I quesiti di F&F - Un particolare Centes. 45
Moderatore: fildoc
- Antonello Cerruti
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I quesiti di F&F - Un particolare Centes. 45
Questo 45 centesimi azzurro ardesia su carta a coste verticali mostra una caratteristica particolare.
Osservatelo con molta attenzione e scovatela.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Osservatelo con molta attenzione e scovatela.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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Re: I quesiti di F&F
Bel pezzo che ha ben più di una particolarità:
-Minima distanza tra 45 e CENT (C appena,appena scalpellata).
-5 molto basso e girato verso destra,
-Stemma in risalto,
-Stampa evanescente nell'angolo destro superiore.
Però,ardesia,non è.Trattasi di un azzurro chiaro sfumato.
Benjamin
-Minima distanza tra 45 e CENT (C appena,appena scalpellata).
-5 molto basso e girato verso destra,
-Stemma in risalto,
-Stampa evanescente nell'angolo destro superiore.
Però,ardesia,non è.Trattasi di un azzurro chiaro sfumato.


Benjamin
Lombardo Veneto (filatelia, annulli e storia postale), Toscana filatelia e storia postale dell'antica provincia di Arezzo, colori della IVa di Sardegna, ed a livello filatelico tutti gli ASI
Lettonia,Lituania ed Estonia
Classici di Francia, Gran Bretagna e Russia
Israele, annulli turchi, Levante, mandato britannico, interim e dal 1948 a oggi
"Non temete nuotare contro il torrente, è d'un anima sordida pensare come il volgo, perché il volgo è in maggioranza."
Giordano Bruno
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- Antonello Cerruti
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Re: I quesiti di F&F
Bravissimo.
Il colore è davvero azzurro ardesia, anche se nell'immagine prevale l'azzurro.
Secondo me, la caratteristica principale sta in quel 5 notevolmente più basso della cifra vicina.
Lo stemma, pur in risalto, è piuttosto confuso ed impastato a causa del colore abbondante e fluido.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Il colore è davvero azzurro ardesia, anche se nell'immagine prevale l'azzurro.
Secondo me, la caratteristica principale sta in quel 5 notevolmente più basso della cifra vicina.
Lo stemma, pur in risalto, è piuttosto confuso ed impastato a causa del colore abbondante e fluido.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Re: I quesiti di F&F
I colori delle forniture del 45 centesimi,primo tipo,prima tavola,che furono sottoposte al procedimento di costolatura sono (secondo il Sassone) l'azzurro,l'azzurro scuro e l'azzurro ardesia:
Ardesia ha un significato preciso:
http://it.wikipedia.org/wiki/Ardesia
E' PREVALENTEMENTE una nuance di grigio,l'azzurro vi è presente in minima parte e non deve essere confuso con alcune tonalità sfumate dell'azzurro in cui può sembrar presente una minima parte di grigio:
L'argomento massima-minima distanza,così come cifre basse o alte è stato trattato in maniera esauriente in questo topic:
viewtopic.php?f=29&t=25560
Rari sono i francobolli cotelés da 45 centesimi,la cui stampa sia nitida.
A questo stadio della tiratura,il logorio dei clichés componenti la composizione tipografica resero necessario un intervento simile al taccheggio teso a mettere lo stemma in risalto.L'avvento degli elettrotipi,dal 1852 in poi rese tale artifizio inutile.
La maggior o minor inchiostrazione,non c'entra niente.
Benjamin
Ardesia ha un significato preciso:
http://it.wikipedia.org/wiki/Ardesia
E' PREVALENTEMENTE una nuance di grigio,l'azzurro vi è presente in minima parte e non deve essere confuso con alcune tonalità sfumate dell'azzurro in cui può sembrar presente una minima parte di grigio:
L'argomento massima-minima distanza,così come cifre basse o alte è stato trattato in maniera esauriente in questo topic:
viewtopic.php?f=29&t=25560
Rari sono i francobolli cotelés da 45 centesimi,la cui stampa sia nitida.
