In effetti questo interessantissimo topic voluto da Pino si è sviluppato un approfondimento eccezionale su questa emissione classicissima!
Quanti superlativi
In particolare Michele grazie alla sua ottima conoscenza dell'inglese, gli studi precedenti e la sua mente ingegneristica è una perfetta "guida"!
L'altro Michele, grazie ad una sopraffina tecnica grafica, riesce a trasformare in immagini i discorsi tecnici piu' oscuri!
Il mio apporto è quindi solo osservazionale e deduttivo, piu' o meno quello che faccio quotidianamente osservando i sintomi e deducendo la diagnosi....
Al tempo stesso mi piace riassumere le varie tappe del procedimento, in quanto a volte in questo topic si perde il filo logico principale seguendo interessanti divagazioni.
In primis vi fu l'effigie (conio principale) con tanto di tratteggio del fondo, incisa molto probabilmente da Jean Ferdinand Joubert De La Fertè per la commissione delle marche da bollo.
L'effigie piacque a casa Savoia e come avvenne poi per il ritratto di Michetti (utilizzato nel novecento per decine di francobolli) venne promossa come base, non solo dei valori fiscali, ma anche dei postali, avere un ritratto che abbelliva il re lasciandolo pero' perfettamente riconoscibile era il desiderio di ogni regnante!
L'effigie venne contornata da un ovale preparato a parte, a tale ovale venne adattata l'effigie (questo è manifesto in quanto la testa del re è centrata in modo diverso nei vari valori),
Infine venne posta all'esterno dell'ovale una cornice con decori floreali (anch'essa fu adattata all'ovale in quanto pure essa cade in modo diverso nei vari valori rispetto all'ovale).
Furono queste parti approntate con un pantografo oppure con la tecnica del conio? Questo quesito seppur posto non è ancora stato chiarito, anche se il pantografo sembra l'ipotesi preferita tranne che per il 2 lire.
Giustamente Michele Caso osserva che la procedura doveva essere la piu' comoda e veloce, pur mantenedo un buon livello di qualita' (un lavoro comunque eseguito dalle maestranze della casa De La Rue).
Il primo conio secondario per i francobolli preparato e modificato in alcuni dettagli prima della tempratura fu il quindici centesimi (infatti le prove di colore che mostro sono fatte su questo valore)
Scansione 8.jpeg
A questo punto probabilmente vi fu un secondo punzone (o un conio ?) per il 15 cent che venne usato dopo le opportune modifiche per il 60 cent. (ancora non mi pare che si sia certi se venne usato anche per il 2 lire)
Un'altro punzone (o un conio ?), probabilmente tratto dall'effigie originale per non perdere preziosi dettagli, venne invece utilizzato e replicato per gli altri quattro valori.
Con questi conii si producevano le 400 matrici che ricoperte tramite elettrolisi di rame o Argento (per il 2 lire) permettevano di avere una lamina intera da 400, riempita sul retro di metallo fuso (piombo ?), da inchiostrare per la stampa.
Piu' tardi quando dovettero procedere per stampare i ferri di cavallo (il secondo e il terzo tipo) del 15 centesimi sono stati fatti ulteriori diversi conei.
Il principale dubbio rimane se per confezionare i conei secondari per il 15 e il 60 cent e distintamente per gli altri quattro, nonchè per il secondo e il terzo tipo del ferro di cavallo usarono dei punzoni secondari. Il fatto che siano identici per valori diversi lo farebbe pensare....
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