La guerra civile russa

Forum di discussione sulle emissioni e la storia postale della Russia e degli Stati facenti parte della ex Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche

Moderatore: sandro_z

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Fiore
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Re: La guerra civile russa

Messaggio da Fiore »

Tra le entità sopra citate, anche se non relative ad un “Turkestan unitario”, ci sono invece emissioni con una “consistenza” sicuramente superiore, sia dal punto di vista filatelico che da quello… economico. Vediamone una in particolare (la Corasmia), anche se faremo un accenno anche all’Emirato di Bukhara.

La Corasmia è una regione asiatica corrispondente all'attuale regione uzbeka del Khwarizm. In passato essa corrispose al Khanato di Khiva (in uzbeko: Xiva Xonligi), che era uno stato dell'Asia centrale esistito nel centro della Corasmia dal 1515 al 1920, ad eccezione del periodo dell'occupazione da parte del persiano Nadir Shah tra il 1740-1746. Fu fondato dal Kungrads, una succursale del Khanato di Astrachan', da un esponente della dinastia Gengiskhanide, e la sua capitale era Khiva. Nel 1873 divenne un protettorato dell'Impero russo e, nel febbraio del 1920 l'ultimo Khan, Sayyid 'Abd Allah, abdicò, aprendo l'attività del primo Khorezm Kurultay (assemblea) il 26 aprile 1920. Il 20 ottobre 1923 fu trasformata nella Repubblica Socialista Sovietica di Corasmia, con capitale a Khiva, nominalmente indipendente ma di fatto assoggettata a Mosca. Il 27 ottobre 1924 la Repubblica di Corasmia fu divisa tra le Repubbliceh socialiste Sovietiche Uzbeka e Turkmena, e l'Oblast autonomo di Karakalpakia, secondo le nazionalità.
Una volta divenuta Repubblica Socialista, e prima di venire accorpata all’URSS, la Corasmia emise qualche francobollo; qui, mi dispiace :tri: , devo pubblicare qualcosa che NON ho in collezione, poiché il costo di questi esemplari è un po’ fuori dal mio budget… ecco un francobollo della Repubblica Socialista Sovietica di Corasmia:
2_Corasmia.jpg


Anche l’Emirato di Bukhara ebbe i suoi francobolli, ma non nel periodo della guerra civile, e ad un livello di ufficialità pari a quelli già visti del Turkestan… o addirittura inferiore! Sono emissioni citate sia da Melville nel suo “Phantom philately” che da Chapier in “Les timbres de fantaisie”; ve ne mostro uno giusto per curiosità (anche questo NON mi appartiene), visto che, essendo stato “emesso” nel 1886, non fa parte del nostro attuale argomento:
3_Bukhara.jpg
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Alberto Fiorentini
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Fiore
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Re: La guerra civile russa

Messaggio da Fiore »

Infine, l’ultima emissione che in qualche modo viene spesso relazionata al Turkestan; è probabilmente farlocca quanto la prima mostrata, ma si porta dietro una storia da raccontare: è la cosiddetta emissione del Barone Von Ungern-Sternberg.
Chi era costui? Il barone Roman Nicolaus von Ungern-Sternberg, noto anche come il Barone Nero e Ungern Khan, nacque a Graz il 22 gennaio 1886 da una famiglia di tedeschi baltici. Crebbe a Tallinn, capitale dell'Estonia allora parte dell'impero zarista, e dopo aver frequentato la scuola militare a San Pietroburgo fu di stanza in Siberia, dove rimase affascinato dallo stile di vita nomade delle tribù dei mongoli e dei buriati. Durante la I guerra mondiale Ungern von Sternberg (altra forma del cognoime da lui preferita) combatté nella Galizia polacca, dove guadagnò la fama di ufficiale coraggioso ma, al tempo stesso, sconsiderato e mentalmente instabile. Dopo la rivoluzione di febbraio del 1917 venne inviato dal governo provvisorio russo nell'estremo oriente russo, sotto il comando di Grigorij Semënov.
4_Roman_Ungern_von_Sternberg.jpg