A questo stadio della tiratura,il logorio dei clichés componenti la composizione tipografica resero necessario un intervento simile al taccheggio teso a mettere lo stemma in risalto.L'avvento degli elettrotipi,dal 1852 in poi rese tale artifizio inutile.
La maggior o minor inchiostrazione,non c'entra niente.


Benjamin
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Ultima modifica di Tergesteo il 22 giugno 2012, 15:15, modificato 1 volta in totale.
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- francesco luraschi
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Re: I quesiti di F&F
Benjamin,
solo una domanda.
Per arrivare ad un colore ardesia da un indaco quale poteva essere un c.45 delle prime tirate di stampa (??) è necessario nuanzare il pigmento di fondo con altri colori: non solo giallo dato che otterremmo un blu verdastro e non solo rosso dato che avremmo un blu violaceo. Per arrivare all'ardesia, cioè un blu grigiastro (o grigio con sfumature bluastre) è infatti necessaria una nuanzatura arancione (giallo+rosso).
Da dove pensi possa derivare una tonalità simile? Macchinari e gamelle sporche? Pressapochismo e fretta? Uso di pigmenti residui? In teoria usando la pasta del c.10 diluita nuanzandola con del giallo e rosso (residui del c.10 e c.15)non dovrebbe essere impossibile arrivare ad un blu-grigio tipo l'ardesia... Certo non ottieni un bell'indaco ma qualcosa di simile un po' più "sporco" (tecnicamente si dice "meno saturo") proprio come l'ardesia.
A prima vista sembra che a Vienna non facessero molta attenzione alle nuance una volta identificati i valori con il giallo, il nero, il rosso, marrone e il blu. Probabilmente non avevano uno standard da seguire e un cliente alle calcagna che contestava le tonalità...
Inoltre hai mai fatto caso se per una determinata sede significativa (Milano, Verona, Venezia) esiste una logica nella progressione delle tonalità nel tempo o, al contrario, se per un determinato periodo dell'anno (uno a caso, l'estate del 1855) esiste sul territorio una uniformità di tonalità?
In teoria se a Vienna vi era una sola macchina da stampa (ed è difficile pensarlo visto il range di valori e la loro quantità), un solo colorista che preparava le stampe e una sola miscela di ingredienti a disposizione a parità di afflussi, "polmoni" viennesi e lombardo-veneti permettendo, si dovrebbe riscontrare una certa uniformità di tinta.
E se esiste una logica nelle sequenza delle tonalità si potrebbe usare questo dato per studiare la velocità di diffusione dei francobolli sul territorio
Francesco
solo una domanda.
Per arrivare ad un colore ardesia da un indaco quale poteva essere un c.45 delle prime tirate di stampa (??) è necessario nuanzare il pigmento di fondo con altri colori: non solo giallo dato che otterremmo un blu verdastro e non solo rosso dato che avremmo un blu violaceo. Per arrivare all'ardesia, cioè un blu grigiastro (o grigio con sfumature bluastre) è infatti necessaria una nuanzatura arancione (giallo+rosso).
Da dove pensi possa derivare una tonalità simile? Macchinari e gamelle sporche? Pressapochismo e fretta? Uso di pigmenti residui? In teoria usando la pasta del c.10 diluita nuanzandola con del giallo e rosso (residui del c.10 e c.15)non dovrebbe essere impossibile arrivare ad un blu-grigio tipo l'ardesia... Certo non ottieni un bell'indaco ma qualcosa di simile un po' più "sporco" (tecnicamente si dice "meno saturo") proprio come l'ardesia.
A prima vista sembra che a Vienna non facessero molta attenzione alle nuance una volta identificati i valori con il giallo, il nero, il rosso, marrone e il blu. Probabilmente non avevano uno standard da seguire e un cliente alle calcagna che contestava le tonalità...
