ABC Toscana - Invito alla prefilatelia

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TuttoToscana
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ABC Toscana - Invito alla prefilatelia

Messaggio da TuttoToscana »

ABC Toscana
Invito alla prefilatelia


Un ringraziamento in particolare all’ amico hyron che avuto questa idea di creare un post d’ introduzione alla prefilatelia. Come d’accordo con lui e con altri utenti di questo forum il nostro obbiettivo e di rivalutare il settore prefilatelico, cercando nel modo piu’ semplice e concreto di dare notizie su questo campo, a mio avviso molto interessante di storia postale, nell’ intento di coinvolgere e appassionare piu’ utenti possibile. Credo che il collezionismo del francobollo avra’ sempre un suo fascino particolare anche nel corso degli anni, non mai paragonabile alle lettere prefilateliche, vuoi per il colore dei francobolli stessi, per le immagini riportate su di essi che certo possono risultare molti piu’ interessanti di un semplice bollo lineare che riporta il nome della località. Detto questo bisogna anche dire che il bello del collezionismo e ciò che veramente ci appassiona in questo settore è la ricerca di un qualcosa che è difficile da reperire. Ecco perché a mio avviso alla lunga, anche se la crisi economica che stiamo vivendo fa la sua parte, vediamo grossi cali nel mercato di coloro che collezionano francobolli, mentre cresce l’ offerta di pezzi di Storia Postale. Chi colleziona Storia Postale e più precisamente prefilateliche deve prendere in esame diversi aspetti per delineare e impostare una sua propria collezione:

----- non sempre il pezzo raro è quello di cui se ne conoscono poche impronte (seguire i cataloghi e’ giusto ma fino ad un certo punto)

----- bisogna prendere in considerazione gli aspetti storici che hanno una sua influenza su eventuali modifiche postali. (detto in parole povere, bisogna stare attenti alla data del documento, lettere prive di data non valgono assai niente)

----- certe tarriffazioni di alcuni documenti possano delineare lettere molto rare.

----- lo stesso discorso va fatto per lettere indirizzate a destinazioni “particolari” .(lettere spedite in certe località all’ estero non erano assai comuni all’epoca).

----- in Toscana, siamo collezionisti assai “difficili” siamo alla ricerca di solo documenti col testo,
ottime impronte anche datate vengono proprio declassate. (sarebbe dunque l’ ora di riflettere su questo argomento!).

Tutte nozioni basilari che devono essere prese in considerazione prima di analizzare un documento e che alla fine ne determina la rarità. Tuttavia non confondiamo la rarità col valore di mercato, visto che spesso queste due cose non coincidono. Il valore di mercato è dato da il semplice rapporto fra domanda e offerta, sicuramente pezzi più rari avranno un offerta maggiore, ma alla fine il prezzo lo fa solo chi compra!. Detto questo cerchero’ come anticipato di dare brevi informazioni per inquadrare il periodo prefilatelico in Toscana, catalogando le varie tipologie di bolli nell’ arco di tempo che va dal 1767, data della comparsa dei primi bolli, sino al 31 marzo 1851 data in cui finisce il periodo prefilatelico in quanto in data 1° aprile nascono i primi francobolli di Toscana. Per una miglior analisi dei bolli ammetto che bisognerebbe fare una piccola introduzione storica e soprattutto soffermarsi su certi avvenimenti storici che avranno influenza anche in campo postale, tuttavia lo scopo di questo post è quello di coinvolgere più persone possibili e ampliare gli argomenti piano piano quindi…….. intanto vediamo come butta!

Prima di tutto inseriamo una bella cartina del 1800 per delineare bene il territorio del Granducato di Toscana:

http://i49.tinypic.com/x5yzrq.jpg
x5yzrq.jpg




Oppure andate qui :

http://cronologia.leonardo.it/storia/regno07.htm

Prima tipologia di bolli :

PRIMA TIPOLOGIA DI BOLLI : I BOLLI A CUORE

L’ amico hyron ha aperto un ottima discussione, analizzando il significato di prefilatelica e determinando come si leggono questi documenti, quindi per eventuali chiarimenti su questi argomenti siete pregati di rileggere il post “ABC Sicilia”. Quello che posso aggiungere che in Toscana si hanno riscontri di contrassegni postali sin dal 1400 tuttavia il servizio postale all’ epoca era gestito da corrieri e mercanti privatamente per questo non si aveva la necessità di contrassegnare (con bolli intendo dire) le lettere, ne tanto meno aveva un senso datare documenti in partenza ed in arrivo, vista anche nella maggior parte dei casi la lentezza del consueto servizio. Bisogna dunque aspettare quasi 300 anni per vedere il primo bollo ad inchiostro nel Granducato di Toscana, governato all’epoca da Pietro Leopoldo del Casato dei Lorena, era infatti il 1767. Parto col dire che i primi 4 uffici ad aprire in Toscana ed a adoperare i bolli ad inchiostro sono:

