Come classificare le Affrancature Meccaniche

[debene]

Avendo a disposizione un gran numero di A.M. e non conoscendo l'argomento, come si può fare una prima catalogazione? Ci sono delle tematiche prestabilite un pò come per gli Fb ?

Posso usare per le Ditte la loro categoria merceologica ?

Se la busta è integra conviene lasciarla così e usare per eventuali esposizioni le cosidette "finestrelle" ?

Spero di postare qualcosa da mostrarvi a breve.

Grazie per l'aiuto

sergio

[somalafis]

Avendo a disposizione un gran numero di A.M. e non conoscendo l'argomento, come si può fare una prima catalogazione? Ci sono delle tematiche prestabilite un pò come per gli Fb ?

Posso usare per le Ditte la loro categoria merceologica ?

Se la busta è integra conviene lasciarla così e usare per eventuali esposizioni le cosidette "finestrelle" ?

Spero di postare qualcosa da mostrarvi a breve.

Grazie per l'aiuto

sergio

Intanto un consiglio: CONSERVA LE BUSTE INTATTE, NON TAGLIARLE.
Per quanto riguarda le tipologie collezionistiche, si puo' tenere presente che piu' dell'80% dei collezionisti ''meccanofili'' raccoglie le impronte in chiave tematica. Quindi puoi benissimo suddividerle per comparto merceologico. Ma anche con riferimento agli oggetti eventualmente raffigurati, o con riferimenti geografici o storici o come altro ti pare, in tutta liberta'. Naturalmente le affrancature meccaniche possono essere anche studiate in chiave ''tecnico-filatelica'' (tipi di macchine, tipologia dei vari elementi che compongono l'affrancatura ecc. ecc.) e in chiave storico postale (tariffe, usi, servizi ecc. ecc.).
Ti consiglio un giro sul sito dell'AICAM (l'associazione di settore): http://www.aicam.org/. In particolare (dal menu di sinistra) sfoglia la sezione ''Approfondimenti''.

Revised by Lucky Boldrini - November 2012

[Stefano1981]

Chiedo a tutti gli appassionati di rosse in che modo ordinano, sistemano, catalogano, ecc. le proprie impronte.

Fatta eccezione per un esiguo numero di AM figurate, principalmente del Regno, che conservo in un paio di raccoglitori, tutte le altre le altre le ho riposte in varie scatole un po' alla rinfusa mano a mano che le raccoglievo. Poi ogni volta che costruisco una piccola collezione per l'AICAM apro tutte le scatole e mi metto alla ricerca dei pezzi necessari. Come potete immaginare l'operazione richiede molto tempo e l'esame di tante affrancature (non che la cosa mi dispiaccia).

Voi, invece, come sistemate ed organizzate il vostro materiale?
In particolare per quanto riguarda le impronte che potrebbero essere inserite in più temi.

[debene]

Stefano,

una risposta alla tua domanda interesserebbe tanto anche me.

Ma credo che la stragrande maggioranza di noi collezionisti di "rosse" proprio a causa
della stragrande numerosità dei nostri pezzi, dovuto al fortunato settore filatelico a cui afferiscono,
che si mantiene, diciamolo in silenzio dovesse essere in ascolto qualche commerciante, relativamente basso
come prezzo, li conserviamo nelle classiche scatole di scarpe ( veramente io un pò di roba l'ho nobilitata
facendo un trasferimento in scatole IKEA ).

Quelle che forse teniamo un pò più ordinate sono quelle delle tematiche, non necessariamente collegate al figurato,
che prediligiamo. Nel mio caso USL e ASL piuttosto che case farmaceutiche.
Ma sempre al massimo in scatole separate.
Finora ho visto una sola classificazione elettronica dei pezzi da parte di Attilio che ha sotto controllo la
sua collezione di rosse ospedaliere. Quindi se vorrà ci dirà lui il metodo utilizzato.

Purtroppo, o per fortuna, mancano i cataloghi ufficiali. Quindi dico io per fortuna.

I cataloghi che ci sono, e ci sono comunque e anche ben fatti anche se artigianali, sono dovuti alla pazienza
e all'amore di altri collezionisti, in Italia per tutti Parini e Di Casola.

Penso che se classificazione si dovrebbe usare sarebbe bene partire da quella utilizzata da loro.

Come in tutte le classificazioni ci vuole tempo ed esperienza.
Come dico sempre aspetto la pensione!

