Pulizia e conservazione dei francobolli del Regno di Napoli

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ulisse
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Re: Ultimo acquisto: una crocetta

Messaggio da ulisse »

Ciao: Ciao:
francesm ha scritto:
il pigmento dei colori usati per la Trinacria e la Crocetta deriva essenzialmente dal blu oltremare, un pigmento che è di origine minerale e subisce le stesse alterazioni dei francobolli del Regno di Napoli stampati con pigmenti minerali per i colori del rosa di cui abbiamo parlato. Col tempo pertanto anche tali francobolli possono alterarsi per effetto degli agenti atmosferici e dell'acidità della carta assumendo il tipico colore blu scuro o nerastro: anche per essi, o anzi a maggior ragione per essi, avendo generalmente un maggior valore rispetto ai francobolli tradizionali di Napoli, vale ovviamente lo stesso discorso fatto in precedenza.

Per quanto riguarda il bicarbonato di sodio, sei proprio sicuro che con tale trattamento tu abbia neutralizzato stabilmente l'acidità della carta senza che questa subisca nel tempo, con il suo utilizzo ripetuto, alterazioni del colore con tinte che progressivamente tendono a sbiadirsi?
Se così fosse, il francobollo dopo averne ripristinato il colore, nel tempo dovrebbe mantenere stabile il suo colore e non subire più inscurimenti del substrato cartaceo, che invece purtroppo fatalmente riappaiono con, in aggiunta, un progressivo sbiadimento del colore.

Ma, se la tua esperienza in tal senso è positiva, non saranno certo le mie convinzioni a farti cambiare idea.

Ciao, grazie.
Francesco

Ovviamente tutte queste operazioni si possono eseguire "una tantum" sperando che siano sufficienti.

Non conosco ciò che crea l'azzurro delle Trinacrie o Crocette, ma non tutti i pigmenti minerali dei francobolli sono uguali o si comportano allo stesso modo.

Facciamo così, fra un anno proverò a postare il ½ Gr e confrontiamo se ci sarà un degrado o un'alterazione.
Di certezze assolute in questo campo non ce ne sono....
Queste cose spesso seguono regole empiriche....

:cof: :cof:
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Marino

Sostenitore dal 2010

Beato colui che pianta alberi alla cui ombra non potrà mai sedersi

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Francesco Melone
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Re: Ultimo acquisto: una crocetta

Messaggio da Francesco Melone »

Antonello Cerruti ha scritto:
francesm ha scritto:
....
ritengo di poter chiarire ulteriormente che l'acqua ossigenata non produce alcun composto differente rispetto a quello originario: il perossido di piombo che faceva parte dell' originario pigmento, a contatto con gli agenti atmosferici, si ossida o per meglio dire utilizzando il termine di Fortunato, salifica trasformandosi in solfuro di piombo (che io definivo solfito) producendo il caratteristico colore nero. L'acqua ossigenata neutralizza il solfuro trasformandolo in solfato di colore bianco, ma non è un nuovo composto che si sovrappone alla "patina" di solfuro sottostante mascherandola, ma semplicemente appunto l'effetto di una trasformazione chimica dell'originaria degradazione del perossido di piombo, ed "evaporando" in pochi secondi restituisce l'originario colore rosa della carta. Si tratta quindi, riprendendo la giusta definizione di Fortunato, "di un intervento chimico su un'alterazione chimica del pigmento dell'inchiostro". Tale alterazione dell'originario pigmento di piombo avviene, oltre che per l'azione dei suddetti agenti atmosferici, anche per l'acidificarsi della cellulosa che costituisce il supporto cartaceo: ed è proprio questo il vero problema che è stato da me segnalato e ripreso più volte: l'aggiunta di acqua ossigenata, che per quanto detto in precedenza è un debole acido, non fa altro che inevitabilmente peggiorare lo stato della carta perché contribuisce ad acidificare ulteriormente un supporto cartaceo che si è già inacidito col tempo. Per tale motivo è un'operazione che va limitata al minimo indispensabile e va controllata in qualche modo con l'aggiunta di ossido di magnesio, che fornendo valenze basiche, neutralizza per quanto possibile e nelle concentrazioni indicate l'azione acida dell'acqua ossigenata e ne rallenta in qualche modo la sua riformazione.
Spero di aver dato ulteriori elementi di chiarimento utili a chiunque voglia ragionevolmente prenderne atto ed utilizzare le procedure con la dovuta accortezza e prudenza.
Ciao, grazie e cordiali saluti.
Francesco
Ciao Francesco, ritieni che la presenza nell'acqua di Roma di notevoli quantità di bicarbonati di calcio e magnesio sia almeno una concausa della mancata nuova formazione della patina scura dopo la pulizia effettuata con l'acqua ossigenata diluita?
Grazie e cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Caro Antonello,
se vogliamo ora soffermarci anche sulle componenti chimiche dell'acqua di Roma, credo che non usciremo vivi, finendo annegati nell'acqua stessa...

