Tariffe, percorsi e tassazioni nel Regno di Napoli

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Laurent
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Tariffe, percorsi e tassazioni nel Regno di Napoli

Messaggio da Laurent »

Bonsoir à tous,

come può spiegarsi la tassazione (14 grana) di questa lettera per il porto terrestre napoletano fra Brindisi e Molfetta nel 1857 ?

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Grazie in anticipo per l'aiuto !

Ciao:
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pasfil
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Re: percorso Brindisi - Molfetta nel 1857

Messaggio da pasfil »

Ciao Laurent,
prima della riforma postale che entrò in vigore l'1 gennaio 1858 (utilizzo dei francobolli), nei territori continentali del Regno delle due Sicilie la tariffa delle lettere era regolata secondo il volume e la distanza di destinazione.
Per evitare eventuali imprecisioni, per le lettere "napoletane" (intendo quando alle lettere è applicata una tassazione dalla posta napoletana) è sempre meglio conoscere sia il recto che il verso, oltre capire di quanti fogli è composta.
Stante alla tassazione a penna di grana 14 esistente sul fronte, credo essa corrisponde alla tariffa interna applicata per le lettere provenienti via mare (Lloyd Austriaco) dai paesi austriaci, di un foglio e mezzo (1+1/2) e per una distanza (Brindisi-Molfetta) compresa dalle 51 miglia a 100 miglia.
Ciao: Ciao: Ciao:
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Laurent
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Re: percorso Brindisi - Molfetta nel 1857

Messaggio da Laurent »

GRAZIE mille , Pasfil :-)

Ciao:
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Francesco Melone
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Re: percorso Brindisi - Molfetta nel 1857

Messaggio da Francesco Melone »

pasfil ha scritto: 15 febbraio 2020, 15:40 Ciao Laurent,
prima della riforma postale che entrò in vigore l'1 gennaio 1858 (utilizzo dei francobolli), nei territori continentali del Regno delle due Sicilie la tariffa delle lettere era regolata secondo il volume e la distanza di destinazione.
Per evitare eventuali imprecisioni, per le lettere "napoletane" (intendo quando alle lettere è applicata una tassazione dalla posta napoletana) è sempre meglio conoscere sia il recto che il verso, oltre capire di quanti fogli è composta.
Stante alla tassazione a penna di grana 14 esistente sul fronte, credo essa corrisponde alla tariffa interna applicata per le lettere provenienti via mare (Lloyd Austriaco) dai paesi austriaci, di un foglio e mezzo (1+1/2) e per una distanza (Brindisi-Molfetta) compresa dalle 51 miglia a 100 miglia.
Ciao: Ciao: Ciao:
Caro Pietro, sono stato a lungo in dubbio se sottoporre alla tua ben nota competenza la valutazione della tariffa applicata a questa lettera che è pubblicata sul libro di Mentaschi-Mathà, proveniente anch’essa dall’Austria, che ha molte analogie con quella postata da Laurent, è stata spedita analogamente nell' epoca che precedette il cambio di tariffa che venne introdotto l'1 Gennaio 1858, ma dove vengono descritte una tariffazione ed una tassazione diverse.
Il dubbio nasceva dal fatto che, come sai, in una collezione di filatelia tradizionale, come la mia, non posso inserire diversi pezzi di lettere “incoming”, (privilegiando nel mio caso le “outgoing”) cosa invece possibile se fosse stata una collezione di storia postale, riservando quindi l’ inserimento delle incoming solo a poche lettere dalla provenienza particolare.
Questa lettera, a differenza di quella di Laurent, è affrancata per 9 Kreuzer, segue un percorso via di terra, con la mediazione pontificia, è tassata in arrivo per 21 grana, secondo quella che viene indicata una tassazione per lettere di un foglio provenienti dall’Austria. Il percorso per via di terra può giustificare questa diversa tariffazione e diversa tassazione? Non credo sia ipotizzabile che nella tassazione in arrivo sia compresa la tassa per il Pontificio, che generalmente veniva indicata a parte con un importo diverso motivato appunto dal passaggio in tale Stato. La lettera di Laurent segue un percorso via di mare ed allo sbarco a Brindisi compie poi un tragitto minore fino a Molfetta, come hai fatto giustamente rilevare. Ciò giustifica la diversa tariffa e tassazione?
La spiegazione fornita da Mentaschi secondo cui la tassazione era in funzione del volume e della destinazione non giustifica pienamente la descrizione didascalica, né è ovviamente applicabile la tassazione per il percorso inverso in cui viene indicata una tassazione che sarebbe stata incrementata in misura di 3 grana per lettere di un foglio che avessero avuto origine da località oltre Napoli, Palermo e Messina. Solo in tal caso infatti si arrivava ad una tariffa da applicare in partenza di 21 grana fino al confine borbonico, in pratica per lettere di tre fogli o, meglio, per lettere che eccedevano i 17,5 grammi di peso, che poi sarebbero state tassate a destino per 15 kreuzer e, in misura maggiore, per ogni eccedenza di tale peso.

