Le vergelle

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debene
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Le vergelle

Messaggio da debene »

Leggo a riguardo di una prefilatelica:

"Si tratta di un foglio cartaceo di 137x215 mm, senza filigrana ma con vergelle ben evidenti ..."

e trovo poi questa spiegazione in rete:

Vergelle: sottili fili metallici fissati alla cornice del telaio, parallelamente al lato lungo, con la funzione di filtrare il pesto trattenendo le fibre di cellulosa.

Qualcuno sa dirmi qualcosa di più preciso e ancor meglio mostrare immagini?

Grazie
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sergio
Sergio De Benedictis
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francyphil
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Re: Il termine vergella

Messaggio da francyphil »

Credo sia ciò che crea la carta vergata. Gli specialisti di LV sicuramente ne hanno sentito parlare :-))
Francesco
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francesco luraschi
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Re: Il termine vergella

Messaggio da francesco luraschi »

Filoni e vergelle sono i fili metallici che insieme costituiscono la forma, ovvero il telaio usato per produrre la carta. I filoni sono paralleli al lato corto della forma, le vergelle a quello lungo. Praticamente costituiscono il setaccio attraverso cui fare passare il pesto della carta, ad esempio quella ottenuta dalla macerazione degli stracci bianchi e poi più avanti anche da quelli colorati dopo trattamento con ipoclorito di sodio. La carta ottenuta da stracci venne poi soppiantata da quella prodotta da legno anche a causa della carenza di stracci: in epoca di epidemia infatti gli indumenti venivano bruciati.

Filoni e vergelle possono essere di differente numero e spessore e su di esse era appeso il disegno della filigrana.

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sergio de villagomez
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Re: Il termine vergella

Messaggio da sergio de villagomez »

Ciao Sergio,
tempo fa Benjamin spiegò così il termine
"La carta vergata veniva prodotta colando la carta allo stadio liquido in un recipiente che aveva appoggiato sul fondo un telaio di bastoncino fitti (orizzontali o verticali,sempre verticali nel caso del n°18),tenuti insieme,ogni 2,5 cm da un altro bastoncino perpendicolare chiamato vergella.Quest'ultima non si può vedere su ogni francobollo,perchè rientrava,orizzontalmente nello spazio di uno su due circa.
Come vedi,è un modo di produrre la carta molto simile alla filigrana.Ma filigranata,la carta vergata non è.E' appunto:vergata!!!
La carta vergata era ampiamente usata all'epoca come carta da lettera,o da busta.


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debene
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Re: Il termine vergella

Messaggio da debene »

Vi ringrazio molto, mi è chiaro.

Quindi per essere precisi si dovrebbe parlare di "segni lasciati dalle vergelle"
e quindi non possiamo paragonarli ad una filigrana in quanto non sono lasciati intenzionalmente
ma semplicemente perchè scaturiscono, anche forse casualmente, dal telaio utilizzato
per la produzione del foglio.

:abb:

sergio
Sergio De Benedictis
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francesco luraschi
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Re: Il termine vergella

Messaggio da francesco luraschi »

Sergio,

secondo me questa descrizione è valida nel nostro ambito collezionistico secondo cui la carta è vergata o filigranata, ovvero non può essere filigranata e vergata nello stesso tempo.

Tuttavia nella produzione della carta a mano (filigranata o non filigranata) la presenza della rete di filoni e vergelle era indispensabile, altrimenti veniva a mancare il setaccio per separare la pasta di cellulosa dal liquido (acqua+idrossido di sodio oppure acqua+acido per neutralizzare la soda ma che poi provocava indebolimento della carta nel tempo).

Poi perché non si vedano filigrana e rete insieme nei francobolli non lo so, forse i fili erano di piccolo diametro al punti tale da non generare zone chiaro-scure. Oppure erano estremamente densi.

Questo sta scritto nei libri sulla produzione della carta nel tempo.

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francesco luraschi
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Re: Il termine vergella

Messaggio da francesco luraschi »

debene ha scritto: 22 novembre 2020, 17:50 Vi ringrazio molto, mi è chiaro.