FIRENZE


http://i48.tinypic.com/2hd1yfn.jpg
2hd1yfn.jpg


http://i50.tinypic.com/23mroxs.jpg
23mroxs.jpg






SIENA
http://i50.tinypic.com/keb636.jpg
keb636.jpg




LIVORNO

http://i48.tinypic.com/2qnr2gh.jpg
2qnr2gh.jpg




LUCCA



http://i45.tinypic.com/24fmvpw.jpg
24fmvpw.jpg


Tralasciando Lucca , questa tipologia di bolli, chiamata comunemente bolli a cuore fu utilizzata dal 1767 sino al 1808. Firenze utilizza 4 tipi diversi di bolli a cuore (1767 – 1808 riutilizzato a carattere militare nel 1848), Livorno 2 (1786-1808), Siena uno (1792-1808 riutilizzato successivamente dal 1814 al 1818). Livorno bolla solamente in nero, Firenze e Siena sia in nero che e in rosso. Come vediamo gli uffici di Livorno e di Siena (ed in certi periodi anche Firenze) avevano impresso all’ interno del cuore un numero che indicava la settimana dell’ anno in cui la corrispondenza veniva bollata, numero delle settimane che andavano da 1 a 52 per Firenze e Siena e da 1 a 53 per Livorno.

QUALCHE ESEMPIO:

http://i47.tinypic.com/216aa9.jpg
216aa9.jpg





Lettera da Roma per Firenze del 17 gennaio 1802, terza settimana dell’ anno e consueta bollatura a cuore Firenze n.3. All’ interno nonostante non abbia inserito relativa scan, troviamo il testo della lettera fra cui la scritta “Roma 17 gennaio 1802”, unico modo per determinare infatti all’ epoca provenienza e data. Lettera che una volta chiusa con una consueta ceralacca appare come da scan allegata, evidenziando il destinatario del documento residente in localita’ Firenze e la consueta bollatura del medesimo ufficio messa in arrivo.


http://i50.tinypic.com/2w3z49y.jpg
2w3z49y.jpg





Lettera da Radicofani per Siena del 24 maggio 1792 e consueta bollatura col cuore nero di Siena n. 22 (ventiduesima settimana dell’anno).

Premetto che fino ad oggi o quasi, questi sono stati sempre considerati dei bolli datari, di recente con un ottimo articolo presente sul Vaccai M. da un socio ASPOT (associazione storia postale Toscana) è stato evidenziato che questi timbri erano in realta’ utilizzati solo per un discorso di contabilita’ interna ed utilizzati a datare il debito e non la corrispondenza come pensato precedentemente.

SECONDA TIPOLOGIA DI BOLLI: I BOLLI DAUCHY

Con l’ avvento dei francesi in Italia e la rispettiva occupazione della Toscana E.Dauchy venne mandato a governare la Toscana. In data 5 marzo 1808 questo ordinò a Firenze la fabbricazione di nuovi bolli da assegnare agli uffici postali ,bolli che fanno la loro comparsa a partire dai primi giorni di marzo del 1808 e utilizzati fino al mese di novembre del medesimo anno.
Nascono dunque nuovi bolli e aprono nuovi uffici come :

AREZZO
GROSSETO
MONTEPULCIANO
PIETRASANTA
PISA
PONTREMOLI
PISTOIA
PRATO
RADICOFANI
ROCCA S.CASCIANO
VOLTERRA

Che vanno a sommarsi agli uffici di FIRENZE, SIENA e LIVORNO.

I bolli Dauchy come detto precedentemente furono fabbricati dalle officine fiorentine, per quanto riguarda i bolli ordinari di porto dovuto erano quasi tutti bolli in cartella, utilizzati quasi sempre in colore nero ad eccezione di qualche ufficio che li utilizzo’ per brevissimo periodo anche in rosso.

http://i46.tinypic.com/vxgnbr.jpg
vxgnbr.jpg




Lettera del 8 marzo 1808 da Firenze per Siena, con bollo in cartella Dauchy, impresso nel raro colore rosso che venne utilizzato solo per tre giorni (7-8-9 marzo 1808) per poi passare al nero.Tipico esempio di come una bollatura comune come lo era il bollo in cartella di Firenze Nero,possa diventare raro nel colore rosso che infatti venne utilizzato per soli 3 giorni e poi sostituito con molta probabilità perche’ la qualita’ con questo colore era quasi sempre pessima.