Dopo la rivoluzione d'ottobre, Semenov e Ungern von Sternberg decisero di resistere all'avanzata delle truppe bolsceviche. Ungern von Sternberg nei mesi successivi si distinse per un comportamento eccentrico e per le crudeltà perpetrate contro la popolazione locale e i suoi sottufficiali, guadagnandosi l'epiteto di "Barone sanguinario" e "Barone pazzo". Sebbene sia Semenov che Ungern von Sternberg fossero anti-bolscevichi, essi non si dichiararono mai parte delle forze bianche e non riconobbero mai l'autorità dell'ammiraglio Aleksandr Vasilevič Kolčak, comandante delle truppe bianche in Siberia. Al contrario, i due vennero sostenuti dai giapponesi, che li rifornivano di armi e denaro. Era infatti nelle intenzioni del Giappone creare uno stato fantoccio guidato da Semenov nell'estremo oriente russo, lo Stato cosacco di Transbaikalia. Proprio per questa ragione i comandanti delle truppe bianche, fautori di una "Russia forte ed indivisibile", consideravano Semenov un traditore.
L'esercito di Ungern von Sternberg comprendeva truppe russe, cosacchi e membri delle tribù buriate che attaccavano senza distinguo i treni carichi di rifornimenti sia per le forze bianche che per quelle rosse, in appoggio anche con la rivolta jakuta.
Nel 1920, Ungern von Sternberg si separò da Semenov e divenne a sua volta un signore della guerra. Nel 1921 decise di creare una teocrazia lamaista in Asia. Le sue truppe, composte da volontari siberiani, mongoli e tibetani, entrarono in Mongolia (occupata dal 1919 dalla Cina) su richiesta dell'VIII Bogdo Khan, leader religioso e politico del paese. Nel gennaio di quell'anno le truppe di Ungern von Sternberg sferrarono diversi attacchi sulla capitale Urga (oggi Ulan Bator) ma vennero più volte respinte riportando ingenti perdite; riuscirono infine a prendere la città nel mese di febbraio, con uno stratagemma. Il 13 marzo 1921 la Mongolia venne proclamata una monarchia indipendente e Ungern von Sternberg divenne un dittatore militare e religioso.
Un contingente bolscevico inviato in soccorso del leader filo-sovietico Sukhe-Bator decretò la sconfitta delle forze di Ungern von Sternberg in Mongolia. Nel mese di maggio, egli tentò di invadere il territorio russo presso Troitskosavsk (oggi Kyakhta, nella Repubblica dei Buriati). Dopo alcuni primi successi riportati tra maggio e giugno, Ungern von Sternberg venne definitivamente sconfitto tra luglio e agosto.
Il 21 agosto, ospite del predone calmucco Ja lama, fu da questi tradito al generale Bljucher, comandante dell'esercito rivoluzionario del popolo della repubblica dell'Estremo Oriente e futuro Maresciallo dell'URSS che cercò invano di convincerlo ad entrare nell'esercito sovietico. Il 15 settembre Ungern fu processato a Novonikolaevsk, oggi Novosibirsk, dal tribunale straordinario della Siberia. Riconosciuto colpevole fu condannato a morte per fucilazione. Secondo la tradizione, Ungern von Sternberg ingoiò la sua medaglia raffigurante la Croce di San Giorgio per impedire che essa cadesse nelle mani dei bolscevichi.

Su questo personaggio, dall'indiscutibile fascino, pur se "oscuro", sono stati scritti diversi libri, e gli sono stati dedicati anche fumetti; appare persino in una avventura di Corto Maltese (“Corte Sconta detta Arcana”, del 1974), dove viene evidenziato il suo lato folle e sanguinario.
5_Corte Sconta.jpg


Ma, leggendo la sua biografia, non si trova traccia di un suo ruolo di qualche rilievo in Turkestan… nonostante ciò, esiste una serie di francobolli associata al Turkestan e ad una fantomatica “occupazione di Von Ungern Sternberg”. Tale serie è composta di 20 valori. I francobolli russi da 1 k arancio e da 2 k verde sono soprastampati ognuno con i medesimi valori: 10, 25, 35, 50 e 70 copechi, 1, 2, 3, 5 e 10 rubli. Vi mostro la “mezza serie” con i bolli da 1 k soprastampati:
6_Turkestan Von Ungern.jpg


Le soprastampe sono anche belle, oggettivamente, non sono dei semplici numerini schiaffati alla meno peggio su un francobollo… si nota che tutti i valori sono annullati, ma è ovviamente un annullo di favore: i francobolli hanno ancora la gomma… l’annullo riporta la dicitura (in cirillico) “Hotan”, che è una città del Sinkiang (o Xinjiang) cinese, che, come detto in precedenza, rappresenta la “metà cinese del Turkestan”. Questo rafforza l’identificazione della serie come proveniente dal Turkestan, ma lascia qualche dubbio sulla sua attribuzione al “barone pazzo”. Non si ha alcuna notizia di un qualsivoglia uso postale di questi bolli, che rimarranno confinati, come “bogus”, nel mistero della loro origine.

Fine terza puntata
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Alberto Fiorentini
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fernando
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Re: La guerra civile russa

Messaggio da fernando »

Ciao.

Evvai !

Continua così si fa semre più interessante.

Ciao: Fernando.
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Fiore
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Re: La guerra civile russa

Messaggio da Fiore »

:fiu: non so se riuscirò a tenere questo ritmo... :-))
Soprattutto, gli argomenti "interessanti" me li son giocati subito all'avvio... :mmm: qualcos'altro troverò.

Ciao: Ciao: Ciao:
Alberto Fiorentini
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Laurent
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Re: La guerra civile russa

Messaggio da Laurent »

:clap: :clap: :clap:
Un bel lavoro per un argomento ricco e complesso !

