Analisi di una Crocetta
Regole del forum
In questa sezione si discute di Certificati Peritali che ci fanno sorgere dei dubbi o che si sospetti siano sbagliati. E' la più delicata delle sezioni del Forum perché si andrà a parlare dell'operato di professionisti del settore che svolgono questa professione e di questo magari debbono vivere. Per tale motivo si raccomanda di mantenere i toni della discussione assolutamente garbati ed evitare facile sarcasmo. Non dimentichiamoci che il RISPETTO deve essere alla base delle discussioni e che anche nel caso si discuta di errori palesi essi sono sempre in agguato nella vita professionale di ognuno di noi. Tutti possiamo sbagliare e lo dimostrano gli errori che sono stati fatti anche da grandi nomi della filatelia presente e passata. Non si dovrà mai mettere alla berlina un perito che ha sbagliato ma si dovrà adottare un clima di "considerazione" perché diamo per scontato che, ove l'errore si verifichi, alla base ci sia sempre la buona fede. Inoltre non bisogna dimenticare che si possono falsificare pure i certificati quindi si raccomanda ulteriore cautela nel caso il Certificato ci sia pervenuto a corredo di un pezzo acquistato. Ci auspichiamo che questo spazio possa anche essere utile ai professionisti affinché possano fare tesoro dei loro eventuali errori, o scoprire eventuali Certificati falsificati, e lasciamo a tutti loro ogni diritto di intervento sia diretto che tramite referenti. Sarebbe inoltre auspicabile che i collezionisti che apriranno i topic mettano sempre prima il pezzo e lasciare che gli iscritti del forum possano esaminarlo e discuterlo e solo successivamente mostrare il certificato. Confido nella sensibilità e serietà di tutti voi. Ogni messaggio offensivo, a esclusiva discrezione dello Staff, verrà rimosso e l'iscritto ammonito. Per qualsiasi segnalazione potete inviare una email a admin@filateliaefrancobolli.it
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Re: Croce e delizia
a tutti,
visto che avete ormai sviscerato tutto e vi state divertendo mi permetto di fare anch'io un commento.
Di solito cerco di leggere tutti i post che mi interessano almeno all'inizio, poi alcuni li abbandono.
Quando poi vedo che la discussione si prolunga incuriosito ritorno. E' il caso di questo post che ho riletto tutto con piacere.
Siccome penso e spero che i nostri interventi in questo forum debbano anche servire a far imparare qualcosa in più
vi dico cosa ne penso ( in realtà questo concetto l'ho sempre pensato, questo post lo ha solo rafforzato ) :
un certificato peritale, per come siamo combinati qui in Filatelia ( in altri settori collezionistici è sicuramente diverso ),
non serve a niente finchè non cambiano le regole ma credo che purtroppo a molti conviene che lo scenario
non muti e rimanga così
un inciso : mi spiegate perchè se ho acquistato un pezzo 30 anni fa con relativo certificato blasonato, oggi che
voglio venderlo mi viene richiesto un nuovo certificato ? Proporrei allora ai vari periti di mettere anche una data di scadenza
sui loro foglietti come su un normale barattolo di pomodori
se entriamo in campi minati dove il falso impera cerchiamo prima di studiare, i testi ci sono ma come dico spesso
noi collezionisti siamo pigri !
se proprio vogliamo comprare "alla cieca" almeno ricordiamoci che la fregatura la possiamo avere o sulla qualità
o sul prezzo. Personalmente preferisco averla sul prezzo mentre nel caso in questione l'amico l'ha avuta sulla qualità
e come ha detto qualcuno più sopra a quel prezzo che cosa ti aspettavi di avere tra le mani. Accontentai di aver almeno
imparato qualcosa.
Spero di non essermi inimicato i pochi amici periti che ho e vi saluto cordialmente
sergio
visto che avete ormai sviscerato tutto e vi state divertendo mi permetto di fare anch'io un commento.
Di solito cerco di leggere tutti i post che mi interessano almeno all'inizio, poi alcuni li abbandono.
Quando poi vedo che la discussione si prolunga incuriosito ritorno. E' il caso di questo post che ho riletto tutto con piacere.
