Il bollo "MM" - Il Corriere Maggiore
- marco pellegrini
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Il bollo "MM" - Il Corriere Maggiore
Vorrei notizie su questo tipo di bollo di transito in uso a Milano su questa lettera del 1759 da Casale a Mantova.
Marco Pellegrini
Marco Pellegrini
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- filippo_2005
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Re: Bollo a griglia di Milano
Nell'attesa che Francesco Luraschi noti questo topic e ti sveli ogni segreto del bollo in questione mi limito a dirti come è inquadrato dal Vollmeier.
Bollo di Transito conosciuto dal 12.754 al 07.763, impresso in nero, valutato 6 punti. Nel quarantennio 1730-70 vennero usati diversi bolli di foggia simile a questo. Vollmeier raccomanda attenzione ai falsi, anche se non penso che il tuo lo sia.
Bollo di Transito conosciuto dal 12.754 al 07.763, impresso in nero, valutato 6 punti. Nel quarantennio 1730-70 vennero usati diversi bolli di foggia simile a questo. Vollmeier raccomanda attenzione ai falsi, anche se non penso che il tuo lo sia.
filippo_2005
https://raccoltaasiregnoaldoefilippo.blogspot.com/ il blog della raccolta iniziata da mio padre e proseguita da me
colleziono antichi stati e regno su lettera, fino alla floreale compresa.
Mi interessano anche Timbri e Annulli di Russi fino al 1900.
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- francesco luraschi
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Re: Bollo a griglia di Milano
ciao a marco e filippo il quale ha gia'spiegato tutto di questo bollo. posso solo aggiungere che secondo paolo vollmeier la "griglia" e'costituita da due M che intrecciandosi sono l'acronimo di "Messaggerie Milan" oppure solo "Milan".
a me personalmente piace pensare che MM in cartella sia l'acronimo di "Maggiore Milano" ma ovviamente non ho alcuna certezza da fonte diretta.
francesco
a me personalmente piace pensare che MM in cartella sia l'acronimo di "Maggiore Milano" ma ovviamente non ho alcuna certezza da fonte diretta.
francesco
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https://www.academia.edu/10877153/_News ... _1850-1866_
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Francesco
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Francesco
- francesco luraschi
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Re: Bollo a griglia di Milano
mi permetto di aggiungere una piccola nota storico-postale:
Questa categoria di bolli inchiostrabili venne introdotta nei primi mesi del 1731 dopo la pubblicazione del nuovo regolamento postale (24 novembre 1730)voluto da Carlo VI . Didatti dal 1729 la posta tornava ad essere una privativa statale dopo essere stata per secoli gestita da privati, i Tasso prima i Doria poi, in regime di “regalia” cioe’concessione sovrana. I suddetti privati, in cambio di una quota annuale, gestivano la rete postale tassavano le lettere, attribuivano franchigie o esenzioni a varie categorie e godevano di privilegi per se’ e la propria famiglia. L’organismo che regolava, o avrebbe dovuto regolare la posta, era detto Corriere Maggiore e contava circa 20 dipendenti. Non fu facile liquidare i privati e la causa ando’avanti per anni. Il motivo che porto’al rientro nell’ambito erariale la gestione della posta fu principalmente economico dato che tra esenti, abusivi, e traffico che sottratto alla regolare tassazione i conti non erano mai in ordine. Un esempio: a Milano ogni comunita’di lavoratori forestieri aveva una locanda come punto di riferimento e molte di queste locande avevano esposto una propria “bussola”, cioe’cassetta d’impostazione a cui attingevano i corrieri in partenza per i paesi di origine. L”osteria del Cappello” era punto di riferimento per i corrieri diretti verso Novara ed il Lago Maggiore mentre la “Locanda della Corona” serviva il comasco e la Valtellina.
Non va comunque trascurato neppure l’elemento segretezza e sicurezza dello Stato quando si cercano i motivi per cui la gestione venne sottratta ai privati.
