"Kingdom of Naples" - La collezione di Mario Merone con commento tecnico di pasfil e note storiche di gianni tramaglino

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pasfil
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Re: Da Napoli a Sofia..........

Messaggio da pasfil »

gianni tramaglino ha scritto:Ciao: Eccoci alla pagina 25 della collezione presentata a Sofia dall'Amico Mario,attendendo il nostro relatore Pietro Pasfil e chiunque voglia commentarle .Felice sia il bel-vedere e sereno il continuare!gianni tramaglino


Buonasera a tutti.

In attesa che qualche catalogo ne dia migliori informazioni, riporto a seguire le immagini dei due FB da gr. 10, falsi per frodare la Posta napoletana, esistenti nella collezione "Merone", corredati di descrizioni, sperando di far cosa gradita (senza pretesa alcuna).

F6 falso QUARTO TIPO gr 20 MERONE.jpg

Sassone F6, QUARTO TIPO. FORMATO 20X22:
1) “G” larga in basso e sporgente.
2) i due punti che lo seguono la “G” non sono allineati e quello inferiore è più spostato a destra.
3) Punto di colore tra la cornice e la linea che simula il segno di colore della rulletta;
4) a-b-c- linee di divisione irregolari;
5) nella dicitura “POSTA” la lettera P è più alta delle altre
6) estremi della cornice smussata a destra;
7) Varietà “B” di Emilio Diena (cifra 1 con asticella di sx più corta e più inclinata, stampa logora,
carminio scuro o vivace su carta a mano, spessa e rugosa)- Varietà “A” colore carminio brunastro
su carta a mano spessa e rugosa.
8) Prima data nota: 14 agosto 1860.


F7, V TIPO, VARIETA' B DI EMILIO DIENA.jpg

F7, V tipo – CARATTERISTICHE (varietà B di Emilio Diena). Dimensioni 20x22
1) Salvo eccezioni non si notano i due punti dopo la G
2) le linee di colore di incorniciatura nei margini sinistro e parte superiore sono vicine o toccano (a
sinistra) l’incisione
3) nella parola POSTA la “P” è piccola e la “O” è grossa
4) la linea inferiore sinistra dell’ottagono esterno termina prima dell’incrocio della linea della cornice
5) trinacria con testa grande
6) cavallo con occhio grande
7) macchia di colore oltre il filetto esterno superiore a destra della “A” di POSTA
8) le due varietà “A” e “B” di Emilio Diena differiscono tra loro per la presenza di sottili linee nel
margine inferiore nella varietà “B”

Ciao: Ciao: Ciao:
pasfil
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gianni tramaglino
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Re: Da Napoli a Sofia..........

Messaggio da gianni tramaglino »

Eccoci alla pagina 26 della collezione presentata a Sofia dall'Amico Mario,attendendo il nostro relatore Pietro Pasfil .....e chiunque voglia commentarla ...a partire dall'Amico Apache .Felice sia il bel-vedere e sereno il continuare!gianni tramaglino
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borbone0
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Re: Da Napoli a Sofia..........

Messaggio da borbone0 »

Ciao: Gianni. L'Italia da pochi minuti è stata eliminata. Che figuraccia! Mi consolano le Tue pagine della collezione. Bravo con un GRAZIE immenso ed Auguri a te. Mario
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gianni tramaglino
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Re: Da Napoli a Sofia..........

Messaggio da gianni tramaglino »


Persone che hanno lasciato un segno importante durante il glorioso Regno di Napoli



Paolo De Sangro


Napoli 30/6/1820 -Gaeta 5/2/1861 Maggiore

Il conte di Trani accorso al suo capezzale, poté ascoltare le sue ultime parole, indirizzate alla madre: "Muoio per la difesa della mia patria e della religione e non chiedo che la vostra benedizione".

Moriva così Paolo De Sangro, soldato onorato e degno di stima e di rispetto.

Era figlio di Francesco De Sangro dei principi di S.Severo.

