Collezionare cartoline (illustrate e non)
- Francesco Riboldi
- Messaggi: 346
- Iscritto il: 16 luglio 2007, 0:34
Collezionare cartoline (illustrate e non)
Buongiorno a tutti,
oggi mi andava di sottoporvi un po' di mie considerazioni sulle cartoline (e relativo collezionismo) per sapere cosa ne pensate e quale è il vostro parere.
Secondo me l' argomento presenta ancora molti aspetti che non sono ancora ben definiti e/o codificati.
In altri post apparsi su questo Forum, si è parlato di lato A e lato B , ovvero, la cartolina vista come oggetto di storia postale (lato B) oppure considerata essenzialmente per l'immagine (tematiche varie), come se fosse una cosa naturalmente sdoppiata in due ma l'oggetto sempre uno resta e, per di più, trattasi di un oggetto appositamente creato per la posta e per essere inviato attraverso la posta. Fino a che punto a senso questa dicotomia ?
Premesso che in Italia il vero boom del collezionismo di cartoline illustrate iniziò nella seconda metà degli anni ’90 (1890) quando , in pratica non vi era un salotto della borghesia medio alta che non avesse in bella vista l’album con la raccolta delle cartoline. Una moda che, grosso modo, durò una quindicina d’ anni (all' incirca fino agli inizi della prima guerra mondiale). Inizierei il discorso con una piccola sintesi storica di alcune delle tappe della "cartolina" postale ed illustrata.
- 1869 : Prima cartolina postale austriaca (1° Ottobre)
- 1874 : Prima cartolina postale italiana (1° Gennaio) formato 8x11,5
- 1889 : Prima cartolina illustrata autorizzata dal Governo e stampata da Danesi.
- 1898 : Si afferma e diffonde il formato standard 9x14
- 1905 : Il retro si divide in due parti , sempre nel formato 9x14
- 1915 : Cartoline in franchigia per uso militare, formato 9x14
- 1935 (circa) : Cambia il formato che passa al 10x15 (comprese quelle in franchigia).
LE GRUSS AUS
A partire dai primi anni del 1880 lo sviluppo del turismo diede un impulso notevole alla corrispondenza “vacanziera” . L’ abbandono dell’ incisione e l’ introduzione di nuovi sistemi di stampa permisero agli editori dell’ epoca di lanciare sul mercato questi cartoncini pieni di immagini (in pratica dei collages litografici). La costruzione grafica si rifaceva alle ben collaudate carte intestate degli alberghi e delle residenze estive che spesso le fornivano gratuitamente ai clienti anche a scopo di pubblicità indiretta. Agli inizi del XX secolo l’ avvento della fotografia decreta la fine delle Gruss Aus
LE AUTORIZZATE DAL GOVERNO
La dicitura “Cartolina autorizzata dal Governo” si riferiva a quegli oggetti postali , in cui venivano riportati solo i saluti del mittente, che erano abilitati a viaggiare in tariffa ridotta (10 Cent.). Queste cartoline nacquero come risposta “nostrana” alle Gruss Aus del nord Europa. Decreto 1° Agosto 1889.
oggi mi andava di sottoporvi un po' di mie considerazioni sulle cartoline (e relativo collezionismo) per sapere cosa ne pensate e quale è il vostro parere.
Secondo me l' argomento presenta ancora molti aspetti che non sono ancora ben definiti e/o codificati.
In altri post apparsi su questo Forum, si è parlato di lato A e lato B , ovvero, la cartolina vista come oggetto di storia postale (lato B) oppure considerata essenzialmente per l'immagine (tematiche varie), come se fosse una cosa naturalmente sdoppiata in due ma l'oggetto sempre uno resta e, per di più, trattasi di un oggetto appositamente creato per la posta e per essere inviato attraverso la posta. Fino a che punto a senso questa dicotomia ?
Premesso che in Italia il vero boom del collezionismo di cartoline illustrate iniziò nella seconda metà degli anni ’90 (1890) quando , in pratica non vi era un salotto della borghesia medio alta che non avesse in bella vista l’album con la raccolta delle cartoline. Una moda che, grosso modo, durò una quindicina d’ anni (all' incirca fino agli inizi della prima guerra mondiale). Inizierei il discorso con una piccola sintesi storica di alcune delle tappe della "cartolina" postale ed illustrata.