Ciao:
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Caelinus
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Re: La guerra civile russa

Messaggio da Caelinus »

Molto interessante!
Complimenti.
L'aggiunta di qualche cartina geografica sarebbe la ciliegina sulla torta ( che comunque è già buonissima così).
:clap: :clap: :clap:
Pasquale(Lino) Gagliardi

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"Non importa quanto lontano sei andato su una strada sbagliata: torna indietro..."
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Fiore
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Re: La guerra civile russa

Messaggio da Fiore »

Ciao: Lino, hai ragione :-))
Mi sembrava potesse diventare troppo "palloso", se oltre alla storia ci avessi infilato anche la geografia... ma mi accorgo che ci sono lettori interessati e giustamente critici :-)) , quindi potrei rimediare con le prossime (eventuali) puntate...
Ciao: Ciao: Ciao:
Alberto Fiorentini
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Fiore
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Re: La guerra civile russa

Messaggio da Fiore »

3 bis - Turkestan
Ho dimenticato un pezzo... avevo detto, prima, che avrei parlato di Bukhara e poi alla fine ho citato solo i "bogus" del 1886.
In realtà c'è un altro episodio che lega quella lontana regione al nostro tema: tra il 1921 ed il 1922, infatti, si verificò una ribellione nella Repubblica Popolare di Bukhara da parte dei Basmachi, gruppo musulmano che intendeva creare un emirato islamico. La città di Hissar, a 15 km a est di Dusanbe, era la capitale dei ribelli, che ne mantennero il controllo per oltre un anno e mezzo.
Nel corso della ribellione furono emessi dei francobolli, soprastampando bolli russi, sovietici, persiani o dell'Azerbaigian. La soprastampa consisteva nella parola "Sarkayari" in caratteri farsi, il cui significato pare fosse "servizio" o "guerra"; vediamone un esemplare (anche questo non mi appartiene)(purtroppo):
Eastern Bukhara_2.JPG


A questo punto un piccolo colpo di scena: esiste anche un esemplare dal disegno simile ai bogus di fine '800 e con la soprastampa "Buchara" in cirillico; scuserete la pessima qualità dell'immagine, ma è l'unica che ho trovato di questo elusivo bollo:
Eastern Bukhara_1.jpg


La stessa Repubblica Socialista Sovietica di Buchara, nel 1924, poco prima di essere definitivamente assorbita dall'URSS, produsse i propri francobolli, da 1, 3 e 5 rubli, che però probabilmente rimasero non emessi, poiché vengono quotati (e parecchio) solo come nuovi ; l'immagine di uno dei tre bolli è presa dal catalogo russo Soloviev, che mi pare l'iunico che listi questi bolli (per quanto ne so...)
Bukhara.jpg


Fine terza parte - bis
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Renix
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Re: La guerra civile russa

Messaggio da Renix »

SUPERLATIVO!
Grazie Alberto, è interessantissimo!
E anche scritto veramente bene!
:clap: :clap: :clap:
Renato
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Fiore
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Re: La guerra civile russa

Messaggio da Fiore »

Ragazzi, basta complimenti o mi monto la testa... :-)) :-)) :-))
Ho già scritto un altro pezzo, non so se spararmelo subito o aspettare domani... non perché voglia "tirarmela", ma solo perché è probabile che domani abbia meno tempo per scrivere... :mmm: :mmm: :mmm:

Ciao: Ciao: Ciao:
Alberto Fiorentini
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Re: La guerra civile russa

Messaggio da Fiore »

4 - L’Azerbaigian

Per questa area la storia sembra molto più semplice… tutti i cataloghi riportano i francobolli della Repubblica Nazionale o Democratica (1918-1920) e quelli della successiva Repubblica Socialista Sovietica (1921-23), sia “originali” che ottenuti soprastampando quelli della precedente Repubblica Nazionale. Vediamo però come si giunge a questa situazione: dopo il collasso dell'Impero Russo al termine della prima guerra mondiale, l'Azerbaigian insieme con Armenia e Georgia crea la Repubblica Federativa Democratica di Transcaucasia. Quando la Repubblica viene disciolta nel maggio del 1918, l'Azerbaigian dichiara la propria indipendenza e tenta la sorte in soltaria con la creazione della Repubblica Democratica dell'Azerbaigian. Essa fu la prima Repubblica parlamentare musulmana nel mondo, ma ebbe termine dopo appena un paio d'anni, quando l'Armata Rossa invase Baku, capitale della neonata nazione. Così l'Azerbaigian, con Armenia e Georgia, ritornò in seno all’URSS, diventando parte della RSSF Transcaucasica.
Vediamo qualche francobollo della Repubblica Democratica (o Nazionale):
1_Repubblica Nazionale.jpg


E qualcuno della Repubblica Socialista Sovietica:
2_Repubblica Sovietica.jpg


Fino a qui, tutto come da libro di storia e da catalogo filatelico. Iniziamo con le (piccolissime, a dir la verità) complicazioni: anche per l’Azerbaigian ci fu qualche buontempone che decise di stampare una serie privatamente. Tale serie usa la dicitura in francese (lingua diplomatica dell’epoca), come nei francobolli della Repubblica Democratica, ma i valori facciali fanno pensare che la produzione sia avvenuta in tempi decisamente successivi ad essa, quando la svalutazione galoppava e i rubli si contavano a migliaia. L’intera serie era infatti composta di 6 valori, sia dentellati che non, con i seguenti valori:
500 Rubli, rosso (contadino)
1000 R., ardesia (ponte)
2500 R., verde (orso)
5000 R., arancio (pastore e gregge)
10000 R., blu scuro (paesaggio innevato)
25000 R., bruno (case e ciminiere)

