L'ineffabile ''diritto di ricevuta''...

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somalafis
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L'ineffabile ''diritto di ricevuta''...

Messaggio da somalafis »

Immagino che nel 1950 il ministero delle poste avesse bisogno di recuperare introiti, ma volesse farlo un po’ in sordina. E qualcuno ebbe una geniale pensata: introduciamo una nuova voce a se’, il ‘’diritto di ricevuta’’ da applicare a tutti i servizi che per loro natura prevedono una qualche ricevuta….
La cosa fu attuata in data 22-1-1950 con il decreto presidenziale n.193 recante ‘’Modificazione alle tariffe dei pacchi postali ed istituzione di un diritto di ricevuta nei servizi della corrispondenza, pacchi e vaglia’’. L’ultimo articolo stabiliva che le norme erano in vigore dal primo gennaio dello stesso 1950! E il decreto fu pubblicato solo sulla Gazzetta Ufficiale del 6 maggio 1950!
Non so se giuridicamente sia stato possibile applicare retroattivamente questo balzello da inizio 1950: qualcuno ha traccia di un’applicazione sin dai primi giorni del 1950?

Il ‘’diritto di ricevuta’’ era previsto all’art. 5 del DPR. Eccone il testo:
IMG_20160521_0002.jpg
Le norme vennero poi in parte modificate con il DPR 2-8-1952 n.1316, come si legge qui sotto
52 (1).jpg
Ed ecco un paio di raccomandate di cui ho preso l’immagine su internet (da eBay e Delcampe) che mostrano l’applicazione del diritto:
-la prima e’ del 1950: le 85 lire dell’affrancatura coprono due porti ordinari da 20 lire, la raccomandazione da 35 lire e il diritto di ricevuta da 10 lire.
racc50dirric secondo porto.JPG
-la seconda e’ del 1951: 25 lire di porto ordinario + 45 lire di raccomandazione + 10 lire di diritto di ricevuta
racc51dirric.jpg
Ed ecco un vaglia col diritto di ricevuta
vag+dir b.JPG
Se guardate sulle normali tabelle tariffarie ad uso dei collezionisti, non vi accorgerete del fantomatico diritto di ricevuta, perche’ gli autori (per semplificare) di solito giustamente lo inglobano nella tariffa delle raccomandate, assicurate ecc. Ed infatti e’ quello che lo stesso ministero delle Poste fece con il tariffario dell’1-12-1955, in cui il diritto di ricevuta non compariva piu’ essendo stato inglobato nelle rispettive voci tariffarie.

C’e’ pero’ una ‘’coda’’ (che spiega perche’ vi stia infliggendo questo mini articolo): il diritto di ricevuta varco’ i mari ed approdo’ anche in Somalia dove l’Italia era ‘’ritornata’’ con l’Amministrazione Fiduciaria. Il primo tariffario AFIS in vigore dall’1-4-1950 non ne fa cenno, ma - anche se io non sono mai riuscito a trovare la relativa norma - il materiale postale esistente mostra che il ‘’diritto di ricevuta’’ comincio’ ad essere applicato concretamente almeno dall’inizio del 1951. Poi nel tariffario scattato l’1-12-1951 la sua introduzione fu esplicita, comparendo nelle voci raccomandate, pacchi e vaglia, fissato in 10 centesimi di somalo (che corrispondevano in sostanza alle 10 lire applicate in Italia).
Ecco il diritto di ricevuta sulla parte destra di un modulo vaglia
vaglia margherita.jpg
Ed eccolo su un bollettino pacchi da Mogadiscio del 1953: l’affrancatura (inclusa l’impronta del bollettino) e’ di 3,10 somali. Per un pacco da uno a tre chilogrammi diretto in Italia la tariffa era infatti di 3 somali, cui e’ stato aggiunto appunto il diritto di ricevuta.
pacchi.jpg
Il balzello fu riconfermato in Somalia nel tariffario scattato l’1-9-1953. Nessuna altra norma venne poi a modificare la situazione, fino al tariffario dell’1-10-1959 nel quale il diritto spariva, evidentemente riassorbito dall’aumento di molte voci tariffarie. Ma non del tutto: curiosamente rimase in vigore per i vaglia spediti all’interno della Somalia.
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Riccardo Bodo
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debene
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Re: L'ineffabile ''diritto di ricevuta''...

Messaggio da debene »

Ciao: Riccardo,
estremamente interessante.

A riprova di come da sempre il cittadino si trova involontariamente tassato senza saperlo.

:abb:

sergio
Sergio De Benedictis
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GiorgioMastella
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Re: L'ineffabile ''diritto di ricevuta''...