- 1869 : Prima cartolina postale austriaca (1° Ottobre)
- 1874 : Prima cartolina postale italiana (1° Gennaio) formato 8x11,5
- 1889 : Prima cartolina illustrata autorizzata dal Governo e stampata da Danesi.
- 1898 : Si afferma e diffonde il formato standard 9x14
- 1905 : Il retro si divide in due parti , sempre nel formato 9x14
- 1915 : Cartoline in franchigia per uso militare, formato 9x14
- 1935 (circa) : Cambia il formato che passa al 10x15 (comprese quelle in franchigia).
LE GRUSS AUS
A partire dai primi anni del 1880 lo sviluppo del turismo diede un impulso notevole alla corrispondenza “vacanziera” . L’ abbandono dell’ incisione e l’ introduzione di nuovi sistemi di stampa permisero agli editori dell’ epoca di lanciare sul mercato questi cartoncini pieni di immagini (in pratica dei collages litografici). La costruzione grafica si rifaceva alle ben collaudate carte intestate degli alberghi e delle residenze estive che spesso le fornivano gratuitamente ai clienti anche a scopo di pubblicità indiretta. Agli inizi del XX secolo l’ avvento della fotografia decreta la fine delle Gruss Aus
LE AUTORIZZATE DAL GOVERNO
La dicitura “Cartolina autorizzata dal Governo” si riferiva a quegli oggetti postali , in cui venivano riportati solo i saluti del mittente, che erano abilitati a viaggiare in tariffa ridotta (10 Cent.). Queste cartoline nacquero come risposta “nostrana” alle Gruss Aus del nord Europa. Decreto 1° Agosto 1889.
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Re: Libere considerazioni sulle cartoline illustrate e non.
Ciao Francesco,
è un piacere rivederti sul forum dove non ci deliziavi da tempo con i tuoi interventi.
da ex-collezionista di cartoline illustrate seguirò con piacere il tuo excursus.
Anche se concordo sul fatto che l'oggetto sia da considerarsi nella sua interezza,
il diverso interesse per il lato A e quello B è abbastanza evidente.
sergio
è un piacere rivederti sul forum dove non ci deliziavi da tempo con i tuoi interventi.
da ex-collezionista di cartoline illustrate seguirò con piacere il tuo excursus.
Anche se concordo sul fatto che l'oggetto sia da considerarsi nella sua interezza,
il diverso interesse per il lato A e quello B è abbastanza evidente.
sergio
Sergio De Benedictis
STAFF
Socio C.I.F.T. - A.I.C.A.M - A.N.C.A.I. - U.S.F.I. - I.S.S.P.
Quando la Filatelia è culturaLink al mio sito : Esculapio Filatelico
Visita la mia rubrica sul Postalista :Il bastone di Asclepio
Guarda le mie vendite su Delcampe: nickname "debene".
I miei interessi :
Tematica medica; Antichi Stati; Storia Postale di Bari; Precancel U.S.A., Affrancature Meccaniche; Letteratura Filatelica; Erinnofili;Collezione A.S.F.E.
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- Francesco Riboldi
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- Iscritto il: 16 luglio 2007, 0:34
Re: Libere considerazioni sulle cartoline illustrate e non.
Con l’ introduzione delle cartoline postali ( o “interi postali”) comparvero le prime “cartoline” dipinte a mano.
Ciò che noi solitamente chiamiamo intero postale era fatto come una cartolina, ma senza immagine, la cosa, ovviamente, non tardò a stuzzicare l’estro dei più fantasiosi che non mancarono di “illustrare” a mano il lato libero.
Come considerare questi oggetti ? Cartolina postale illustrata a mano e quindi precursori delle cartoline illustrate autorizzate ? Oppure, più semplicemente, come un intero postale e basta ? Perché mai una illustrazione artigianale fatta su di una cartolina postale (ufficiale) dovrebbe avere minor dignità di una illustrazione stampata su di una cartolina privata “autorizzata” ?