Siccome penso e spero che i nostri interventi in questo forum debbano anche servire a far imparare qualcosa in più
vi dico cosa ne penso ( in realtà questo concetto l'ho sempre pensato, questo post lo ha solo rafforzato ) :
un certificato peritale, per come siamo combinati qui in Filatelia ( in altri settori collezionistici è sicuramente diverso ),
non serve a niente finchè non cambiano le regole ma credo che purtroppo a molti conviene che lo scenario
non muti e rimanga così
un inciso : mi spiegate perchè se ho acquistato un pezzo 30 anni fa con relativo certificato blasonato, oggi che
voglio venderlo mi viene richiesto un nuovo certificato ? Proporrei allora ai vari periti di mettere anche una data di scadenza
sui loro foglietti come su un normale barattolo di pomodori
se entriamo in campi minati dove il falso impera cerchiamo prima di studiare, i testi ci sono ma come dico spesso
noi collezionisti siamo pigri !
se proprio vogliamo comprare "alla cieca" almeno ricordiamoci che la fregatura la possiamo avere o sulla qualità
o sul prezzo. Personalmente preferisco averla sul prezzo mentre nel caso in questione l'amico l'ha avuta sulla qualità
e come ha detto qualcuno più sopra a quel prezzo che cosa ti aspettavi di avere tra le mani. Accontentai di aver almeno
imparato qualcosa.
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Sergio De Benedictis
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Quando la Filatelia è culturaLink al mio sito : Esculapio Filatelico
Visita la mia rubrica sul Postalista :Il bastone di Asclepio
Guarda le mie vendite su Delcampe: nickname "debene".
I miei interessi :
Tematica medica; Antichi Stati; Storia Postale di Bari; Precancel U.S.A., Affrancature Meccaniche; Letteratura Filatelica; Erinnofili;Collezione A.S.F.E.
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Re: Croce e delizia
debene ha scritto:un inciso : mi spiegate perchè se ho acquistato un pezzo 30 anni fa con relativo certificato blasonato, oggi che
voglio venderlo mi viene richiesto un nuovo certificato ? Proporrei allora ai vari periti di mettere anche una data di scadenza
sui loro foglietti come su un normale barattolo di pomodori
Spero di non essermi inimicato i pochi amici periti che ho e vi saluto cordialmente
Questo aspetto venne affrontato al congresso del 2011.
Non si può determinare in anticipo la data di scadenza di un certificato.
Troppe variabili.
Si discusse sul fatto che la validità di un certificato può oscillare tra i 10 e i 20 anni.
Dipende come viene conservato il pezzo nel frattempo.
Noi, come periti, vediamo rarità coi fiocchi conservate in album semplicemente ributtanti.
Marroni, sporchi, assaliti dalle muffe, puzzolenti, polverosi.
Molti collezionisti spendono migliaia di € per i francobolli ma non ne spendono qualche decina per rinnovare gli album ogni tot di tempo.
Ovviamente la ricertificazione non serve per riattestare l'originalità ma lo stato attuale di conservazione.
E i danneggiamenti involontari dove li mettiamo ?
Non dimenticherò mai quel L. 5 Manzoni inviato al cliente con un certificato "di Qualità Superiore".
Dopo pochi giorni mi telefonò disperato che il francobollo era finito sotto la rotella della poltroncina e si era sgualcito molto.
Dissi che era proprio il caso di rimandarmi il pezzo per rifare la certificazione. No ?
Sono passati alcuni anni e sto ancora attendendo.
Perciò da allora sta circolando un L. 5 Manzoni stropicciato con un mio certificato "in ottimo stato".......
*****************************************************
Una piccola annotazione che non è diretta a te specificatamente.
Nel 2011 organizzammo un congresso dei periti filatelici a Salsomaggiore dopo tempo immemore (forse 50 anni ?)
Demmo la notizia sul forum e invitammo tutti quanti voi a partecipare proprio perchè il tema peritale è sicuramente il più sentito tra i collezionisti.
Ora, non dico che dovevate venire a decine ma un paio di rappresentanti dei collezionisti con una lista di problematiche selezionate prima, potevano pure venire no ?
