Il segno diagonale sulle lettere franche
Il segno diagonale sulle lettere franche
Ciao a tutti, 5-1-1859,
mi è capitata questa lettera da Parma a Ferrara,quindi all'estero..,dal nulla che sò,non vedo numeri ne fb.,..
Qualcuno ha voglia di spiegarmela ? Che tariffa avrebbe dovuto avere ? Interessante ?
Grazie,Simone.
mi è capitata questa lettera da Parma a Ferrara,quindi all'estero..,dal nulla che sò,non vedo numeri ne fb.,..
Qualcuno ha voglia di spiegarmela ? Che tariffa avrebbe dovuto avere ? Interessante ?
Grazie,Simone.
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Re: Società degli Stati Parmensi
La lettera è del gennaio 1859, la tariffa per il primo porto e la seconda distanza era di 25 cent, diretta al Podestà di Ferrara.
La tariffa è regolarmente assolta, segno diagonale e timbro P.D in cartella.
Poteva capitare che la tariffa venisse assolta direttamente in denaro e non con l'apposizione del francobollo o dei francobolli corrispondenti.
Si tratta di un uso piuttosto infrequente nel Ducato di Parma, per questo motivo la lettera è interessante per gli studiosi di storia postale.
A presto!
La tariffa è regolarmente assolta, segno diagonale e timbro P.D in cartella.
Poteva capitare che la tariffa venisse assolta direttamente in denaro e non con l'apposizione del francobollo o dei francobolli corrispondenti.
Si tratta di un uso piuttosto infrequente nel Ducato di Parma, per questo motivo la lettera è interessante per gli studiosi di storia postale.
A presto!
Re: Società degli Stati Parmensi
Ti ringrazio,
gentilissimo.
gentilissimo.
- Antonello Cerruti
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- Iscritto il: 16 luglio 2007, 12:45
Re: Società degli Stati Parmensi
Chiedo se quel segno (che non significa certo l'importo dovuto, 25 cent.) e quel PD non indichino piuttosto che la lettera viaggiava franca di porto, visti il mittente ed il destinatario.
Gentile Brook1960, puoi aiutarmi a capire?
Grazie e cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Gentile Brook1960, puoi aiutarmi a capire?
Grazie e cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Re: Società degli Stati Parmensi
Il tema è sicuramente complesso.
Le lettere che godevano di franchigia dovevano necessariamente riportare i riferimenti dell'Ente che godeva dell'esenzione (timbri, numeri di protocollo per scaricare la tassa,...).
Tutto è possibile ma sicuramente anche i pagamenti in denaro da parte del mittente avvenivano, anche se infrequentemente, allego a tal proposito una lettera da Borgotaro a Piacenza del novembre del 1859.
Allego anche una franchigia del dicembre 1859.
A presto!
Le lettere che godevano di franchigia dovevano necessariamente riportare i riferimenti dell'Ente che godeva dell'esenzione (timbri, numeri di protocollo per scaricare la tassa,...).
Tutto è possibile ma sicuramente anche i pagamenti in denaro da parte del mittente avvenivano, anche se infrequentemente, allego a tal proposito una lettera da Borgotaro a Piacenza del novembre del 1859.
Allego anche una franchigia del dicembre 1859.
A presto!
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Re: Società degli Stati Parmensi
Allego anche il Porto Pagato...
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Re: Società degli Stati Parmensi
Grazie Brook,
per comunanza di segni,direi che è un porto pagato.
Perdonate la domanda,se è stupida, ma si poteva spedire in Franchigia "all'estero" ?.
per comunanza di segni,direi che è un porto pagato.
Perdonate la domanda,se è stupida, ma si poteva spedire in Franchigia "all'estero" ?.
Re: Società degli Stati Parmensi
Ciao,
in realtà di segno ne manca uno abbastanza importante che è l'ammontare dell'importo pagato annotato al verso, evidente, invece, nella lettera postata da Brook (in quel caso "2", per 20 centesimi).
Simone, tu che l'hai in mano (almeno credo), escludi che potesse esserci in origine un francobollo che si è staccato? Magari sulla sinistra della lettera, magari due francobolli accostati con timbro non passante...