Ne mostro alcuni esempi.
Cartolina postale n° 1. Da Padova 28/11/1874 per Milano con un disegno di satira politica.
Cartolina da 10 Cent Umberto, da Roma 27/10/1891 per Berlino. Con disegnata una popolana che offre un mazzo di fiori. Un oggetto dal classico gusto “ Gran Tour”. I.P. Umberto, da Pallone in data 5/9/1883 per Torino con una illustrazione raffigurante un asino. Curiosamente il postino appose il numero del quartiere postale sul dorso dell’ asino (unico spazio libero), così da farlo sembrare un asino da corsa !
I.P. da 10 Cent. Leoni da Venezia per Vittorio Veneto in data 27/07/1909. Disegno a china di una lucertola morta, nel testo (in inglese), scherzosamente, si paragona lo stato d’ animo dello scrivente allo stato della lucertola.
Ciò che noi solitamente chiamiamo intero postale era fatto come una cartolina, ma senza immagine, la cosa, ovviamente, non tardò a stuzzicare l’estro dei più fantasiosi che non mancarono di “illustrare” a mano il lato libero.
Come considerare questi oggetti ? Cartolina postale illustrata a mano e quindi precursori delle cartoline illustrate autorizzate ? Oppure, più semplicemente, come un intero postale e basta ? Perché mai una illustrazione artigianale fatta su di una cartolina postale (ufficiale) dovrebbe avere minor dignità di una illustrazione stampata su di una cartolina privata “autorizzata” ?
Ne mostro alcuni esempi.
Cartolina postale n° 1. Da Padova 28/11/1874 per Milano con un disegno di satira politica.
Cartolina da 10 Cent Umberto, da Roma 27/10/1891 per Berlino. Con disegnata una popolana che offre un mazzo di fiori. Un oggetto dal classico gusto “ Gran Tour”. I.P. Umberto, da Pallone in data 5/9/1883 per Torino con una illustrazione raffigurante un asino. Curiosamente il postino appose il numero del quartiere postale sul dorso dell’ asino (unico spazio libero), così da farlo sembrare un asino da corsa !
I.P. da 10 Cent. Leoni da Venezia per Vittorio Veneto in data 27/07/1909. Disegno a china di una lucertola morta, nel testo (in inglese), scherzosamente, si paragona lo stato d’ animo dello scrivente allo stato della lucertola.
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- Francesco Riboldi
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Re: Libere considerazioni sulle cartoline illustrate e non.
Ciao Sergio,
grazie per le gentili parole.
Tornando all' argomento in questione tu dici : "Anche se concordo sul fatto che l'oggetto sia da considerarsi nella sua interezza,
il diverso interesse per il lato A e quello B è abbastanza evidente." E' vero, soprattutto perchè potremmo dire che la cartolina rientra a pieno titolo in due forme di collezionismo diverso e quindi l'importanza del lato A oppure B, a secondo dei casi, assume valenze ben diverse.
Il problema però potrebbe porsi in fase di valutazione di una collezione esposta a concorso. Quanto l' elemento puramente postale può incidere sulla valutazione ? Oppure, ... è giusto che incida ? Se, si, in che percentuale ?
Ti faccio un esempio: agli albori delle nostre imprese coloniali (gli esempi vado a mostrare datano dal 1904 al 1908) non c' erano cartoline illustrate che mostrassero i luoghi in cui un eventuale viaggiatore veniva a trovarsi, vi fu qualcuno particolarmente dotato di spirito di iniziativa che fece "dipingere" a pittori locali (naif) il retro di interi postali con scene locali cosi da poter rivendere questi interi a coloro che volevano inviare a casa un oggetto che avesse il gusto del luogo "esotico" in cui si trovavano. Per me queste sono vere e proprie cartoline illustrate ! Ma come storia postale come le consideriamo ? Certamente non sono oggetti di poco conto.
grazie per le gentili parole.