Dove furono prodotti? G. Chapier, nel suo “Les timbres de fantaisie”, ipotizza solo il periodo (1921-1922), senza particolare sforzo di fantasia visti (come detto) i valori facciali; altre fonti si spingono a dire che la produzione avvenne probabilmente in Italia, ad Udine, insieme ad altri francobolli di Georgia ed Armenia, dopo l'annessione di tali stati da parte dell'Unione Sovietica. Di più: pare esistano anche falsi di questi francobolli, stampati in Belgio, dei quali però al momento non ho notizie più precise. Vediamo l’intera serie:
3_Bogus.jpg
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Re: La guerra civile russa

Messaggio da Fiore »

Volendo però allargare lo sguardo, bisogna fare un passo indietro di qualche anno, o meglio, di qualche secolo, per capire la situazione storico-geografica dell’Azerbaigian.

Dopo l’occupazione mongola del 14° secolo, la morte di Tamerlano diede origine a due Stati: Kara Koyunlu e Ak Koyunlu con i quali iniziò un periodo significativo per l'affermazione dello spirito nazionale ed unione storica di tutti i territori autentici dell'Azerbaigian. Fino alla sua morte il sultano degli Ak Koyunlu, Uzun Hasan, governò tutto il territorio dell'Azerbaigian. Il regno successivamente passò alla dinastia degli Shirvanshakhi che mantennero l'autonomia fino al 1539. Gli Shirvanshakhi, combattuti dai Safavidi discendenti di Uzun Hasan Ak koyunlu, imposero l'Islam sciita alla popolazione che prima praticava l'Islam sunnita contrapponendosi all'Impero ottomano.
Dopo la caduta dei Safavidi il paese si spezzò e sul territorio furono creati alcuni khanati indipendenti. Dopo un periodo di frequenti guerre i khanati sono stati occupati dall'Impero Russo. Con l'accordo di Turkmenchay, che chiudeva nel 1828 la guerra russo-persiana, il territorio dell'Azerbaigian fu diviso tra la Russia e la Persia. La Persia riconobbe alla Russia i khanati di Erevan (oggi capitale dell'Armenia), Nakchivan ed il resto del Talysh. Tabriz, Ardebil ed Urmia divennero parte della Persia (le province dell'Azerbaigian Orientale, Azerbaigian Occidentale ed Ardebil dell'Iran odierno).
4_Azerbaigian.jpg

L'odierno Azerbaigian, con l'exclave del Naxcivan

5_Azerbaigian iraniano.jpg

L'Azerbaigian iraniano, tuttora conteso tra i due stati: è la parte tratteggiata in alto a sinistra

Esiste quindi anche un Azerbaigian iraniano, oltre a quello attualmente indipendente ed ex-russo… e nel corso della guerra civile entrambi le parti tentarono di approfittare della situazione di confusione per accaparrarsi il territorio altrui.
La prima emissione che (forse) rientra in questo quadro è costituita da un certo numero (14 diversi valori) di francobolli russi con la soprastampa “Occupation Azirbayedjan”, dall’origine abbastanza misteriosa. Il mistero sta in chi sia stato ad emetterli… secondo alcune fonti fanno capo ad una abbastanza fantomatica occupazione britannica, mentre il catalogo Michel si limita a citare questa emissione definendola di origine privata ed abbinandola ad una occupazione persiana, oltre che avvisando che le cover con annullo “Tabris” (che per inciso sta nella parte iraniana dell’Azerbaigian) sono altrettanto di fantasia. Uno dei francobolli di questa emissione:
6_Azerbaigian_occupazione.jpg


Ma non finisce qui… nel 1920 l’Azerbagian persiano si ribellò, rivendicando l’autonomia; analoga ribellione era già avvenuta nel 1909, e, pur facendo parte di un periodo fuori della nostra analisi, ne dobbiamo parlare per un motivo che capirete tra un po’. Insomma, questa ribellione del 1920 fu guidata da un tal Mohammed Khiabani, che guidava un partito riformista a Tabriz. La ribellione fu domata molto in fretta, e terminò con la morte dello stesso Khiabani, ma nel frattempo i ribelli erano riusciti a produrre i propri francobolli. O meglio, avevano riesumato una scorta di francobolli della ribellione del 1909, guidata a sua volta da un certo Sattar Khan, e li avevano soprastampati in farsi ed in inglese con la dicitura “Azadistan”, che significa “Terra dei liberi” e che era il nome che i ribelli avrebbero voluto dare al “loro” Azerbaigian. L’immagine è presa dal libro “Philatelic witnesses – Stamps of Revolutions” di W. Baldus, i colori sarebbero rosso, bianco e verde:
7_Azadistan.jpg