Sono certo che tu renderai chiaro quello che per me è invece oscuro.
In attesa, ti ringrazio molto e ti saluto caramente.
Francesco
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francesco75
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Re: percorso Brindisi - Molfetta nel 1857

Messaggio da francesco75 »

Ciao a tutti e un saluto particolare a Francesco e Pietro.
Sul sito dell'Accademia di Storia Postale di Prato è possibile visionare la bellissima collezione di Thomas Mathà sull'importanza dell'intermediazione dello Stato Pontificio nella posta estera transitante nel suo territorio. Allego qualche immagine, sperando possa contribuire alla discussione.
Un caro saluto.
Francesco Civale

http://www.issp.po.it/collezioni/?showr ... Sign=Cerca#
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pasfil
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Re: percorso Brindisi - Molfetta nel 1857

Messaggio da pasfil »

Ciao Francesco, cercherò di dare una opinione (anche se non sarà esaustiva).

Come è noto, il Regno delle due Sicilie non aderì alla convenzione postale della Lega Austro-Italica, alla quale tra gli Stati italici aderirono la Toscana (1850), lo Stato Pontificio (1852 e Regolamento del 15 settembre 1852), Modena e Parma. L’adesione prevedeva che ciascun Stato della Lega Austro-italica si impegnava a sostenere le spese di trasporto della corrispondenza sul proprio territorio fino alla prima stazione postale del rispettivo Stato limitrofo che era compreso nella Lega. Il peso della lettera semplice era fissato in “gramme 17 e ½” ed erano comprese 3 distanze con rispettive tassazioni. La terza considerava una distanza in linea retta oltre 20 miglia geografiche germaniche (80 miglia italiane) e una tassa (tariffa comune) per l’Austria di carantani 9 (9 Kreuzer), per lo Stato Pontificio 8 baj, per la Toscana crazie 6 e per Modena e Parma centesimi 40.
Per le corrispondenze che si scambiavano all’interno della Lega, in linea di massima, la tassa di porto era pagata anticipatamente con i francobolli e quando non affrancata o non sufficientemente affrancata la corrispondenza veniva assoggettata da una soprattassa. Pertanto, l’affrancatura di 9 Kreuzer della lettera costituisce la tassa austriaca sino al posto di scambio della corrispondenza dell’Ufficio dello Stato limitrofo, quindi lo Stato Pontificio.

Inoltre, è vero che la convenzione fondamentale (art. 8) prevedeva l’abolizione dei diritti di transito per gli Stati aderenti alla Lega – art. XV della Convezione col Pontificio -, ma ritengo non bisogna trascurare il comma 2° del menzionato art. XV:
Sino a che non avranno acceduto gli altri Stati Italiani alla Lega postale Austro-Italica per le loro corrispondenze a cui dà passaggio il Governo pontificio rimangono in sua facoltà le trattative coi medesimi”.
Giustamente fai notare che eccetto l’indicazione di grana 21, sulla lettera non vi sono annotati ulteriori segni di tassazione, normalmente riportate per indicarne il diritto di transito, ma questa mancanza ritengo non sia sufficiente per dimostrare che le Poste Pontificie non abbiano ottenuto un compenso.

Non avendo aderito alla Lega ed in assenza di una diversa convenzione con gli Stati interessati al transito della corrispondenza, ritengo che il Regno delle due Sicilie non avrebbe potuto beneficiare degli stessi vantaggi tariffari pervisti per gli Stati italici aderenti alla Lega.
Non si può neppure trascurare che dall’1 gennaio 1854, per il Regno delle due Sicilie entrano in applicazione le tariffe postali previste dalla convenzione postale che il Regno delle due Sicilie aveva stipulato con la Francia, alla quale convenzione aderirono anche altri Stati, compreso quello Pontificio. La convenzione stipulata con la Francia determinò variazioni alle tariffe per la corrispondenza estera da e per il Regno delle due Sicilie e non prevedeva l’abolizione delle tasse per il transito della corrispondenza per gli Stati attraversati.
Per questa lettera credo sia pacifico convenire che abbia effettuato esclusivamente il transito nel territorio Pontificio prima di giungere a Napoli (via Ferrara-Roma-Napoli), così da escludere il transito su altri Stati, quali la Svizzera, Stati Sardi, Toscana, etc…,
Quanto detto mi porta a considerare che la tassazione di grana 21 applicata alla lettera comprenda la tassa per il transito nello Stato Pontificio e la spettanza per la posta napoletana.