Tornando all' argomento in questione tu dici : "Anche se concordo sul fatto che l'oggetto sia da considerarsi nella sua interezza,
il diverso interesse per il lato A e quello B è abbastanza evidente." E' vero, soprattutto perchè potremmo dire che la cartolina rientra a pieno titolo in due forme di collezionismo diverso e quindi l'importanza del lato A oppure B, a secondo dei casi, assume valenze ben diverse.
Il problema però potrebbe porsi in fase di valutazione di una collezione esposta a concorso. Quanto l' elemento puramente postale può incidere sulla valutazione ? Oppure, ... è giusto che incida ? Se, si, in che percentuale ?
Ti faccio un esempio: agli albori delle nostre imprese coloniali (gli esempi vado a mostrare datano dal 1904 al 1908) non c' erano cartoline illustrate che mostrassero i luoghi in cui un eventuale viaggiatore veniva a trovarsi, vi fu qualcuno particolarmente dotato di spirito di iniziativa che fece "dipingere" a pittori locali (naif) il retro di interi postali con scene locali cosi da poter rivendere questi interi a coloro che volevano inviare a casa un oggetto che avesse il gusto del luogo "esotico" in cui si trovavano. Per me queste sono vere e proprie cartoline illustrate ! Ma come storia postale come le consideriamo ? Certamente non sono oggetti di poco conto.
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Re: Libere considerazioni sulle cartoline illustrate e non.
Bellissime cartoline.
Complimenti
remo
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remo
remo Sostenitore del Forum dal 2011
Il Lonfo non vaterca nè gluisce
e molto raramente barigatta....(Fosco Maraini)
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Re: Libere considerazioni sulle cartoline illustrate e non.
Complimeni a Francesco per gli oggetti mostrati. Sicuramente nella maggior parte dei casi il lato A delle cartoline illustrate è quello più interessante, più raramente queste hanno un maggior interesse storico-postale. Discorso diverso invece per le cartoline postali, dove il lato A corrisponde a quello con l'affrancatura.
Per contribuire all'argomento, mostro anche io una cartolina 'dipinta a mano' (che mostrai già in un post precedente) ma che ritengo attinente al discorso attuale. In pratica, ho avuto la grandissima fortuna di reperire una cartolina del mio paese realizzata interamente a mano, tecnica acquarello. Il mittente, che sicuramente aveva una mano da artista, utilizzò una cartolina postale 'neutra' di produzione privata (tra l'altro, essendo di Trieste, ne adoperò una di fattura austriaca). Per di più, ad impreziosire l'oggetto c'è pure l'affrancatura, in quanto venne spedita in raccomandazione.
Ora vi mostro una cartolina fotografica dello stesso periodo che mostra lo stesso scorcio del paese. Come potete vedere l'effetto di quella fatta a mano è sicuramente superiore
Per contribuire all'argomento, mostro anche io una cartolina 'dipinta a mano' (che mostrai già in un post precedente) ma che ritengo attinente al discorso attuale. In pratica, ho avuto la grandissima fortuna di reperire una cartolina del mio paese realizzata interamente a mano, tecnica acquarello. Il mittente, che sicuramente aveva una mano da artista, utilizzò una cartolina postale 'neutra' di produzione privata (tra l'altro, essendo di Trieste, ne adoperò una di fattura austriaca). Per di più, ad impreziosire l'oggetto c'è pure l'affrancatura, in quanto venne spedita in raccomandazione.
Ora vi mostro una cartolina fotografica dello stesso periodo che mostra lo stesso scorcio del paese. Come potete vedere l'effetto di quella fatta a mano è sicuramente superiore
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Andy66
SOCIO SOSTENITORE
Cerco cartoline di tutte le epoche del Comune di Chiusaforte UD (e sue frazioni)
Colleziono Regno, Repubblica, S.Marino e Francia
Proteggiamo quello che conosciamo
Conosciamo solo ciò che riusciamo a comprendere
Comprendiamo unicamente quello che abbiamo imparato
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- Francesco Riboldi
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- Iscritto il: 16 luglio 2007, 0:34
Re: Libere considerazioni sulle cartoline illustrate e non.
