Di iniziative per sfruttare la capillarita' postale a fini pubblicitari grazie a sconti sui costi dell'affrancatura si registrano vari esempi in Italia e in altri paesi. Ecco qualche esempio di interi postali con annunci pubblicitari francesi di cui mostro il fronte e l'interno grazie ad immagini pescate su Delcampe:
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In Italia le
''buste parlanti'' del 1877 (la vulgata filatelica vuole che il nome derivi dal leggero sibilo che emanavano al momento della bollatura per via dei francobolli tagliati con colpi di rasoio) si inseriscono in una ampia famiglia che comprende le
''francalettere'', le
''cartoline di pubblicita''', i
biglietti postali di Emilio Corsi (1890), le ''
cartoline reclame''' del 1899, i '
'biglietti reclame'' di Firenze. A questo tipo di iniziative (peraltro di non strepitoso successo) diede un duro colpo l'estensione ai rivenditori di generi di monopolio del divieto di vendere francobolli e interi a prezzi inferiori a quelli facciali (1904). Ma non tutti rinunciarono: si possono ricordare le
cartoline postali ed i biglietti postali ''Excelsior'' di Napoli (1917) e le cartoline postali
''Excelsior'' di Torino del 1956. Adesso possiamo rimpolpare la lista con le
buste ''Postalpremio'' che sono quindi davvero interessanti. Rientrano nella famiglia, ovviamente , anche le
Buste Lettere Postali create a beneficio degli invalidi di guerra con i loro francobolli soprastampati
BLP (che potevano essere vendute anche da collettorie e ricevitorie postali).
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