Era quello che auspicavamo e invece nulla.
Parteciparono solo Periti Filatelici (ma solo quelli iscritti al CNPFI - gli altri alzarono un muro.....) Magistrati, Periti non filatelici e alcuni commercianti.
Nessun rappresentante del mondo collezionistico al quale potevamo anche riservare un intervento.
Eppure la sede era facilissimamente raggiungibile non c'era quota di iscrizione (e neanche sponsor - un salasso...)
Tanti degli argomenti sopra toccati e toccati ripetutamente in discussioni simili a queste (poi si ricade a dire sempre le stesse cose) avrebbe avuto una risposta alla fonte forse definitiva.
Avreste potuto modificare alcuni nostri modi di operare anche perchè le decisioni prese n quella sede si rifletteranno necessariamente per anni sulla nostra attività di tutti i giorni.
Invece nulla.
Il silenzio.
Mi accorgo solo ora che ho scritto nell'accounti del CNPFI e allora mi firmo.
Passo e chiudo.
Virgilio Terrachini
Ultima modifica di CNPFI il 4 luglio 2015, 10:42, modificato 1 volta in totale.
Re: Croce e delizia
Virgilio,
se quello che dici è vero, e non ho ragioni per non crederci, siamo alle solite :
"Chi fa sbaglia, chi non fa niente ha sempre ragione"
Personalmente non ritengo di avere le conoscenze per poter partecipare ad un consesso delle specie che parli,
ma invito chi invece si è espresso in questo topic con competenza, a farlo e quindi a commentare queste tue
parole.
Da quello che mi sembra di capire però la materia è un pò "fumosa" perchè quando tempo fa mi permisi
di dire che forse, al pari di altri professionisti, anche i periti filatelici oltre che associarsi potevano costituire un albo
e quindi anche a maggior tutela stipulare delle polizze assicurative che sarebbero potute intervenire nei casi
di "danni" ricevuti dai collezionisti a causa di una incauta perizia, mi fu risposto che non ne sussistevano i termini.
Comunque sai poi alla fine penso sia bene resti tutto così come ora, visto che questo è un hobby e come diceva
qualcuno più sopra che poi debbano intervenire carte bollate, ricorsi e controricorsi, dispute giudiziarie,
rattrista e toglie il divertimento.
sergio
se quello che dici è vero, e non ho ragioni per non crederci, siamo alle solite :
"Chi fa sbaglia, chi non fa niente ha sempre ragione"
Personalmente non ritengo di avere le conoscenze per poter partecipare ad un consesso delle specie che parli,
ma invito chi invece si è espresso in questo topic con competenza, a farlo e quindi a commentare queste tue
parole.
Da quello che mi sembra di capire però la materia è un pò "fumosa" perchè quando tempo fa mi permisi
di dire che forse, al pari di altri professionisti, anche i periti filatelici oltre che associarsi potevano costituire un albo
e quindi anche a maggior tutela stipulare delle polizze assicurative che sarebbero potute intervenire nei casi
di "danni" ricevuti dai collezionisti a causa di una incauta perizia, mi fu risposto che non ne sussistevano i termini.
Comunque sai poi alla fine penso sia bene resti tutto così come ora, visto che questo è un hobby e come diceva
qualcuno più sopra che poi debbano intervenire carte bollate, ricorsi e controricorsi, dispute giudiziarie,
rattrista e toglie il divertimento.
sergio
Sergio De Benedictis
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Re: Croce e delizia
Ciao Sergio. Tutti possono sbagliare. L'importante e' non farlo in malafede. Il perito libero perche' dovrebbe rilasciare certificati sbagliati? Perche' e' ignorante? Abllora non faccia il perito. Perche' deve salvaguardare gli interessi del committente? In questi casi Per me e' soltanto un lestofante.
Re: Croce e delizia
Virgilio non ti preoccupare.
Mi sembra che hai chiarito che quanto espresso è un tuo pensiero e non quello dell'associazione di cui fai parte.
Ne prendiamo atto.
sergio
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Ne prendiamo atto.
