Isola d’Elba - Le tariffe postali napoleoniche

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agcc
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Isola d’Elba - Le tariffe postali napoleoniche

Messaggio da agcc »

Qualcuno può aiutarmi a capire la tariffa applicata alla lettera di seguito descritta e riprodotta?

18 febbraio 1806
Lettera da Portoferraio a Piombino
Bollo di porto dovuto I9 / PORTO-FERRAIO / ISLE D’ELBE

Segno di tassa: “3” (décimes)
Peso originario: non indicato
Peso attuale: g.6
Mittente: Général Durutte (manoscritto al recto)
Destinatario: Mariotti, Ministre de Prince de Piombino


Alberto Càroli (caroli.aspt@gmail.com)

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agcc
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Re: Isola d’Elba, tariffe postali napoleoniche

Messaggio da agcc »

20 maggio 1809
Lettera da Portoferraio a Piombino
Bollo di porto dovuto I9 / PORTO-FERRAIO / ISLE D’ELBE

Segno di tassa “2” (décimes)
Peso attuale g.6
Mittente: Galeazzini, Commissaire général de l’Isle d’Elbe et dépendance, Président du Conseil Supérieur de Santé
Destinatario: Le Préfet de la Principauté de Piombino


Galeazzini, nella sua qualità di responsabile della sanità dell’isola d’Elba, di Pianosa e Montecristo, in conseguenza dello sbarco di corsari nemici sull’isola di Pianosa, avverte il Prefetto di Piombino di aver disposto per l’isola piatta una quarantena di dieci giorni.

La tassa postale applicata alla lettera (2 décimes) possiamo scomporla in:
1 décime : diritto del capitano (applicato – in misura diversa – alle lettere da e per le isole d’Elba e Corsica)
1 décime : ???
Le lettere o circolari riguardanti la salute pubblica godevano della franchigia nell’ambito del dipartimento (E.P.Ohnmeiss, Metodi e bolli postali napoleonici, pag.215), quindi all’interno del Département de l’Isle d’Elbe questo genere di lettere poteva essere esentato dalle tasse postali. Piombino tuttavia era la capitale dell’omonimo principato, entità statuale a sé stante, anche se nell’orbita dei napoleonidi (principi erano Elisa, sorella di Napoleone, e suo marito Felice Baciocchi).

1 décime rappresenta quindi la tariffa per il percorso all’interno del principato di Piombino?
All’interno di quali leggi o normative postali troviamo i dettagli che ci riconducono a queste tariffe?

Alberto Càroli (caroli.aspt@gmail.com)


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guido071619
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Re: Isola d’Elba, tariffe postali napoleoniche

Messaggio da guido071619 »

Ciao Alberto,
per quanto riguarda la seconda lettera, la spiegazione della tariffa è data dal decreto n. 1946 del 19/09/1806 dato a Saint-Cloud "Pays d'Italie - Taxe des lettres et paquets".
Tale decreto stabiliva che la tassa delle lettere dell'isola d'Elba per il Principato di Lucca (e reciprocamente) era di 4 decimi di cui 2 per il "voie de mer" ; quindi, nel nostro caso, godendo il Commissario della franchigia nell'isola, la lettera venne tassata solo per 2 decimi per il "voie de mer".
Un saluto.
Guido
rafelin
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Re: Isola d’Elba, tariffe postali napoleoniche

Messaggio da rafelin »

Per la seconda lettera aggiungo una considerazione
a quanto già citato da Guido correttamente.
L'Ohnmeiss dice che l'autorità prefettizia verificava la
legittimità della richiesta e poi apponeva il proprio bollo
per l'assenso passando poi il tutto all'ufficio postale. Qui il bollo
non lo vedo, a meno che il prefetto
considerato il mittente l'abbia considerata sicuramente
legittima e fatta passare così.
Per la prima invece propenderei (dubitativo), visto un decreto
dell'Amministrazione delle Poste datato 9 brumaio anno 12
(1 novembre 1803) citato dal de Fontaines nei suoi articoli apparsi
su Documents Philateliques che dice:
pour la taxe intérieure de l'Isle 2 decimes
pour la voie de mer 2 decimes
per questa ipotesi:visto il mittente che godeva senz'altro della franchigia
l'ufficio postale non ha fatto pagare la tassa interna, ma ha considerato
solo quella per il trasporto per mare 2 decimi, più quanto spettante al
capitano come diritto 1 decimo. Totale 3 decimi
Che ne pensate?
In ultimo il diritto del capitano per l' Elba era 1 dec, per la Corsica 2 dec
saluti
Raffaele
agcc
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Re: Isola d’Elba, tariffe postali napoleoniche

