Presenza degli espositori italiani a manifestazioni estere

Sezione generale dove confrontarsi, progettare e discutere sulle collezioni da expo
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Giorgio LECCESE
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Re: HUNFILA 2011

Messaggio da Giorgio LECCESE »

marcadabollo ha scritto:
Andrea61 ha scritto: La mia impressione, che spero qualcuno possa confutare in modo convincente, è che il filatelista medio nulla sappia di Esposizioni, in particolare quelle internazionali, e non si curi dei risultati che sono ottenuti.
Temo che la tua impressione sia inconfutabile: penso che le esposizioni siano qualcosa che interessa si e no il 10% degli iscritti ai circoli federati (circa 30000 collezionisti) e quindi molto meno dell'1% di quanti vengono conteggiati come filatelisti ma che, come dici tu, " vanno agli uffici filatelici e comprano francobolli di cui neanche sanno la motivazione del valore facciale".
Andrea61 ha scritto: Penso che la FSFI debba soprattutto invogliare i filatelisti a partecipare ad esposizioni. Se ci riuscirà, la maggior richiesta di partecipazioni alle esposizioni internazionali sarà un fatto automatico.
Sulla prima parte non si può non essere d'accordo e penso che il Campionato Cadetti, benchè sicuramente perfettibile, sia uno strumento che si sta dimostrando efficace nel portare ad esporre collezionisti "restii". E dal campionato sono emersi fior di collezionisti che, rotto il ghiaccio in questo modo, sicuramente si affacceranno alle esposizioni internazionali.
Michele


Come non essere in accordo con Andrea e con Michele: sappiamo tutti che chi partecipa alle Esposizioni costituisce una esigua minoranza dei filatelisti italiani.
Sappiamo anche che la stragrande maggioranda dei nostri filatelisti poco o nulla conosce di Esposizioni, regolamenti et similia.
Penso che tutti concordiamo anche sulla grande utilità dei Campionati Cadetti, che sono il mezzo migliore per "reclutare", formare e far crescere, sia numericamente che nella preparazione, i futuri espositori in ambito nazionale prima e internazionale poi.
Concordo infine sul fatto che la "madre di tutte le priorità" sia proprio quella di agevolare le partecipazioni Nazionali e che le Internazionali vengono dopo, non prima.
Sin qui concordanza assoluta con tutti voi.

Ma il problema da cui siamo partiti era (e resta) un altro: pur con tutto quanto sopra specificato, torno a puntare l'obiettivo sulle Internazionali, che, pur non essendo l'obiettivo N° 1 della FSFI, restano pur sempre il vero terreno di confronto con gli altri Paesi e con gli altri collezionisti.

Certo, una delle soluzioni per incrementare le nostre partecipazioni all'estero è quella di proseguire con i Campionati Cadetti, perchè solo spingendo dal basso avremo un numero maggiore di collezioni in Nazionali e quindi in Internazionali.

Anche la mia proposta, da molti contestata, andava nella medesima direzione.

Andrea61 ha scritto:
Giorgio LECCESE ha scritto:La mia tesi, condivisibile o no è infatti questa: se le collezioni italiane fanno bella figura, ottengono punteggi elevati, riscuotono successo da parte del pubblico o della giuria, la ricaduta è o non è su tutta la Filatelia italiana ?


Francamente, credo che la risposta sia no.


Su questo, invece, non concordo con Andrea: il fatto che esiste un Commissario Nazionale, che le collezioni non partecipano individualmente ma collettivamente non lo ridurrei solo a una mera questione organizzativa.
Perchè non riconoscere che, accanto all'aspetto individuale, esiste anche un aspetto collettivo, cioè nazionale ?

Certamente, in ambito nazionale, ogni partecipazione è esclusivamente un fatto individuale, ma non così quando si va all'esterno dei nostri confini.
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Re: HUNFILA 2011

Messaggio da prefil »

Giorgio LECCESE ha scritto:
Andrea61 ha scritto:
Giorgio LECCESE ha scritto:La mia tesi, condivisibile o no è infatti questa: se le collezioni italiane fanno bella figura, ottengono punteggi elevati, riscuotono successo da parte del pubblico o della giuria, la ricaduta è o non è su tutta la Filatelia italiana ?


Francamente, credo che la risposta sia no.


Su questo, invece, non concordo con Andrea: il fatto che esiste un Commissario Nazionale, che le collezioni non partecipano individualmente ma collettivamente non lo ridurrei solo a una mera questione organizzativa.
Perchè non riconoscere che, accanto all'aspetto individuale, esiste anche un aspetto collettivo, cioè nazionale ?