La franchigia mi sento di escluderla anch'io, per l'assenza di segni di riconoscimento del mittente all'esterno della lettera.
Per rispondere alla tua domanda "stupida" : ciascuno stato stabiliva autonomamente quali erano le corrispondenze da recapitarsi in franchigia e, per quelle eventualmente dirette all'estero, dovevano essere concordate in una convenzione (e, ammesso che ve ne fossero, erano sempre casi molto limitati). Non conosco nello specifico la situazione nel Ducato di Parma, ma in genere per le corrispondenze tra enti e/o amministrazioni, alla cui categoria dovrebbe essere eventualmente ricondotta la lettera di cui parliamo, la franchigia - qualora concessa - riguardava la corrispondenza tra enti e/o amministrazioni dello stato, non quella con enti/amministrazioni di stati esteri.
S T A F F
Enrico Carsetti
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Sul (vecchio) Forum dal 6 dicembre 2003
Amo tutto ciò che è filatelia e (soprattutto) storia postale, ma ora sto collezionando:
- Cuba 1899-1917, storia postale
- Italia 1943-44, storia postale delle Marche in RSI
- Argentina 1897, cartoline postali Libertad cabeza chica con vedute
"Chi condivide con gli altri le proprie passioni viene trasportato in una vita incantata di felicità interiore che gli egoisti non conosceranno mai" (R. Bach)
Enrico Carsetti
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Re: Società degli Stati Parmensi
Ciao Erik,grazie,
mah!, forse ma molto forse, così come la vedi,sotto al PD a fianco del 12 manoscritto .. sembra .. ma se era,era 1 fb.
Mi tocca un'altra domanda stupida , ci fosse stato ..,c'era bisogno della linea trasversale ?,visto il PD ?
mah!, forse ma molto forse, così come la vedi,sotto al PD a fianco del 12 manoscritto .. sembra .. ma se era,era 1 fb.
Mi tocca un'altra domanda stupida , ci fosse stato ..,c'era bisogno della linea trasversale ?,visto il PD ?
Re: Società degli Stati Parmensi
Non ce n'era bisogno, ma neanche era vietato
Cercando velocemente su Delcampe, per esempio, ne ho trovata una con francobollo, PD e linea trasversale. Guarda caso, anch'essa diretta a Ferrara.
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Enrico Carsetti
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Re: Società degli Stati Parmensi
Grazie Erik,
non ne verrò mai a capo.
non ne verrò mai a capo.
- Antonello Cerruti
- Messaggi: 6544
- Iscritto il: 16 luglio 2007, 12:45
Re: Società degli Stati Parmensi
Ho trovato sempre ostico lo studio delle tariffe e delle tassazioni perchè ad ogni regola corrisponde un'eccezione o un errore dell'impiegato postale e si torna sempre a capo...
Lancio un'ipotesi a quanti si dilettano negli studi di questi argomenti e suggerito dall'osservazione che questi benedetti segni diagonali sono su lettere dirette all'estero.
Che non siano un riscontro finalizzato al conteggio della corrispondenza da sottoporre a tassazione tra gli stati interessati?
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Lancio un'ipotesi a quanti si dilettano negli studi di questi argomenti e suggerito dall'osservazione che questi benedetti segni diagonali sono su lettere dirette all'estero.
Che non siano un riscontro finalizzato al conteggio della corrispondenza da sottoporre a tassazione tra gli stati interessati?
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
- Mirco Mascagni
- Messaggi: 313
- Iscritto il: 17 agosto 2007, 21:57
- Località: Bologna
Re: Società degli Stati Parmensi
Arrivo tardi a questo topic.
A mio avviso la spiegazione di Brook è corretta ed esaustiva.
Avrebbe potuto esserci, sul retro, il segno della tassa pagata dal mittente, ma non era indispensabile.
La tariffa, infatti, pur in moneta diversa, era la stessa sia per lo Stato di partenza che per quello di destinazione.
La necessità di riportarla era molto più forte in periodo pre filatelico ed ante convenzione "Lega".