Messaggio da agcc »

rafelin ha scritto:L'Ohnmeiss dice che l'autorità prefettizia verificava la
legittimità della richiesta e poi apponeva il proprio bollo
per l'assenso passando poi il tutto all'ufficio postale. Qui il bollo
non lo vedo, a meno che il prefetto
considerato il mittente l'abbia considerata sicuramente
legittima e fatta passare così.


Il mittente della lettera datata 20 maggio 1809 è il Commissaire général de l'Isle d'Elbe et dépendance (nella sua funzione di Presidente del Consiglio Superiore di Sanità).
All'epoca l'isola d'Elba, dal punto di vista amministrativo, rappresentava un caso particolare: costituiva Dipartimento a sé stante, non suddiviso in sottoprefetture, e la massima autorità era il Commissario Generale, figura equivalente ai Prefetti nei Dipartimenti ordinari.

Domani posterò altre considerazioni alle ottime informazioni trasmesse dagli amici Guido e Raffaele.

Alberto
guido071619
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Re: Isola d’Elba, tariffe postali napoleoniche

Messaggio da guido071619 »

Con riferimento all'ipotesi di Raffaele, chiedo cortesemente di postare il decreto dell'Amministrazione delle Poste datato 9 brumaio anno 12 (1 novembre 1803) citato dal de Fontaines (che non ho tra le fonti a disposizione) e dei chiarimenti sulla differenza tra la tassazione detta "Diritto del capitano" e quella del "voie de mer", considerato che quest'ultima è l'unica alla quale si fa riferimento nel decreto n. 1946 del 19/09/1806.

Ciao
Guido
agcc
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Re: Isola d’Elba, tariffe postali napoleoniche

Messaggio da agcc »

Nelle mie ricerche ho potuto consultare il Journal des Lettres et Paquet affranchis dell’ufficio di posta di Piombino dell’anno 1808.
Allego un particolare della prima pagina e una tabella riepilogativa della corrispondenza che riguarda le isole d’Elba e di Corsica, interessate per la tariffa voie de mer (o diritto del capitano?).
Dalla tabella, che ci dà anche un’idea del traffico postale tra Piombino e l’Elba e la Corsica, rileviamo l’esistenza di tariffe differenziate.
Ad esempio alle lettere per Portoferraio vengono applicate, per quelle di primo porto (non essendo riportato alcun peso nella colonna relativa), le tariffe 0,20 (2 décimes) e 0,15. Quest’ultima dovrebbe essere relativa alla corrispondenza di militari, che godeva di una tariffa agevolata, ma solo per il primo porto. E questa stessa tariffa la ritroviamo per le lettere dirette in Corsica. Per questo tipo di corrispondenza sembrerebbe non venire applicato il diritto del capitano.
La lettera del 20 maggio 1809 (tassata con 2 d.) precedentemente postata dovrebbe rappresentare il caso della reciprocità, cioè il percorso inverso. Sia il Journal che la lettera del 20 maggio 1809 dovrebbero appartenere allo stesso periodo tariffario.
Ma se le lettere “ordinarie” da Piombino pagano 2d, perché quella da Portoferraio (in franchigia) paga altrettanto? Si parla allora di due diverse scale tariffarie, essendo nella realtà due stati diversi che corrispondono tra loro, non regolati da convenzioni o accordi?

Per comodità qui di seguito è allegato il file contenente il Decreto Imperiale n.1946 del 19.9.1806.