Inoltre hai mai fatto caso se per una determinata sede significativa (Milano, Verona, Venezia) esiste una logica nella progressione delle tonalità nel tempo o, al contrario, se per un determinato periodo dell'anno (uno a caso, l'estate del 1855) esiste sul territorio una uniformità di tonalità?
In teoria se a Vienna vi era una sola macchina da stampa (ed è difficile pensarlo visto il range di valori e la loro quantità), un solo colorista che preparava le stampe e una sola miscela di ingredienti a disposizione a parità di afflussi, "polmoni" viennesi e lombardo-veneti permettendo, si dovrebbe riscontrare una certa uniformità di tinta.
E se esiste una logica nelle sequenza delle tonalità si potrebbe usare questo dato per studiare la velocità di diffusione dei francobolli sul territorio

I nostri articoli:
https://www.academia.edu/10877153/_News ... _1850-1866_
Cliccare su authors per leggerli tutti facendo scorrere la pagina verso il basso oppure iscriversi al sito http://www.academia.edu per scaricare il PDF.
Francesco
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Re: I quesiti di F&F
Interessanti domande Francesco!
Le variabili secondo me sono molte:
Nel caso del passaggio dall'azzurro iniziale (a dire il vero celeste ed azzurro chiaro nelle prime tirature) ci si evolve verso un azzurro ardesia (io preferisco il termine usato da Emilio Diena:turchino che rende meglio) che sarà caratteristico dela seconda tavola.
Non credo che ciò corrispondesse ad un capriccio o al caso,ma ad una volontà di compensare la scarsa qualità della stampa dovuta al logoramento dei clichés con colori più intensi.Poi con tirature milionarie,tenere al 100% sotto controllo gli inchiostri non era realistico.
Un interessante capitolo ancora da approfondire da gli studiosi è la composizione chimica-minerale degli inchiostri.Ad esempio il rosso vermiglio della seconda tavola del 15 CENT. era ottenuto dal cinabro,qualcuno ipotizza l'uso di lapis lazzulo nell'oltremare (magari lo faceva Giotto,ai tempi dell'IR. stamperia costava troppo!).Anche la biacca,usata come fissativo ha creato non poche tinte particolari (il grigio argenteo) quando era sparsa in eccesso.L'usura e l'ossidazione degli inchiostri nel tempo ha poi cambiato alcune tinte (da questo punto di vista i gialli del 5 CENT. sono sensibili).
Poi è ovvio che come per la IVa di Sardegna un "incidente" estemporaneo come scarsa pulitura di un barattolo di colore poteva produrre qualche tonalità molto particolare.
Che ci fosse una successione temporale delle tinte è scontato (sempre come per la IVa di Sardegna),che l'uso di certe tinte sia circoscritto ad alcune zone o località è palese (ad esempio il giallo limone verdastro conosciuto solamente nel bellunese,mantovano e bassa padovana,o il rosso carminio scuro nella rarissima sotto tinta "lacca" usata a Milano nell'agosto 51).
Certamente i vari smistamenti viennesi,veronesi e in sedi minori hanno mescolato le carte in tavola.
Alcune tinte rare in Austria e comuni in Lombardo Veneto e vice versa si possono spiegare con tirature comuni (se non addirittura con fogli misti) con proporzioni sbilanciate.
Rimane che nel classificare tipi,sotto tipi e tavole,il colore può essere ingannevole:le tavole non cambiavano assieme alle tinte.
Per cui soltanto dei trogloditi della filatelia possono scrivere che (sic) "il III° tipo del 45 centesimi si riconosce dal II°,oltre allo stemma ripulito,dal colore,azzurro per il primo,azzurro ardesia per il secondo".
L'ardesia è comune al I°,II° e III° tipo.In questo caso si può suporre che la fine della tiratura del n°10 fu eseguita in ardesia,poi quasi tutti i n°11 e l'inizio del n°12.
Poi se vogliamo fare un discorso SERIO sulle tinte,bisognerebbe appoggiarsi a dei concetti scientifici e non a delle mere "impressioni".Una tonalità è sempre riducibile alle sue componenti di colori primari e le proporzioni tra essi ne fanno un "unicum".