Inizio a proporre quanto segue tralasciando indicazione di quelle che potrebbe essere le varie chiavi di ricerca

- scan dell'impronta posseduta ( a 300dpi ) possibilmente ripulita anche se a me non piace

- tipo di macchina affrancatrice

- anno prima impronta conosciuta

- data impronta posseduta

- nazione

- regione ( se Italia )

- tematica ( e qui possiamo anche prevedere fino a 5 diversi campi )

- tariffa di utilizzo ( visto che, come diceva Nino, con le A.M. si può fare Storia Postale )

- ovviamente un codice progressivo di catalogazione in modo che puoi anche continuare a tenerle progressivamente nella tua brava scatola di scarpe.

A questo punto sentiamo anche gli altri.



sergio

[pietro mariani]

Anch'io aspetto la pensione ....
Come voi conservo le A.M. un po' nelle scatole, un po' nei raccoglitori , un po' nei portafoto ...
come potete capire non è facile stabilire qual è il metodo giusto...
Ma è sicuramente piacevole dopo qualche anno , ritrovare un A.M. sperduta in un vecchio raccoglitore che nemmeno ti ricordavi di avere .
E' anche per questo motivo che, al momento, non catalogo nulla (oltre alla effettiva mancanza di tempo...):
non chiedetemi quante A.M. possiedo, nè dove ho messo l' A.M. postata alla prima pagina di questa discussione
viewtopic.php?f=42&t=14460
perché non saprei rispondere ...

Pietro

[Attilio Piantoni]

Sollecitato da Sergio do il mio contributo.

Come tutti voi la conservazione è in scatole di cartone ma molto materiale è ancora accatastato in un armadio.

Io ho l'esigenza di tenere le immagini di tutti i pezzi , rosse ma non solo , in quanto ricordarsi di un pezzo in mezzo a migliaia sta diventando arduo , come arduo è andarlo a ricercare : questo armadio è condiviso con la famiglia e il mio materiale si trova dietro e sotto.

Ho una cartella con le immagini delle industrie farmaceutiche, una con le rosse ospedaliere italiane e una terza per il materiale medico diviso per macrotemi.

Per la sezione ospedali ho impostato anche una semplice catalogazione di cui vi metto una immagine.

catalogazione rosse ospedali.jpeg

Fino ad oggi ho diviso le industrie farmaceutiche in italiane e straniere ma in futuro intendo unirle.

Il mio problema riguarda l'individuazione del tipo di macchina in quelle dove non si trova alcuna sigla.
Il catalogo Di Casola-Bencini-Parini-Vanara offrono una visione solo del periodo Regno (se verrà stampato occuperà circa 1800 pagine) poi per me è arduo il cammino dell'identificazione.

Ci aggiorneremo al prossimo anno ormai in arrivo.

[byebye]

Ciao a tutti e buon anno.

Io considero le "rosse" come parte integrante della storia postale del periodo che mi interessa (cioè la storia postale R.S.I.) e le ho inserite in un apposito capitolo della collezione, in raccoglitori.
Ho usato vari criteri di catalogazione, appoggiandomi a pubblicazioni AICAM, sia per il tipo di punzone (ho in collezione oggetti affrancati con tutti e quattro i tipi di punzone utilizzati in R.S.I. - fascio littorio, fasci scalpellati, fascio repubblicano e fascio repubblicano filiforme) che con criteri tipicamente di storia postale (tariffa, servizi, destinazione...).

Colgo l'occasione per segnalare ai collezionisti di "rosse" che sto conducendo da qualche tempo un inventario degli oggetti prodotti dalla affrancatrice sperimentale Anker utilizzata nel 1927 nell'ufficio di Roma Centro per l'affrancatura di raccomandate ed assicurate.

Ogni informazione in merito, di qualunque tipo, sarebbe molto gradita (ho interessato anche l'AICAM, che dovrebbe diffondere presto sul suo organo AN un mio appello in tal senso ai suoi soci collezionisti specializzati) e segnalo che tale inventario mi ha consentito di raccogliere nuove informazioni che hanno completamente stravolto i dati finora noti sugli esemplari prodotti all'epoca e di quelli ad oggi esistenti.