Scherzi a parte, credo che bisognerebbe in questo caso valutare quali ed in che quantità siano le componenti effettive di tali sostanze e valutare in che misura possano incidere sui meccanismi di alterazione chimica del pigmento su cui ci siamo soffermati a lungo. Il bicarbonato di calcio è un termine che proprio in questi giorni ad un congresso internazionale di Chimica tenutosi a Venezia, è stato bandito, preferendogli il termine "idrogenocarbonato di calcio" che è un sale di calcio dell'acido carbonico ed esiste solo in soluzione; quando nell'acqua, contenente normalmente anidride carbonica atmosferica, è presente anche una certa quantità di carbonato di calcio, questo si trasforma in gran parte in bicarbonato altamente solubile; quando la temperatura dell'acqua aumenta ciò facilita il deposito di carbonato di calcio che a livello industriale trova parte del suo principale impiego come sbiancante della carta: non so dirti quindi se in rapporto alla sua concentrazione ed alla temperatura dell'acqua si possano formare quantità più o meno elevate di tale sale e quali effetti esso provochi poi sulla carta.
Credo che in tal caso si possa fare un semplice esperimento utilizzando lo stesso francobollo trattandolo una volta diluendo l'acqua ossigenata e poi l'ossido di magnesio con le metodiche descritte, diluendo entrambe le sostanze con acqua del rubinetto ed un'altra volta diluendo l'acqua ossigenata e poi l'ossido di magnesio con le metodiche descritte, diluendo entrambe le sostanze con acqua imbottigliata che proviene sicuramente da un'altra fonte. Usando ovviamente le metodiche con la stessa concentrazione delle sostanze menzionate e la stessa quantità d'acqua si potrebbe valutare a distanza di tempo la resa in termini di tenuta del colore ed inscurimento della carta confrontando i risultati ottenuti con i due tipi d'acqua impiegati.

Ciao, grazie.
Francesco
Ultima modifica di Francesco Melone il 9 settembre 2016, 19:25, modificato 1 volta in totale.
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Antonello Cerruti
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Re: Ultimo acquisto: una crocetta

Messaggio da Antonello Cerruti »

Grazie e cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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pasfil
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Re: Ultimo acquisto: una crocetta

Messaggio da pasfil »

ulisse ha scritto:Ciao: Ciao:
francesm ha scritto:
il pigmento dei colori usati per la Trinacria e la Crocetta deriva essenzialmente dal blu oltremare, un pigmento che è di origine minerale e subisce le stesse alterazioni dei francobolli del Regno di Napoli stampati con pigmenti minerali per i colori del rosa di cui abbiamo parlato. Col tempo pertanto anche tali francobolli possono alterarsi per effetto degli agenti atmosferici e dell'acidità della carta assumendo il tipico colore blu scuro o nerastro: anche per essi, o anzi a maggior ragione per essi, avendo generalmente un maggior valore rispetto ai francobolli tradizionali di Napoli, vale ovviamente lo stesso discorso fatto in precedenza.