Entrò alla Nunziatella il 2 novembre 1832. Il 7 ottobre 1839 entrava nell'esercito borbonico con il grado di alfiere di artiglieria. Nel marzo del 1840 venne assegnato all' "Officio toponografico".Il 2 ottobre 1847 fu promosso I tenente e l'anno successivo fece parte della spedizione Filangieri in Sicilia, dopo la conclusione della campagna rimase a Palermo per occuparsi del restauro del forte di Castellammare.Il I aprile 1860 ebbe l'avanzamento a capitano di I. A settembre sparsasi la voce della partenza del Re per Gaeta, insieme al collega Anfora si presentò dal sovrano chiedendo di poterlo seguire, Francesco II preferì che rimanessero al loro posto.

Entrato Garibaldi ed avendo avuto la richiesta di adesione al nuovo regime, De Sangro ritenne meglio dimettersi.Devoto ai Borbone, De Sangro si imbarcò su una barca di fortuna e dopo un tormentato viaggio sempre in compagnia di Anfora, raggiunse Gaeta.In un fagotto aveva nascosto l'uniforme ed una preziosa carta topografica di Gaeta che fu di grande aiuto durante l'assedio.

Lasciò a Napoli l'adorata madre e un fratello che non lo avrebbero più visto.Il 22 ottobre fu inviato a Cascano presso Sessa per dirigere i lavori di fortificazione dei luoghi dove sarebbe passato l'esercito borbonico e il 28 sovrintese ai lavori di trinceramento delle posizioni di Mola di Gaeta . Iniziatosi l'assedio De Sangro venne destinato a comandare tutte le sezioni di fronte di terra e fu nominato membro della commissione di difesa della piazza.Infaticabile, fu sempre in mezzo ai soldati, collaborando anche manualmente ai lavori di fortificazione e riparazione. Il 4 febbraio apertosi una breccia per lo scoppio del deposito di munizioni della batteria Cappelletti, diresse lo sgombero delle macerie per tutto il giorno e la notte fino alla sera seguente, senza un attimo di sosta; mentre era intento a questo compito, per l'esplosione dell'altro magazzino di munizioni della batteria Denti di Sega di S. Antonio , fu colpito in pieno da una spranga di ferro che gli troncò una gamba e che lo ferì gravemente alla testa.

Prima che spirasse volle che il poco denaro a disposizione che possedeva fosse utilizzato per i bisogni della guerra.

Per ordine del Re fu sepolto nel Duomo di Gaeta accanto al suo comandante generale Traversa.

E POI LO DEFINIVANO "L'ESERCITO di FRANCESCHIELLO"!
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pasfil
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Re: Da Napoli a Sofia..........

Messaggio da pasfil »

pasfil ha scritto:
gianni tramaglino ha scritto:Ciao: Eccoci alla pagina 25 della collezione presentata a Sofia dall'Amico Mario,attendendo il nostro relatore Pietro Pasfil e chiunque voglia commentarle .Felice sia il bel-vedere e sereno il continuare!gianni tramaglino


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F6 falso QUARTO TIPO gr 20 MERONE.jpg

Sassone F6, QUARTO TIPO. FORMATO 20X22:
1) “G” larga in basso e sporgente.
2) i due punti che lo seguono la “G” non sono allineati e quello inferiore è più spostato a destra.
3) Punto di colore tra la cornice e la linea che simula il segno di colore della rulletta;
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5) nella dicitura “POSTA” la lettera P è più alta delle altre
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F7, V TIPO, VARIETA' B DI EMILIO DIENA.jpg

F7, V tipo – CARATTERISTICHE (varietà B di Emilio Diena). Dimensioni 20x22
1) Salvo eccezioni non si notano i due punti dopo la G
2) le linee di colore di incorniciatura nei margini sinistro e parte superiore sono vicine o toccano (a
sinistra) l’incisione
3) nella parola POSTA la “P” è piccola e la “O” è grossa
4) la linea inferiore sinistra dell’ottagono esterno termina prima dell’incrocio della linea della cornice
5) trinacria con testa grande
6) cavallo con occhio grande
7) macchia di colore oltre il filetto esterno superiore a destra della “A” di POSTA
8) le due varietà “A” e “B” di Emilio Diena differiscono tra loro per la presenza di sottili linee nel
margine inferiore nella varietà “B”

Ciao: Ciao: Ciao:
pasfil


Ciao Gianni, ed un saluto a tutti.