Effettivamente le cartoline dipinte a mano che ritraggono scorci di piccoli centri sono piuttosto rare, anzi direi, parecchio rare. Solitamente sono vedute del paesaggio e non particolari del centro abitato come quella di Andy66. Trovarne poi una del proprio paese è un bel colpo di cu.. .
Fino a qui abbiamo parlato di interi illustrati a mano ma c'è anche un altra categoria di cartoline che venne "frequentemente" usata per questo scopo, sono le cartoline militari in franchigia (sia prima che seconda guerra) le cui illustrazioni, spesso, avevano lo scopo di mostrare a casa le condizioni di vita o i sogni del militare che scriveva. Anche queste non sono facili da trovare ma non particolarmente difficili.
Eccone alcuni esempi della prima guerra mondiale. Francesco
Fino a qui abbiamo parlato di interi illustrati a mano ma c'è anche un altra categoria di cartoline che venne "frequentemente" usata per questo scopo, sono le cartoline militari in franchigia (sia prima che seconda guerra) le cui illustrazioni, spesso, avevano lo scopo di mostrare a casa le condizioni di vita o i sogni del militare che scriveva. Anche queste non sono facili da trovare ma non particolarmente difficili.
Eccone alcuni esempi della prima guerra mondiale. Francesco
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Re: Libere considerazioni sulle cartoline illustrate e non.
Tutte talmente belle ed interessanti e di valore che starebbero bene in un Museo.
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- Francesco Riboldi
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Re: Libere considerazioni sulle cartoline illustrate e non.
Grazie Remo,
mi fa piacere che l' argomento ed i pezzi mostrati ti piacciano. Ci sono ancora parecchi punti, riguardanti il collezionismo di cartoline, da affrontare. Piano, piano, li andremo a vedere. Regolamenti e valutazioni comprese.
Francesco
mi fa piacere che l' argomento ed i pezzi mostrati ti piacciano. Ci sono ancora parecchi punti, riguardanti il collezionismo di cartoline, da affrontare. Piano, piano, li andremo a vedere. Regolamenti e valutazioni comprese.
Francesco
- Francesco Riboldi
- Messaggi: 346
- Iscritto il: 16 luglio 2007, 0:34
Re: Libere considerazioni sulle cartoline illustrate e non.
Una delle tematiche più diffuse tra chi colleziona cartoline è il "paesello", ovvero, il luogo o il territorio dove si è nati o dove si è vissuto.
A tutti noi sono ben chiari gli elementi che determinano il grado di rarità in questo tipo di cartoline (mi riferisco a luoghi non turistici) : l' epoca, il fatto che sia più o meno animata, che rappresenti fiere o mercati, il tipo di stampa, ecc. . Vi è una tipologia , però, sulla quale mi voglio soffermare ed è quella delle cartoline fotografiche che riportano eventi catastrofici. Specialmente per i piccoli centri queste sono piuttosto rare perché avevano tirature assai più basse delle altre perché erano vendute in concomitanza dell' evento e, di solito, non approntate per essere smaltite in un periodo di tempo assai più lungo come avveniva per le altre.
Siccome anch'io non sono indenne da questa forma di collezionismo, posto alcuni esempi di cartoline del mio territorio (Lodi e provincia).
La prima (della quale mostro fronte e retro) è una di quelle con doppia valenza (cartolina + storia postale) vi do 5 secondi per trovare l' elemento riguardante la componente filatelica, se non lo individuate subito siete delle "schiappe" . Premetto che questo elemento in una mostra di cartoline (con i regolamenti attuali) non attribuirebbe alcun plusvalore al pezzo.
Le altre fanno parte di una serie di cartoline fotografiche, del mio paesello di origine, realizzata in occasione di una rovinosa piena del fiume Po nel 1917.
Francesco
A tutti noi sono ben chiari gli elementi che determinano il grado di rarità in questo tipo di cartoline (mi riferisco a luoghi non turistici) : l' epoca, il fatto che sia più o meno animata, che rappresenti fiere o mercati, il tipo di stampa, ecc. . Vi è una tipologia , però, sulla quale mi voglio soffermare ed è quella delle cartoline fotografiche che riportano eventi catastrofici. Specialmente per i piccoli centri queste sono piuttosto rare perché avevano tirature assai più basse delle altre perché erano vendute in concomitanza dell' evento e, di solito, non approntate per essere smaltite in un periodo di tempo assai più lungo come avveniva per le altre.
