La posta "fuori sacco"

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Lucky Boldrini
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La posta "fuori sacco"

Messaggio da Lucky Boldrini »

fuorisacco8mg.jpg


La corrispondenza "fuori sacco" non godeva di particolari tariffe.

Era solo un'esigenza postale di aziende, e soprattutto giornali, che avevano già un loro sistema di trasmissione della posta tra le varie sedi (o redazioni).
Ad esempio, per rimanere in tema della busta qui mostrata, il cronista di qualche paese o cittadina che voleva mandare il proprio servizio alla redazione romana del Messaggero, se non si serviva del telefono per dettare il servizio (magari erano foto da spedire) ricorreva alla spedizione "fuori sacco".

La posta veniva poi ritirata dai commessi del giornale all'ufficio postale presso la stazione d'arrivo della posta, in genere all'arrivo del treno.

Essa quindi non veniva consegnata dai fattorini postali, ma era l'azienda (in questo caso il giornale) che provvedeva a ritirarla, guadagnando nei tempi di consegna.

Ciao:

Luca

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Re: La posta "fuori sacco"

Messaggio da Lucky Boldrini »

img639.jpg


Ciao:

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ancaria
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Re: La posta "fuori sacco"

Messaggio da ancaria »

Ecco un'altra busta "Fuori Sacco" spedita il 5 giugno 1944 da Novara alla redazione della Gazzetta dello Sport di Milano
Ciao: Ciao: Ciao: Agostino
Fuori sacco.jpg


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BROWN3
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Una Busta particolare

Messaggio da BROWN3 »

Una busta FUORI SACCO (il servizio speciale per i giornalisti) trasportata il 24,12,56 dalla SACA di Pistoia e diretta a Firenze.
La SACA Società Pistoiese di Autolinee effettuava negli anni 50' anche il trasporto di corrispondenza locale.
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prefil
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Re: Una Busta particolare

Messaggio da prefil »

Bella!

Ciao: Ciao:
Luca
Luca L.

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torinesearoma
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Re: Una Busta particolare

Messaggio da torinesearoma »

Molto interessante anche per il vettore!

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Paolo
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Fuori o dentro il sacco?

Messaggio da rogerbarrett »

Questo oggetto fu condotto in servizio “fuori sacco”?
fuori sacco RSI.JPG
La mia domanda verte sul fatto che non presenta l’annullo alla stazione di arrivo, come da regolamento: durante il regno questa prescrizione veniva osservata, ma sembra che in RSI siano comunissimi gli oggetti in vendita del genere senza l’annullo di arrivo.

(Per chi vuole c'è un) APPROFONDIMENTO:
Il servizio "fuori sacco" utilizzato solitamente dall'editoria giornalistica e dai loro corrispondenti (ma anche più raramente dai privati) e costituiva il sistema per far viaggiare la corrispondenza più velocemente possibile: un oggetto postale veniva consegnato in posta, non veniva inserito nel dispaccio (sacco della corrispondenza) ma trasportato via treno da una stazione ferroviaria all’altra, dove una volta timbrato in arrivo (con dicitura “espresso”) il destinatario era tenuto normalmente a ritirarlo, quasi fosse un fermo in posta.
Esistevano due tipi di fuori sacco: il primo, per utenze occasionali che richiedeva l'applicazione della tariffa espresso, oltre alla normale tariffa di posta ordinaria (dal servizio erano tassativamente escluse le raccomandate e le assicurate che avrebbero richiesto ricevute e scritturazioni) e il secondo per i giornali e i servizi annessi alla stampa periodica. Per questa seconda modalità era però necessario ottenere l'autorizzazione dall'amministrazione postale e seguire delle speciali modalità di esecuzione, infatti il regolamento recitava:

"Le corrispondenze per le quali il mittente richiede che abbiano corso fuori dispaccio, per essere consegnati direttamente agli incaricati del trasporto, sono assimilate agli espressi e sottoposte al pagamento della soprattassa relativa.
L'amministrazione può consentire che, senza il pagamento della soprattassa espresso, i pieghi di giornali diretti a rivenditori di determinate località ......e le corrispondenze dirette alle redazioni dei giornali siano spediti fuori dai dispacci ordinari, per essere consegnati direttamente ai destinatari dagli incaricati dei trasporti
"-

I giornali, che da sempre lottavano contro il tempo per avere velocemente notizie recenti e ambivano trasportare le loro copie in tutto il paese al prezzo minore possibile, vennero ammessi al servizio "fuorisacco" di secondo tipo che garantiva la massima velocità col pagamento della sola affrancatura ordinaria. Questo tipo di spedizione si poteva applicare all'invio di stampe periodiche editoriali (giornali spediti in abbonamento postale ai distributori locali e alle edicole), stampe e lettere normalmente affrancate che il giornalista o il corrispondente dovevano trasmettere urgentemente alla redazione per la pubblicazione.
Fonti:
http://www.postaesocieta.it/magazzino_t ... _sacco.htm
http://www.ilpostalista.it/sommario_11.htm

Immagine di oggetto accertato, quindi utile alla comparazione, disponibile in rete e recante annullo simile “ALESSANDRIA FERROVIE ESPRESSO”:
https://3.bp.blogspot.com/_PcI9awojNLQ/ ... 20cent.jpg
pp_50 cent.jpg
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debene
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Fuori Sacco

Messaggio da debene »

Ciao:

sergio

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Sergio De Benedictis
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