Ci fu però un’altra ribellione, il cui richiamo alla vicina Russia fu più forte; sempre nel 1920, nel Gilan.
La Repubblica Socialista Sovietica Persiana (nota anche come Repubblica Sovietica di Gilan) fu fondata nel giugno 1920 nella provincia persiana del Gilan da Mirza Kouchek Khan Jangali, leader del movimento costituzionalista del Gilan, e dai suoi partigiani Jangali, con l'aiuto dell'Armata Rossa, dopo che i bolscevichi raggiunsero i confini dell'ex Impero russo abbattendo la Repubblica Democratica di Azerbaigian e cacciando gli inglesi dalla Repubblica Transcaspiana attraverso la RSS Turkestan e la RSS Corasmia. Il movimento Jangal iniziò nel 1914, e guadagnò peso dopo la vittoria bolscevica in Russia.
I sovietici della Flottiglia del Caspio al comando dell'ammiraglio Fedor Raskolnikov e di Grigoriy Ordzhonikidze sbarcano nel maggio 1920 nel porto di Anzali, ufficialmente per inseguire alcuni bianchi in fuga. Appena sbarcati i russi, la piccola guarnigione indiana, impaurita, fugge ritirandosi a Manjil. I russi prendono possesso del territorio e si espandono con l'arrivo di altri rinforzi, con il sostegno del Movimento costituzionalista del Gilan del comunista Mirza Kouchek Khan Jangali. Il 9 giugno egli proclama la nascita della Repubblica Socialista Sovietica Persiana, nota anche come Repubblica del Gilan, limitata alla zona costiera persiana sul mar Caspio ma con l'intenzione di fare dell'intera Persia uno Stato comunista. La Repubblica ebbe breve vita, difatti all'inizio del 1921 i britannici si pacificarono coi russi su tutti i fronti, e di conseguenza i russi abbandonarono la Repubblica, che perdurò da sè fino a settembre, quando cadde e fu riassorbita dalla Persia filo-britannica.
Il disegno dei francobolli raffigura un fabbro barbuto con martello ed incudine, che sventola una bandiera rossa, col valore in alto e un rettangolo in basso con l'iscrizione "Post inqilabi-i-Iran" (Posta dell'Iran rivoluzionario). Sulla bandiera c'è la scritta "Kave", che è una figura leggendaria della mitologia persiana. La sua storia è riportata nello "Shaahname" (Libro dei Re), un famoso racconto epico scritto dal grande poeta Firdousi (930-1020 d.C.). La storia dice che il Khan regnante, Ashmerid, fu stregato da un demone (shajtan), che, baciandolo su entrambe le spalle, ne fece nascere due serpenti. Secondo il demone, l'unico modo per il Khan di sopravvivere era di nutrire i due serpenti con i cervelli di ragazzi, e così cominciò a fare il Khan. Il fabbro Kave aveva sette figli, e dopo che sei di essi erano già stati sacrificati ai serpenti, decise di ribellarsi: si tolse il grembiule, usandolo come una bandiera, e uccise il Khan con il suo martello.
8_Gilan.jpg


C’è però un’altra emissione che viene riferita al Gilan, sebbene non si abbiano notizie certe sulla sua natura. Questi francobolli esistono in 11 valori: 1 Chahi lilla, 2 Chahi bruno scuro, 3 Chahi verde, 4 Chahi verde scuro, 5 Chahi carminio, 10 Chahi blu, 12 Chahi giallo (in formato verticale, raffiguranti un cosacco persiano che prende la mira col fucile, con le iscrizioni "Posta persiana" in russo in alto e "Posta della Repubblica iraniana" in farsi in basso); 1 Kran ardesia, 2 Kran verde chiaro, 5 Kran blu e 10 Kran arancio su carta crema (in formato orizzontale, raffiguranti un gruppo di 7 cosacchi, con le iscrizioni "Posta persiana" in russo in alto e "Posta della Repubblica iraniana" in farsi in basso). Questi francobolli esistono dentellati (13 1/4) e non, e sono conosciuti solo allo stato di nuovo.
9_Gilan.jpg


E' probabile che siano stati litografati a Tabriz o Teheran; illustrando cosacchi in azione, è possibile che provengano dalla fazione comunista dei repubblicani, ovvero dal partito di Ehsanolla Khan. Secondo altre fonti furono invece stampati a Parigi.

Fine quarta puntata
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Alberto Fiorentini
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Erik
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Re: La guerra civile russa

Messaggio da Erik »

Bravo Alberto,
veramente interessante :clap: :clap: :clap:
Il fascino dei francobolli aumenta moltissimo, una volta che vengono inquadrati nel loro preciso contesto storico e geografico :evvai:

Ciao:
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Re: La guerra civile russa

Messaggio da Fiore »

3 ter - Turkestan

Sto facendo confusione, me ne rendo conto... :-)) ma visto che alle volte, come giustissimamente mi è stato fatto notare, un'immagine parla più di mille parole, volevo rimediare all'omissione precedente con la pubblicazione dell'area del Turkestan.
Il Turkestan (occidentale + orientale) ricopre grosso modo l'area seguente:
Turkestan.jpg


Per capire meglio dove stessero Corasmia e Bukhara, ecco una mappa del Turkestan sovietico, nel periodo della guerra civile di cui stiamo trattando:
Turkestan sovietico.jpg


Ed infine, quelle che sono le odierne repubbliche ex-sovietiche che si trovano nell'area del Turkestan occidentale (quello orientale, ricordo, è il Sinkiang cinese):
Turkestan Occidentale.jpg


Fine terza puntata - ter
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Re: La guerra civile russa

Messaggio da Fiore »

Riguardo le ultime due cartine del post precedente, vorrei far notare una (drammatica) curiosità: la sparizione del Lago Aral, avvenuta sostanzialmente negli ultimi venti trent'anni a causa dello sfruttamento delle acque dei suoi unici immissari; originariamente aveva una superficie di circa 68000 kmq (più di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna assieme) adesso è meno di un decimo...