http://i45.tinypic.com/35jyy46.jpg
35jyy46.jpg



Lettera del maggio 1808 con bollo in cartella nero di Firenze. (bollatura comune).

http://i47.tinypic.com/2wg89c4.jpg
2wg89c4.jpg



Bollo in cartella del 1808 dell’ ufficio di Arezzo.





http://i49.tinypic.com/2jamdsk.jpg
2jamdsk.jpg

Bollo di Montepulciano (SI) di primo tipo (utilizzato per circa un mese) aprile-maggio 1808.

http://i50.tinypic.com/o9mjwy.jpg
o9mjwy.jpg

Bollo di Montepulciano del secondo tipo utilizzato dai primi di maggio fino al novembre 1808


Bolli in cartella di Montepulciano(SI), rispettivamente di primo e secondo tipo. Montepulciano infatti e’ uno di quegli uffici che insieme a Grosseto e Radicofani utilizzo’ due tipi di bolli in cartella. Visto il minor tempo di utilizzo i bolli arcaici (in cartella grande per intendersi) sono da considerarsi rari in quanto vennero utilizzati a secondo degli uffici per un tempo veramente limitato (da una settimana ad un mese circa) prima di passare ai bolli in cartella piccola.



Nascono in questo periodo inoltre i bolli di porto pagato, utilizzati sia in colore nero che rosso a seconda degli uffici.

http://i46.tinypic.com/33wtsex.jpg
33wtsex.jpg


Lettera del 1808 con bollo PP Firenze impresso in rosso. Anche questo tipo di bollo quasi sempre inchiostrato male risulta essere una bollatura non comune.

http://i47.tinypic.com/s49tgk.jpg
s49tgk.jpg


I primi bolli Charge’ (le prime raccomandate dell’epoca) di cui al momento si conoscono solo quello di Firenze nel colore rosso e di Pisa in nero, sono da considerarsi fra i bolli piu’ rari del periodo, in quanto se ne conoscono pochissimi esemplari. Visto infatti il costo eccessivo per inoltrare una lettera per raccomandata, questo servizio era molto probabilmente poco adoperato fra i privati, riscontrando questi bolli in quasi tutte lettere d’ufficio.

http://i49.tinypic.com/25rfehj.jpg
25rfehj.jpg



I primi bolli di debources usati nei rari casi in cui le lettere venivano rispedite (argomento che verra’ trattato nello specifico piu’ avanti). Usato nel colore neri ad eccezione di Siena di cui si riscontra in entrambi i colori. Anche di questi pezzi come gli charge’ se ne conoscono pochi esemplari.
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Ultima modifica di TuttoToscana il 24 gennaio 2010, 12:13, modificato 2 volte in totale.
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agrome
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Re: ABC TOSCANA "INVITO ALLA PREFILATELIA"

Messaggio da agrome »

TuttoToscana ha scritto:
Lettera da Roma per Firenze del 17 gennaio 1802, terza settimana dell’ anno e consueta bollatura a cuore Firenze n.3. All’ interno nonostante non abbia inserito relativa scan, troviamo il testo della lettera fra cui la scritta “Roma 17 gennaio 1802”, unico modo per determinare infatti all’ epoca provenienza e data. Lettera che una volta chiusa con una consueta ceralacca appare come da scan allegata, evidenziando il destinatario del documento residente in localita’ Firenze e la consueta bollatura del medesimo ufficio messa in arrivo.


Salve,

complimenti anzitutto per l’iniziativa ed il testo scritto, molto interessante.

Ho anche io nella mia collezione qualche lettera in partenza da Roma con timbro a cuore di arrivo in Toscana, che ho collocato temporalmente nel periodo storico “Restaurazione Pontificia 10/1799-16.7.1809”.

All’epoca della lettera (1802), le lettere in partenza da Roma per la Toscana potevano essere timbrate

- con il timbro dell’Ufficio della Posta di Toscana a Roma, timbro a cuore con P.T.IN R
- con un timbro della Posta Francese a Roma:
o PORT PAYE A ROMA
o ROME
o BUREAU FRANCAIS ROME

Sarebbe interessante conoscere i motivi e le modalità di invio di lettere per il percorso Roma/Toscana che NON presentano timbri di partenza ma solo di arrivo a cuore, come quello pubblicato.