Per quanto riguarda il bicarbonato di sodio, sei proprio sicuro che con tale trattamento tu abbia neutralizzato stabilmente l'acidità della carta senza che questa subisca nel tempo, con il suo utilizzo ripetuto, alterazioni del colore con tinte che progressivamente tendono a sbiadirsi?
Se così fosse, il francobollo dopo averne ripristinato il colore, nel tempo dovrebbe mantenere stabile il suo colore e non subire più inscurimenti del substrato cartaceo, che invece purtroppo fatalmente riappaiono con, in aggiunta, un progressivo sbiadimento del colore.

Ma, se la tua esperienza in tal senso è positiva, non saranno certo le mie convinzioni a farti cambiare idea.

Ciao, grazie.
Francesco

Ovviamente tutte queste operazioni si possono eseguire "una tantum" sperando che siano sufficienti.

Non conosco ciò che crea l'azzurro delle Trinacrie o Crocette, ma non tutti i pigmenti minerali dei francobolli sono uguali o si comportano allo stesso modo.

Facciamo così, fra un anno proverò a postare il ½ Gr e confrontiamo se ci sarà un degrado o un'alterazione.
Di certezze assolute in questo campo non ce ne sono....
Queste cose spesso seguono regole empiriche....

:cof: :cof:
Ciao Marino,

tra le varie pubblicazioni ti segnalo questa:

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI – ANNO 2002 - CENTRO DI FOTORIPRODUZIONE LEGATORIA E RESTAURO DEGLI ARCHIVI DI STATO - CHIMICA E BIOLOGIA APPLICATE ALLA CONSERVAZIONE DEGLI ARCHIVI (SAGGIO NR. 74).

Un’opera di pagg. 575, reperibile anche in internet, molto interessante che farà cambiare idea anche a qualche miscredente.

Per brevità, alcuni esempi:
Stralcio - pag. 311 – “Degradazione del materiale cartaceo – Studio di Orietta Mantovani.
Pag311_DegradazioneDelMaterialeCartaceo.png
Stralcio -pag. 489 – “LA CURA – LA CHIMICA NEL RESTAURO: LA CARTA” – Studio di Lorena Botti – Daniele Ruggiero
Pag489_LaChimicaNelRestauro.png
Stralcio – pagg. 512, 513, 514, 515 e 516 – “LA CHIMICA NEL RESTAURO: LA CARTA” – Studio di Lorena Botti – Daniele Ruggiero
pagg512_513.png
pagg514.png
pagg515.png
pagg516.png
Al fine di evitare fraintendimenti, credo opportuno evidenziare che le parti sopra riportare NON fanno riferimento a procedure da effettuare per i francobolli calcografici degli A.S.I., Trinacrie e Croci di Savoia, ma sono riferite, a mero titolo di esempio, alle alterazioni degenerative – quali l’ingiallimento – della carta ed al c.d. "sbiancamento" (che non è un intervento di restauro conservativo) di essa.

Pertanto, l’acqua ossigenata rimane scongliata per rimuovere le ossidazioni sui francobolli calcografici napoletani.

Marino, in passato l’utilizzo dell’acqua ossigenata era una pratica diffusa, soprattutto tra i commercianti che per piazzare un pezzo con maggiori pretese approntavano “ad hoc” il bagnetto per ripulire l’oggetto dalle ossidazioni e farlo apparire, in quel momento, esteticamente accattivante. Ma un bagnetto dopo l’altro, col tempo si è contribuito a rovinare certe rarità.

Mi ha lasciato perplesso l’intervento di Antonello, circa l’utilizzo dell’acqua ossigenata da parte del grande Enzo Diena, in quanto per me nuova e non comprendo (la mia cocciutaggine non ha limiti) per quale motivo avrebbe avuto necessità di utilizzarla. Lo immaginavo per Renato Mondolfo perchè era anche un commerciante.