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Sergio De Benedictis
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Re: Croce e delizia
Ciao Virgilio.CNPFI ha scritto: Avreste potuto modificare alcuni nostri modi di operare anche perchè le decisioni prese n quella sede si rifletteranno necessariamente per anni sulla nostra attività di tutti i giorni.
Invece nulla.
Il silenzio.
Sì, è un vero peccato che nessun collezionista abbia partecipato nel 2011.
Sono un collezionista di “basso” profilo, pieno di materiale piacevole, ma di valore contenuto.
Tra tutte le collezioni che ho, solo un paio di pezzi hanno una perizia, e nemmeno mi ricordo di chi.
Posso permettermi delle osservazioni da appassionato di filatelia, seppur privo di esperienza?
Vorrei premettere che per quanto scrivo non mi riferisco a qualcuno che possa aver scritto nel Forum, o che vi sia stato nominato.
Pertanto, ovviamente, nemmeno a te.
Tutto quello che ho letto, in questo topic ed in altri analoghi (e leggo di questo tipo di argomentazioni da qualche anno) è una vivace lamentela da parte dei più (ma non da tutti, per precisione) che non apprezzano nelle perizie:
- descrizioni a volte fumose
- a volte non attinenti alla realtà (tipo “buono stato”, quando di buono c'è poco o nulla)
e perizie concesse con la formula dubitativa: "a mio parere".
I collezionisti desiderano perizie con scritto bello, se è bello.
Brutto, se è brutto.
Pessimo, se è da cestino.
Meraviglioso, se è meraviglioso.
E non in terminologie che determinino dei dubbi interpretativi.
Come ho già avuto modo di scrivere, se un venditore di auto scrive sul contratto "buono stato", l'auto così dovrà essere.
Se poi si dovessero scoprire braccetti dello sterzo piegati, ingranaggi del cambio "sdentati", impianto frenante oltre al limite di normale usura, quel commerciante d'auto - con le buone o con una sentenza - dovrà ripristinare tutto alla dichiarazione precedentemente rilasciata: buono stato.
Com'è che in filatelia buono stato per lo più sottintende ciò che non lo è?
Chiedo scusa, e confermo il pieno rispetto della vostra difficile professione, ma cosa costa scrivere in italiano corrente una relazione comunque non soggetta ad interpretazioni?
Perché si scrive "a mio parere è un ottimo francobollo" invece che "certifico che è un ottimo francobollo"?
Perché?
Ci sarà un perché, no?
Nel mio lavoro sarò sfortunato.
L'ho già scritto.
Se dovessi dire ad un mio cliente "a mio parere..." questo mi guarderebbe con sarcasmo (se fosse gentile) o mi caccerebbe dal proprio ufficio, se fosse un po’ meno gentile.
Nel mio lavoro, se non sapessi (o non volessi) esprimermi in termini oggettivamente (e non soggettivamente) commerciali e correnti, comprensibili a chiunque (addetti e non addetti ai lavori) non avrei nessuno spazio.
In filatelia no.
Si vede che chi lavora in questo settore è più fortunato di me.
Però, se in filatelia fossi un esperto...se me ne intendessi perfettamente...se la filatelia fosse una professione nonché una passione essenziale, applicherei le mie normali metodiche professionali.
E se di un francobollo fossi certo, scriverei esattamente com'è.
Mentre invece se di un altro non lo fossi...semplicemente non mi pronuncerei.
Punto.
Ma scrivere in un foglio della mia carta intestata una cosa che sia da interpretarsi, magari con poche certezze e con alcuni dubbi: ma nemmeno morto!
E' da anni che leggo questo tipo di osservazioni.
Cosa c'è ancora da capire, nei gusti del pubblico?
Ma non è stata esaustivamente trattata questa tipologia di argomento, ad esempio in questo Forum?
Quale è il timore per non rilasciare una perizia...quando non si è certi?
Basterebbe scrivere, nella perizia:
"date varie caratteristiche di questo francobollo, ed alcuni dubbi sorti nel merito, non è intento di questo studio peritale rilasciare nessuna perizia"
Mentre invece se si è certi che il francobollo non sia meritevole di nulla, semplicemente scriverlo.
Poi che il proprietario ne sia contento o meno, dov’è il problema?
Quindi presentare la parcella al cliente.