Messaggio da GiorgioMastella »

Buongiorno e grazie per l'interessante segnalazione. Non avevo mai riguardato la mia collezione per ricercare le prime date d'uso delle raccomandate dopo il 1° gennaio 1950. Ora ho una missione per la prossima serata piovosa! :-)
Così, su due piedi, guardando il materiale che ho messo in ordine ho trovato una lettera degli inizi di giugno 1950. La tariffa di 65 lire è 20 lire per il 1° porto, 35 per la raccomandata e 10 di questo diritto.

Se trovo qualcosa di meno recente lo condivido con piacere.
Un saluto a tutti,
Giorgio
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somalafis
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Re: L'ineffabile ''diritto di ricevuta''...

Messaggio da somalafis »

Grazie, caro amico. Anch'io, comunque, ho controllato qualche raccomandata dei primi giorni del gennaio 1950 e mi sembra che gli uffici postali furono mobilitati ad applicare il ''diritto di ricevuta'' prima ancora che fosse formalmente firmato il decreto istitutivo:
In questa raccomandata del 2 gennaio (20 di porto lettere e 35 di raccomandazione) il diritto non e' ancora applicato
2-1-50.jpg
Ma in queste raccomandate del 4 e 5 gennaio il diritto di ricevuta mi sembra gia' applicato:
4-1-50: 15 lire per Cartolina Postale+raccomandazione aperta 20 lire+10 lire di diritto di ricevuta
4-1-50.jpg
5-1-50: 20 lire di porto lettera+35 di raccomandata chiusa+10 lire di diritto di ricevuta
5-1-50 lett.jpg
5-1-50: 15 lire di cartolina postale+20 di raccomandazione aperta+10 lire di diritto di ricevuta
5-1-50 cp.jpg
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Riccardo Bodo
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GiorgioMastella
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Re: L'ineffabile ''diritto di ricevuta''...

Messaggio da GiorgioMastella »

...quindi in teoria esigevano una tariffa senza che fosse ancora "ufficializzata" ?!? A posto siamo!

Complimenti comunque per la ricerca delle date. A questo punto pare di capire che, decreto a parte, l'applicazione parta davvero col nuovo anno.

La tua lettera spedita il 2 gennaio mi fa sorgere una curiosità: le poste erano aperte il 1° gennaio? Potrebbe essere possibile trovare una raccomandata spedita il 1° gennaio?

Grazie e saluti

Giorgio
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tonigalante
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Re: L'ineffabile ''diritto di ricevuta''...

Messaggio da tonigalante »

toc..toc...
chiedo permesso per inserirmi in questo dialogo, anche se il mio contributo a poco a che fare con la filatelia, ma con Poste Italiane.
Polemica non del tutto gratuita, anche se irrisoria:
vi parlo dei 13 cent. che si pagano oltre il servizio di 1,30 euro per il pagamento delle tasse con bollettino postale.
Alla richiesta di spiegazioni sul perché dovevo pagare tale sovrapprezzo, mi veniva risposto dalla direttrice (con scarsa conoscenza della materia :OOO: ) che era una somma percepita dall'ente esattore (nel mio caso un collegio professionale).
Ho chiesto lumi all'Agenzia delle Entrate, che ovviamente mi ha rispedito alle Poste, dicendo che loro non percepivano un bel niente.
Due raccomandate ai rispettivi Direttori, hanno dipanato l'arcano:
la sovrattassa di 13 cent è dovuta a Poste Italiane per i soli bollettini recanti la sigla RAV o il cod. F35, per motivazioni che non è dato sapere.
La conclusione è stata che avrei dovuto leggere il bollettino informativo (che nell'ufficio postale non era presente) e la direttrice è stata bacchettata per non averlo esposto :clap:
Ho voluto inserire questo discorso polemico, del quale vi chiedo scusa, solo per reiterare il fato che per Poste Italiane ogni appiglio è buono per fare cassa!
Probabilmente 13 cent. sono una sciocchezza, ma sommati per n_bollettini, come diceva Toto: caro signore è la somma che fa il totale! :ris:
cordialità a tutti
toni Ciao:
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somalafis
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Re: L'ineffabile ''diritto di ricevuta''...

Messaggio da somalafis »

Anche Alberto Diena, nella sua rubrica su Italia Filatelica del gennaio 1950, segnalava che il diritto di ricevuta valeva proprio dall'inizio di gennaio:
IMG_20160522_0001.jpg
Secondo me la frase ''se si desidera la ricevuta'' era frutto di un po' di ''disinformazione'' da parte delle Poste che cercavano di mascherare un evidente incremento tariffario: com'era infatti possibile spedire una raccomandata, un'assicurata, un vaglia ecc. senza avere la ricevuta?

Revised by Lucky Boldrini - January 2018
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Riccardo Bodo
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