Siccome anch'io non sono indenne da questa forma di collezionismo, posto alcuni esempi di cartoline del mio territorio (Lodi e provincia).
La prima (della quale mostro fronte e retro) è una di quelle con doppia valenza (cartolina + storia postale) vi do 5 secondi per trovare l' elemento riguardante la componente filatelica, se non lo individuate subito siete delle "schiappe" . Premetto che questo elemento in una mostra di cartoline (con i regolamenti attuali) non attribuirebbe alcun plusvalore al pezzo.
Le altre fanno parte di una serie di cartoline fotografiche, del mio paesello di origine, realizzata in occasione di una rovinosa piena del fiume Po nel 1917.
Francesco
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Re: Libere considerazioni sulle cartoline illustrate e non.
Confermo tutto quanto esposto, ed aggiungo anche io un paio di esempi di cartoline che raffigurano 'eventi catastrofici' del mio paese. Non sono di un periodo così antico come quelle bellissime mostrate da Francesco, in quanto raffigurano i danni di un'alluvione avvenuta nel 1965, ma assicuro che comunque non sono per nulla di facile reperibilità.
Come potete vedere, dopo il crollo del ponte era stato realizzato un collegamento con un ponte provvisorio (chiamiamolo provvisorio-provvisorio ), che però cedette in breve tempo a causa di un'altra piena del fiume.
Fu costruito quindi un secondo ponte provvisorio (il provvisorio-definitivo ), che durò fino al completamento del nuovo ponte.
Come potete vedere, dopo il crollo del ponte era stato realizzato un collegamento con un ponte provvisorio (chiamiamolo provvisorio-provvisorio ), che però cedette in breve tempo a causa di un'altra piena del fiume.
Fu costruito quindi un secondo ponte provvisorio (il provvisorio-definitivo ), che durò fino al completamento del nuovo ponte.
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Andy66
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Re: Libere considerazioni sulle cartoline illustrate e non.
Ciao Francesco, complimenti,
sia per i pezzi che per l'iniziativa,.. sarà un piacere seguirti.
Di solito qualche cartolina la porto sempre a casa, .. spero di poter contribuire,..
Buon pro a tutti.
Simone
sia per i pezzi che per l'iniziativa,.. sarà un piacere seguirti.
Di solito qualche cartolina la porto sempre a casa, .. spero di poter contribuire,..
Buon pro a tutti.
Simone
Re: Libere considerazioni sulle cartoline illustrate e non.
P. S.,
complimenti per la Dentellatura del 2 c.
complimenti per la Dentellatura del 2 c.
- Francesco Riboldi
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Re: Libere considerazioni sulle cartoline illustrate e non.
Bravo Simone ! Vedo che ti sei accorto della doppia dentellatura.
Devo confessare che invece io sono stato una "schiappa. Quando acquistai questa cartolina, tutto preso dal lato A non feci caso al lato B, me ne resi conto solo in un secondo tempo (a casa) quando guardai meglio il pezzo. Tra l' altro neppure in venditore (un banchetto di cartoline) mi segnalò la cosa al momento della vendita.
Nella prima parte di questo post ho accennato ad un periodo, tra fine 800 ed inizi 900, in cui la collezione di cartoline andò di gran moda.
Ne è una chiara testimonianza questa cartolina, edita in occasione della prima mostra nazionale di cartoline vi si legge : " ... non frivolo diletto ma civile istrumento di estetica educazione". Come slogan, niente male ! Francesco
Devo confessare che invece io sono stato una "schiappa. Quando acquistai questa cartolina, tutto preso dal lato A non feci caso al lato B, me ne resi conto solo in un secondo tempo (a casa) quando guardai meglio il pezzo. Tra l' altro neppure in venditore (un banchetto di cartoline) mi segnalò la cosa al momento della vendita.