Ciao: Ciao: Ciao:
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ulisse
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Re: Ultimo acquisto: una crocetta

Messaggio da ulisse »

Ciao: Ciao:

Innanzitutto ringrazio tutti i partecipanti a questo 3D.

Poi, per quanto riguarda l'intervento sul 1/2 Gr, mi avrebbe fatto piacere un pronunciamento soggettivo tipo:

A - mi sarei tenuto il francobollo così com'è ossidato.
B - avrei effettuato la "pulizia" perché il risultato rende più gradevole il francobollo.
C - non saprei, avrei comunque paura ad intervenire sul francobollo.
D - altro.

Qualcuno vuole ancora partecipare al "sondaggio"?

Grazie in anticipo.

:cof: :cof:
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sergio de villagomez
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Re: Ultimo acquisto: una crocetta

Messaggio da sergio de villagomez »

Ciao Ulisse,
rispondo al tuo quesito dicendo che, dopo una attenta lettura di questo topic, la sola idea che, cercando di ottenere un risultato visivo gradevole, potrei rovinare nel tempo il mio ipotetico francobollo, preferisco mantenerlo ossidato ma originale che "pulito" ma alterato... lo so, è una risposta un po' manichea ma la paura di deturpare è più forte della voglia di vederlo più bello, pur considerando che di francobolli ossidati del Regno di Napoli, specialmente delle prime tirature, ne ho parecchi.

Ciao: Ciao:
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Oh! Qui io fisserò il mio sempiterno riposo, e scoterò, da questa carne stanca del mondo, il giogo delle avverse stelle (W. Shakespeare - Giulietta e Romeo)
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ulisse
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Re: Ultimo acquisto: una crocetta

Messaggio da ulisse »

Ciao: Ciao:

Grazie Sergio.

Pensiero ineccepibile.

:holmes: :holmes:

:cof: :cof:
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giuspan
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Re: Ultimo acquisto: una crocetta

Messaggio da giuspan »

ulisse ha scritto:Ciao: Ciao:

Innanzitutto ringrazio tutti i partecipanti a questo 3D.

Poi, per quanto riguarda l'intervento sul 1/2 Gr, mi avrebbe fatto piacere un pronunciamento soggettivo tipo:

A - mi sarei tenuto il francobollo così com'è ossidato.
B - avrei effettuato la "pulizia" perché il risultato rende più gradevole il francobollo.
C - non saprei, avrei comunque paura ad intervenire sul francobollo.
D - altro.

Qualcuno vuole ancora partecipare al "sondaggio"?

Grazie in anticipo.

:cof: :cof:
Partecipo anch'io, ... :-)

Se posso dare una priorità, la prima risposta è la "C", emblematica espressione del mio disagio di fronte a una situazione simile;
poi la "D", con la qualificazione "... proverei a venderlo", e non credo serva aggiungere altro;
e infine la "A", con la qualificazione "lo tengo a eterno memento che prevenire è meglio che curare",
che poi, se si vuole, è la conclusione ultima, magari ovvia, ma non banale, dell'intero topic.

Perché se il francobollo si "ammala", è un gran casino,
perché, al di là di tutti gli elementi obiettivi, al di là di tutta la chimica e la fisica della faccenda,
comunque una parte della "poesia" è come perduta ...
(almeno questa la mia sensazione, nel leggere di fila tutti gli interventi ...)

Revised by Lucky Boldrini - August 2018
Rev LB Dec 2022
Per me la bellezza è un francobollo che dopo un'ora che lo guardi è molto più bello di un'ora prima

Alcuni francobolli sono di una bellezza inaudita.
Poi riacquisti lucidità, ti avvicini, guardi meglio e ... niente.
Sono proprio bellissimi


Per favore, smettila di cercare di essere interessante. Non ti dona per niente. Sei troppo bello

La bellezza è un enigma
(Fëdor Dostoevskij)
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ulisse
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Re: Pulizia e conservazione dei francobolli del Regno di Napoli

Messaggio da ulisse »

Ciao: Ciao:

Up :-)

:cof: :cof:
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