Per completare l'argomento:
un Sassone F7 - V tipo, varietà "A" di Emilio Diena (assenza di sottili linee nel margine inferiore).
F7 FALSO GR 10 VARIETA' A MERONE BOLOGNA MOD.jpg


E con quest'altro, penso proprio che ci siamo....Per la felicità di Maestro Mario (qualora gli sia passato inosservato), il "raro" Sassone F7 - V tipo con presenza dei due puntini. Almeno, così da monitor, quello che ho cerchiato mi sembrano due puntini.
F7 FALSO 10 GR PUNTINI MERONE BOLOGNA MOD.jpg


Ebbene, questi due FB fanno parte dell'esposizione "Merone" del tipo tradizionale di Bologna in occasione di Filatelica2010.

Mi farebbe piacere avere una conferma o meno sull'esatta o meno individuazione dei due puntini.

Ciao: Ciao: Ciao:
pasfil
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apache
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Re: Da Napoli a Sofia..........

Messaggio da apache »

Ciao: Salve a tutti
Voglio iniziare questo messaggio facendo pubblicamente i miei complimenti a Gianni per l’enorme quantità di preziose informazioni che ci sta dando sulla storia di Napoli, rendendo ancora più affascinante l’esposizione della magnifica collezione di Mario Merone. Quello di contestualizzare la filatelia nella ricerca storica, di costume, tecnica e culturale in genere come Lui sta facendo è per me il futuro della nostra passione per i francobolli antichi.
Anche un ringraziamento all’Amico Pietro Pasfil per le sue ricerche filateliche che approfondiscono spesso in maniera originale sempre nuovi aspetti dei francobolli di Napoli.
Posto questa immagine del Falso quinto tipo del 10 grana ( Sassone F7, esemplare nuovo senza gomma) in cui si vede bene il puntino inferiore dopo la G, meno quello superiore. Dispongo di un’altra immagine di un secondo esemplare che però non è di buona qualità. Aggiungo che sto cercando di esaminare l’originale dell’esemplare postato per poterlo studiare meglio.
Apache
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gianni tramaglino
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Re: Da Napoli a Sofia..........

Messaggio da gianni tramaglino »

Ringrazio gli Amici Mario Merone e Apache per le parole spese a mio favore per il modesto lavoro che cerco di portare avanti.Vorrei sottolineare che quanto fatto è un piccolo contributo per meglio cercar di comprendere quella storia ,invero malscritta, in tanti testi .Naturalmente, il tutto sarebbe impossibile senza l'aiuto di Pietro Pasfil ,ormai verà realta positiva sulle attuali conoscenze filatelico postali del glorioso Regno di Napoli ....di Mario Merone che ci ha permesso di mostrare e ammirare la Sua bellissima collezione :clap: .... e, naturalmente, dei contributi del valentissimo Apache .


Persone che hanno lasciato un segno importante durante il glorioso Regno di Napoli



Francesco Saverio Anfora



Ufficiale del genio di grandi capacità ed uno dei personaggi carismatici fra i difensori di Gaeta


Francesco Saverio (Napoli 1833, † Corleto 1871) fu tenente colonnello e si distinse, insieme a Paolo de Sangro, durante l’assedio di Gaeta (1860/61) per le sue doti militari e il suo coraggio compiendo atti di autentico eroismo.
L’artiglieria piemontese, i cui cannoni avevano una gittata molto superiore a quella degli assediati, vomitavano di continuo colpendo mura, soldati, donne e fanciulli.
Il giovane ufficiale si prodigò per salvare quante più vite umane possibili, facendo scavare trincee e partecipando ad alcune sortite, ottenendo così la croce di diritto di S. Giorgio.
Terminata la guerra, scrisse nel 1861 "La difesa di Gaeta" e morì nel 1871, ancora giovanissimo, assistito da Don Raffaele Riario Sforza, suo compagno d’armi.
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pasfil
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Re: Da Napoli a Sofia..........

Messaggio da pasfil »

gianni tramaglino ha scritto:Eccoci alla pagina 26 della collezione presentata a Sofia dall'Amico Mario,attendendo il nostro relatore Pietro Pasfil .....e chiunque voglia commentarla ...a partire dall'Amico Apache .Felice sia il bel-vedere e sereno il continuare!gianni tramaglino


Buonaserata a tutti.

