Il testo è molto semplice: “Svoboda – Dubček – Černík – Smrkovský / Jsme s Svámi”, cioè “Svoboda – Dubček – Černík – Smrkovský / Siamo con voi”. Li metto tutti e quattro per mostrare come gli annulli siano stati usati ai quattro angoli del Paese.
Brno:
Ostrava:
Bratislava:
Banská Bystrica:
I quattro nomi si trovano entro il contorno di una foglia di tiglio, l’albero nazionale della gente ceca e slovacca, le cui fronde facevano parte dello stemma statale di allora come ora fanno parte dello stemma della Repubblica Ceca. La possiamo vedere, fra i moltissimi esempi, in questo francobollo ordinario del 1945, di identico soggetto di una sequenza del Protettorato:
Anche nella serie, del 1918, detta Hradčany (i primi francobolli d Cecoslovacchia), possiamo scorgere le foglie di questa pianta fra i motivi ornamentali della cornice:
Tornando agli annulli, ricordo chi erano queste persone. Il generale Ludvík Svoboda, vecchio militare (fra l’altro aveva comandato il corpo d’armata cecoslovacco formatosi in URSS durante la seconda guerra mondiale) al momento dell’invasione sovietica ricopriva la carica di presidente della Repubblica. Alexander Dubček era il segretario del Partito comunista cecoslovacco. Oldřich Černík era il capo del governo e Josef Smrkovský presiedeva l’Assemblea Nazionale. Si trattava dunque delle prime quattro cariche dello Stato. I Sovietici li avevano deportati a Mosca subito dopo l’intervento militare ma non avevano avuto il coraggio di “toglierli di mezzo” e quindi continuarono, chi per più tempo, chi per meno, a rimanere ai loro posti, pur senza alcun potere.
Sotto il naso degli occupanti fu impresso un numero difficilmente calcolabile di queste stampigliature, attraverso le quali, o meglio anche attraverso le quali, il Popolo cecoslovacco volle esprimere la sua fiducia ed il suo amore per i suoi dirigenti. Quelli stessi che l’avevano fatto sognare durante i pochi mesi della Primavera del 1968. Il sogno si era infranto, ma con questo annullo postale la Nazione voleva dire a quegli uomini: “Non siete soli e vi portiamo nel cuore!” I contorni della foglia ai miei occhi evocano proprio un cuore, quello che non si intimoriva dei carri armati e delle armi dell’invasore.
Per chi non lo avesse riconosciuto, sui francobolli annullati in questo particolare modo vediamo il volto del Presidente Ludvík Svoboda. Svoboda, fra l'altro, significa Libertà, in lingua ceca.

