Uso postale e tassazione delle marche da bollo

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Francesco Riboldi
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Re: Lombardo Veneto, marche da bollo usate per posta, uso o abuso?

Messaggio da Francesco Riboldi »

Ciao Fildoc,
ho premesso che sono un po' di anni che non acquisto più un catalogo di francobolli e mi fa piacere vedere che le ultime edizioni si siano un po' aggiornate. Ho smesso di comprare le nuove emissioni da quando ho realizzato che questi, per quanto riguarda le quotazioni, non avevano nessuna intenzione di tornare nel mondo reale, qualche editore ha manifestato (a parole) anche delle buone intenzioni , ma poi ... .
Restando nel campo delle marche da bollo ti faccio un esempio: sappiamo tutti che vi furono periodi, così detti di emergenza, durante i quali le marche, spesso, integravano o sostituivano i francobolli per reale necessità e la tolleranza era ampiamente praticata. Ovviamente non mancarono i pezzi costruiti ad arte dai filatelici ma, ... chi poteva dire se si trattasse di reale necessità o meno ? Andando avanti alcuni commercianti,sempre partendo dalle marche, incominciarono a creare degli "ibridi" tra francobollo e marca (l'obbiettivo principale era quello di fregare i filatelici e quindi bisognava dare alla marca una parvenza di oggetto postale), vennero sovrastampe le marche per l'imposta sull'entrata come pure le marche per tassa fissa. Pare che molto attiva, in questo tipo di lavoro, fosse una stamperia di Guidizzolo (fonte la casa editrice che stampa i miei libri) che, ovviamente, lavorava su ordinazione per conto terzi.
Fin qui, nulla di male, si sa che ci sono state parecchie "produzioni" private che con il "vero" servizio postale avevano poco a che fare e se un collezionista,oggi,ne vuole mettere qualcuna in collezione come testimonianza di un epoca libero di farlo, ma sono e restano semplici erinnofili come tanti altri e, come tali, un catalogo serio dovrebbe considerarli. Invece no ! Alcune di queste marche hanno continuato per anni (oggi non so) ed essere catalogate con valutazioni di tutto rispetto.
Di seguito ti posto un paio di lettere una con una marca da bollo usata in emergenza e l'altra con la stessa marca sovrastampata, il vecchio catalogo che ho io quota quella sovrastampata ben 250 Euro ! Assai di più di quanto non valga quella non taroccata !
Ma per chi ci prendono ? Per dei raccoglioni (come si usava dire una volta) ?
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Francesco.
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francesco luraschi
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Re: Lombardo Veneto, marche da bollo usate per posta, uso o abuso?

Messaggio da francesco luraschi »

Il catalogo Sassone del 2003 effettivamente scrive che le marche da bollo vennero tollerate in posta nonostante i ripetuti divieti. Però questo non spiega l'esistenza di lettere tassate.

Nella circolare pubblicata su Storie di Posta a pag.21 c'è scritto che le lettere con marche si sarebbero dovute ritenere affrancate e quindi se in tariffa non erano da tassare.

Questa circolare era interna e rivolta ai postali ed andava ad annullare quella precedente, sempre interna, pubblicata a pag.184 del volume I del Del Bianco.

Negli avvisi al pubblico le marche da bollo non erano mai ritenute valide in posta.

Ritengo quindi che per circa un anno le marche ebbero validità in posta.

Ciao: Francesco

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francesco luraschi
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Re: Uso postale e tassazione delle marche da bollo

Messaggio da francesco luraschi »

Ecco due casi di uso di marche da bollo.

Riguardo il segno X che compare qui (oltre che nelle croci di sant'Andrea, nella demonetizzazione dei francobolli, sui frontespizi delle lettere ad indicare l'inesigibilità del porto ecc..) secondo voi è manuale o è un tampone? Inoltre è un caso noto o inedito?

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fildoc
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Re: Uso postale e tassazione delle marche da bollo

Messaggio da fildoc »

stranezza...
ma il documento intero come si presenta?
+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!


ciao
Ciao: Ciao: Ciao:
Fildoc
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francesco luraschi
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Re: Uso postale e tassazione delle marche da bollo

Messaggio da francesco luraschi »

Purtroppo al momento ho solo questo.

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francesco luraschi
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Re: Uso postale e tassazione delle marche da bollo

Messaggio da francesco luraschi »

Come da disposizioni del 1854 il diritto di bollo veniva assolto apponendo una o più marche adesive che dovevano essere annullate dai privati scrivendoci sopra oppure da alcuni uffici autorizzati, tra cui quelli postali, per mezzo di tipari ad umido.

L'annullamento delle marche per mezzo di linee incrociate non era consentito ai privati ma solo a determinati uffici pubblici solo però su documenti che sarebbero rimasti giacenti negli archivi pubblici e che mai potevano essere richiesti da privati. E' una disposizione del 1860.

E' il caso mostrato. Qui il bollo ovale della direzione postale di Verona è impresso insieme al segno X su un documento ancora in archivio.

Ciao: Francesco

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