Certamente, in ambito nazionale, ogni partecipazione è esclusivamente un fatto individuale, ma non così quando si va all'esterno dei nostri confini.[/color]


Ciao Giorgio,
quello che affermi sarebbe realtà se, oltre alla valutazione della singola collezione, si stilasse una classifica a squadre nazionali, cosa che, almeno ufficialmente, non viene fatta. Se la FSFI svolgesse il ruolo di selezionatore per proporre la squadra migliore, c'è il rischio che espongano sempre gli stessi collezionisti con le stesse collezioni. L'effetto sarebbe quindi contrario al desiderato.

Ciao: Ciao:
Luca
Luca L.

Emilio Diena: «prima i libri poi i francobolli e dopo le lettere».

Presidente dell'Associazione Italiana di Storia Postale https://www.aisp1966.it/, Consigliere FSFI con delega a manifestazioni e giurie, Consigliere USFI.
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Giorgio LECCESE
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Re: HUNFILA 2011

Messaggio da Giorgio LECCESE »

prefil ha scritto:Ciao Giorgio,
quello che affermi sarebbe realtà se, oltre alla valutazione della singola collezione, si stilasse una classifica a squadre nazionali, cosa che, almeno ufficialmente, non viene fatta. Se la FSFI svolgesse il ruolo di selezionatore per proporre la squadra migliore, c'è il rischio che espongano sempre gli stessi collezionisti con le stesse collezioni. L'effetto sarebbe quindi contrario al desiderato.

Ciao: Ciao:
Luca


Ciao, Luca,

è vero, dal punto di vista formale, che la FSFI non effettua direttamente una selezione dei concorrenti e che non esiste una classifica a squadre nazionali: so perfettamente che non c'è un "medagliere" come alle Olimpiadi.

Però, da un punto di vista sostanziale, non è affatto così: prova per un attimo ad immaginare se di punto in bianco tutti i (pochi) italiani che partecipano alle Internazionali decidessero di disertarle; non credi che si creerebbe un "vuoto assordante" di tutta la filatelia italiana ?
Nessuno direbbe " manca tizio" o "manca caio": tutti noterebbero la mancanza degli italiani (almeno spero che la noterebbero..... :fii: ).

Ciao: Giorgio


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Thenewguy
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Piccola osservazione sulle collezioni italiane a NY 2016

Messaggio da Thenewguy »

Ho avuto l'opportunità di vedere le collezioni italiane. C'erano due collezioni di espressi, una molto bella collezione di Toscana, e certamente la bellissima VEII di Eric, che ho aggiunto la foto all'apposito post.

Eric non ci è cascato, ma pare ci sia stata un po' di confusione su transizione tra quadri di 16 standard internazionale, e quadri di 12, standard italiano.

Le pagine di 4x4 sono 8.5x11 pollici, approx 20.5x26 cm. Le pagine di 4x3 sono più grandi. Collezionisti italiani hanno fatto pigrizia, e hanno solo aggiunto delle pagine, creando sovrapposizioni ed una apparenza piuttosto eterogenea. Talvolta alcuni pezzi importanti si erano "nascosti". La cosa giusta sarebbe di riordinare tutta la collezione con le pagine standard per un quadro di 4x4, utilizzando pagine doppie orizzontali per pezzi grandi.

Questo problema sembra di essere limitato alle collezioni italiane.

Nessun problema del genere con la collezione di Eric. :f_si: :f_si:
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debene
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Re: Piccola osservazione sulle collezioni italiane a NY 2016

Messaggio da debene »

Nessun problema del genere con la collezione di Eric.
Non per niente lui è Svizzero ! :-))

Ritengo comunque molto importante questa tua considerazione.
Anche in Italia e non solo all'estero si vedono spesso partecipazioni di collezioni ripresentate
sic et simpliciter senza alcuna modifica se non marginale.

In quello che tu dici non c'è alcuna attenuante visto tecniche e mezzi oggi a disposizione del collezionista
nella preparazione della propria collezione.

Alla luce di questo forse si riesce in parte a spiegare il crollo nel punteggio di alcune collezioni rispetto ai risultati
precedenti.

Ciao:

sergio
Sergio De Benedictis
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Andrea61
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Re: Piccola osservazione sulle collezioni italiane a NY 2016

Messaggio da Andrea61 »

debene ha scritto: Alla luce di questo forse si riesce in parte a spiegare il crollo nel punteggio di alcune collezioni rispetto ai risultati
precedenti.
Non ho i dati numerici precisi e non ho visto le collezioni quindi posso fare solo considerazioni generiche.