Nella prima parte di questo post ho accennato ad un periodo, tra fine 800 ed inizi 900, in cui la collezione di cartoline andò di gran moda.
Ne è una chiara testimonianza questa cartolina, edita in occasione della prima mostra nazionale di cartoline vi si legge : " ... non frivolo diletto ma civile istrumento di estetica educazione". Come slogan, niente male ! Francesco
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- Francesco Riboldi
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- Iscritto il: 16 luglio 2007, 0:34
Re: Libere considerazioni sulle cartoline illustrate e non.
Per chi fosse interessato allego copia del regolamento (con linee guida) FEPA, approvato al congresso di Atene nel Novembre 2015, per l' esposizione a concorso delle collezioni di cartoline.
Francesco
Francesco
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Re: Libere considerazioni sulle cartoline illustrate e non.
Francesco,
ora che mi parli di classe a concorso mi è più chiario il tuo ragionamento.
Non l'avevo capito!
Non ho letto e leggerò il documento ma a me sembra logico
che nel giudicare in quella classe di concorso la cartolina
va valutata nella sua interezza ( lato A + lato B )
sergio
ora che mi parli di classe a concorso mi è più chiario il tuo ragionamento.
Non l'avevo capito!
Non ho letto e leggerò il documento ma a me sembra logico
che nel giudicare in quella classe di concorso la cartolina
va valutata nella sua interezza ( lato A + lato B )
sergio
Sergio De Benedictis
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- Francesco Riboldi
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Re: Libere considerazioni sulle cartoline illustrate e non.
Difatti, lo scopo è proprio questo. Intavolare un discorso tra collezionisti di cartoline per divulgare, il più possibile, informazioni su ciò che è ancora abbastanza "fumoso" in questo settore.
E' ovvio che ognuno di noi è libero di collezionare ciò che vuole e come vuole, ma, se in un ipotetico futuro volesse partecipare ad una esposizione (nazionale od internazionale che sia) è giusto che si conoscano alcuni criteri di base.
Spesso tra "noi" filatelici c'è chi , per diletto o curiosità, nel tempo ha accumulato parecchie cartoline. Questi "accumuli di materiale" possono venire ordinati secondo varie logiche che portano alla creazione di piccole e curiose collezioni molto simpatiche da mostrare anche al pubblico che collezionista non è.
Da anni il mio circolo filatelico spinge questo settore (la prima mostra nazionale, di sole cartoline, da noi organizzata è del 2006) e ti assicuro che riscuotono sempre un grande favore di pubblico. Avrai notato anche tu l'affluenza di avventori che nei vari convegni, o mercatini, circonda i banchetti delle cartoline ed avrai notato anche che li puoi trovare ancora qualche giovane mentre, laddove ci sono solo francobolli l' età media tende decisamente verso l' alto. Le cartoline sono un mare magnum dal quale puoi attingere materiale (di poca spesa) con il quale creare liberamente tante piccole storie interessanti.
Sai bene quante siano le tematiche affrontabili nel mondo della cartolina ma a volte ci sono tematiche nella tematica che ti permettono con pochi pezzi di costruire un discorso abbastanza rappresentativo. Ti faccio un esempio.
La tematica delle cartoline pubblicitarie dei prestiti nazionali di guerra, se vuoi impostare una collezione di cartoline su questo tema, perchè sia abbastanza rappresentativa devi prevedere l' acquisizione di un numero di pezzi non indifferente (e relativa spesa), però, all'interno di questa tematica ve ne può essere un altra forse ancora più interessante di quella generale, quella sui titoli che non sono mai stati rimborsati, sulle fregature consigliate dallo stato e dalle grandi banche. Che so, ... potremmo chiamarla, ... "troppo ottimismo". Con 40/50 pezzi fai una collezione di tutto rispetto (io l' ho fatto). Te ne mostro qualche esempio così mi spiego meglio, sono tutte cartoline che reclamizzano titoli emessi tra gli anni 40/41 con scadenza dei titoli negli anni 50/51.
Francesco
E' ovvio che ognuno di noi è libero di collezionare ciò che vuole e come vuole, ma, se in un ipotetico futuro volesse partecipare ad una esposizione (nazionale od internazionale che sia) è giusto che si conoscano alcuni criteri di base.
