maremonti ha scritto: 25 aprile 2017, 0:35
Ciao a tutti, lettera da Roma a Lecce. Non ha segni di posta se non un bel bollo cardinalizio a secco; si può considerare una prefilatelica a tutti gli effetti?
Grazie.
Lettera del 1687.jpginterno.jpg
Salve,
Ho visto più volte questa spirale su lettere di vari periodi. Mi sembra anche che ne parlammo qui nel forum anni fa, forse nella parte ormai non più disponibile.
Non ricordo sinceramente il periodo delle lettere che ho visto od altri particolari.
Leggendo il testo di Cappelli, (testo citato peraltro nell’ottimo articolo di Clemente Fedele segnalato da
Francesco Luraschi) si trae una informazione particolare:“ … il segno indicante oncia (peso), che nei secoli XV al XVII aveva forma di
spirale, ma i
n sostanza non è altro che la sillaba “oz” (onze) scritta con un sol tratto di penna …” (Adriano Cappelli, Dizionario di abbreviature latine ed italiane, VI ed., Cap. VI, pag. 1.1, II comma).
Non si tratta, (vedendo l’immagine cui si riferisce il Cappelli nel suo testo, pag. 410, col. II, n.10 che è una spirale ad un solo giro) della spirale a più giri della lettera mostrata da
maremonti.
Però mi chiedo: Cappelli nota giustamente che una certa indicazione (il segno indicante oncia) " ...
nei secoli XV al XVII aveva forma di spirale ... ".
Evidentemente intende dire che n
ei secoli precedenti aveva un segno differente.
Un segno che rappresenta l'oncia viene indicato dal Cappelli come una specie di
doppio tre rovesciato.
Penso quindi ad una possibile evoluzione nei secoli di questo segno, tracciato da migliaia di mani differenti in migliaia di posti diversi in tutta Europa.
Perché non pensare, per scrivere il peso della lettera, ad una modifica nel tempo del segno di oncia doppio tre rovesciato, fino a diventare una spirale, più facile e veloce da scrivere ?
Troppa fantasia?
Cordiali saluti
Andrea