Esattamente come fanno nei centri revisione quando si porta l'auto: paghi, e si va in revisione.
L'auto passa la revisione, è "promossa"?
Bene.
L'auto non passa la revisione, è "bocciata"?
Amen.
Ma la revisione si paga lo stesso.
Se il meeting del 2011 non ha avuto partecipazione dal "pubblico pagante", chiedi qui al Forum il permesso di fare un Thread specifico in merito.
Ci sono qui vagonate di esperti che potranno suggerire le terminologie più meritevoli di attenzioni.
Queste terminologie, e soprattutto per il loro significato “pieno”, non soggetto ad interpretazioni, potranno essere messe ai voti.
Dopodiché, quelle che avranno raggiunto il massimo punteggio, potranno essere quelle realmente utilizzate in una perizia.
Da qualunque perito possa avere interesse ad ottenere un consenso da questo pubblico.
Poi, se qualcuno allora non dovesse esser soddisfatto nemmeno così, sarà una mosca bianca.
Piuttosto che un coro.
Con stima.
Dopo lunghe riflessioni ho deciso quali siano i francobolli che mi piacciono: tutti!
Ed adoro i francobolli che non valgono un piffero, perché mi rilassano più di quelli costosi!
La mia mail (levate l'asterisco *): 20811maderno@gmail.*com
Skype: codice 823bbfeda3952a2c Luciano Filatelista.
Ed adoro i francobolli che non valgono un piffero, perché mi rilassano più di quelli costosi!
La mia mail (levate l'asterisco *): 20811maderno@gmail.*com
Skype: codice 823bbfeda3952a2c Luciano Filatelista.
Re: Croce e delizia
Provo a risponderti io, da collezionista.
Come dire: Roma oppure la Capitale dell'Italia.
Questione di gusti, ma ... niente di sostanziale.
Quando un ingegnere afferma che il palazzo rimarrà in piedi, esprime un'opinione.
Quando il contabile afferma che la società ha chiuso in utile, esprime un'opinione.
Quando un magistrato emette una sentenza, esprime un'opinione.
Quando ...
Chissà perchè solo al perito filatelico è richiesto di dispensare verità assolute e incontrovertibili.
Giuseppe
Io, personalmente, non desidero questo: se un francobollo è brutto, da cestino o meraviglioso voglio deciderlo da me; per dire: tu puoi portarmi anche francobolli con margini grandi quanto lenzuole, federe e tovaglie, ma se l'esemplare è colpito da due annulli, per me, non potrà mai essere "meraviglioso" (adottando la scala che proponi tu, a titolo indicativo); e se un perito, invece, lo certifica come "meraviglioso"? Come la mettiamo? Se i periti si abbandonano a espressioni da commercianti, è davvero finita.Luciano61 ha scritto:I collezionisti desiderano perizie con scritto bello, se è bello.
Brutto, se è brutto.
Pessimo, se è da cestino.
Meraviglioso, se è meraviglioso.
Questo avviene in ogni professione. Ci sono termini appartenenti al linguaggio ordinario che, se utilizzati in ambitii specialistici o settoriali, possono assumere significati diversi da quelli usuali, a volte anche molto diversi. "Buono stato", in filatelia, è un'espressione insidiosa, concordo, perchè dal significato addirittura opposto a quello ordinario, ma, sperabilmente, tutti noi gli abbiamo ormai fatto la tara.Luciano61 ha scritto:Com'è che in filatelia buono stato per lo più sottintende ciò che non lo è?
Secondo me, "a mio parere" e "certifico" sono la stessa cosa.Luciano61 ha scritto: Perché si scrive "a mio parere è un ottimo francobollo" invece che "certifico che è un ottimo francobollo"?
Perché?
Ci sarà un perché, no?
Come dire: Roma oppure la Capitale dell'Italia.
Questione di gusti, ma ... niente di sostanziale.
Dimmi cosa vendi che .... divento subito tuo cliente!Luciano61 ha scritto: Se dovessi dire ad un mio cliente "a mio parere..." questo mi guarderebbe con sarcasmo (se fosse gentile) o mi caccerebbe dal proprio ufficio, se fosse un po’ meno gentile.