Gianni, sai come la penso, stai facendo un lavoro bellissimo. Io, come ti confermai all'inizio, avrei contribuito, ovviamente qualora all'altezza, con il mero compito di "incensatore" :-)) .

Caro apache, grazie per i complimenti. Ho ancora tanta strada da percorrere e l'iniziativa di Gianni mi stimola a documentarmi, anche se i risultati a volte sono meno delle aspettative. E' un vero piacere vederti su queste pagine e non posso far altro che chinarmi di fronte alla Tua ineguagliabile competenza.

Bhè per tornare alla bellissima "Sofia".
La lettera postata, da Napoli a Genova, risulta affrancata per gr. 24, quale porto spettante per le lettere di un foglio e mezzo, inoltrate per le vie di mare con vapori napoletani.
Quel segno di tassazione sul fronte della lettera veniva apposto all'arrivo a Genova e sta ad indicare la tassa di cent. 15 a carico del destinatario.

Comunque volevo far notare un particolare del bellissimo FB da gr. 20, falso per frodare la posta, applicato sulla lettera chiedondo conferma agli autorevoli ed a chi ne abbia voglia di intervenire.
Secondo me quel FB è un bellissimo PRIMO STATO e VARIETA' A DI EMILIO DIENA. IL SASSONE LO VALUTA IL TRIPLO RISPETTO GLI ALTRI CHE SUBIRONO PICCOLI RITOCCHI.
Posto due immagini per il confronto. Quello a sx è quello di Maestro Mario.
CONFRONTO F12 PRIMO STATO MERONE.jpg

Ciao: Ciao: Ciao:
pasfil
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borbone0
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Re: Da Napoli a Sofia..........

Messaggio da borbone0 »

Ciao: e :clap: :clap: :clap: Cosa dire di Pietro? Una volpe! Mi fa scoprire cose alle quali non avevo mai pensato. Grazie Pietro
P.S. Non finirò mai di ringraziare Gianni per lo splendido lavoro.
Buona Domenica a tutti Voi.
Mario
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gianni tramaglino
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Re: Da Napoli a Sofia..........

Messaggio da gianni tramaglino »