Nel passaggio da esposizioni nazionali ad internazionali ci sono due scogli.

Il primo scoglio è insito nel passaggio tra nazionale ed internazionale.

Muovendosi da un ambito nazionale ad uno internazionale certi argomenti che sul piano nazionale possono avere una loro importanza, in un ambito più vasto diventano decisamente insignificanti. Argomenti "italiani" molto importanti perdono molto se pensati su scala mondiale. Questo ha certamente un peso nella valutazione finale.

Discorso analogo per il concetto di rarità. Rarità importanti in ambito italiano perdono un po' del loro carisma se rivisti in un ambito più allargato. Inoltre in storia postale è più difficile riconoscere le rarità e mentre ci si può aspettare che un buon giudice internazionale abbia per lo meno una conoscenza generica di tutta filatelia mondiale (oltre alle sue specializzazioni proprie) altrettanto non si può dire per la storia postale. Se non c'è un giudice specialista del settore che una certa collezione sviluppa è possibile che quella collezione soffra. Rilevo che a NY non c'erano giudici italiani.

Un altro è che ci si va a scontrare con molte più collezioni ad alto e ad altissimo livello. Questo non è trascurabile perché bisogna capire che la valutazione di una collezione oltre a non essere una scienza esatta contiene in qualche modo in se una parte relativa oltre che una assoluta. Nel senso che alla fine, in un modo o nell'altro, il giudizio dei giurati su una collezione risente della presenza di altre collezioni in competizione. Bisogna tener presente anche che ci sono esposizioni ed esposizioni e questa di NY è stata sicuramente ai massimi livelli e quindi l'effetto appena descritto ha contato maggiormente.

Il secondo scoglio è interno alle esposizioni internazionali stesse. In ambito internazionale c'è molta meno elasticità sulla lunghezza delle collezioni. Si inizia con 5 quadri all'esordio e si è obbligati a usare 80 quadri non appena si ottiene un certo livello di medaglia. Se la collezione non è particolarmente ricca di rarità riconoscibili (vedi discorso precedente) c'è un rischio molto concreto di "annacquamento" che in ambito internazionale va a sommarsi ad altre questioni risultando in un abbassamento del punteggio,a volte anche alla discesa di un livello di medaglia.

Questo per rimanere nel genrale. Ci possono poi anche essere situazioni particolari (diciamo di ambito "politico") su cui so troppo poco per poter commentare.
Andrea

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Stefano1981
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Re: Piccola osservazione sulle collezioni italiane a NY 2016

Messaggio da Stefano1981 »

Andrea61 ha scritto: Muovendosi da un ambito nazionale ad uno internazionale certi argomenti che sul piano nazionale possono avere una loro importanza, in un ambito più vasto diventano decisamente insignificanti. Argomenti "italiani" molto importanti perdono molto se pensati su scala mondiale.
Andrea per favore mi spieghi meglio questo passaggio?
Detta così ogni argomento di qualunque nazione portato su un piano internazionale diventa insignificante. E questo "dovrebbe" accomunare tutti.

Oppure ci sono nazioni che sono filatelicamente più importanti di altre?

Mi fai degli esempi di argomenti significativi sul piano internazionale?

Grazie
Ciao:
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Thenewguy
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Re: Piccola osservazione sulle collezioni italiane a NY 2016

Messaggio da Thenewguy »

Andrea61 ha scritto:

Il secondo scoglio è interno alle esposizioni internazionali stesse. In ambito internazionale c'è molta meno elasticità sulla lunghezza delle collezioni. Si inizia con 5 quadri all'esordio e si è obbligati a usare 80 quadri non appena si ottiene un certo livello di medaglia. Se la collezione non è particolarmente ricca di rarità riconoscibili (vedi discorso precedente) c'è un rischio molto concreto di "annacquamento" che in ambito internazionale va a sommarsi ad altre questioni risultando in un abbassamento del punteggio,a volte anche alla discesa di un livello di medaglia.