Cordiali saluti
Andrea
Andrea Grimaldi

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LuigiViareggio
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Re: ABC TOSCANA "INVITO ALLA PREFILATELIA"

Messaggio da LuigiViareggio »

:clap: :clap: :clap:
Ottimo lavoro complimenti. Spero naturalmente che curerai anche gli altri periodi.
:mmm: Ma una cosa che non ho mai capito è come mai Livorno avesse 53 cuori mentre Siena e Firenze 52, sapresti mica spiegarmelo? Complimenti di nuovo :pea:
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valerio66vt
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Re: ABC TOSCANA "INVITO ALLA PREFILATELIA"

Messaggio da valerio66vt »

Belissimo lavoro, molto interessante e spero prosegua in qunato fornisce delle informazioni molto utili per chi è all'asciutto della prefilatelia. :clap: :clap: :clap:


Ho avuto anche io lo stesso pensiero di Luigi sul numero dei cuori ed ho provato a darmi una risposta anche se non credo sia esatta:

Giorni dell'anno 365 o 366 se anno bisestile.
52x7= 364
53x7= 371

Probabilmente a Livorno è stato necessario un cuore in più per il giorno od i 2 giorni di differenza (non ho controllato gli anni bisestili e di che giorno della settimana venisse il primo di gennaio) per della posta spedita in quelle giornate e che invece a Siena e Firenze o non sia stata spedita (cosa improbabile) o per la quale abbiano utilizzato lo stesso cuore od altra soluzione di cui chiedo informazioni.

Saluti a tutti
Valerio
MisterPrefilatelia

Re: ABC TOSCANA "INVITO ALLA PREFILATELIA"

Messaggio da MisterPrefilatelia »

Molto curato come inizio bel lavoro :clap:
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valverde
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Iscritto il: 13 luglio 2007, 15:39

Re: ABC TOSCANA "INVITO ALLA PREFILATELIA"

Messaggio da valverde »

Bellissima iniziativa, speriamo che qualcuno faccia altrettanto per il "Lombardo Veneto"
Maria
TuttoToscana
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Re: ABC TOSCANA "INVITO ALLA PREFILATELIA"

Messaggio da TuttoToscana »

lorenzo66vt ha scritto:Belissimo lavoro, molto interessante e spero prosegua in qunato fornisce delle informazioni molto utili per chi è all'asciutto della prefilatelia. :clap: :clap: :clap:


Ho avuto anche io lo stesso pensiero di Luigi sul numero dei cuori ed ho provato a darmi una risposta anche se non credo sia esatta:

Giorni dell'anno 365 o 366 se anno bisestile.
52x7= 364
53x7= 371

Probabilmente a Livorno è stato necessario un cuore in più per il giorno od i 2 giorni di differenza (non ho controllato gli anni bisestili e di che giorno della settimana venisse il primo di gennaio) per della posta spedita in quelle giornate e che invece a Siena e Firenze o non sia stata spedita (cosa improbabile) o per la quale abbiano utilizzato lo stesso cuore od altra soluzione di cui chiedo informazioni.

Saluti a tutti
Valerio


Sono felice della domande che hanno fatto sia Luigi sia Lorenzo e tendo ora a spiegare meglio.

Come avevo specificato prima: “Premetto che fino ad oggi o quasi, questi sono stati sempre considerati dei bolli datari, di recente con un ottimo articolo presente sul Vaccai M. da un socio ASPOT (associazione storia postale Toscana) è stato evidenziato che questi timbri erano in realta’ utilizzati solo per un discorso di contabilita’ interna ed utilizzati a datare il debito e non la corrispondenza come pensato precedentemente”.

Questo in parole povere vuol dire che erano semplicemente utilizzati da chi di dovere, come poteva essere il portalettere per esempio, per contrassegnare settimanalmente la corrispondenza che doveva essere distribuita e per tenere dunque un resoconto delle tasse percepite e sapere quanto poi doveva essere restituito e quindi incassato da ogni specifico ufficio. Detto cio’ possiamo ben dire che questi 3 uffici (FIRENZE, LIVORNO,SIENA) avessero tre tipi di contabilità diverse. Intanto facciamo mente locale di quante settimane vi sono in un anno.E' vero che vi sono 52 settimane intere , ma e’ vero che ve ne risulta essere un’ ulteriore 53 esima sempre spezzata. Ecco spiegato il motivo dei 53 bolli utilizzati da Livorno. Siena e Firenze invece utilizzarono solo 52 cuori, il che imponeva in pratica un piccolo problema di contabilita’: bisognava regolarizzare la 53 esima settimana. Avendo infatti solo 52 impronte questo imponeva ad utilizzare per piu’ o meno tempo (quindi per piu’ o meno di una settimana) i bolli n.1 e n.52 per riuscire a chiudere l’ anno. Ne viene fuori infatti che in certi documenti troviamo bolli a cuore di uffici diversi, con impressi numeri (settimane di contabilizzazione ) diversi. Firenze generalmente faceva l’ aggiustamento del tutto all’ inizio dell’ anno, Siena faceva invece il contrario partendo tendenzialmente a bollare col cuore n.1 dal primo dell’ anno, come Livorno, aggiustando la mancanza a fine anno.