Benjamin

Le variabili secondo me sono molte:
Nel caso del passaggio dall'azzurro iniziale (a dire il vero celeste ed azzurro chiaro nelle prime tirature) ci si evolve verso un azzurro ardesia (io preferisco il termine usato da Emilio Diena:turchino che rende meglio) che sarà caratteristico dela seconda tavola.
Non credo che ciò corrispondesse ad un capriccio o al caso,ma ad una volontà di compensare la scarsa qualità della stampa dovuta al logoramento dei clichés con colori più intensi.Poi con tirature milionarie,tenere al 100% sotto controllo gli inchiostri non era realistico.
Un interessante capitolo ancora da approfondire da gli studiosi è la composizione chimica-minerale degli inchiostri.Ad esempio il rosso vermiglio della seconda tavola del 15 CENT. era ottenuto dal cinabro,qualcuno ipotizza l'uso di lapis lazzulo nell'oltremare (magari lo faceva Giotto,ai tempi dell'IR. stamperia costava troppo!).Anche la biacca,usata come fissativo ha creato non poche tinte particolari (il grigio argenteo) quando era sparsa in eccesso.L'usura e l'ossidazione degli inchiostri nel tempo ha poi cambiato alcune tinte (da questo punto di vista i gialli del 5 CENT. sono sensibili).
Poi è ovvio che come per la IVa di Sardegna un "incidente" estemporaneo come scarsa pulitura di un barattolo di colore poteva produrre qualche tonalità molto particolare.
Che ci fosse una successione temporale delle tinte è scontato (sempre come per la IVa di Sardegna),che l'uso di certe tinte sia circoscritto ad alcune zone o località è palese (ad esempio il giallo limone verdastro conosciuto solamente nel bellunese,mantovano e bassa padovana,o il rosso carminio scuro nella rarissima sotto tinta "lacca" usata a Milano nell'agosto 51).
Certamente i vari smistamenti viennesi,veronesi e in sedi minori hanno mescolato le carte in tavola.
Alcune tinte rare in Austria e comuni in Lombardo Veneto e vice versa si possono spiegare con tirature comuni (se non addirittura con fogli misti) con proporzioni sbilanciate.
Rimane che nel classificare tipi,sotto tipi e tavole,il colore può essere ingannevole:le tavole non cambiavano assieme alle tinte.
Per cui soltanto dei trogloditi della filatelia possono scrivere che (sic) "il III° tipo del 45 centesimi si riconosce dal II°,oltre allo stemma ripulito,dal colore,azzurro per il primo,azzurro ardesia per il secondo".
L'ardesia è comune al I°,II° e III° tipo.In questo caso si può suporre che la fine della tiratura del n°10 fu eseguita in ardesia,poi quasi tutti i n°11 e l'inizio del n°12.
Poi se vogliamo fare un discorso SERIO sulle tinte,bisognerebbe appoggiarsi a dei concetti scientifici e non a delle mere "impressioni".Una tonalità è sempre riducibile alle sue componenti di colori primari e le proporzioni tra essi ne fanno un "unicum".


Benjamin
Ultima modifica di Tergesteo il 22 giugno 2012, 23:54, modificato 2 volte in totale.
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Re: I quesiti di F&F
Pur rispettando la sensibilita' di Benjamin nei colori, devo dire che nell'ardesia dei 45 centesimi si puo' vedere del verdastro, tantochè esiste proprio anche un azzurro verdastro.
Secondo me è vero che non vi era una particolare attenzione alle sfumature di colore, ma è innegabile che esiste una certa progressione nei colori e che in linea di massima i colori piu' carichi Giallo arancio, nero intenso, azzurro oltremare sono i colori piu' tardivi ( il 15 centesimi fa certamente eccezione pero').
Alcuni colori poi (soprattutto se tonalita' prodotte in poca quantita') sono tipiche di certe localita' (un esempio chiarissimo lo abbiamo con il limone verdastro) in quanto la distribuzione chiaramente non riusci' a coprire l'intera rete nazionale.
Le distribuzioni sul territorio possono invece essere chiaramente seguite e per esempio si puo' affermare la presenza in una determinata citta' di un tipo, mentre nello stesso periodo in un 'altra localita' vi poteva essere una tavola precedente.
Ovviamente non sono dati di certezza , ma estrapolabili solo da raccolte copiose, infatti francobolli ricuperati, forwarded, piccoli stock di commercianti e altre variabili impediscono regole certe!
Secondo me è vero che non vi era una particolare attenzione alle sfumature di colore, ma è innegabile che esiste una certa progressione nei colori e che in linea di massima i colori piu' carichi Giallo arancio, nero intenso, azzurro oltremare sono i colori piu' tardivi ( il 15 centesimi fa certamente eccezione pero').
Alcuni colori poi (soprattutto se tonalita' prodotte in poca quantita') sono tipiche di certe localita' (un esempio chiarissimo lo abbiamo con il limone verdastro) in quanto la distribuzione chiaramente non riusci' a coprire l'intera rete nazionale.
Le distribuzioni sul territorio possono invece essere chiaramente seguite e per esempio si puo' affermare la presenza in una determinata citta' di un tipo, mentre nello stesso periodo in un 'altra localita' vi poteva essere una tavola precedente.
Ovviamente non sono dati di certezza , ma estrapolabili solo da raccolte copiose, infatti francobolli ricuperati, forwarded, piccoli stock di commercianti e altre variabili impediscono regole certe!
+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!
ciao
Fildoc
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Fildoc
- francesco luraschi
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Re: I quesiti di F&F
Ringrazio Benjamin e Massimiliano per la delucidazione.
Francesco
Revised by Lucky Boldrini - July 2013


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Re: I quesiti di F&F - Un particolare Centes. 45
Esaminando meglio il francobollo oggetto del topic, si può andare più in profondità nello studio.
Trattasi di un cliché C281 del Voetter, dove il 4 è alto (0,5mm), il 5 piuttosto basso (0,3mm), ma non nella posizione più bassa possibile, cioè 0,2mm.
Ecco il cliché ad uno stadio precedente:
In questo momento dell'evoluzione del cliché, il 5 è ancora poco più alto.
Difficile dire se L'esemplare mostrato sopra appartenga alla prima o alla seconda composizione, ma il cotelé sicuramente è della seconda.
Quindi si documenta una caduta della cifra 5 verso il basso.
Quanto ai colori, molto spesso l'ardesia viene frainteso da chi poca dimestichezza ha con questi francobolli.
Il valore oggetto del topic è chiaramente un azzurro piuttosto chiaro.
Posto un paio di azzurri ardesia pluri certificati ed un ardesia "tout court" per far capire ciò che dovrebbe essere:
Benjamin
Trattasi di un cliché C281 del Voetter, dove il 4 è alto (0,5mm), il 5 piuttosto basso (0,3mm), ma non nella posizione più bassa possibile, cioè 0,2mm.
Ecco il cliché ad uno stadio precedente:
In questo momento dell'evoluzione del cliché, il 5 è ancora poco più alto.
Difficile dire se L'esemplare mostrato sopra appartenga alla prima o alla seconda composizione, ma il cotelé sicuramente è della seconda.
Quindi si documenta una caduta della cifra 5 verso il basso.
Quanto ai colori, molto spesso l'ardesia viene frainteso da chi poca dimestichezza ha con questi francobolli.
Il valore oggetto del topic è chiaramente un azzurro piuttosto chiaro.
Posto un paio di azzurri ardesia pluri certificati ed un ardesia "tout court" per far capire ciò che dovrebbe essere:


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Re: I quesiti di F&F - Un particolare Centes. 45
belli
...l'ultimo da crepacuore

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