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Re: La guerra civile russa

Messaggio da medor »

Fiore ha scritto:[b][color=#FF0000][size=150]

La stessa Repubblica Socialista Sovietica di Buchara, nel 1924, poco prima di essere definitivamente assorbita dall'URSS, produsse i propri francobolli, da 1, 3 e 5 rubli, che però probabilmente rimasero non emessi, poiché vengono quotati (e parecchio) solo come nuovi ; l'immagine di uno dei tre bolli è presa dal catalogo russo Soloviev, che mi pare l'iunico che listi questi bolli (per quanto ne so...)
Bukhara.jpg




Complimenti anche da parte mia, Alberto. Un lavoro di gran qualità, con dettagliate info storiche che lo impreziosiscono.
Anche il Lyapin lista i bolli della RSS Buchara del 1924. L'esemplare che posti è il primo della serie, in un interessante verdino (11 1/2, ngai). Oltre che nuovi il catalogo li presenta CTO, con quotazioni più alte, però viaggiati non ne risultano.
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Re: La guerra civile russa

Messaggio da Fiore »

:evvai: vedi che c'è sempre qualcosa da imparare... :-))

Ciao: Ciao: Ciao:
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Re: La guerra civile russa

Messaggio da Fiore »

5 - Il settentrione

Fin da subito, le forze antibolsceviche si organizzarono un po’ in tutto quello che era stato il territorio dell’Impero russo. Nella parte settentrionale e nordoccidentale della Russia europea, in particolare, furono attive diverse armate; per capirci, parleremo delle aree russe evidenziate sulla cartina nel rettangolo rosso.

1_Cartina_1.jpg


Nel settembre del 1918 si formò un primo esercito bianco a Pskov, che successivamente si unì alle forze del Principe Anatolij Pavlovic Lieven, un principe tedesco baltico; nel febbraio del 1919 giunse a prendere il comando il generale Rodzjanko. Alexander Pavlovic Rodzjanko, classe 1879, veniva da una antica famiglia aristocratica russa; dopo una istruzione nelle migliori scuole militari (compresa quella di equitazione a Saumur, in Francia, e quella di cavalleria di Pinerolo) entrò nel Reggimento di elite delle Guardie a Cavallo. Molto abile a cavallo, partecipò in tale disciplina persino alle Olimpiadi di Londra del 1912. Dopo la rivoluzione, arrivò a Pskov per prendere appunto il comando dell’esercito bianco. Insieme all’esercito estone, il suo esercito conquistò Gdov, Yamburg e Pskov, e si ingrandì accogliendo anche disertori e prigionieri di guerra, arrivando a contare 25000 unità. A quel punto, il “Corpo del Nord” si rese indipendente dall’esercito dell’Estonia.
2_Rodzianko.jpg

Il Generale Rodzjanko

In quel 1919 furono prodotti i francobolli per l’Armata del Nord, che sono piuttosto noti e listati da pressoché tutti i cataloghi; ecco la serie completa:
3_Corpi speciali nord.jpg


I francobolli (prodotti solo non dentellati) riportano l’acronimo “OKSA”, che sta per "Osobij Korpus Severnoj Armij" (Corpi Speciali Armata Nord), e avrebbero dovuto essere usati nei territori occupati da questo esercito. In realtà non furono molto utilizzati, per un motivo molto semplice: nel luglio del 1919 l’ammiraglio Kolčak, governatore della Siberia e “eletto” capo dei movimenti antibolscevichi (ne riparleremo…), nominò un nuovo comandante per tutti gli eserciti bianchi delle regioni baltiche: il generale Judenič. Da quel momento i “Corpi Speciali Nord” divennero “Armata del Nordovest”. Rodzjanko fu nominato primo aiutante da Judenič, e inviato in Inghilterra alla ricerca di aiuti finanziari; quando la sua missione fallì, Rodzijanko preferì fermarsi prima in Inghilterra, e poi negli Stati Uniti, dove si spense 8° New York) alla tenera età di 92 anni.

