lombardo Veneto (filatelia, annulli e storia postale), Toscana filatelia e storia postale dell'antica provincia di Arezzo, colori della IVa di Sardegna, ed a livello filatelico tutti gli ASI
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"Non temete nuotare contro il torrente, è d'un anima sordida pensare come il volgo, perché il volgo è in maggioranza."

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Re: Lettere dal Lombardo Veneto verso altri ASI per via di mare

Messaggio da Tergesteo »

La lettera è priva di testo ma l'unica scritta interna (con ogni probabilità del destinatario) ci fa capire che si tratta di una "forwarded" scritta da Venezia il 21 settembre a cui hanno risposto il 5 ottobre ed inviato l'ordine (o ricevuto il pagamento) il primo di novembre:
Austria lettera n°4M Trieste-Gallipoli, scritta interna.png
Visionando documenti simili, ho riscontrato una grande diversità ed incoerenza nelle tassazioni così come l'instradamento via Napoli non è stato sistematico.

Dovremo chiedere lumi agli amici napoletani!

Ciao: Ciao:

Benjamin
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Re: Lettere dal Lombardo Veneto verso altri ASI per via di mare

Messaggio da pasfil »

Ciao Benjamin ed un saluto a tutti.

La lettera è del 1856, quindi prima della riforma borbonica che nel 1858 introduceva l'uso dei francobolli nei territori continentali del Regno e variava le tariffe delle lettere.

Una breve sintesi.
Nel 1856 le lettere interne circolanti nel territorio continentale del Regno erano assoggettate ad una tariffa in ragione del volume e della distanza in miglia (erano quattro le distante: fino a 50 miglia, fino a 100, fino a 150, da 151) e venivano instradate su “cammini principali” che partivano da Napoli. I “cammini principali” avevano delle diramazioni lungo il tragitto, detti “cammini traversi”, sui quali la corrispondenza proseguiva per le officine di posta che non erano situate lungo il “cammino principale”.
Vi erano corse di “andata” che partivano da Napoli per i vari cammini principali e di “venuta” che dalle diverse località del Regno giungevano a Napoli.

Le lettere inoltrare su di un determinato cammino, quando dirette ad una località situata lungo il tragitto prima di Napoli, non giungevano a Napoli. Es.: le lettere da Bari a Foggia oppure da Bari a Manfredonia (FG) e viceversa, non giungevano a Napoli, in quanto sia il “cammino principale” che il “cammino traverso” erano attinenti al cammino di Puglia.

A Napoli confluiva, quindi, tutta la restante corrispondenza proveniente dai vari “cammini”, sia quella diretta a Napoli che la corrispondenza che a Napoli veniva smistata e fatta proseguire (doppia corsa) su altro “cammino principale” per raggiungere la località di destinazione.
Es.: una lettera da Bari a Sulmona o Aquila , sul cammino di Puglia giungeva a Napoli, dove veniva smistata ed instradata sul cammino degli Abruzzi affinché giungesse a destinazione (o viceversa).
A Napoli giungeva anche tutta la corrispondenza da e per l’estero, sia per le vie di terra che per le via di mare, alla quale veniva applicata una tassazione diversa da quella per le lettere native e circolanti esclusivamente all’interno del Regno. Tuttavia, ci sono delle eccezioni, come per le lettere provenienti dall’Austria che trasportate da natanti austriaci dell’Adriatico approdavano Brindisi (o Molfetta), quindi senza far scalo a Napoli.
E’ il caso della lettera postata a Benjamin, inoltrata via mare con natanti del Lloyd che sbarcata a Brindisi (bollo ovale sul recto) proseguiva via terra per Napoli, dove l’iniziale tassa di grana 25 veniva corretta per grana 10 e inviata sul cammino di Puglia per la consegna al destinatario in Gallipoli.
Sia Brindisi che Gallipoli hanno una distanza da Napoli superiore alle 151 miglia; mentre, la distanza tra Brindisi e Gallipoli è superiore 50 a miglia ma inferiore a 100 miglia.

Tenuto conto del luogo di destinazione e dell'inoltro via mare nell'Adriatico (natanti Lloyd) con sbarco della lettera in Brindisi, ritengo che alla lettera sia stata applicata la stessa tassazione di grana 10 che era prevista per lettera semplice proveniente dall’estero per le vie di mare e direttamente presa in carico in Napoli (come se fosse sbarcata a Napoli) che doveva essere recapitata al destinatario distante entro le 100 miglia da Napoli.
Se veniva applicata la tariffa per le lettere provenienti dall'estero con destinazione oltre 151 miglia da Napoli (come lo è Gallippoli che dista da Napoli 259 miglia) avrebbe avuto una tassazione maggiore.
In sostanza, per la determinazione della tassa non ha influito il percorso interno della lettera da Brindisi a Napoli e da Napoli a Gallipoli.
Ovviamente è solo una opinione.
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