Spesso tra "noi" filatelici c'è chi , per diletto o curiosità, nel tempo ha accumulato parecchie cartoline. Questi "accumuli di materiale" possono venire ordinati secondo varie logiche che portano alla creazione di piccole e curiose collezioni molto simpatiche da mostrare anche al pubblico che collezionista non è.
Da anni il mio circolo filatelico spinge questo settore (la prima mostra nazionale, di sole cartoline, da noi organizzata è del 2006) e ti assicuro che riscuotono sempre un grande favore di pubblico. Avrai notato anche tu l'affluenza di avventori che nei vari convegni, o mercatini, circonda i banchetti delle cartoline ed avrai notato anche che li puoi trovare ancora qualche giovane mentre, laddove ci sono solo francobolli l' età media tende decisamente verso l' alto. Le cartoline sono un mare magnum dal quale puoi attingere materiale (di poca spesa) con il quale creare liberamente tante piccole storie interessanti.
Sai bene quante siano le tematiche affrontabili nel mondo della cartolina ma a volte ci sono tematiche nella tematica che ti permettono con pochi pezzi di costruire un discorso abbastanza rappresentativo. Ti faccio un esempio.
La tematica delle cartoline pubblicitarie dei prestiti nazionali di guerra, se vuoi impostare una collezione di cartoline su questo tema, perchè sia abbastanza rappresentativa devi prevedere l' acquisizione di un numero di pezzi non indifferente (e relativa spesa), però, all'interno di questa tematica ve ne può essere un altra forse ancora più interessante di quella generale, quella sui titoli che non sono mai stati rimborsati, sulle fregature consigliate dallo stato e dalle grandi banche. Che so, ... potremmo chiamarla, ... "troppo ottimismo". Con 40/50 pezzi fai una collezione di tutto rispetto (io l' ho fatto). Te ne mostro qualche esempio così mi spiego meglio, sono tutte cartoline che reclamizzano titoli emessi tra gli anni 40/41 con scadenza dei titoli negli anni 50/51.
Francesco
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Re: Libere considerazioni sulle cartoline illustrate e non.
Ciao, e buon anno,
visto che sono state citate, le Gruss, immagino, identifichino una categoria non una "marca". Giusto?
Qualsiasi cartolina contenga la parola Gruss,.. è da ritenersi tale ?
Simone
visto che sono state citate, le Gruss, immagino, identifichino una categoria non una "marca". Giusto?
Qualsiasi cartolina contenga la parola Gruss,.. è da ritenersi tale ?
Simone
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- Francesco Riboldi
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- Iscritto il: 16 luglio 2007, 0:34
Re: Libere considerazioni sulle cartoline illustrate e non.
Si. Gruss aus ... stà per Saluti da ... , la classica cartolina del turista che manda i saluti dal luogo in cui si trova, pertanto parliamo di una categoria.
Buon anno
Francesco
Buon anno
Francesco
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- Francesco Riboldi
- Messaggi: 346
- Iscritto il: 16 luglio 2007, 0:34
Re: Libere considerazioni sulle cartoline illustrate e non.
La possibilità di collezionare cartoline sulla base di una tematica è pressoché infinita. Si può spaziare tra i vari soggetti delle cartoline ma anche sulle varie tipologie di "costruzione" come pure sulla forma, i materiali ecc.
Una tematica un po' insolita potrebbe essere quella delle cartoline "meccaniche" che a sua volta può essere suddivisa in funzione del meccanismo (a rotella, a linguetta, a valigetta, pieghevole ecc.).
Ve ne mostro qualche esempio.
Incomincio con qualche cartolina pieghevole (chiusa e aperta).
Una tematica un po' insolita potrebbe essere quella delle cartoline "meccaniche" che a sua volta può essere suddivisa in funzione del meccanismo (a rotella, a linguetta, a valigetta, pieghevole ecc.).
Ve ne mostro qualche esempio.
Incomincio con qualche cartolina pieghevole (chiusa e aperta).
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