Alberto
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rafelin
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Re: Isola d’Elba, tariffe postali napoleoniche

Messaggio da rafelin »

Nelle fasi di organizzazione del servizio postale nei vari territori poteva succedere
che gli Ispettori incaricati di organizzare il servizio postale chiedessero lumi su
come procedere per le tariffe all'Amministrazione delle Pose a Parigi
prima dell'emanazione dei decreti ufficiali o applicazione di leggi che si trovano nei Bulletins des lois.
Questa è la fase più difficile dello studio delle tariffe, a mio parere, perché
o si ha la fortuna di trovare negli archivi i documenti inerenti o se qualcuno l'ha già ritrovati
come in questo caso individuarli. I buchi però sono tanti e pezzo per pezzo....
Tuttavia in questo caso sappiamo che il cittadino Alliey facente funzione di Ispettore in Corsica
organizza il servizio e l'Amministrazione decreta:

"Oui le rapport de la demande du Directeur de Porto-Ferrayo, l'Administration arrete ce qui suit:

1° Les lettres de l'Isle d'Elbe pour l'Etrurie seront affranchies d'avance, ou taxées en cas de non
affranchissement, à raison de 4 décimes, par lettre, d'un poids au-dessous de 6 grammes, savoir:
pour la taxe intérieure de l'Isle : 2 décimes
pour la voie de mer : 2 décimes
et vice versa celles d'Etrurie affranchies pour l'Isle d'Elbe

2° les lettres d'Etrurie non affranchies devront etre taxèes par le Bureau de Port-Ferrayo pareillement
à raison de 4 décimes, plus du port dù au bureau d'arrivée lequel aura été préalablement évalué en
décimes.

3° Les lettres de la République Italienne, timbrée L.I. supporteront la taxe à raison de 17 décimes, et celles
du Bureau française de Milan, timbrées B. F. MILAN paieront à raison de 7 décimes, comme celles venant de
Verceil.

4° Le Controleur du Bureau de Porto-Ferrayo chargerà désormais le Directeur en recette de la totalité des
taxes de ces lettres.

5° dans le cas où il serait dù des remboursement aux Bureaux des postes d'Etrurie, le Directeur en dressera
un état qu'il fera viser et certifier par le Controleur et enverra cet état à l'Admistation pour etre vérifié et
ordonnancé de la manière convenable.

un saluto
Raffaele

Ps su alcune parole come du (dovuto) ci va l'accento circonflesso, scusate imbranato non l'ho trovato
agcc
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Re: Isola d’Elba, tariffe postali napoleoniche

Messaggio da agcc »

Ciao Raffaele,
la fonte da cui trai tutta questa messe di informazioni è il De Fontaines? Quali articoli di Documents Philatéliques?

Oltre 20 anni fa E.P.Ohnmeiss mi spiegò con uno schizzo la tariffa riguardante il collegamento postale Portoferraio-Piombino nel periodo della cosiddetta "appartenenza" dell'Elba al dipartimento del Golo, e nello specifico la lettera del 20.5.1809. Dal disegno e da quanto ricordo avermi detto a voce si deve considerare un "confine di mare" tra l'Elba (Golo, dipartimento 19) e Piombino (principato di Lucca e Piombino). Questo confine determinerebbe l'applicazione di tariffe specifiche dei due territori, ma che in ultima analisi sono riferite alla medesima normativa tariffaria. La tassa postale di questa lettera verrebbe spiegata suddividendo il percorso in due tratte:

0 d.: tratta Portoferraio-confine di mare (perché la lettera godeva della franchigia all'interno del dipartimento, Ohnmeiss p.215)
1 d.: tratta confine di mare-Piombino (tariffa di banlieue, 1° porto)
1 d.: diritto del capitano.

Queste considerazioni giustificherebbero la tariffa ordinaria di 3 décimes per le lettere di primo porto Portoferraio-Piombino attribuendo 1 décime per la tratta Portoferraio-confine di mare. C'è da pensare che anche per questo percorso sia stata applicata la tariffa di banlieue poiché non risulta previsto questo importo per alcuno scaglione di distanze.
Ma nel Journal des Lettres et Paquet affranchis nel 1808 mai viene indicata la tariffa di 3 décimes!

Alberto
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rafelin
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Re: Isola d’Elba, tariffe postali napoleoniche

Messaggio da rafelin »

Ciao Alberto
si le notizie sono state prese dall'articolo del de Fontaines pubblicato
sul numero 73 di Documents philateliques rigaurdante la 29^ DM dal
titolo La Toscane Royaume d'Etrurie (1801-1897), I parte
sul numero 74 c'è la II parte che riguarda solo L'Ile d'Elbe
sul 75 la III parte titolata Principautés de Piombino et de Lucques.
Per quanto riguarda le notizie che ti aveva dato Ohnmeiss niente
da dire è il riconosciuto maestro per me di quanti si dilettano con la
osta napoleonica e una autorità in materia,
saluti
Raffaele

Revised by Lucky Boldrini - August 2016
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