Inoltre, chiedi se sia giustificata la diversa tariffa e tassazione applicata alla lettera di Laurent per un percorso via di mare con sbarco a Brindisi e compie poi un tragitto minore fino a Molfetta.
Si, giustifica una diversa tassazione, perché come sai bene, per ciascuna lettera si dovrà tenere conto se affrancata per l’intero porto sino a destino, sino a confine o inviata schiava, oltre appunto alle eventuali convezioni e trattati postali tra gli Stati, susseguitisi negli anni, specialmente dal 1850 al 1857, come citato con l’adesione alle menzionata Lega Austro-Italica, Austro-Germanica, i trattati con la Francia, Stati Sardi, etc…
La “Lega Postale Austro-Italica” a cui lo Stato Pontificio aderì nel 1852, per le lettere semplici provenienti da Trieste inviate via mare con i natanti del Lloyd Austriaco, qualora dirette nello Stato Pontificio “sbarcavano” nel porto di Ancona, quale Porto Pontificio. Prevedeva che due terzi della tassa pagata per le lettere competeva al Lloyd Austriaco (quale compenso per il porto marittimo) ed il restante un terzo all’ufficio postale mittente (quale tassa interna). Per le lettere semplici provenienti da qualsiasi altro luogo della Monarchia Austriaca e diretta via tramite Lloyd Austriaco a qualunque altro luogo dello Stato Pontificio era prevista una diversa tassa, della quale 2/5 formavano la tassa marittima di competenza del Lloyd Austriaco ed i restanti 3/5 spettavano all’Ufficio Postale mittente (quale diritto interno).
Quindi, la lettera postata da Laurent, impostata a Trieste e sbarcata a Brindisi, spedita nel 1857 non vede comunque un transito di altro Stato ed una volta sbarcata nel territorio del Regno delle due Sicilie (che non aderì alla convenzione Austro-Italica) venne assoggettata alla tassazione postale “napoletana”, in quanto il porto marittimo veniva assolto dall’Amministrazione austriaca in favore del Lloyd. Ciò determina la diversa tariffa e tassazione delle due lettere. La convenzione con la Francia ha una diversa regola per il porto marittimo.

Circa la tassazione di grana 3 da te citata, ebbene essa qualora riferita al periodo in esame è da considerarsi per le lettere dal Regno delle due Sicilie alla Francia e Algeria e viceversa:
art17CovFR_R2S.jpg
Infine, per la circolazione nei territori continentali e insulari del Regno delle due Sicilie, le lettere provenienti dall’estero subivano Tassazione prevista dal Decreto del 1845 che ho preso anche come riferimento per la lettera postata da Laurent.
Spero di non aver scritto troppe fesserie.
Ciao: Ciao: Ciao:

P.S.: un saluto anche a Francesco Civale.
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Francesco Melone
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Re: percorso Brindisi - Molfetta nel 1857

Messaggio da Francesco Melone »

Caro Pietro,
come ti avevo detto in precedenza, benché la mia sia una collezione di filatelia tradizionale e quindi non posso privilegiare lettere incoming che appartengono prevalentemente ad una collezione di storia postale e presumono quindi una perfetta conoscenza sia tariffaria che di tassazione, tuttavia anche in una collezione di tradizionale io devo poter dare una spiegazione tariffaria e di tassazione di quelle lettere che comunque vi rientrano a pieno titolo, descrivendola nelle relative didascalie, come a te è ben noto conoscendo da tempo la mia "gestione" didascalica della collezione.
La necessità di dover capire la possibile spiegazione di quanto mi dovesse venire proposto corrisponde in parte anche alla mia deriva professionale che mi impone, davanti ad una sintomatologia particolare di apparente compromissione di questo o quel singolo organo, di poter giungere ad una possibile spiegazione univoca che, il più delle volte, è alla base di questa o quella apparente singola compromissione, ma che, in altre circostanze è invece più complessa di quanto possa sembrare, presumendo più possibili ipotesi diagnostiche, ma che poi, una volta individuata l’effettiva causa, giustifica quel determinato comportamento terapeutico.
Per tornare al nostro mondo filatelico, analogamente la tua spiegazione della lettera di Laurent, che aveva compiuto un percorso diverso da quella pubblicata da Mentaschi, (il cui testo, dovendosi occupare di tariffe e tassazioni dei diversi Antichi Stati da e verso gli altri paesi, non poteva entrare in un dettaglio così analitico come hai fatto tu), mi aveva provocato un dubbio “diagnostico” di tariffa e tassazione. Tale dubbio è stato poi ulteriormente accentuato da alcune lettere della Collezione di Thomas Mathà che avevano altre tariffe e tassazioni, postate dall’Amico Francesco Civale, che mi ha assistito nel voler fornire ulteriori elementi di riflessione dando giustamente un contributo alla possibile spiegazione e che ringrazio.
Alla fine, come sempre, ci voleva comunque il parere di un “luminare” del tuo livello di competenza per risolvere l’enigma, come tu hai brillantemente effettuato.
Ti ringrazio di tutto e, al piacere di risentirti, ti invio un cordiale abbraccio.
Francesco
Ultima modifica di Francesco Melone il 2 marzo 2020, 15:10, modificato 1 volta in totale.
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pasfil
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Re: percorso Brindisi - Molfetta nel 1857

Messaggio da pasfil »

Ciao Francesco

questo periodo, dal 1850 sino alla riforma che vede l'introduzione di francobolli nella parte continentale napoletano, lo trovo molto complesso e non ho ancora avuto modo di studiarlo come meriterebbe. Spesso mi imbatto in questioni che non non mi convincono e sulle quali non riesco a trovare, con riscontri documentali, soluzioni.
Come al solito mi sopravvaluti, perché ho tantissimi limiti.


Ciao: Ciao: Ciao:

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