cirneco giuseppe ha scritto: ...
E non stiamo parlando di Donatello o di Beatles ma di giornata della filatelia, di De La Rue, di Michetti e ... chi so' 'sti? direbbero i nostri ragazzi.
Non dimentichiamo il fine che è quello di invogliare a guardare ed ascoltare, rendiamoglielo semplice, il più semplice possibile.
![Abbraccio :abb:](./images/smilies/6.gif)
![Abbraccio :abb:](./images/smilies/6.gif)
Pino
proprio perché sto riflettendo da tempo su queste cose ho voluto cercare una strada diversa per la conoscenza di questo mondo di meraviglie, parlo ovviamente della filatelia nel suo insieme, che è così poco diffusa nel attuale contesto.
Per farlo ho provato a guardarmi dentro e ho cercato di capire cosa mi avesse attratto tanto e cosa mi tiene legato a questa passione.
Tornando indietro nel tempo, per ritrovare la fonte , posso dire che tutto è cominciando dalle scoperte che riuscivo a fare in
un pezzettino di cotognata.
cotognata e francobolli.jpg
Guardando queste immagini sento ancora la profonda emozione della scoperta e dell'entusiasmo con cui le comunicavo ai miei.
Ti assicuro, non m'importava se fossero italiani o stranieri, a dire il vero l'ho cominciato a capire solo dopo un po', per me erano una finestra colorata sul mondo. Provavo le stesse emozioni e meraviglia di quando, ancora prima, il mondo lo scoprivo gattonando.
farfalla 2.jpg
Quei pezzetti d’universalità s'irradiavano lontano, oltre le timide immagini, in tonalità di grigio un po’ smorto, di una televisione agli albori, oltre le bellezze quotidiane che mi circondavano e che, con il tempo, a me già grande perché andavo a scuola, avevano cominciato a perdere fascino e magia.
http://4.bp.blogspot.com/-cZO_2ZCeYpw/T ... tintin.jpgRintintin.jpg
Un carissimo amico di famiglia, gran collezionista ed amico sincero di Chiavarello, colpito dal mio ardore infantile, mi cominciò a portare sempre più materiale, attrezzature e classificatori.
Tutto questo mi appariva bellissimo, come bellissimi erano i colori delle serie, Italia al Lavoro in primis.
A Natale lui e la moglie, una signora viennese molto bella che con il tempo ho sempre più identificato con Sissi, erano sempre con noi al cenone della vigilia. La mattina, quando trepidante correvo in pigiama sotto l’albero, insieme a carri armati, pistole e robot cominciarono a comparire quei bellissimi album Bolaffi con la copertina nera, con un simbolo dorato in basso a destra, e con tanti fogli con taschine e descrizioni.
Ho amato molto quelle pagine e loro, il filatelico e la bella viennese, piano piano mi hanno aiutato a riempirle. C’era il grande affetto di chi, non avendo figli, vedeva nella mia passione la continuità della sua. Allora cominciai a capire cosa era un odontometro e come si faceva a staccare dalla carta ed asciugare i francobolli senza rovinarli e tutte quelle cose che ora mi porto dentro.
Quegli album sono ancora lì ed ogni tanto li riapro, tornando indietro nel tempo, sfogliando i ricordi e le emozioni.
Questa è la prima pagina del Regno, e le prime due righe sono come le vidi aprendo la confezione quella mattino sotto l’albero, il resto l’abbiamo costruito nel tempo. Chi mi conosce sa che del periodo vi ho presentato di meglio, ma quelli che vedete rimarranno al loro posto e spero che li facciano rimanere lì anche i miei figli.
Reg-racc.jpg
Andando più avanti nell’album con l’interno della copertina in verde anziché rossa, questa pagina è rimasta incompleta e non mi è mai venuto in mente di completarla.
Rep-racc.jpg
Avanzando la mia giovinezza quegli album sono finiti relegati nella libreria, il mondo lo avevo cominciato a vedere dal vivo e gl’interessi erano diventati tanti.
Con il tempo e con la maturità ho ritrovato queste meraviglie e le ho guardato con occhi diversi.
Non avevo nessun interesse a riempire le caselle vuote, ma piuttosto volevo capire, e soprattutto volevo approfondire cosa vi fosse in quell’affascinante variabilità che si nascondeva tra i più umili, quelli di cui ne avevo tanti, quelli insignificanti, per molti quasi invisibili.
La passione per la ricerca a preso il sopravvento e seppur abbia acquistato gradi accumuli, di alcuni migliaia di esemplari dello stesso valore (come del 2c DLR), non ho mai acquistato nulla solo per riempire una casella.
Oggi le nuove generazioni non hanno più bisogno di questi piccoli strumenti caleidoscopici per avere delle finestre sul mondo, ma una cosa è rimasta inalterata, la voglia di guardare avanti e scoprire cosa c’è oltre l’orizzonte. Curiosità, voglia di ricerca e soddisfazione nel trovare qualcosa di nuovo, continueranno a essere i grandi motori dell’animo umano.
Credo che su questa voglia di andare oltre i confini dell’attuale conoscenza dobbiamo fare leva se vogliamo che la filatelia non si estingua con noi.
La conoscenza, penso, è assolutamente indifferente ai confini e ai limiti in cui noi tentiamo d’incasellarla, il pensiero umano si muove su spazi infiniti.michele
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.