Ecco un esempio:

http://i48.tinypic.com/xcndyp.jpg


Lettera spedita da Roma sabato 2 gennaio 1807, arrivata e messa in distribuzione sicuramente il lunedì 4 gennaio 1807 con bollo a cuore n.1, dunque utilizzato per una settimana intera. Ne emerge che il Cuore n. 52 dell’ anno precedente (1806) fu utilizzato invece sino allo stesso 2 gennaio 1807.
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valerio66vt
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Re: ABC TOSCANA "INVITO ALLA PREFILATELIA"

Messaggio da valerio66vt »

Grazie per la spiegazione veramente esaustiva.

Ciao:
Valerio
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agrome
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Re: ABC TOSCANA "INVITO ALLA PREFILATELIA"

Messaggio da agrome »

Salve,

ecco la lettera che ho citato:

la lettera è da Roma a Firenze, datata all'interno Roma 5 giugno 1807 e ricevuta (sempre da nota manoscritta) il 9 giugno 1807; il timbro è un cuore FIRENZE 23.

cordiali saluti
Andrea
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Andrea Grimaldi

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TuttoToscana
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Re: ABC TOSCANA "INVITO ALLA PREFILATELIA"

Messaggio da TuttoToscana »

agrome ha scritto:
TuttoToscana ha scritto:
Lettera da Roma per Firenze del 17 gennaio 1802, terza settimana dell’ anno e consueta bollatura a cuore Firenze n.3. All’ interno nonostante non abbia inserito relativa scan, troviamo il testo della lettera fra cui la scritta “Roma 17 gennaio 1802”, unico modo per determinare infatti all’ epoca provenienza e data. Lettera che una volta chiusa con una consueta ceralacca appare come da scan allegata, evidenziando il destinatario del documento residente in localita’ Firenze e la consueta bollatura del medesimo ufficio messa in arrivo.


Salve,

complimenti anzitutto per l’iniziativa ed il testo scritto, molto interessante.

Ho anche io nella mia collezione qualche lettera in partenza da Roma con timbro a cuore di arrivo in Toscana, che ho collocato temporalmente nel periodo storico “Restaurazione Pontificia 10/1799-16.7.1809”.

All’epoca della lettera (1802), le lettere in partenza da Roma per la Toscana potevano essere timbrate

- con il timbro dell’Ufficio della Posta di Toscana a Roma, timbro a cuore con P.T.IN R
- con un timbro della Posta Francese a Roma:
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Sarebbe interessante conoscere i motivi e le modalità di invio di lettere per il percorso Roma/Toscana che NON presentano timbri di partenza ma solo di arrivo a cuore, come quello pubblicato.

Cordiali saluti
Andrea



Forse e' stata fatta un po' di confusione! La lettera di cui tu hai allegato scan è regolarissima. Da Roma a Firenze, del giugno 1807, bollata in arrivo a Firenze con consueto bollo a Cuore. Come mai Firenze utilizzasse questa bollatura l' ho specificato qualche messaggio prima. Giustamente tu precisi :
All’epoca della lettera (1802), le lettere in partenza da Roma per la Toscana potevano essere timbrate

- con il timbro dell’Ufficio della Posta di Toscana a Roma, timbro a cuore con P.T.IN R
- con un timbro della Posta Francese a Roma:
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direi tutto vero tranne il fatto che il bollo P. T.IN R. , doveva essere impresso solo su corrispondenza dalla Toscana per Roma e non viceversa. Questo particolare tipo di bollo che per mia mancanza mi ero dimenticato di catalogare era semplicemente un bollo a cuore con all’ interno la scritta “P.T.N.R “ appunto Posta Toscana in Roma, conosciuto sempre in colore nero se non erro dovrebbe essere stato utilizzato dal 1793 sino al 1807 e molto probabilmente ipotizzo che abbia avuto il solito uso, quindi di contabilità, dei bolli a cuore tradizionali, destinato tuttavia a coprire la tratta di collegamento fra Roma e la Toscana.