Quindi per essere precisi si dovrebbe parlare di "segni lasciati dalle vergelle"
e quindi non possiamo paragonarli ad una filigrana in quanto non sono lasciati intenzionalmente
ma semplicemente perchè scaturiscono, anche forse casualmente, dal telaio utilizzato
per la produzione del foglio.

:abb:

sergio
Direi che è esatto. La filigrana è un marchio di fabbrica inserito apposta nel telaio a cui si aggiungeva a volte la cosiddetta contromarca, ovvero le iniziali del fabbricante. Mi sono un po' appassionato alle filigrane e vale la pena osservare sempre le lettere controluce per risalire alla cartiera.

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debene
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Re: Il termine vergella

Messaggio da debene »

Mi è tutto chiaro.
Distinguevo solo il fatto che la filigrana ( almeno ho sempre saputo ) serve a lasciare l'indicazione
del produttore della carta o in altri casi a proteggersi dalle falsificazioni, mentre i segni di vergella
non riescono a svolgere lo stesso compito.

Ciao:

sergio
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giampi
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Re: Il termine vergella

Messaggio da giampi »

Qui' in questo video sulla fabbricazione della carta a mano si capisce la funzione delle vergelle (sottili fili di bronzo del telaio che trattengono le fibre di cellulosa) rispetto a cio' presente sullo stesso telaio, ma piu' corposo, che determina la filigrana.
https://www.youtube.com/watch?v=2swGvy1RJ6E
Giampiero

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albi_patti
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Re: Il termine vergella

Messaggio da albi_patti »

francesco luraschi ha scritto: 22 novembre 2020, 17:52 Sergio,
secondo me questa descrizione è valida nel nostro ambito collezionistico secondo cui la carta è vergata o filigranata, ovvero non può essere filigranata e vergata nello stesso tempo.
Ciao: Francesco
Francesco, ecco questo punto non mi è chiaro.
Provo a darmi una risposta: il fatto che la carta non possa essere vergata e filigranata allo stesso tempo vale per uno specifico metodo di produzione di carta in uno specifico periodo??? E questo specifica produzione di carta vergata è logicamente diversa, ad es. dal periodo repubblicano degli anni '50/'60 dove abbiamo parecchie emissioni con filigrana stelle sia su carta liscia che vergata???
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1946 Avvento della Repubblica 2£ filigrana SA carta bianca;
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giampi
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Re: Il termine vergella

Messaggio da giampi »

giampi ha scritto: 22 novembre 2020, 18:32 Qui' in questo video sulla fabbricazione della carta a mano si capisce la funzione delle vergelle (sottili fili di bronzo del telaio che trattengono le fibre di cellulosa) rispetto a cio' presente sullo stesso telaio, ma piu' corposo, che determina la filigrana.
https://www.youtube.com/watch?v=2swGvy1RJ6E
Ho trovato anche che la vergatura che produce le vergelle (linee della vergatura) puo' essere fatta succesivamente alla produzione della carta e non incide nello spessore per cui non produce l'effetto filigrana che e' dovuto invece ad una mancanza di carta o cellulosa nei punti voluti:

Carta vergata: Carta la cui superficie è stata trattata con un rullo ballerino coperto da linee parallele a distanze uniforme (le linee impresse sono, in realtà, delle filigranature). La vergatura conferisce al prodotto un tocco di classe e ricercatezza. Questa carta si riconosce per un effetto chiaroscuro ben visibile in controluce, ovvero per la trama che in orizzontale è costituita da striature che si chiamano “vergelle“ e in verticale da righe più o meno vicine dette “catenelle”.
Giampiero

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francesco luraschi
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Re: Il termine vergella