QUEI PICCOLI EROI DI GAETA

di: Roberto Maria Selvaggi - da: "Il SUD Quotidiano" del 8/2/97


Il 7 settembre 1860 alla Nunziatella regnava una grande agitazione: la notizia che il Re aveva raggiunto Gaeta e che l’esercito avrebbe tentato un’ultima difesa sulla linea del Volturno, nonostante i silenzi di molti ufficiali ed istruttori, era trapelata. Alcuni dei ragazzi decisero di fuggire dal collegio per raggiungere il loro Re e per poter partecipare all’ultima difesa. I loro nomi non possono essere dimenticati, perché rappresentano sentimenti e valori che non hanno confini: il loro esempio sarebbe stato di grande aiuto al popolo meridionale, molto più che il ricordo di Garibaldi e di Cavour. Noi non possiamo ricordare come eroi positivi solo quelli che, venuti da fuori, ci avrebbero "liberato". Furono invece cancellati dalla storia. I due fratelli Antonio ed Eduardo Rossi, 17 e 14 anni, erano figli di un ufficiale morto nella campagna di Sicilia del 1848. Un giornalista francese presente a Gaeta durante l’assedio li ricorda così: "Ho incontrato stasera su una batteria un sottotenente di 15 o 16 anni che serviva ai pezzi con due soli uomini per quattro cannoni, caricando, puntando e tirando con rabbia. Questo bravo ragazzo si chiama Rossi ed ha un fratello che, come lui, si è distinto durante l’assedio". Eliezer Nicoletti, 17 anni, figlio del maggiore di fanteria che sbaragliò i garibaldini di Pilade Bronzetti alla battaglia del Volturno, Ludovico Manzi, 17 anni, Ferdinando de Liguoro, figlio del colonnello comandante il 9° Puglia, reggimento da lui condotto da Capua a Napoli con i garibaldini ormai padroni della città. Dopo la resa fu come gli altri vessato e maltrattato. Non riconosciuti a questi ragazzi nemmeno i gradi acquisiti sotto il loro legittimo Re. De Liguoro emigrò in Austria, dove fu ammesso nell’esercito e combatté anche a Custoza contro i piemontesi nel 1866. Alfonso Scotti Douglas, 11 anni, il più giovane di questi ragazzi, figlio del generale di origine parmense Luigi, fu adibito ai lavori del genio nella piazza di Capua. Carmine Ribas, 18 anni, che raggiunse l’anziano padre di stanza a Gaeta, fu anch’egli adibito ai lavori del genio nella piazza di Capua. Francesco e Felice Afan de Riviera, 17 e 16 anni, figli del generale Gaetano, raggiunsero i fratelli maggiori che combattevano a Capua. Anch’essi dopo Gaeta emigrarono in Austria e Felice abbracciò in seguito la vita religiosa entrando in convento a Napoli, dove morì nel 1924. Francesco Pons de Leon, 18 anni, raggiunse il padre, maggiore in servizio nella piazza di Gaeta e operò lui pure come semplice servente ai pezzi di una batteria. Ferdinando Ruiz, 17 anni, nipote del generale Vial, fra mille peripezie riuscì ad arrivare a Gaeta solo nel gennaio 1861. Ferdinando e Manfredi Lanza, 17 e 16 anni, figli di un ufficiale del genio, si comportarono da piccoli eroi a Gaeta e Ferdinando, l’ultimo giorno d’assedio, fu colpito da una granata che gli troncò di netto un piede. Infine Carlo Giordano, 17 anni, orfano da pochi mesi del padre, generale napoletano. Fuggì dalla Nunziatella il 10 ottobre, dopo i suoi compagni. Durante l’assedio servì alla batteria Malpasso con abnegazione e coraggio, supplendo all’inesperienza con la forza della sua giovane età e con l’entusiasmo di chi difende la propria Patria da una vile aggressione. L’11 febbraio 1861 iniziarono le trattative di resa della piazza di Gaeta. Il generale Cialdini preferì non interrompere il bombardamento, anzi lo intensificò perché, come scrisse a Cavour, naturalmente in francese, "le bombe fanno ragionare male e diminuiscono le condizioni richieste". Poche ore prima della firma della capitolazione, il 13 febbraio 1861, scoppiò con un tremendo boato il deposito di munizioni della batteria Transilvania, che travolse uomini e cose e distrusse la batteria servita da Carlo Giordano. Fu l’ultima vittima di una inutile ferocia e di una assurda guerra civile. I suoi resti non furono mai trovati, ma il suo ricordo deve rimanere nei cuori dei meridionali perché il suo sacrificio non sia dimenticato. Da nessuna parte, né a Gaeta né altrove esiste una lapide che ricordi questo ragazzo che, a torto o a ragione, considerò il Regno delle Due Sicilie la sua Patria.
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Re: Da Napoli a Sofia..........

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Re: Da Napoli a Sofia..........

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Persone che hanno lasciato un segno importante durante il glorioso Regno di Napoli

Oronzo Gabriele Costa


Oronzo Gabriele Costa nacque ad Alessano il 26 agosto 1789 da Domenico e Vita Manera. A quindici anni si trasferì a Napoli per completare gli studi letterari, filosofici e scientifici. Il Costa aveva un'inclinazione per le scienze esatte, ma il suo vero grande amore era l'astronomia, verso la quale era stato portato dal suo maestro privato, padre Giuseppe Pepe; fece ricerche faticosissime nella biblioteca borbonica di Napoli che era retta da padre Andre Graves, il quale presentò il giovane Costa al geografo padre Oriani, che gli insegnò la pratica dell'astronomia, l'uso degli strumenti e quello del calcolo matematico.
Nel 1820 si laureò in medicina presso la Scuola Salernitana e ritornò a Lecce. Da questo momento iniziò la vera attività scientifico - accademica di Oronzo Costa, e il suo punto di riferimento fu l'incremento delle industrie e il benessere della società. Nel 1811 lavorò come redattore presso il burò di statistica del Ministero dell'Interno dove scrisse la "Statistica Murattiana", un inchiesta sulle condizioni del Paese e dei suoi abitanti.
Negli anni '20 fondò il "Giornale metereologico economico" che serviva ai proprietari terrieri e industriali, ai coloni e possessori di armenti, per portare razionali modifiche alle industrie.
Le sue ricerche offrirono un contributo importante alla economia agraria della provincia di Lecce, che era basata sul vigneto, oliveto e la coltivazione del cotone. In questo periodo si trasferì a Napoli e i suoi studi passarono dal telescopio al microscopio.
Nel 1831 il Costa fu incaricato dal governo borbonico ad osservare il dilagare del morbo colerico nelle provincie austriache. Il Costa fu chiamato dall'Università di Corfù a ricoprire la carica di professore, ma, mentre si accingeva a partire, gli venne offerto l'incarico di reggere la Cattedra e il laboratorio di zoologia presso l'Università di Napoli.

