ritornando al discorso originario, i saggi, dovendo delle risposte alle domande di Michele e di Pino Torino, un giorno del mese di settembre 2010
Libera Università degli Studi di Filatelia
Dipartimento Regno d’Italia – periodo classico
Sezione De La Rue - saggi e prove d’archivio
Aula Prima Commissione d’ammissione.Entrò nell’aula.
La commissione d’ammissione al primo anno di De La Rue era già insediata.
Il Professor Marcadabollo, il Professor Pino, assistenti Antonello e Valerio.
Alle spalle della commissione due ritratti ad olio, l’uno di Warren De La Rue, l’altro del Cavalier Costantino Perazzi, al centro una riproduzione della prima tiratura del foglietto Menabrea con la nota di pugno di Sua Maestà il Re “non si adottino prima che si sia regolata la barba del
2 lire!!”.
Al fianco, in una teca di cristallo antiproiettile, protetta da un sofisticatissimo sistema antifurto, erano due tra i pezzi più pregiati del Dipartimento; si trattava degli originali delle due tavole in argento del
2 Lire, quella realizzata a
Londra alla De La Rue e quella realizzata a Torino all’Officina Carte Valori.
Si era sempre letto che tutta la tiratura del
2 lire fu fatta con una sola
tavola, preparata a
Londra e il cui uso era continuato a Torino, qualche studioso aveva ipotizzato dell’esistenza di una seconda
tavola preparata a Torino.
D’altra parte in una nota riportata a pagina 59 del volume "De La Rue, a scuola di carte valori" (sul quale si era preparato per quell’esame); era scritto “poi D’Urso, che distingueva fra -tirature di Torino con tavole preparate a
Londra- e -tirature di Torino con tavole preparate a Torino- (
fra cui anche il 2 lire!)”
Ebbene, un anonimo, aveva ritrovato le due tavole ad un mercatino di quelli cosiddetti “delle pulci”, su una coperta di uno svuotacantine, che le esponeva quali imitazioni di centrotavola di fine ottocento. Le aveva così acquistate e donate (in rigoroso anonimato) all’Università.
Ritornò a guardare la Commissione.
Nonostante ne fosse nota la propensione ad aiutare gli esaminandi, cominciò a provare un senso di disagio.
Aveva sentito (voci di corridoio) che il giorno prima un esaminando, ad una domanda del Professore Pino, relativamente semplice … era stata la premessa …, era stato preso da un attacco di panico e portato fuori dall’aula.
L’archivista Mario ne aveva raccolto le farneticazioni, farfugliava di filigrana… carta inglese, carta italiana.… sovrastampe che c’erano ma non si vedevano…., insomma , riferì Mario, il malcapitato era entrato in aula con una capigliatura color nero corvino e ne era uscito … albino.
Fu allora che il Professor Marcadabollo estrasse da una cartellina in pelle, color azzurro lillaceo chiaro, un foglietto e porgendoglielo disse ”Bene, Maurizio, cominciamo”
http://img521.imageshack.us/img521/8514/img035c.jpgimg035c.jpg
“Questo pezzo, scandì il Professore, proveniente dall'archivio De La Rue di
Londra,purtroppo massacrato dalla vendita di tutto quello era vendibile e lo useremo per il suo esame in De La Rue.
Quando Perazzi ci scrisse quello che c'è scritto i saggi attaccati al cartoncino non erano quelli che ci sono ora.
La domanda è: perchè non possono essere quelli? “
Cominciò a sudare freddo, farfugliò “ mi pare di leggere una data”
“Si, disse benevolo il Professore,è una data: 1. may 1863 o, visto che il punto è un po' allungato, potrebbe essere 11 may 1863.”
Il Professor Pino intervenne“Le date sono importanti ma anche di quella macchia di colla che non ci dovrebbe essere, che cosa mi dice?”
......... il seguito a domani!!!!!!! :cin:
ogni riferimento a luoghi e persone è puramente casuale

Maurizio
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