Siamo arrivati all’Armata del Nordovest, con il generale Judenič suo comandante.
4_Judenich.jpg

Il generale Judenič

Nikolaj Nikolaevič Judenič nacque a Mosca nel 1862. Iniziò la sua carriera di ufficiale dell'esercito russo al comando di un reggimento durante la guerra Russo-Giapponese del 1904-1905.
Successivamente ricevette la nomina a comandante del Distretto Militare di Kazan' (1912) e poi nel 1913 del Distretto Militare del Caucaso. Subito dopo lo scoppio delle ostilità nell'autunno del 1914 contro l'Impero Ottomano nella Prima Guerra Mondiale, il generale Judenič, allora nello Stato Maggiore dell'Armata del Caucaso, ottenne una vittoria nella battaglia di Sarıkamış contro le truppe turche comandate da Ismail Enver. Nel gennaio del 1915 fu nominato Comandante in Capo dell'Armata del Caucaso, e nel corso del conflitto ottenne diversi successi.
In seguito alla Rivoluzione Russa del febbraio-marzo 1917, il nuovo governo rimosse Judenič dal comando dell'Armata del Caucaso e lo mandò in un settore del fronte di importanza secondaria. Nel mese di aprile il generale lasciò l'esercito russo. Si recò prima in Finlandia, poi in Estonia, da dove tentò un’offensiva contro Pietrogrado (San Pietroburgo), che fallì; come detto, nel luglio del 1919 l'ammiraglio Aleksandr Kolčak riconobbe Judenič come comandante in capo della regione del Nord Ovest. Con questo nuovo ruolo ufficiale ed il sostegno finanziario delle Potenze Occidentali, egli riorganizzò le forze bianche nella zona del Baltico come Armata Bianca del Nord Ovest, della quale assunse il comando militare. Judenič inoltre divenne membro del "governo" controrivoluzionario del Nord Ovest, creato anch'esso con l'aiuto delle Potenze Occidentali, soprattutto la Gran Bretagna, che aveva anche inviato alcune navi per supportare le operazioni militari contro i Rossi nella regione del Baltico.
Nei successivi mesi Judenič si dedicò all'addestramento ed all'organizzazione dell'Armata, forte di circa 20000 soldati, grazie al finanziamento deciso dal governo britannico. All'inizio dell'ottobre 1919, Judenič decise di lanciare l'offensiva contro Pietrogrado.
L'autunno del 1919 fu il periodo più critico della Guerra Civile, poiché la maggior parte delle Armate Rosse erano impegnate severamente su fronti diversi e lontani (contro le forze di Kolčak in Siberia e contro le armate dei Cosacchi in un ampio territorio fra il sud della Russia e l'Ucraina), i Bolscevichi potevano disporre solo di esigue forze nella zona di Pietrogrado. La possibilità di successo dell'attacco su Pietrogrado dipendeva anche dall'eventuale supporto da parte dei nazionalisti Bianchi finlandesi, coinvolti anche essi in una guerra civile contro i Rossi. I finlandesi avrebbero offerto il loro aiuto in cambio del riconoscimento dell’indipendenza, ma Kolčak, che era formalmente il leader politico di riferimento per l'Armata Bianca, non aveva intenzione di riconoscere l'indipendenza della Finlandia, perché il suo oboiettivo era di restaurare l’impero russo, senza perdite territoriali.
Il 19 ottobre 1919 l'Armata Bianca del Nord Ovest, senza l’appoggio finlandese, raggiungeva la periferia della seconda capitale. In dissenso con la maggior parte degli elementi del governo bolscevico a Mosca, rassegnata alla caduta di Pietrogrado, Lev Trotsky decise di recarsi nella città per organizzare personalmente la difesa. I lavoratori delle industrie furono armati e schierati accanto alle truppe dell'Armata Rossa. Nello scontro decisivo le forze di Judenič non riescono a prevalere ed all'inizio di novembre il generale decide la ritirata verso l'Estonia.
L'Armata del Nord Ovest viene disarmata e successivamente evacuata dalla Flotta Britannica. Judenič andò in esilio in Francia. Nei restanti anni della sua vita "l'Eroe del Caucaso" non ebbe alcun ruolo fra i rifugiati russi e i reduci dell'Armata Bianca, e morì a Saint-Laurent-du-Var, sulla Riviera Francese vicino Nizza il 5 ottobre 1933.

In tutto questo, ovviamente Judenič non dimenticò di produrre francobolli per i propri soldati… furono soprastampati francobolli russi, con la dicitura "Sev. Zap. Armija" (Severo-Zapadnaja Armija: Armata Nord Occidentale, o del Nord Ovest):
5_Nordovest.jpg
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Re: La guerra civile russa

Messaggio da Fiore »

Parallelamente a tutto ciò, anche nei territori a settentrione le acque si agitavano.
Alla Finlandia abbiamo già accennato; alla fine del 1917 aveva reclamato l'indipendenza e il confine, dopo combattimenti fra le fazioni in cui prevalsero i “bianchi”, supportati al momento anche dalla Germania, fu infine confermato, nel 1920, dal ”Trattato di Tartu”. Il territorio meridionale ed occidentale divenne finlandese e il rimanente passò sotto il controllo del governo leninista.
Il “distretto” orientale (lo potete vedere nella cartina pubblicata all’inizio), si rivoltò al bolscevismo e con un gesto un po’ avventato, si proclamò “Repubblica di Karjala” (con capitale Petrozavodsk). Il 31 gennaio 1922, con un po’ di ritardo, emise 15 francobolli di posta ordinaria, tutti con la stessa immagine e dentellati 11 ½.
La variopinta serie (che nella parte inferiore reca la data “1921”) è illustrata con lo stemma del “chimerico” stato e si compone di valori da 5, 10, 20, 25, 40, 50 e 75 penni ai quali si aggiungono gli alti valori da 1, 2, 3, 5, 10, 15, 20 e 25 marchi. La vita di detti francobolli fu effimera: cessarono di avere corso legale il 17 febbraio 1922. Quello che vi mostro (purtroppo) non mi appartiene:
6_carelia.jpg