L'opera più grande del Costa fu, nel 1841, la fondazione dell'Accademia Degli Aspiranti Naturalisti, questa accademia educò alla ricerca giovani volenterosi che furono poi uomini illustri.
Nel settembre 1845 si tenne a Napoli il VII congresso degli scienziati italiani, e il Costa vi fece parte insieme con 2247 studiosi.
Fu coinvolto ingiustamente nei fatti del 1848 e questo causò il 6 novembre 1849 l'allontanamento dalla cattedra universitaria e l'Accademia degli Aspiranti Naturalisti fu chiusa.
Oronzo Gabriele Costa morì nel 1867 dopo una lunga malattia polmonare e la sua salma fu portata nel municipio di Napoli che gli decretò solenni onoranze funebri.
Il Costa è autore della "Fauna del Regno di Napoli" un'opera fondamentale nel campo delle scienze.
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Re: Da Napoli a Sofia..........

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Buona serata a tutti.
solo per evidenziarne i particolari della frode:
Merone frode.jpg

Ciao: Ciao: Ciao:
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Re: Da Napoli a Sofia..........

Messaggio da borbone0 »

Ciao: e buonasera a Voi tutti. Ancora non riesco a capire chi sia più bravo tra Gianni e Pietro. Mia moglie si sta affezionando ai tanti interventi dei miei due Amici e sta raccogliendo su disco tutto quanto essi riportano perché teme di poter, per qualsivoglia motivo, perdere nel prosieguo qualche documento storico.Mario
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Re: Da Napoli a Sofia..........

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Re: Da Napoli a Sofia..........

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gianni tramaglino ha scritto:Ciao: Eccoci alla pagina 28 della collezione presentata a Sofia dall'Amico Mario,attendendo il nostro relatore Pietro Pasfil .....e chiunque voglia commentarla .Felice sia il bel-vedere e sereno il continuare!gianni tramaglino


Buonasera a tutti.

Ringraziando Maestro Mario per i complimenti, ma a Lui sono più che legittimati e meritati per la stupenda "Sofia", cortesemente chiedo se la seconda lettera, da MONTEPARANO a NAPOLI, è completa sul lato sinistro?
L'originaria piega coincide proprio con l'estremità del margine del FB da gr. 1/2 della II tavola sulla stessa applicato?
Ciao: Ciao: Ciao:
pasfil
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Re: Da Napoli a Sofia..........

Messaggio da borbone0 »

Ciao Pietro, al momento non posso risponderti perché la collezione trovasi depositata in Banca. Non mi dimenticherò di dare la risposta appena mi sarà possibile. Cordialmente Mario
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Re: Da Napoli a Sofia..........

Messaggio da gianni tramaglino »

Persone che hanno lasciato un segno importante durante il glorioso Regno di Napoli

Domenico Acclavio

1762 - 1828.


Fu un cittadino illustre di Taranto, giureconsulto sapiente di fama imperitura. Dal Governo borbonico ebbe notevoli incarichi fra cui quello di visitatore economico in varie provincie. Dal Governo francese venne nominato intendente della Provincia di Lecce, indi Vice Procuratore Generale della Gran Corte Civile di Altamura, ma, ripristinato il Governo borbonico, fu nominato Presidente della Gran Corte Civile di Trani ivi trasferita da Altamura. Infine, al tempo di Re Ferdinando I, Ministro dell'Interno. La morte lo Colse a Napoli ove era Presidente di quella Corte Suprema. Della ricca biblioteca che Domenico Acclavio possedeva venne fatto munifico dono al Comune di Taranto dal figlio Pietro Acclavio, ed essa costituì il primo nucleo della odierna "civica Biblioteca tarantina"che appunto a quest'ultimo si intitola e a lui è intitolata una via del centro di Taranto .
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Re: Da Napoli a Sofia..........