Allego immagine di una lettera da Firenze per Roma, del 1795 con bollatura messa in arrivo del Cuore P.T.IN.R.
http://i47.tinypic.com/nyiaz4.jpg
nyiaz4.jpg

Mi soffermo per un attimo poi sulla tua domanda, dove chiedi come mai su molta corrispondenza dalla Roma per la Toscana di quel periodo non si trovino bolli di partenza.
Beh premetto che mi interesso solo di Toscana ma a quanto credo (forse qui sbaglio, eventualmente spero di essere corretto da degli amici che collezionano prefilateliche della Stato Pontificio) le prime bollature messe in partenza a Roma e dintorni si dovrebbero riscontrare solo a partire dal 1799, utilizzando questo sistema per pochissimo periodo, in quanto anche loro bollavano sempre in arrivo credo che solo dal luglio 1809 grazie agli amici "Francesi" torno' l' utilizzo della bolllatura in partenza (a tutto cio' faceva naturlamente eccezione i timbri della posta francese in Roma i quali si trovano anche in partenza). Quindi sotto un certo punto di vista su lettere del 1802 e del 1807 da Roma per Firenze era logico non trovare bollature Pontificie.
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agrome
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Re: ABC TOSCANA "INVITO ALLA PREFILATELIA"

Messaggio da agrome »

TuttoToscana ha scritto:direi tutto vero tranne il fatto che il bollo P. T.IN R. , doveva essere impresso solo su corrispondenza dalla Toscana per Roma e non viceversa. .


Salve TuttoToscana,

grazie per le tue risposte.

secondo Gallenga, il bollo della Posta di Toscana a Roma PT.IN R era utilizzato a Roma sia in partenza che in arrivo, nel periodo 1792-1808.
non ho però in collezione un esemplare partito da Roma.

TuttoToscana ha scritto:Mi soffermo per un attimo poi sulla tua domanda, dove chiedi come mai su molta corrispondenza dalla Roma per la Toscana di quel periodo non si trovino bolli di partenza.
Beh premetto che mi interesso solo di Toscana ma a quanto credo (forse qui sbaglio, eventualmente spero di essere corretto da degli amici che collezionano prefilateliche della Stato Pontificio) le prime bollature messe in partenza a Roma e dintorni si dovrebbero riscontrare solo a partire dal 1799, utilizzando questo sistema per pochissimo periodo, in quanto anche loro bollavano sempre in arrivo credo che solo dal luglio 1809 grazie agli amici "Francesi" torno' l' utilizzo della bolllatura in partenza (a tutto cio' faceva naturlamente eccezione i timbri della posta francese in Roma i quali si trovano anche in partenza). Quindi sotto un certo punto di vista su lettere del 1802 e del 1807 da Roma per Firenze era logico non trovare bollature Pontificie.


più o meno, con qualche eccezione:

- fino al 1799 i timbri a Roma erano apposti sulle lettere in arrivo
- dal maggio 1799 si conoscono lettere con timbro apposto a Roma in partenza
- nel periodo "ante francesi" dal 1799 al luglio 1809, i bolli vengono apposti in arrivo a Roma, ma alcuni si conoscono anche in partenza
- vari uffici stranieri di posta a Roma (Spagna Napoli Venezia Milano Francia) timbravano i francobolli in partenza da Roma; Gallenga ne segnala uno del 1699
- con l'arrivo dei francesi (1809) si generalizza la pratica di timbrare le lettere in partenza da Roma

quindi - in sintesi - nel periodo in esame è possibile trovare lettere in partenza da oma, timbrate don timbro di partenza ROMA (o simili) oppure non timbrate.

circa i collegamenti Roma-Toscana in questo periodo (e altri) mi riservo di dare un'occhiata approfondita nella mia collezione, per vedere cosa ho e, successivamente, segnalarlo sul Forum.

cordiali saluti
Andrea
Andrea Grimaldi

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paolo
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Re: ABC TOSCANA "INVITO ALLA PREFILATELIA"

Messaggio da paolo »

Dico la mia, anche se sull'argomento specifico non mi sono mai soffermato e, quindi potrebbe essere una castroneria: credo che, molto probabilmente, la posta indirizzata in Toscana veniva direttamente affidata all'Ufficio della Posta Toscana in Roma (dal mittente, dico) e, siccome quest'ufficio, che si sappia, non aveva altri bolli che il cuore suddetto, da usare in arrivo per i motivi ricordati da TuttoToscana, ecco che non veniva messo nessun bollo in partenza... ... può sembrare banale ma, a volte, credo, la realtà è molto più semplice di quanto si ritiene...
Colleziono e ricerco SEMPRE materiale storico-postale, dalle origini al 1945, di SIENA e provincia (soprattutto di SAN QUIRICO d'Orcia) per i miei studi...
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MisterPrefilatelia

Re: ABC TOSCANA "INVITO ALLA PREFILATELIA"

Messaggio da MisterPrefilatelia »

paolo ha scritto:Dico la mia, anche se sull'argomento specifico non mi sono mai soffermato e, quindi potrebbe essere una castroneria: credo che, molto probabilmente, la posta indirizzata in Toscana veniva direttamente affidata all'Ufficio della Posta Toscana in Roma (dal mittente, dico) e, siccome quest'ufficio, che si sappia, non aveva altri bolli che il cuore suddetto, da usare in arrivo per i motivi ricordati da TuttoToscana, ecco che non veniva messo nessun bollo in partenza... ... può sembrare banale ma, a volte, credo, la realtà è molto più semplice di quanto si ritiene...