Messaggio da francesco luraschi »

albi_patti ha scritto: 22 novembre 2020, 18:40
francesco luraschi ha scritto: 22 novembre 2020, 17:52 Sergio,
secondo me questa descrizione è valida nel nostro ambito collezionistico secondo cui la carta è vergata o filigranata, ovvero non può essere filigranata e vergata nello stesso tempo.
Ciao: Francesco
Francesco, ecco questo punto non mi è chiaro.
Provo a darmi una risposta: il fatto che la carta non possa essere vergata e filigranata allo stesso tempo vale per uno specifico metodo di produzione di carta in uno specifico periodo??? E questo specifica produzione di carta vergata è logicamente diversa, ad es. dal periodo repubblicano degli anni '50/'60 dove abbiamo parecchie emissioni con filigrana stelle sia su carta liscia che vergata???
Secondo me c'è un po'di confusione sul termine "carta vergata" usato in filatelia e altrove. Ho curiosato nel forum e effettivamente si scrive di francobolli della Michelangiolesca stampati su carta definita "vergata". E io ho inteso questa carta come del tipo con effetto chiaro-scuro visibile in trasparenza e dovuto appunto alle vergelle che hanno modificato la densità del polimero della cellulosa. Nello stesso topic viene però usato il termine "costolata" che per me (e in filatelia!) è una cosa diversa: quest'ultimo è un effetto meccanico ottenuto con cilindri scanalati (o qualcosa di simile) tra cui viene fatto passare il foglio di carta. Basta passare un dito sulla superficie del francobollo per capire di cosa si tratta. Alla fine dalle immagini non ho però ben capito se si tratta di carta vergata o costolata ... o magari il significato è cambiato nel tempo.

Si è discusso nel forum di LV se questo passaggio tra cilindri venne fatto prima o dopo la stampa ma non si è arrivati ad una soluzione scientifica. Forse venne usata carta già costolata prima della stampa o, a volte, anche dopo. Se i cilindri invece di essere scanalati erano incisi con un disegno si poteva ottenere la cosiddetta carta "goffrata".

La tecnica era comunque già nota.

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Re: Il termine vergella

Messaggio da francesco luraschi »

Ecco comunque un copia-incolla dal sito di una ditta di grafica che è quanto meno enigmatico:

Carta vergata e filigranata
Carta di pregio per scrittura o stampa la cui superficie è incisa da sottilissime righe. La vergatura conferisce al prodotto un tocco di classe e ricercatezza. Questa carta si riconosce per un effetto chiaroscuro ben visibile in controluce, ovvero per la trama che in orizzontale è costituita da striature che si chiamano “vergelle“ e in verticale da righe più o meno vicine dette “catenelle”.


Si scrive di carta "incisa" e quindi sembrerebbe una operazione meccanica e poi di effetto chiaroscuro che secondo me è fisico ... mah!


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albi_patti
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Re: Il termine vergella

Messaggio da albi_patti »

Avevo letto anch'io della carta costolata nei fbolli del LV.
Comunque ho trovato queste due pagine interessanti che spiegano alcuni passaggi sulla filigrana e sulla vergatura della carta in fase di produzione.
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Ciao: Alberto - albi_patti@hotmail.it
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Re: Il termine vergella

Messaggio da fildoc »

io vi posso mostrare la vergella del mio vergato...
purtroppo la vergella tende a confondersi con la cornice del francobollo molto vicina
si tratta di una una linea sottile ortogonale
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!


ciao
Ciao: Ciao: Ciao:
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francesco luraschi
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Re: Il termine vergella

Messaggio da francesco luraschi »

albi_patti ha scritto: 22 novembre 2020, 20:36 Avevo letto anch'io della carta costolata nei fbolli del LV.
Comunque ho trovato queste due pagine interessanti che spiegano alcuni passaggi sulla filigrana e sulla vergatura della carta in fase di produzione.
Il testo sopra è interessante e spiega perché normalmente la carta filigranata non è vergata: perché non si usava più agganciare il disegno della filigrana al telaio (che andò scomparendo) ma si imprimeva, come se fosse un'incisione, il disegno sulla tela. Una sorta di punzone.

Per quanto ne so io la cartiera inglese che per prima produsse la carta velina detta anche "woven paper" fu la J.Whatman nel Kent.

Infine si scrive una cosa che è fondamentale: la carta vergata rimase un "must" per eleganza ma questo effetto non si otteneva più tramite l'intreccio del telaio ma con un rullo/ballerino vergatore. E quindi questo oggi è un post trattamento.

Online sono visibili moderni rulli vergatori.

Ciao: Francesco

Rev LB Nov 2021
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