CNPFI ha scritto:
Avreste potuto modificare alcuni nostri modi di operare anche perchè le decisioni prese n quella sede si rifletteranno necessariamente per anni sulla nostra attività di tutti i giorni.
Invece nulla.
Il silenzio.
Ciao Virgilio.
Sì, è un vero peccato che nessun collezionista abbia partecipato nel 2011.
Sono un collezionista di “basso” profilo, pieno di materiale piacevole, ma di valore contenuto.
Tra tutte le collezioni che ho, solo un paio di pezzi hanno una perizia, e nemmeno mi ricordo di chi.
Posso permettermi delle osservazioni da appassionato di filatelia, seppur privo di esperienza?
Vorrei premettere che per quanto scrivo non mi riferisco a qualcuno che possa aver scritto nel Forum, o che vi sia stato nominato.
Pertanto, ovviamente, nemmeno a te.
Tutto quello che ho letto, in questo topic ed in altri analoghi (e leggo di questo tipo di argomentazioni da qualche anno) è una vivace lamentela da parte dei più (ma non da tutti, per precisione) che non apprezzano nelle perizie:
- descrizioni a volte fumose
- a volte non attinenti alla realtà (tipo “buono stato”, quando di buono c'è poco o nulla)
e perizie concesse con la formula dubitativa: "
a mio parere".
I collezionisti desiderano perizie con scritto
bello, se è bello.
Brutto, se è brutto.
Pessimo, se è da cestino.
Meraviglioso, se è meraviglioso.
E non in terminologie che determinino dei dubbi interpretativi.
Come ho già avuto modo di scrivere, se un venditore di auto scrive sul contratto "buono stato", l'auto così dovrà essere.
Se poi si dovessero scoprire braccetti dello sterzo piegati, ingranaggi del cambio "sdentati", impianto frenante oltre al limite di normale usura, quel commerciante d'auto - con le buone o con una sentenza - dovrà ripristinare tutto alla dichiarazione precedentemente rilasciata: buono stato.
Com'è che in filatelia buono stato per lo più sottintende ciò che non lo è?
Chiedo scusa, e confermo il pieno rispetto della vostra difficile professione, ma cosa costa scrivere in italiano corrente una relazione comunque non soggetta ad interpretazioni?
Perché si scrive "
a mio parere è un ottimo francobollo" invece che "
certifico che è un ottimo francobollo"?
Perché?
Ci sarà un perché, no?
Nel mio lavoro sarò sfortunato.
L'ho già scritto.
Se dovessi dire ad un mio cliente "a mio parere..." questo mi guarderebbe con sarcasmo (se fosse gentile) o mi caccerebbe dal proprio ufficio, se fosse un po’ meno gentile.
Nel mio lavoro, se non sapessi (o non volessi) esprimermi in termini oggettivamente (e non soggettivamente) commerciali e correnti, comprensibili a chiunque (addetti e non addetti ai lavori) non avrei nessuno spazio.
In filatelia no.
Si vede che chi lavora in questo settore è più fortunato di me.
Però, se in filatelia fossi un esperto...se me ne intendessi perfettamente...se la filatelia fosse una professione nonché una passione essenziale, applicherei le mie normali metodiche professionali.
E se di un francobollo
fossi certo, scriverei
esattamente com'è.
Mentre invece se di un altro non lo fossi...semplicemente non mi pronuncerei.
Punto.
Ma scrivere in un foglio della mia carta intestata una cosa che sia da interpretarsi, magari con poche certezze e con alcuni dubbi:
ma nemmeno morto!
E' da anni che leggo questo tipo di osservazioni.
Cosa c'è ancora da capire, nei gusti del pubblico?
Ma non è stata esaustivamente trattata questa tipologia di argomento, ad esempio in questo Forum?
Quale è il timore per non rilasciare una perizia...quando non si è certi?
Basterebbe scrivere, nella perizia:
"date varie caratteristiche di questo francobollo, ed alcuni dubbi sorti nel merito, non è intento di questo studio peritale rilasciare nessuna perizia"
Mentre invece se si è certi che il francobollo non sia meritevole di nulla, semplicemente scriverlo.
Poi che il proprietario ne sia contento o meno, dov’è il problema?
Quindi presentare la parcella al cliente.
Esattamente come fanno nei centri revisione quando si porta l'auto: paghi, e si va in revisione.
L'auto passa la revisione, è "promossa"?
Bene.
L'auto non passa la revisione, è "bocciata"?
Amen.
Ma la revisione si paga lo stesso.
Se il meeting del 2011 non ha avuto partecipazione dal "pubblico pagante", chiedi qui al Forum il permesso di fare un Thread specifico in merito.
Ci sono qui vagonate di esperti che potranno suggerire le terminologie più meritevoli di attenzioni.
Queste terminologie, e soprattutto per il loro significato “pieno”, non soggetto ad interpretazioni, potranno essere messe ai voti.
Dopodiché, quelle che avranno raggiunto il massimo punteggio, potranno essere quelle realmente utilizzate in una perizia.
Da qualunque perito possa avere interesse ad ottenere un consenso da questo pubblico.
Poi, se qualcuno allora non dovesse esser soddisfatto nemmeno così, sarà una mosca bianca.
Piuttosto che un coro.
Con stima.