Condivido in pieno quanto hai scritto. Naturalmente questo poteva succedere solo nel periodo d' apertura dell' Ufficio della Posta Toscana in Roma (1792-1808) e se aggiungiamo a questo che nel periodo precendente al 1792, come ha sottolineato sia Tuttotoscana che agrome, l' ufficio di Roma bollava solo in arrivo, viene logico pensare che la corrispondenza da Roma per il Granducato non avessere mai bolli di partenza. :ang: Ciao: Ciao: Ciao:
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Guido Morolli
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Re: ABC TOSCANA "INVITO ALLA PREFILATELIA"

Messaggio da Guido Morolli »

Mi introduco nella esposizione solo per complimentarmi con TuttoToscana per il lavoro svolto.
Ciao
Guido
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david
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Re: ABC TOSCANA "INVITO ALLA PREFILATELIA"

Messaggio da david »

Nella Toscana preunitaria, le corrispondenze o le circolari dalle diocesi alle parrocchie erano esenti da tassazione? Ne ho viste alcune senza alcun segno di tassa e mi sembrava strano.
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MisterPrefilatelia

Re: ABC TOSCANA "INVITO ALLA PREFILATELIA"

Messaggio da MisterPrefilatelia »

david ha scritto:Nella Toscana preunitaria, le corrispondenze o le circolari dalle diocesi alle parrocchie erano esenti da tassazione? Ne ho viste alcune senza alcun segno di tassa e mi sembrava strano.


Sì in alcuni casi godevano di franchigia, ma non solo in Toscana. Ciao:
Giorgio Di Raimo
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Re: ABC TOSCANA "INVITO ALLA PREFILATELIA"

Messaggio da Giorgio Di Raimo »

MisterPrefilatelia ha scritto:
david ha scritto:Nella Toscana preunitaria, le corrispondenze o le circolari dalle diocesi alle parrocchie erano esenti da tassazione? Ne ho viste alcune senza alcun segno di tassa e mi sembrava strano.


Sì in alcuni casi godevano di franchigia, ma non solo in Toscana. Ciao:


Ciao:

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Re: ABC TOSCANA "INVITO ALLA PREFILATELIA"

Messaggio da TuttoToscana »

TERZA TIPOLOGIA DI BOLLI: I BOLLI DIPARTIMENTALI

Come anticipato precedentemente i bolli Dauchy, vennero usati dal marzo 1808 sino al novembre 1808. Sotto l’ influenza dei francesi la Toscana (29ma Div.militare dell’ impero francese) viene suddivisa in tre dipartimenti: 112 ARNO, 113 Mediterraneo e 114 Ombrone. Vengono dunque ordinati dei nuovi bolli di "dicitura stavolta strettamente francese" all’ officina di Parigi che li distribuira’ a partire dalla meta’ del novembre 1808. Nuovi bollo di porto dovuto, porto pagato e solo per le direzioni composite bolli di decontabilizzazione e di raccomandazione, bolli che rimarranno in dotazione se vogliamo dare una data approssimativa sino al febbraio 1814, (ogni ufficio postale in questo particolare periodo fa storia a se) data in cui Murat scaccia le truppe francesi dalla Toscana. A mio avviso il periodo che va tra il febbraio 1814 ed il maggio 1814 risulta essere il piu’ interessante in assoluto da un punto di vista postale, perche’ in questo arco di tempo vediamo il ripristino dei bolli dauchy in certi uffici ed il mantenimento dei bolli dipartimentali in altri. Periodo transitorio che prelude la nascita dei nuovi bolli del periodo di “Restaurazione Granducale”.

Ecco un immagine che illustra la suddivisone della 29.ma div. Militare.


http://i46.tinypic.com/29wn8yd.jpg
29wn8yd.jpg











Del dipartimento 112 Arno come vediamo facevano parte rispettivamente gli uffici di: Arezzo,Cortona,Empoli,Firenze,Lucignano,Modigliana,Montevarchi,Pistoia,Rocca S.Casciano, San Sepoclro.