Pur rientrando sotto il controllo regio non si riusci’comunque mai ad annullare il traffico epistolare extrapostale, soprattutto quello a medio-corto raggio che rimaneva saldamente in mano a viandanti, pellegrini, gente che lavorava nei mercati ambulanti ecc.
Tornando all’aspetto marcofilo: i primi bolli inchiostrabili furono quelli in cartella con il simbolo MM . Furono utilizzati sia in partenza che arrivo nei primi mesi del 1731, quindi divennero bolli di transito fino al 1770 quando vennero sostituiti prima da 3 nuovi bolli provvisori poi dal definitivo MILAN F in cartella. Avevano pero’un difetto: pur contrassegnando le lettere che passavano dal Corriere Maggiore non davano al destinatario alcun segnale per quanto riguardava la velocita’di consegna della missiva e lo mettevano alla merce’del postino che lucrava sulla velocita’o meno della consegna. Era quindi facile che molte lettere risultassero invendute, cioe’rifiutate dal destinatario al quale oltretutto toccava il piu’delle volte di pagare la tassa che era minimo di 3 soldi. Si ovvio’introducendo i bolli cosiddetti ebdomadari “a croce” cioe’recanti il numero progressivo della settimana in modo da evitare ritardi e speculazioni nella consegna e dare una motivo in piu’al destinatario per accettare le lettere. Venne fatta una prova durante la 31°settimana del 1731(esiste una lettera datata 29 luglio 1731): fu un successo dato che tutte le lettere furono vendute! Questi bolli quindi furono definitivamente introdotti: furono utilizzati fino al 1749 sostituiti poi dagli ottagonali ebdomadari. Dal 1762 bolli simili furono adottati dall’ufficio pedoni.
I bolli in cartella MM si trovano raramente utilizzati in transito abbinati agli ebdomadari “a croce” e ottagonali
francesco
Revised by Lucky Boldrini - March 2009
Questa categoria di bolli inchiostrabili venne introdotta nei primi mesi del 1731 dopo la pubblicazione del nuovo regolamento postale (24 novembre 1730)voluto da Carlo VI . Didatti dal 1729 la posta tornava ad essere una privativa statale dopo essere stata per secoli gestita da privati, i Tasso prima i Doria poi, in regime di “regalia” cioe’concessione sovrana. I suddetti privati, in cambio di una quota annuale, gestivano la rete postale tassavano le lettere, attribuivano franchigie o esenzioni a varie categorie e godevano di privilegi per se’ e la propria famiglia. L’organismo che regolava, o avrebbe dovuto regolare la posta, era detto Corriere Maggiore e contava circa 20 dipendenti. Non fu facile liquidare i privati e la causa ando’avanti per anni. Il motivo che porto’al rientro nell’ambito erariale la gestione della posta fu principalmente economico dato che tra esenti, abusivi, e traffico che sottratto alla regolare tassazione i conti non erano mai in ordine. Un esempio: a Milano ogni comunita’di lavoratori forestieri aveva una locanda come punto di riferimento e molte di queste locande avevano esposto una propria “bussola”, cioe’cassetta d’impostazione a cui attingevano i corrieri in partenza per i paesi di origine. L”osteria del Cappello” era punto di riferimento per i corrieri diretti verso Novara ed il Lago Maggiore mentre la “Locanda della Corona” serviva il comasco e la Valtellina.
Non va comunque trascurato neppure l’elemento segretezza e sicurezza dello Stato quando si cercano i motivi per cui la gestione venne sottratta ai privati.
Pur rientrando sotto il controllo regio non si riusci’comunque mai ad annullare il traffico epistolare extrapostale, soprattutto quello a medio-corto raggio che rimaneva saldamente in mano a viandanti, pellegrini, gente che lavorava nei mercati ambulanti ecc.
