thiswas ha scritto:Ciao Giuseppe,
E se fosse una forma di "resistenza" passiva all'invasore? Chi sono i personaggi rappresentati sui bolli? Potrebbe darsi che il nostro Morichetto volesse, tramite i francobolli, dimostrare al suo amico tedesco che la Cecoslovacchia (r)esisteva ancora,
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Tutto è possibile; ma penso, per parte mia, che il nostro Morichetto abbia voluto procurare al corrispondente berlinese un ricordo di giorni nei quali la sua cittadina si trovava al centro dell'ansiosa attenzione del mondo intero, sospeso fra pace e guerra. Personalmente ritengo che, forse, Hermann Wallbrecht, il destinatario di questa posta, avesse un qualche interesse filatelico, mentre il mittente di filatelia si intendeva assai poco (i francobolli cecoslovacch mi paiono scelti a casaccio), e voleva solo fare cosa gradita all'amico berlinese.
Anche nel recto della cartolina della quale sopra ho mostrato il verso, Morichetto applicò, senza alcuna ragione postale, due francobolli cecoslovacchi, che non furono neanche annullati:
Scansioni n. 183a.JPG
L'illustrazione mostra il luogo espositivo della ditta "E. Hora" alla fiera di Reichenberg (toponimo ceco
Liberec) del 1938: probabilmente Morichetto lavorava per questa ditta, o vi aveva interessi. Liberec era ed è il centro più importante dei Sudeti, non lontano da Jablonec. Vediamo che la ditta si occupava di prodotti chimici e di colori (come è scritto nella busta intestata che ho mostrato) ma anche e forse soprattutto, vista la cartolina, di procedimenti galvanici. Un termine che riguarda la galvanica (
galvanobedarf, che credo voglia dire
copertura galvanica) compare anche nell'indirizzo del corrispondente di Morichetto. Si dovrebbe poter concludere che i due avevano in comune interessi di lavoro e, sempre
forse, per questo era iniziata la loro amicizia. Cercando nel web, sono venuto a sapere che a Jablonec era fiorente la produzione di bigiotteria ed articoli in vetro: a Jablonec esiste ancora un museo della gioielleria e bigiotteria. Ecco spiegata l'attività del signor Morichetto: si occupava di doratura, argentatura di oggetti di bigiotteria (alcuni dei quali mi sembra di scorgere nell'immagine della cartolina). Come pure, probabilmente, il Berlinese Wallbrecht.
Cercando ancora nella rete, ho trovato notizia di un brevetto, registrato il 6 novembre 1929 in Gran Bretagna, a nome "
Morichetto, Glasschleiferstrasse 18 Geblonz, Czecho-Slovakia". Dunque, questo signore forse era anche un inventore. Sempre che si tratti del
mio Morichetto: ma sono propenso a crederlo, perchè non ci dovevano essere molte persone con tale cognome nella cittadina. Mi sono un po' perso con Adolf Morichetto, ma confesso che sono curioso a proposito di una persona con un cognome che è tanto poco germanico quanto poco ceco.
Continuando a ragionare sull'ipotesi di "
thiswas", rilevo che la popolazione di Jablonec - Gablonz, all'epoca della crisi dei Sudeti, era per la stragrande maggioranza, di etnia tedesca ed accolse a braccia aperte i Nazisti. Ma Adolf Morichetto a quale etnia apparteneva? Il cognome, come ho già scritto, non aiuta; non aiuta neppure il nome di battesimo, perchè Adolf si scrive allo stesso modo sia in Tedesco che in Ceco. Tuttavia, all'epoca dell'impero asburgico, al quale la Boemia apparteneva, si verificava una certa mobilità della popolazione entro i suoi confini. E' possibile che una famiglia Morichetto sia giunta e si sia stabilita a Jablonec - Gablonz quando ancora l'aquila asburgica era in buona salute, provenendo magari dalla Lombardia, dove questo cognome si riscontra, anche se è raro. Ma se il
mio Morichetto era di lontana (?) origine italiana, a quale delle due parti si dovette sentire più vicino? Temo che sia più facile che si fosse assimilato a quella che era stata l'etnia dominante durante la dominazione asburgica, cioè a quella tedesca. Lo potrebbe testimoniare anche l'uso esclusivo del toponimo tedesco quando scrive il mittente. Ecco un esempio:
Scansioni n. 184.jpg
Geblonz a/N significa: Gablonz an der Neiße
Non è invece chiarificatore l'uso, nello scrivere, del Tedesco, lingua ancor oggi molto parlata sia nella Repubblica Ceca che in Slovacchia.
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