I bolli "Genova corso particolare" e "V.P.M."

[federico1971]

Buongiorno a tutti: c'è qualcuno specializzato sulle vie di mare che è in grado di darmi un "aiutino" su queste due mie lettere ?!
Non ho un catalogo specializzato, quindi sono leggermente in difficoltà...
Grazie a tutti quelli he saranno in gradi di darmi una risposta !!
Federico.

[ziopino]

Ti dico quello che so:

Il bollo “GENOVA Corso particolare” veniva utilizzato sulle lettere che avevano già assolto i diritti postali entro il Regno di Sardegna riconosciuti ai privati che avevano in esercizio i servizi postali affidati per il trasporto appunto a battelli privati.
Il bollo VPM (Via Particolare Marittima) in ovale grande (il piccolo è molto raro perchè fu utilizzato solo per qualche mese) veniva apposto all’arrivo al porto di Livorno ed è stato utilizzato dal 12 Marzo 1851 al 25 Dicembre 1852 (V. Del Bianco e Toscana 2013 ASPOT) . Tale bollo veniva utilizzato sulla posta viaggiata via di mare appunto in Corso particolare e confermava questo particolare tipo di servizio postale esercitato da privati.

Ai veri esperti gli ulteriori approfondimenti......

[AntonioCalì]

Il bollo V.P.M di Livorno serviva per la corrispondenza che viaggiava con i bastimenti non convenzionati,il primo tipo era piccolo 16/17 mm e rimase in uso dall'1 al 10 feb.1851 e fù subito sostituito da uno più gtande che rimase in uso sino al 25 dicembre 1852.
Ho una lettera simile che inserisco.

[rafelin]

Il Corso Particolare cioè la facoltà
di trasportare lettere ai privati era stato stabilito
dal regio editto sulle Poste del 18 agosto 1818 che all'art. 41 citava
"......salvo le eccezioni stabilite dall'annesso regolamento, oppure
che si tratterà di lettere state precedentemente sottoposte al bollo
degli Uffizii di Posta, e al pagamento dei relativi diritti."
Il regolamento annesso all'art. 5 ne indicava le modalità; ossia alla
presentazione della lettera l'ufficiale postale dove segnarla in apposito
registro, registrarla e mettere un numero d'ordine corrispondente sulla
lettera, far pagare la tassa, e mettere la stampiglia dell'ufficio.
Sembra però che l'unico ufficio che abbia predisposto un timbro particolare
per questo servizio sia stato appunto l'Ufficio di Genova che timbra sempre?
con inchiostro rosso.
La tassa all'inizio veniva posta al verso, come il porto pagato, no so quando
si sia incominciato a metterla al recto o se si una maniera errata nel segnarla
come nella lettera mostrata.
saluti Raffaele

[federico1971]

Ringrazio tutti quelli che mi hanno dato informazioni.
Federico.

Revised by Lucky Boldrini - August 2016

[ziopino]

Buona sera a tutti i naviganti filatelici !!!

Le due lettere che allego son rispettivamente del Maggio e dell'Ottobre 1851.
Sono viaggiate entrambe da Genova a Livorno in corso particolare.
La differenza è la tassazione a carico del destinatario: 4 decimi per la prima e 5 decimi per la seconda..
Sulla seconda, in alto a sinistra, oltre al numero di registrazione del porto di Genova, è riportata la cifra 6 che dovrebbe indicare il peso della lettera. In tal caso sarebbe sempre un primo porto... o sbaglio su questo... ?
Perchè allora la tassazione differente ??

GRazie !!!!

[ziopino]

Su quest'altra lettera fu apposto solo il V.P.M.(Vie Particolari Marittime) e non il Genova corso particolare e neppure il numero di registro.
Quindi l'uso del bollo su 2 righe, che mi risulta venisse usato solo a Genova, ma soprattutto la registrazione, erano facoltativi per le spedizioni con battelli privati ?

Gratias !!

[Alessandro Arseni]

Caro Ziopino,
sto scrivendo riguardo il VPM e mi accorgo del tuo post del passato gennaio.

1) Non sono tassate in decimi in partenza, ma in crazie in arrivo. Se guardi al verso delle lettere, dovrebbe esserci il porto espresso in soldi ( o decimi) pagato alla partenza (credo 6 o 8). La tariffa di 4 crazie sulla tua prima lettera si riferisce ad un peso fino a 6 denari ESCLUSI. Da 6 denari la tariffa era di 5 crazie.

2) L'uso del bollo "Genova Corso Particolare" col passare degli anni risultava inutile, ormai in tutte le convenzioni fra Stati erano stabilite regole per il trasporto Via di Mare e spedire una lettera col vapore non era più un servizio "particolare" ma ormai "regolare". Nel 1852 l'uso di questo bollo divenne via via sempre più raro e l'ultima data d'uso a me nota è su una lettera da Genova dell'8 febbraio 1853 per Livorno, giunta l'11, viaggiata col vapore Ercolano.

[ziopino]

Caro Ziopino,
sto scrivendo riguardo il VPM e mi accorgo del tuo post del passato gennaio.

1) Non sono tassate in decimi in partenza, ma in crazie in arrivo. Se guardi al verso delle lettere, dovrebbe esserci il porto espresso in soldi ( o decimi) pagato alla partenza (credo 6 o 8). La tariffa di 4 crazie sulla tua prima lettera si riferisce ad un peso fino a 6 denari ESCLUSI. Da 6 denari la tariffa era di 5 crazie.