Tornerà utile (importante?) riportarla successivamente, come nel caso della lettera postata da Brook che è del novembre 1859.
In quella data siamo in periodo di Governo Provvisorio e le tariffe sono da poco cambiate, avendo adottato le tariffe sarde.
Il segno (la barra) sul fronte è riferita all'indicazione di tassa regolarmente pagata in partenza.
Anche questa non era indispensabile, mentre lo era in periodo ante convenzione. In quel periodo, infatti, una cosa era la tassa pagata dal mittente che non necessariamente (anzi, quasi mai) era sufficiente per coprire anche la tassa relativa al percorso nello Stato di destinazione.
Esistono infatti lettere con tassa assolta dal mittente, e dunque con barra o croce sul fronte, ma con tassa aggiunta a carico del destinatario.
Il PD, invece, indica tassa assolta fino a destino.
In questo caso, barra più PD, rendono superfluo indicare l'importo pagato.
Quanto alla franchigia (che anch'io escluderei in questo caso per mancanza di indicazione del mittente titolato di diritto di franchigia) poteva tranquillamente essere riconosciuta anche per la corrispondenza fra Stati. A patto che i soggetti fossero portatori di tale diritto per entrambi gli Stati. E questo era abbastanza comune in periodo di convenzione postale consolidata come in questo periodo (ma ancora per poco ...).
Esistono infatti (piuttosto rare) alcune lettere destinate o provenienti da Stati Europei che avevano la franchigia riconosciuta per un tratto e la tassazione per l'altro.
Penso di aver "sbrodolato" troppi pareri su troppi aspetti tutti in una volta ...
Magari, a seguire, se trovo materiale esplicativo ulteriore rispetto a quanto già riportato, posto alcune immagini ...
Mirco
A mio avviso la spiegazione di Brook è corretta ed esaustiva.
Avrebbe potuto esserci, sul retro, il segno della tassa pagata dal mittente, ma non era indispensabile.
La tariffa, infatti, pur in moneta diversa, era la stessa sia per lo Stato di partenza che per quello di destinazione.
La necessità di riportarla era molto più forte in periodo pre filatelico ed ante convenzione "Lega".
Tornerà utile (importante?) riportarla successivamente, come nel caso della lettera postata da Brook che è del novembre 1859.
In quella data siamo in periodo di Governo Provvisorio e le tariffe sono da poco cambiate, avendo adottato le tariffe sarde.
Il segno (la barra) sul fronte è riferita all'indicazione di tassa regolarmente pagata in partenza.
Anche questa non era indispensabile, mentre lo era in periodo ante convenzione. In quel periodo, infatti, una cosa era la tassa pagata dal mittente che non necessariamente (anzi, quasi mai) era sufficiente per coprire anche la tassa relativa al percorso nello Stato di destinazione.
Esistono infatti lettere con tassa assolta dal mittente, e dunque con barra o croce sul fronte, ma con tassa aggiunta a carico del destinatario.
Il PD, invece, indica tassa assolta fino a destino.
In questo caso, barra più PD, rendono superfluo indicare l'importo pagato.
Quanto alla franchigia (che anch'io escluderei in questo caso per mancanza di indicazione del mittente titolato di diritto di franchigia) poteva tranquillamente essere riconosciuta anche per la corrispondenza fra Stati. A patto che i soggetti fossero portatori di tale diritto per entrambi gli Stati. E questo era abbastanza comune in periodo di convenzione postale consolidata come in questo periodo (ma ancora per poco ...).
Esistono infatti (piuttosto rare) alcune lettere destinate o provenienti da Stati Europei che avevano la franchigia riconosciuta per un tratto e la tassazione per l'altro.
Penso di aver "sbrodolato" troppi pareri su troppi aspetti tutti in una volta ...
Magari, a seguire, se trovo materiale esplicativo ulteriore rispetto a quanto già riportato, posto alcune immagini ...
Mirco
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Re: Società degli Stati Parmensi
Vediamo allora alcuni esempi di quanto sopra descritto:
Lettera da Padova e diretta a Parma con il porto di seconda distanza fino al confine, regolato per contanti in partenza dal mittente, come annotato al verso con la cifra"6" Kr=30 cent. e segno diagonale al fronte oltre che da timbro "Franca" in rosso.