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gianni tramaglino
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Iscritto il: 1 novembre 2007, 16:28

Re: Da Napoli a Sofia..........

Messaggio da gianni tramaglino »

Persone che hanno lasciato un segno importante durante il glorioso Regno di Napoli
Carlo Filangieri


Tra tutti i Principi di Satriano una trattazione particolare merita Carlo Filangieri. E ciò non solo per i grandi benefici ed onori di cui munificò il nostro paese, ma per la straordinaria personalità e ancor più per l'enorme importanza che egli ebbe negli avvenimenti politici del Regno di Napoli dal 1848 all'unificazione nazionale.
Ad una solida tempra di valoroso uomo d'arme, egli accoppiò abilissime doti di uomo politico. Per i suoi meriti, una via di Napoli venne intitolata a Satriano, sua giurisdizione principesca. Figlio del grande giurista Gaetano Filangieri, nacque il 10 maggio 1784 a Cava dei Tirreni. Studiò nel Pritaneo, in Francia, da dove uscì col grado di sottotenente. Arruolatosi nell'esercito napoleonico combatté valorosamente ad Austerlitz riportando numerose ferite. Nel 1806 fu chiamato da Giuseppe Buonaparte nell'esercito napoleonico col grado di capitano e partecipò all'assedio di Gaeta. Nel 1808, durante la conquista della Spagna, si distinse nella presa di Burgos. Tornato a Napoli, Gioacchino Murat lo nominò colonnello e dopo la sua eroica condotta nella campagna di Russia, ottenne il grado di generale. Con Murat combatté ancora in Italia contro gli Austriaci e al passaggio del Po fu gravemente ferito. Nel 1815, avvenuta la restaurazione borbonica, si era ritirato dall'esercito, ma Ferdinando I°, nominandolo Principe di Satriano nel 1818, gli volle affidare, conservandogli il grado di generale, il comando della Guardia Cittadina di Napoli e successivamente della IV Divisione, durante i moti del 1820--21.
Destituito dalla reazione, si ritirò a vita privata. Nel 1848 fu reintegrato da Ferdinando II° il quale gli commise l'incarico di reprimere l'insurrezione siciliana.
Con decreto del 26 luglio 1849 il principe di Satriano veniva nominato da Ferdinando II° Luogotenente della Sicilia. Carlo Filangieri rifiutò sulle prime e in una lunga lettera indirizzata al Sovrano scriveva tra l'altro:…" Giammai ho esercitato funzioni civili …. La scongiuro per quanto ha di più caro al mondo, di esonorarmi da questo incarico, restituendomi il mio impiego militare". Ma Ferdinando ritenne di non dover tornare sulla sua decisione, considerando il Filangieri l'uomo più adatto a governare la Sicilia. E nell'agosto dello stesso anno, Carlo Filangieri raggiunse Palermo.
"Il Principe di Satriano e Duca di Taormina fu accolto dalla popolazione dell'isola e soprattutto dalle classi benestanti. Grave e delicato era purtuttavia il compito del Principe. Occorreva molto tatto. Bisognava innanzitutto rassicurare gli animi e rimettere l'ordine, a costo anche di mostrarsi inflessibile verso coloro che avessero minacciato di turbarlo. Dopo alterne vicende ed incarichi assunti per motivi politici e militari il principe si ritirò a Pozzuoli, nella Villa Avellino, amorosamente assistito dalla figlia Teresa, da lui prediletta. Tornò nel 1862 e dopo aver rifiutato uffici e cariche di governo, si spense, stimato da tutti, avversari ed amici, nel 1867 a San Giorgio a Cumano. Aveva ottantatre anni. Gli sopravvissero, dei figli, Teresa e Gaetano. Questi ultimo Principe di Satriano, fu fondatore del Museo Filangieri ( donato alla città ) in Napoli.
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