2) L'uso del bollo "Genova Corso Particolare" col passare degli anni risultava inutile, ormai in tutte le convenzioni fra Stati erano stabilite regole per il trasporto Via di Mare e spedire una lettera col vapore non era più un servizio "particolare" ma ormai "regolare". Nel 1852 l'uso di questo bollo divenne via via sempre più raro e l'ultima

data d'uso a me nota è su una lettera da Genova dell'8 febbraio 1853 per Livorno, giunta l'11, viaggiata col vapore Ercolano.

Buongiorno Alessandro e Auguri infiniti !!!

Ti ringrazio per il chiarimento.! Al verso in effetti ci sono dei segni di tassazione. Mi pare siano dei 4 o forse 40......

Approfitto per chiederti un ulteriore chiarimento riguardo il bollo VPM ovale.
Andando alla ricerca degli annullamenti dei paquebot Francesi, Mi sono imbattuto in questo sito francese che riporta lo stesso bollo in uso per la corrispondenza inviata con i postali francesi:

http://marcophilie.org/x/x-$paquebots-i.html

Ti risulta sia il medesimo bollo in uso a Livorno?
O piuttosto il servizio da Genova veniva svolto dagli stessi bastimenti francesi ed il bollo veniva apposto a bordo ?

Ti ringrazio e ancora Auguri!!

[ziopino]

..È curioso come l'acronimo VPM valesse per noi "Vie Particolari Marittime" e per i Francesi "Voie de Paquebots de la Mediterranee".

[eugenioterzo]

Caro ziopino, se ti può essere utile ti allego alcune pagine, che trattano le tariffe in vigore da Gennaio 1851.
Eugenio

[ziopino]

Grazie Eugenio!!
preziose queste immagini !!
Buon ANNO!!!

[eugenioterzo]

Sono felice che possano esserti utili.
Buon Anno anche te
Eugenio

[Alessandro Arseni]

Caro ziopino,
ritornando alla tariffa applicata al verso delle due lettere "VPM" delle quali ti ho già spiegato la tassa applicata in arrivo a Livorno:

1) La prima è stata pagata in partenza 40 centesimi e la seconda 50 centesimi. Dal 1850 la tassazione nel Regno di Sardegna passa dal valore in soldi a quella in centesimi o decimi.

2) L'estensore dell'articolo francese incorre in un clamoroso errore. Non si tratta di un bollo francese ma in uso solo a Livorno e significa "Via Particolare Marittima" e così lo definisce la Notificazione del Soprintendente Generale delle Poste toscana Cav. Giuseppe Pistoi, intorno al Decreto del 28 dicembre 1850, "per regolare in Livorno il servizio delle corrispondenze cambiate per mezzo dei bastimenti mercantili, approvate da S.A. Imperiale e Reale sotto il 25 gennaio 1851".
Il termine "VPM" è indicato all'Art. 5 e 15. Non si tratta, dunque, di un bollo francese anche se la fantasia dell'articolista ha associato le iniziali di un bollo toscano.

Altre informazioni aggiornate le potrai trovare sul secondo volume della "Storia della Navigazione a Vapore e dei servizi postali sul Mediterraneo" che sarà distribuito il prossimo febbraio 2016, che riguarderà i vapori e il servizio della corrispondenza nel Regno delle Due Sicilie, il Granducato di Toscana e molto altro tra il 1840 e il 1850.

[ziopino]

Caro ziopino,
ritornando alla tariffa applicata al verso delle due lettere "VPM" delle quali ti ho già spiegato la tassa applicata in arrivo a Livorno:

1) La prima è stata pagata in partenza 40 centesimi e la seconda 50 centesimi. Dal 1850 la tassazione nel Regno di Sardegna passa dal valore in soldi a quella in centesimi o decimi.

2) L'estensore dell'articolo francese incorre in un clamoroso errore. Non si tratta di un bollo francese ma in uso solo a Livorno e significa "Via Particolare Marittima" e così lo definisce la Notificazione del Soprintendente Generale delle Poste toscana Cav. Giuseppe Pistoi, intorno al Decreto del 28 dicembre 1850, "per regolare in Livorno il servizio delle corrispondenze cambiate per mezzo dei bastimenti mercantili, approvate da S.A. Imperiale e Reale sotto il 25 gennaio 1851".
Il termine "VPM" è indicato all'Art. 5 e 15. Non si tratta, dunque, di un bollo francese anche se la fantasia dell'articolista ha associato le iniziali di un bollo toscano.
Altre informazioni aggiornate le potrai trovare sul secondo volume della "Storia della Navigazione a Vapore e dei servizi postali sul Mediterraneo" che sarà distribuito il prossimo febbraio 2016, che riguarderà i vapori e il servizio della corrispondenza nel Regno delle Due Sicilie, il Granducato di Toscana e molto altro tra il 1840 e il 1850.

Grazie di cuore per i chiarimenti preziosi!!!
Quante inesattezze si possono trovare in rete !! Questa poi è davvero grossolana.... chissà in base a quali informazioni è stata tirata fuori..... Bah....

Il tuo libro si può trovare online ?....

[ziopino]

.. Alessandro....... Naturalmente intendevo IN VENDITA su qualche sito on line.......



Revised by Lucky Boldrini - January 2018