Tornando all’aspetto marcofilo: i primi bolli inchiostrabili furono quelli in cartella con il simbolo MM . Furono utilizzati sia in partenza che arrivo nei primi mesi del 1731, quindi divennero bolli di transito fino al 1770 quando vennero sostituiti prima da 3 nuovi bolli provvisori poi dal definitivo MILAN F in cartella. Avevano pero’un difetto: pur contrassegnando le lettere che passavano dal Corriere Maggiore non davano al destinatario alcun segnale per quanto riguardava la velocita’di consegna della missiva e lo mettevano alla merce’del postino che lucrava sulla velocita’o meno della consegna. Era quindi facile che molte lettere risultassero invendute, cioe’rifiutate dal destinatario al quale oltretutto toccava il piu’delle volte di pagare la tassa che era minimo di 3 soldi. Si ovvio’introducendo i bolli cosiddetti ebdomadari “a croce” cioe’recanti il numero progressivo della settimana in modo da evitare ritardi e speculazioni nella consegna e dare una motivo in piu’al destinatario per accettare le lettere. Venne fatta una prova durante la 31°settimana del 1731(esiste una lettera datata 29 luglio 1731): fu un successo dato che tutte le lettere furono vendute! Questi bolli quindi furono definitivamente introdotti: furono utilizzati fino al 1749 sostituiti poi dagli ottagonali ebdomadari. Dal 1762 bolli simili furono adottati dall’ufficio pedoni.
I bolli in cartella MM si trovano raramente utilizzati in transito abbinati agli ebdomadari “a croce” e ottagonali
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Francesco
Marca desconocida. Marca sconosciuta.
Alguien podria decirme si la marca (rectangular) que hay arriba a la derecha es postal ?. Y de ser asi de donde ?
Carta de Ferrara a Firenze. 1735.
Qualcuno può dirmi se il segno in alto a destra (rettangolare) è una segno postale ? E se sì, dove?
Lettera da Ferrara a Firenze. 1735.
Grazie mille.
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- francesco luraschi
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Re: Marca desconocida. Marca sconosciuta.
Questo è un bollo di transito della posta di Milano introdotto dopo l'avocazione della regalia postale, ovvero il ritorno della gestione della posta da parte dell'erario dopo secoli in cui era stata in appalto a privati. L'iter si concretizzò intorno al 1730.
E' un bollo noto tra il 1731 ed il 1735. E' il bollo 4.2 del catalogo di Paolo Vollmeier su Milano.
Francesco
E' un bollo noto tra il 1731 ed il 1735. E' il bollo 4.2 del catalogo di Paolo Vollmeier su Milano.
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Francesco
Re: Marca desconocida. Marca sconosciuta.
Grazie mille Francesco.
Re: Marca desconocida. Marca sconosciuta.
Se me ocurre otra pregunta. Como es que la carta va a Milan, si era mas logico que lo hiciese por Bolonia. Mas corto y rapido.
Quiza Ferrara, en aquella epoca, perteneciese al Milanesado ?
Dentro del rectangulo, son dos M, Una invertida ?. Que significan ?
Ho un'altra domanda. Com'è possibile che la lettera vada a Milano, se fosse più logica di quanto non fosse per Bologna. Più breve e più veloce.
Forse Ferrara, all'epoca, apparteneva ai Milanesi ?
All'interno del rettangolo ci sono due M, una invertita? Cosa significa ?
Gracie.
Quiza Ferrara, en aquella epoca, perteneciese al Milanesado ?
Dentro del rectangulo, son dos M, Una invertida ?. Que significan ?
Ho un'altra domanda. Com'è possibile che la lettera vada a Milano, se fosse più logica di quanto non fosse per Bologna. Più breve e più veloce.
Forse Ferrara, all'epoca, apparteneva ai Milanesi ?
All'interno del rettangolo ci sono due M, una invertita? Cosa significa ?
Gracie.
- francesco luraschi
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1731/1735 - Il bollo "MM"
Un'ipotesi è che la doppia M significhi (Corriere) "Maggiore Milano" ma non ci sono prove certe.
Quanto al percorso tortuoso via Milano e Genova può essere magari dipeso da qualche evento bellico.
Francesco
Quanto al percorso tortuoso via Milano e Genova può essere magari dipeso da qualche evento bellico.
Francesco
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Re: Marca desconocida. Marca sconosciuta.
Ancora gracie mille, Francesco.
Rev LB Nov 2019
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