27 aprile 1863 - Da Barcellona a Civitavecchia per via di terra e di mare

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Luca Dermidoff
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27 aprile 1863 - Da Barcellona a Civitavecchia per via di terra e di mare

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Buongiorno,

La convenzione postale Franco-Pontificia, entrata in vigore il 1 ottobre 1853, indicava per le lettere spedite in Spagna, franche sino al confine Franco-Spagnolo, una tariffa di 22 bajocchi per ogni 7,5 grammi di peso.
La stessa tariffa si applicava alle lettere provenienti dalla Spagna ed affrancate sino al confine Franco-Spagnolo.
Dal 1860, sino al dicembre 1865, quando fu possibile spedire le lettere in plico chiuso attraverso l’Italia, le lettere venivano trasportate a Marsiglia con i postali francesi e viceversa. (Fonte pubblicazione di Mentaschi-Matha’).

La lettera che pubblico descrive destinazione e tassazione del percorso spagnolo/pontificio.
Da Barcellona il 27 aprile 1863 a Civitavecchia il 4 maggio 1863 come doppio porto.
Il percorso è prima via terra, nonostante l’apposizione a penna “Vapor Correo”, attraverso il varco pirenaico francese di Le Perthus, come testimoniato dal bollo doppio cerchio sul recto della lettera, poi arrivata a Marsiglia la lettera e qui viene apposto il timbro a inchiostro nero a tampone “44” baj di fornitura pontificia, al fine di definire le rispettive competenze Franco-Pontificie ed imbarcata sui vapori postali francesi; in arrivo a Civitavecchia venne apposto il bollo “Civitavecchia dalla Via di Mare”.
Le competenze per il porto singolo erano così suddivise tra i due stati:
22 baj corrispondevano a 110 centesimi di Franco francese (Fr. 1,10). Alla Francia andavano 96 centesimi ed allo Stato Pontificio 14 centesimi.

Cercando di approfondire ulteriormente la questione dei Bolli a tampone, essa è ben spiegata sulla pubblicazione del Fedele-Gallenga (Per Servizio di nostro Signore...) nel capitolo riguardante le convenzioni con la Toscana e la Francia del 1853.
Come prescriveva il regolamento della Convenzione Franco-Pontificia firmata il 1 aprile del 1853 agli art.19-20-21 venne introdotta una novità, quella dei timbri numerici a tampone che venivano usati vicendevolmente dagli uffici di scambio dei due stati.
Pertanto gli uffici pontifici avevano i timbri corrispondenti ai centesimi francesi (10,20) e quelli francesi avevano invece i timbri pontifici, tra cui il 22 ed il 44 corrispondenti alla tariffa per la Spagna.
Aggiungo infine che i timbri francesi da 10 e 20 centesimi furono usati ancora per molti anni, anche per annullare francobolli in centesimi dello Stato Pontificio per timbrare lettere del Circondario di Roma, Viterbo e Acquapendente.

La lettera che presento è proprio quella presente nella suddetta pubblicazione del Fedele-Gallenga appena acquisita al convegno di Verona.

Ciao: Luca

Rev LB Aug 2020
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