Viene poi aggiunto il segno "3" (decimi di lira parmense) sul fronte per tassa in entrata dovuta per lettere provenienti da Stati altre volte veneti (decreto 209 del 1847)
Lettera da Padova e diretta a Parma con il porto di seconda distanza fino al confine, regolato per contanti in partenza dal mittente, come annotato al verso con la cifra"6" Kr=30 cent. e segno diagonale al fronte oltre che da timbro "Franca" in rosso.
Viene poi aggiunto il segno "3" (decimi di lira parmense) sul fronte per tassa in entrata dovuta per lettere provenienti da Stati altre volte veneti (decreto 209 del 1847)
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Re: Società degli Stati Parmensi
A seguire, invece, una lettera per l'interno del 1855 senza francobollo e senza alcun segno di tariffa né barra diagonale; importo assolto dunque dal mittente fino a destino come da P.D. in cartella.
In questo caso, pur essendo per l'interno, non è tutto così scontato. La tariffa infatti, normalmente da 15 cent. in questo caso, fra Pianello e Parma, avrebbe potuto essere da 25 cent. quale rara tariffa per la non comune seconda distanza per l'interno. Sull'inverso di questa tratta infatti ( Parma-Pianello), è nota una lettera affrancata con un fb da 25 cent! Chissà cosa pagò effettivamente il mittente in questo caso ...
In questo caso, pur essendo per l'interno, non è tutto così scontato. La tariffa infatti, normalmente da 15 cent. in questo caso, fra Pianello e Parma, avrebbe potuto essere da 25 cent. quale rara tariffa per la non comune seconda distanza per l'interno. Sull'inverso di questa tratta infatti ( Parma-Pianello), è nota una lettera affrancata con un fb da 25 cent! Chissà cosa pagò effettivamente il mittente in questo caso ...
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Re: Società degli Stati Parmensi
Ed ecco la lettera sulla stessa distanza affrancata con 25 cent!
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Re: Società degli Stati Parmensi
E infine la franchigia.
La lettera seguente (luglio 1843) dal Portogallo a Parma attraversò il Portogallo, la Spagna, la Francia ed il Regno di Sardegna per poi giungere nel Ducato di PArma.
Viaggiò in franchigia riconosciuta da quasi tutti gli Stati attraversati. Venne infatti assoggettata unicamente a tassa di transito "2" in Francia
La lettera seguente (luglio 1843) dal Portogallo a Parma attraversò il Portogallo, la Spagna, la Francia ed il Regno di Sardegna per poi giungere nel Ducato di PArma.
Viaggiò in franchigia riconosciuta da quasi tutti gli Stati attraversati. Venne infatti assoggettata unicamente a tassa di transito "2" in Francia
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Re: Società degli Stati Parmensi
Ed ecco, per finire, il raro esempio di franchigia parziale:
Lettera del 23/5/1846. Il mittente (Conte De Rossi, membro della famiglia reale della Sassonia) godette della piena franchigia in partenza fino a confine LV come da "0" indicato in rosso, mentre il destinatario (benché illustre avvocato parmense) dovette sostenere la tassa in arrivo per l'interno del Ducato, come da segno "15" indicato al fronte.
Bhè, è ora che mi fermi ...
Mirco
Lettera del 23/5/1846. Il mittente (Conte De Rossi, membro della famiglia reale della Sassonia) godette della piena franchigia in partenza fino a confine LV come da "0" indicato in rosso, mentre il destinatario (benché illustre avvocato parmense) dovette sostenere la tassa in arrivo per l'interno del Ducato, come da segno "15" indicato al fronte.
Bhè, è ora che mi fermi ...
Mirco
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Re: Società degli Stati Parmensi
Ciao Mirco,
ottimo contributo e grazie per la bella carrellata
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Enrico Carsetti
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- Guido Morolli
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- Iscritto il: 8 settembre 2007, 14:50
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Re: Società degli Stati Parmensi
Bravo Mirco...
Guido
Guido