Quasi allo stesso modo, l’area tra il lago Ladoga e lo stretto di Finlandia, nella parte meridionale dello stretto di Carelia, si dichiarò indipendente, con il nome di Repubblica dell'Ingria settentrionale (in finlandese: Pohjois-Inkeri) o Repubblica di Kirjasalo (in finlandese: Kirjasalon tasavalta), la città eletta a capitale. Il suo obiettivo era quello di essere incorporata nella Finlandia, e rimase indipendente dal per quasi tutto il 1920. Con il trattato di pace di Tartu fu però reintegrata nell'allora nascente Unione Sovietica, non prima di avere emesso i propri bolli, catalogati, come quelli precedenti della Carelia, da quasi tutti i cataloghi mondiali.
7_Ingria.jpg
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Re: La guerra civile russa

Messaggio da Fiore »

Dopo queste due “escursioni” su francobolli un po’ più “normali”, ma che andavano citati nel quadro dell’argomento che stiamo trattando, spostiamoci ancora più a nord, e magari anche un passo ad est.
Gli Alleati, e nella fattispecie gli inglesi, non esitarono ad intervenire nella situazione, sia perché la I guerra mondiale era ancora in corso, e dovevano prevenire analoghe mosse da parte dei tedeschi, sia perché, in generale, la rivolta bolscevica non era vista di buonissimo occhio. Nel giugno del 1918 fu perciò inviato un corpo di spedizione, al comando del generale Maynard, a conquistare Murmansk, nell’estremo nord, del quale facevano parte non solo britannici, ma anche francesi ed italiani. Il secondo obiettivo era Archangelsk (o Arcangelo), ed un altro contingente, comprendente anche americani e la “legione polacca” fu inviato in tale città; lo sbarco, avvenuto il 2 agosto 1918, fu facilitato da una ribellione locale dei “bianchi”, incoraggiati dalla notizia dell’arrivo degli Alleati. Nel gennaio del 1919 divenne comandante del governo di Archangelsk il generale Jevgenij-Ludvig Karlovic Miller.
8_generale Miller.jpg

Il generale Miller

Questi (nato il 25 settembre 1867 in Lettonia) era un ufficiale di carriera proveniente da una famiglia nobile di origine tedesca. Dopo essersi diplomato all'Accademia militare, prese servizio nella Guardia Imperiale Russa; tra il 1898 ed il 1907 fu delegato militare all'estero, (Roma, L'Aia, Bruxelles), e durante la I guerra mondiale comandò il distretto militare di Mosca e la 5a Armata, fino alla promozione a Tenente Generale. Dopo la Rivoluzione di Febbraio del 1917 si oppose alla "democratizzazione" della Russia, e fu arrestato dai suoi stessi soldati dopo che aveva loro ordinato di togliere le fasce rosse da braccio. Dopo la Rivoluzione d'Ottobre riparò ad Archangelsk, dove, coma abbiamo visto, divenne Governatore Generale della Russia Settentrionale. Nel maggio del 1919 l'Ammiraglio Kolčak lo nominò comandante delle forze bianche della regione. Per tutto il 1919 il generale Miller tentò di riorganizzare un proprio esercito, sempre spalleggiato dagli Alleati, ma dopo un'infruttuosa avanzata contro l'Armata Rossa lungo la Dvina settentrionale nell'estate del 1919, le forze britanniche si ritirarono e gli uomini di Miller rimasero soli a fronteggiare il nemico. L’offensiva finale dell’Armata Rossa, ormai liberatasi degli avversari sui fronti nordoccidentale e orientale, avvenne nel febbraio del 1920, e sia Murmansk che Archangelsk furono riconquistate, con Miller e gli altri “bianchi” costretti alla fuga ed all’esilio. In particolare Miller si trasferì in Francia dove, insieme al Granduca Nicola e al Generale Wrangel, continuò l'azione anticomunista. Nel 1937 fu però rapito a Parigi da agenti russi e nel 1939 fucilato a Mosca.

Con il suo nome è però rimasta in filatelia una serie, che pare appunto essere stata emessa dal compianto generale; costituita da 7 valori non dentellati, raffigura un’aquila bicipite (anche se non ha tutti gli attributi dell’aquila imperiale, stemmi, collari e corone) e riporta la scritta “Rossija – Sev. Armija” (Russia – Armata Nord); nell’immagine, sei dei sette valori (manca quello da 5 k, arancio). L’annullo (con ottime probabilità di favore), in blu, è molto leggero e pertanto molto difficile da leggere.
9_Miller.jpg


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