Questo per rimanere nel genrale. Ci possono poi anche essere situazioni particolari (diciamo di ambito "politico") su cui so troppo poco per poter commentare.
L'annacquamento e' il fenomeno chiamato "padding" dai giudici americani. Lo si identifica e si penalizza facilmente. Avevo detto pigrizia perché si può rimediare, non del tutto ma a parte, con una buona riorganizzazione. Un esempio semplice: il collezionista possiede due buste rare che include nella collezione esposta, e due di media rarità che tiene fuori. Quando è il tempo di aggiungere pagine, fa una pagina con quelle due buste di media rarità. Questo è il padding e va penalizzato. Se il collezionista invece decide di rifare le due pagine con una rara una media, con spiegazioni che giustificano le buste, i giudici possono dire :mmm: ma alla fine può non essere penalizzato.
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Andrea61
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Re: Piccola osservazione sulle collezioni italiane a NY 2016

Messaggio da Andrea61 »

Stefano1981 ha scritto:
Andrea61 ha scritto: Muovendosi da un ambito nazionale ad uno internazionale certi argomenti che sul piano nazionale possono avere una loro importanza, in un ambito più vasto diventano decisamente insignificanti. Argomenti "italiani" molto importanti perdono molto se pensati su scala mondiale.
Andrea per favore mi spieghi meglio questo passaggio?
Detta così ogni argomento di qualunque nazione portato su un piano internazionale diventa insignificante. E questo "dovrebbe" accomunare tutti.

Oppure ci sono nazioni che sono filatelicamente più importanti di altre?

Mi fai degli esempi di argomenti significativi sul piano internazionale?
Assumono maggior rilievo collezioni che hanno forti componenti sovranazionali (attenzione che sto parlando qui di storia postale).

Per fare degli esempi:

Una collezione sulla posta transatlantica sarà sempre riguardata come più importante di una collezione sui rapporti postali marittimi interni di un singolo paese.
Una collezione sulla storia postale di una città portuale centrale nel sistema di comunicazione postale mondiale (esempi: Marsiglia, Trieste) sarà sempre riguardata come più importante di una su una città magari più grande ma non parimenti inserita nel sistema postale globale (esempi: Lione, Milano, Praga).
Una collezione sulle tariffe postali internazionali di uno stato che includa corrispondenze sia in entrata che in uscita sarà sempre riguardata come più importante di una sulle tariffe interne di quello stato, o di una che includa anche le tariffe per l'estero ma mostri solo corrispondenza in uscita.
Una collezione su un servizio (ad esempio l'assicurazione) sarà considerata più importante se il suo svolgimento si dipana su un'area che include più nazioni (ad esempio, l'assicurazione postale in Europa) piuttosto che su un solo stato.

In ambito tradizionale è difficile pensare a collezioni sovranazionali (in genere si specializza un'unica serie, se non addirittura un singolo francobollo) ma in genere francobolli e serie che hanno dalla loro una lunga storia e tradizione di collezionismo sono generalmente considerate più importanti di altre ed in qualche modo le prime emissioni di uno stato possono essere considerate più importanti delle successive e paesi "tradizionali" della filatelia possono essere considerati più importanti di altri.

(E' necessario dire che ciò non accade in ambito nazionale: da noi una collezione su una serie ordinaria ottiene sempre 6/7 punti di valutazione importanza, sia che sia "classica" o "moderna")

Poi, naturalmente, l'importanza di una collezione è solo uno dei parametri di giudizio. Bisogna vedere come il piano che il collezionista si da viene svolto, quanta sua conoscenza filatelica o storico-postale traspare dalle didascalie dei pezzi ed il livello di rarità dei pezzi medesimi.
Ultima modifica di Andrea61 il 5 giugno 2016, 18:52, modificato 2 volte in totale.
Andrea

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Andrea61
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Re: Piccola osservazione sulle collezioni italiane a NY 2016

Messaggio da Andrea61 »

Thenewguy ha scritto: L'annacquamento e' il fenomeno chiamato "padding" dai giudici americani. Lo si identifica e si penalizza facilmente. Avevo detto pigrizia perché si può rimediare, non del tutto ma a parte, con una buona riorganizzazione. Un esempio semplice: il collezionista possiede due buste rare che include nella collezione esposta, e due di media rarità che tiene fuori. Quando è il tempo di aggiungere pagine, fa una pagina con quelle due buste di media rarità. Questo è il padding e va penalizzato. Se il collezionista invece decide di rifare le due pagine con una rara una media, con spiegazioni che giustificano le buste, i giudici possono dire :mmm: ma alla fine può non essere penalizzato.
E' un discorso sensatissimo ma che a volte è difficile realizzare nella pratica.

Comunque volevo solo precisare (da giurato!) che i giurati non "penalizzano" mai. I giurati "premiano" sempre. Solo che premiano certe collezioni un po' meno di altre.
Questa almeno è la filosofia che mi è stata impartita quando ho cominciato a frequentare giurie e a cui cerco di ispirarmi sempre nei giudizi.

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