Nel mio lavoro, se non sapessi (o non volessi) esprimermi in termini oggettivamente (e non soggettivamente) commerciali e correnti, comprensibili a chiunque (addetti e non addetti ai lavori) non avrei nessuno spazio.
Quando un ingegnere afferma che il palazzo rimarrà in piedi, esprime un'opinione.
Quando il contabile afferma che la società ha chiuso in utile, esprime un'opinione.
Quando un magistrato emette una sentenza, esprime un'opinione.
Quando ...
Chissà perchè solo al perito filatelico è richiesto di dispensare verità assolute e incontrovertibili.
Giuseppe
Per me la bellezza è un francobollo che dopo un'ora che lo guardi è molto più bello di un'ora prima
Alcuni francobolli sono di una bellezza inaudita.
Poi riacquisti lucidità, ti avvicini, guardi meglio e ... niente.
Sono proprio bellissimi
Per favore, smettila di cercare di essere interessante. Non ti dona per niente. Sei troppo bello
La bellezza è un enigma
(Fëdor Dostoevskij)
Alcuni francobolli sono di una bellezza inaudita.
Poi riacquisti lucidità, ti avvicini, guardi meglio e ... niente.
Sono proprio bellissimi
Per favore, smettila di cercare di essere interessante. Non ti dona per niente. Sei troppo bello
La bellezza è un enigma
(Fëdor Dostoevskij)
-
- Messaggi: 47
- Iscritto il: 26 giugno 2015, 10:55
Re: Croce e delizia
......se il palazzo crolla, l'ingegnere va in galera....se il contabile sbaglia paga i danni.....se il magistrato sbaglia (con dolo ovviamente!) viene radiato!
-
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- Iscritto il: 26 giugno 2015, 10:55
Re: Croce e delizia
E consentimi.....quelle che hai detto non sono opinioni.....ma sei perito filatelico per caso????
-
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- Iscritto il: 26 giugno 2015, 10:55
Re: Croce e delizia
Se mi rivolgo ad un perito filatelico e' per sapere se il mio acquisto e' originale o falso. Se, come dite voi, ciò non si può pretendere nell'ambito della filatelia, mi dite a cosa servono i periti?
-
- Messaggi: 47
- Iscritto il: 26 giugno 2015, 10:55
Re: Croce e delizia
.....sostenendo ciò qualcuno di voi fa autogol.....
- Antonello Cerruti
- Messaggi: 6609
- Iscritto il: 16 luglio 2007, 12:45
Re: Croce e delizia
Il caso del tuo francobollo è proprio al limite, nella terra di nessuno.
Se alla Venere di Milo rimettessero le braccia, sarebbe difettosa, restaurata o falsa?
Difettosa di sicuro, restaurata di sicuro, falsa di sicuro perchè non è più "quella originaria".
Ma originaria è equivale a "originale"?
Tu hai scritto sopra:
"se il magistrato sbaglia (con dolo ovviamente!) viene radiato".
Fermo restando che quel certificato di Bottacchi è "tecnicamente" falso, chi mette in discussione la sua buona fede?
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Se alla Venere di Milo rimettessero le braccia, sarebbe difettosa, restaurata o falsa?
Difettosa di sicuro, restaurata di sicuro, falsa di sicuro perchè non è più "quella originaria".
Ma originaria è equivale a "originale"?
Tu hai scritto sopra:
"se il magistrato sbaglia (con dolo ovviamente!) viene radiato".
Fermo restando che quel certificato di Bottacchi è "tecnicamente" falso, chi mette in discussione la sua buona fede?
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
- francesco luraschi
- Messaggi: 2685
- Iscritto il: 14 luglio 2007, 18:08
- Località: Como
Re: Croce e delizia
Novellino68,
stai parlando di una categoria di persone che si autonomina "perito filatelico", non esiste alcun albo ufficiale, né una scuola specifica. Non penso ci sia neppure la volontà, per non parlare dei mezzi, per fare questo passo avanti.