Le immagini e i dati sugli esemplari da me conosciuti di queste rare affrancature meccaniche sono raccolti in questa discussione:

http://forum.aicpm.net/viewtopic.php?f=26&t=3273

Ciao e grazie,
Enrico

[debene]

Enrico,

perfettamente d'accordo con

Io considero le "rosse" come parte integrante della storia postale del periodo che mi interessa (cioè la storia postale R.S.I.) e le ho inserite in un apposito capitolo della collezione

visto che un item della mia classificazione postata sopra era

- tariffa di utilizzo ( visto che, come diceva Nino, con le A.M. si può fare Storia Postale )

Riguardo il tuo studio, probailmente sono io in errore, ma avendo visto gli oggetti che hai pubblicato in altro forum linkato,
e che per chiarezza di tutti mi permetto di riportare una immagine come esempio, vorrei un chiarimento :

possono essere classificate come affrancature meccaniche?
non mi sembra possiedano gli elementi di cui una affrancatura meccanica è composta.
Tra l'altro non le ho mai viste in quei pochi cataloghi che esistono di affrancature meccaniche e l'affrancatrice ANKER di cui parli
non è citata nel ponderoso volume di Bugnoli che elenca, corredando con informazioni tecniche, tutte le affrancatrici meccaniche dal 1927 al 1993.

Saresti così gentile da illuminarmi in attesa di leggere il tuo lavoro definitivo.

grazie



sergio

[byebye]

Ciao Sergio,
la macchina sperimentale Anker utilizzata a Roma Centro negli ultimi mesi del 1927 è a tutti gli effetti una macchina affrancatrice, direttamente gestita dall'amministrazione postale, per cui le sue impronte rientrano a pieno titolo nel collezionismo di "rosse", anche se può sembrare strano.
Ti fornisco il link a quanto scrive l'AICAM sul suo sito in merito a questa macchina affrancatrice, ricordando che i dati sono però superati da quanto ho potuto documentare nella discussione già linkata (sito AICAM); nella discussione trovi anche ulteriori notizie in merito al periodo di sperimentazione.

Per quanto riguarda i testi, questa macchina affrancatrice è citata su tutti gli studi specializzati che trattano delle macchina affrancatrici in uso negli uffici postali per le raccomandate e per le assicurate, ovviamente non poteva essere utilizzata dai privati e forse per questo non è conosciuta nemmeno da molti collezionisti di "rosse".

Ciao e buon anno.

[debene]

Enrico,

grazie per avermi risposto prontamente.
Ovviamente, sbagliando, si pensa sempre ad A.M. ad uso privato e alla loro classica forma.

Andrò a documentarmi.

tanti auguri di buon anno anche a te!



sergio

[dogri]

Mi aggancio solo per una considerazione più generale sulla digitalizzazione delle raccolte: anni fa, dopo aver provato un po' tutti i software "dedicati" , ho scoperto (come molti altri collezionisti) che la velocità, praticità e personalizzazione, oltre alla facilità di condivisione e gruppo di lavoro, offerte da un foglio di calcolo non ha uguali.

Ah, ora che sarebbe quasi ora di pensare alla pensione, la vedo più lontana di quando ero un fanciullo. Quindi non l'aspetto.

[debene]

Trovo ottima la classificazione di Attilio.

Io aggiungerei solo due ulteriori colonne iniziali in cui inserire un ID ( codice numerico ) che possa identificare univocamente l'oggetto e
l'informazione sulla collocazione, cioè in quale album/scatola ho conservato il pezzo.

Presumo che le due colonne uguali per l'affrancatura siano una per i valori in lire e l'altra per i valori in euro?

Poi ovviamente sarebbe utile la scannerizzazione dell'impronta. Se non ricodo male tu Attilio le avevi messe a parte come file immagine utilizzando
la directory di windows. Si potrebbero anche inserire in una colonna del foglio excel, anche se poi diventerebbe un pò pesante.

[ari]

Io aggiungerei solo due ulteriori colonne iniziali in cui inserire un ID ( codice numerico ) che possa identificare univocamente l'oggetto e
l'informazione sulla collocazione, cioè in quale album/scatola ho conservato il pezzo.

Se non ricodo male tu Attilio le avevi messe a parte come file immagine utilizzando
la directory di windows. Si potrebbero anche inserire in una colonna del foglio excel, anche se poi diventerebbe un pò pesante.

ottima osservazione Sergio, aggiungendo l'ID unico poi l'immagine potrebbe avere come nome ID.jpg.

Nel database del LV ho usato questo approccio, poi se per ogni ID e' necessario avere piu' immagini, come nel mio caso, ho aggiunto una lettera dopo l'ID.

Esempio:
- ID.jpg (immagine annullo)
- IDp.jpg (immagine prima data nota)
- IDu.jpg (immagine ultima data nota)

[debene]

Grazie Andrea per i tuoi suggerimenti sicuramente utili.



sergio

Revised by Lucky Boldrini - June 2018