Del dipartimento 113 Mediterraneo facevano parte rispettivamente gli uffici di :Livorno,Pescia,Pietrasanta,Pisa,Pontedera,Portoferraio,Volterra.


Del dipartimento 114 Ombrone facevano parte rispettivamente gli uffici di :Grosseto,Montepulciano,Radicofani,San Quirico, Siena.

Questi bolli si possono trovare sia nel colore nero, che in quello rosso a seconda degli uffici. Nel dipartimento 112 sono tutti utilizzati in nero ad eccezione di Firenze (di cui se ne conoscono veramente pochissime impronte in rosso) e di Pistoia che utilizza entrambi i colori.Del Dipartimento 113 invece Livorno, Portoferraio e Volterra si conoscono solo in nero mentre Pescia, Pietrasanta, Pisa, Pontedera in entrambi i colori. Del dipartimento 114 si conoscono bollature in rosso di Grosseto, Radicofani, San Quirico e Siena, mentre in nero di Montepulciano e sempre di Radicofani e San Quirico. Anche qui in base al periodo d’ uso nascono le rarita’, infatti bolli come Pisa,Pontedera,Pescia,Radicofani in colore nero vengono utilizzati veramente per poco periodo (in alcuni casi meno di un mese) e se sono da considerarsi rari per bolli di porto dovuto, si possono considerare pezzi unici o quasi per eventuali porti pagati oppure bolli di decontabilizzazione.(in alcuni casi non se ne conoscono nemmeno un esemplare se pur sia logico pensare fossero esistiti in colori diversi).

Ecco qualche esempio di bolli di porto dovuto:

http://i50.tinypic.com/2150y84.jpg
2150y84.jpg


Lettera del 10 dicembre 1808 con bollo dipartimentale di porto dovuto “112 florence”.


http://i48.tinypic.com/2ypkl6x.jpg
2ypkl6x.jpg


Lettera del 21 aprile 1812 con bollo dipartimentale di porto dovuto “113 Volterre”.

http://i48.tinypic.com/24eay37.jpg
24eay37.jpg


Lettera del 15 dicembre 1812 con bollo dipartimentale di porto dovuto "114 Sienne".

http://i50.tinypic.com/2nl69ug.jpg
2nl69ug.jpg

Lettera del 26 novembre 1808 con il raro 113 Pise nel colore nero (utilizzato per circa un mese)


http://i48.tinypic.com/1ju5uw.jpg
1ju5uw.jpg


Lettera del 26 dicembre 1808 con comunissima bollatura 113 Pise in colore rosso che verra' utilizzata sino al 1814.

Ecco qualche esempio di bolli di porto pagato:

http://i50.tinypic.com/29b2268.jpg
29b2268.jpg


Lettera del 25 febbraio 1813 con bollo di porto pagato "P114P Sienne".


Ecco qualche esempio di bolli di decontabilizzazione:
http://i45.tinypic.com/2w512mt.jpg
2w512mt.jpg


Lettera del 7 gennaio 1811 con bollo di decontabilizzazione, “déb114 Sienne".

Non ho allegato immagini di Chargè in questo periodo in quanto se ne riscontrano veramente pochissimi esemplari e non dispongo di immagini al riguardo.

A breve penso di inserire qualche notizia in più e soffermarmi un po' meglio sul periodo Murat e l' eventuale ripristono di eventuali bolli dauchy.Spero pero' che per il proseguimento di questo post, vi siano altri interessati a porre domande e non solo lettori. Cose da dire ce ne sarebbero molte ancora: analizzare le tariffe postali nei periodi analizzati, concentrarsi meglio su ogni tipologia di bollo (per esempio l' uso dei déboursé).Vediamo un po' come si sviluppa la discussione........Buona lettura Ciao: Ciao: Ciao:
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agrome
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Re: ABC TOSCANA "INVITO ALLA PREFILATELIA"

Messaggio da agrome »

salve,

ottimo testo, grazie ancora.

cordiali saluti
Andrea
Andrea Grimaldi

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paolo
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Re: ABC TOSCANA "INVITO ALLA PREFILATELIA"

Messaggio da paolo »

per quanto riguarda le lettere senza segni di tassa, esiste una Disposizione che, per semplificare il lavoro, dice di non mettere alcun segno di tassa quando la lettera è semplice e sconta le solite 2 crazie (ovviamente si parla di quelle in porto dovuto, le altre avevano al diagonale di francatura)... in parole povere: se non c'è scritto niente son 2 crazie! Chi godeva di franchigia totale o parziale doveva segnalarlo chiaramente a fianco dell'indirizzo...
a proposito: bel lavoro TuttoToscana!!! Ciao:
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