L'esperienza si fa "on the road". Sarebbe già qualcosa se ognuno di loro scegliesse un campo specifico, scrivesse qualcosa di importante e destinato a durare nel tempo e si dedicasse solo a quel settore in cui si ritiene preparato. Invece si passa dalle lettere medioevali a Repubblica... "morte tua vita mia", basta leggere i passaggi di questo topic, la carriera la si fa anche sulle sfighe altrui.
Ciò non avviene e i risultati sono evidenti.
E' comunque un lavoraccio, in particolare ora che i soldi e i collezionisti sono in calo.
Francesco
stai parlando di una categoria di persone che si autonomina "perito filatelico", non esiste alcun albo ufficiale, né una scuola specifica. Non penso ci sia neppure la volontà, per non parlare dei mezzi, per fare questo passo avanti.
L'esperienza si fa "on the road". Sarebbe già qualcosa se ognuno di loro scegliesse un campo specifico, scrivesse qualcosa di importante e destinato a durare nel tempo e si dedicasse solo a quel settore in cui si ritiene preparato. Invece si passa dalle lettere medioevali a Repubblica... "morte tua vita mia", basta leggere i passaggi di questo topic, la carriera la si fa anche sulle sfighe altrui.
Ciò non avviene e i risultati sono evidenti.
E' comunque un lavoraccio, in particolare ora che i soldi e i collezionisti sono in calo.
Francesco
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Re: Croce e delizia
....l'esempio non è attinente....si tratterebbe di un restauro errato.....certo non di un falso...e la risposta sarebbe tecnicamente è giuridicamente semplice!
- Antonello Cerruti
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Re: Croce e delizia
Novellino68 ha scritto:....l'esempio non è attinente....si tratterebbe di un restauro errato.....certo non di un falso...e la risposta sarebbe tecnicamente è giuridicamente semplice!
Per il tuo francobollo la risposta è la stessa.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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Re: Croce e delizia
No....non è modificato o restaurato erroneamente....e' falso e basta!!!....volendola dire in maccheronico: non è stato stampato durante la Luogotenenza ma in epoca recente....cosa detta e sottoscritta da vostro preparato collega!
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Re: Croce e delizia
.....ed a voi periti presenti in questo thread chiedo: se fossi vostro cliente e vi portassi il coso per periziarlo, chiedendovi espressamente se è originale o falso....richiesta specifica.....voi cosa mi rispondereste??????
Re: Croce e delizia
E no, più volte avevo scritto in passato su questo aspetto, poi ho smesso di farlo per non essere pedante.giuspan ha scritto:Secondo me, "a mio parere" e "certifico" sono la stessa cosa.
Giuseppe
Ma ora lo ribadisco: un parere non è un certificato perchè non certifica nulla, quindi i certificati che esprimono un parere sono appunto pareri e non certificati, e il motivo per cui si continua a scrivere "a mio parere" è ovvio. Quindi, anche se titolati e presentati come "Certificato", in filatelia non esistono certificati, perlomeno in Italia.
Colleziono collezioni incomplete: per ogni francobollo che aggiungo ne escono altri 4.
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Re: Croce e delizia
Poichè le opinioni di due Amici che stimo moltissimo (Giacomo Bottacchi e Mario Merone) differiscono in maniera radicale, ho deciso di studiare a fondo il pezzo in questione.
Approfittando del giorno festivo, avrò un po' di tempo libero da dedicare all'oggetto di questo argomento e poi, appena possibile, posterò i risultati della mia indagine.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Approfittando del giorno festivo, avrò un po' di tempo libero da dedicare all'oggetto di questo argomento e poi, appena possibile, posterò i risultati della mia indagine.
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Antonello Cerruti
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Re: Croce e delizia
I primi tre minuti di analisi mi hanno permesso di accertare che:
1°) Delle undici caratteristiche evidenziate a pagina 109 del libro di Guido e mio, ben otto non corrispondono ad un esemplare originale.
Proseguo per vedere se queste anomalie sono dovute alla integrale ridipintura di un esemplare a "base originale" o meno.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
1°) Delle undici caratteristiche evidenziate a pagina 109 del libro di Guido e mio, ben otto non corrispondono ad un esemplare originale.
Proseguo per vedere se queste anomalie sono dovute alla integrale ridipintura di un esemplare a "base originale" o meno.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti