Per le lettere dal Levante arrivate "via di mare" a Trieste, le disinfezione delle corrispondenze era disciplinata dal Regolamento generale per l'amministrazione della sanità marittima pubblicato il giorno 13 dicembre 1851.
Quando la nave proveniva da una località ove non vi era in atto epidemia, non era sospetta ed era classificata di patente libera. Per i bastimenti sospetti, perché provenienti da località dichiarata infetta, esistevano 3 categorie diversi :
di patente netta: non si era verificato di caso di epidemia nei 21 giorni precedenti la partenza della nave,
di patente brutta: in caso di morbo accertato fra 21 e 5 giorni prima la partenza,
di patente brutta aggravata quando il morbo era scoppiato entro i 5 giorni o addirittura a bordo.
In questi 3 ultimi casi, si doveva dunque praticare un trattamento alle lettere, cioè una esposizione al calore poi alle fumigazioni di una mistura composta di zolfo, nitro pesto e crusca di frumento. Per le lettere arrivate con una nave di patente netta, bastava perforare i plichi prima fumigazione. Per le lettere di patente brutta, dovevano essere aperte del tutto, non ritenendosi sufficiente il semplice intaglio.
Fonte :
Il Lloyd Austriaco e gli annulli marittimi dell'Austria-Ungheria , Umberto del Bianco, volume II.
Tre successivi lazzaretti furono incaricati di questo impegno, cioè
S. Carlo (1 sulla cartina estratta dall'atlante Johnson, edizione 1861), chiuso circa 1865.
S. Teresa (2 sulla cartina), chiuso nel settembre 1868. Il 1° ottobre 1868 venne aperto un nuovo lazzaretto (3 su questa cartina più tardiva) nel sud della città: S. Bartolomeo, verso Muggia :
UNA LETTERA SOSPETTA...
Vi volevo mostrare stasera una mia lettera, impostata a Costantinopoli, presso l'ufficio postale austriaco della capitale ottomana, il giorno 11 novembre 1871. Dopo percorso su un piroscafo del Lloyd, arrivò a Trieste il 17 novembre.
Essendo sicuramente classificato di patente netta o brutta, il vapore affidò la posta trasportata al lazzaretto di S. Bartolomeo che provvedi alla fumigazione dopo intaglio con il suo pettine a lame. Vediamo bene, la lettera aperta del tutto, in quanto la perforazione era realmente efficiente:
L'interesse di questa lettera, oltre la qualità dell'annullo e la nitidezza del intaglio, tiene alla data molto tardiva d'utilizzazione del pettine a lame. Nel suo libro, U. Del Bianco mostra una lettera così intagliata in data del 7 ottobre 1871, ultimo data a lui nota per una lettera con perforazione del lazzaretto. Si deve pensare che nell'autunno 1871, la situazione sanitaria in Turchia si sia peggiorata...
Questa lettera del 17 novembre permette dunque di documentare una data un po più tardiva ancora...
Faccio allora una domanda: avete nelle vostre collezioni lettere perforate in arrivo a Trieste ?
Laurent
