


Ancora una volta ricorro agli amici del Forum per un aiuto su un argomento che, al momento, mi appassiona particolarmente e sul quale ho ancora qualche punto da chiarire.
La domanda precisa, alla quale non so dare ancora una risposta, è la seguente:
"Quali tariffe postali furono applicate nello Stato Pontificio dalla caduta di Napoleone fino alla Notificazione del cardinale Pacca sulla "tassa delle lettere, denaro, ed altro che si manda per la Posta" pubblicata il 24 agosto 1816?"
Come gli amici del Forum sanno, nell' ultimo periodo napoleonico, in estrema sintesi, l' entità della tariffa postale era basata sulla distanza fra luogo di origine della lettera e luogo di destinazione, mentre con la Notificazione del Cardinale Pacca si instaura una tassazione basata sulle aree postali, definite dalle Direzioni, e sullo Stato Pontificio diviso in tre Distanze. Sistema che si protrarrà sostanzialmente sino alla perdita delle Marche e dell' Umbria.
Fra questi due sistemi, legati a due diverse condizioni politiche dello Stato, si inserisce il cosiddetto "periodo Murat".
Sostanzialmente irrilevante, giacchè non modificò il quadro amministrativo dello Stato, ebbe comunque un riflesso, almeno estetico, sul sistema postale per la sostituzione dei bolli "dipartimentali" con i bolli a stampatelli piccolo lineare che vennero mantenuti per parecchi anni dal sistema postale dello Stato Pontificio anche dopo la scomparsa del Murat.
Quando, con il rientro del Papa, lo Stato Pontificio cercò di organizzare il suo sistema postale, furono necessari un paio d'anni prima che si mettessero "nero su bianco" le varie norme organizzative.
La "Istruzione Circolare per gli Offici delle Poste delle Lettere nello Stato Ecclesiastico" del Sovrintendente generale Comm. Lorenzo Altieri del 31 dicembre 1815 (a mia conoscenza primo atto ufficiale postale dopo il rientro del Papa) non entra nel merito per quanto riguarda la tassa da applicare ma impone ai Direttori degli Uffici di tassare le lettere "appropriandovi le Tasse che gli spettano a seconda della Tariffa generale, e secondo i diversi luoghi, a cui sono dirette."
Se ne deduce quindi che una precisa tariffa esisteva. Ma quale era?
Le lettere in mio possesso, sia del "periodo Murat" sia dei primi mesi della Restaurazione, mostrano segni di tassa coerenti con le tariffe previste poi, nel 1816, dalla Notificazione Pacca. Ma la Notificazione dichiara esplicitamente che il suo scopo è: "una minorazione complessiva sopra la tassazione attualmente vigente delle Lettere, ed Articoli nascenti e circolanti nello Stato Ecclesiastico."
Devo quindi pensare che Murat, oltre ai nuovi bolli abbia prodotto anche norme relative alle tariffe?
E se la risposta fosse affermativa, qualcuno degli amici può indicarmele o darmi dei riferimenti per trovarle?
Un cordiale grazie fin d'ora dell' attenzione e un altrettanto sentito grazie per le eventuali risposte, insieme ad un caloroso saluto.





