IL Progetto Refaim: un mistero filatelico!

Che storie si nascondono dietro quello che può sembrare un semplice francobollo??? E qual'è la vostra conoscenza sui francobolli? Potrete scoprire entrambe le cose in questo forum.....

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sipotràsapere
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Re: ANCORA SUL WEST REFAIM

Messaggio da sipotràsapere »

Conclusioni
Occorre tener presenti i seguenti particolari:
1) Non c’ e dubbio che i francobolli sono stati prodotti nello stesso periodo di tempo. Non sappiamo quando, ma possiamo restringere questo periodo: l’ ultimo disegno copiato è l’ aereo sovrastampato sul francobollo cecoslovacco nel 1920. Quindi i francobolli non possono essere precedenti. Il primo riferimento nella stampa è del 1954. Questo limita il periodo di produzione tra il 1921 e il 1953. Il primo utilizzo possibile dei francobolli è stato nel 1924/1925 a causa delle cartoline e degli annulli (vedi oltre).

2) Ci dev’ essere una ragione per cui i disegni di otto francobolli sono stati stampati in un modo e il nono in un altro nonostante che tutti e nove siano stati usati contemporaneamente. Questo argomento può venir discusso solo dopo l’ analisi delle cartoline (vedi il capitolo corrispondente più sotto).

3) Il disegnatore dei francobolli ha incluso nei suoi disegni parole in lingua inglese (North, West, Isles, United States, postage, revenue) così come parole di fantasia senza senso (Cooland, Frialea, Anoc). E sembra che abbia cambiato alcune parole inglesi (cooper=copper, silvernani=silver, gol=gold, hop=hope). Tuttavia un confronto testuale dei messaggi sulle cartoline dimostrerà che la madre lingua degli esecutori del progetto non era molto probabilmente l’ Inglese.

4) Sono inclusi nel disegno di alcuni francobolli diversi riferimenti storici testuali e figurativi. Si riferiscono alla storia antica. Geograficamente ci riportano al Medioriente cioè ad un territorio grossomodo situato tra l’ Egitto e la Turchia/Persia. I riferimenti sono:

a) United Horian State. Questa è una scritta in Inglese. In tale lingua la parola Horian si riferisce al dio dell’ antico Egitto Horus. Non è una parola inventata e senza senso come molte altre parole usate nelle cartoline. Ci potrebbe quindi essere un riferimento (o far finta dell’ esistenza di) a un gruppo di stati uniti sotto la sfera di influenza dell’ antico Egitto.
b) Refaim: Il termine Refaim (a volte scritto Rephaim) si trova nell’ Antico Testamento nella mitologia Cananitica/Ugaritica. Nella Bibbia i Refaim (Nephilim in Ebraico) erano dei giganti discendenti da divinità decadute e la figlia di Noè. Nel libro di Joshua (12:4) vediamo che “…Il re Og di Bashan, l’ ultimo dei Refaim, che visse a Ashtharot… governava un territorio che si estendeva dal Monte Hermon al nord…” E in Joshua 15:5 si dice che la valle dei Refaim era parte dell’ eredità della Tribù di Giuda, ed era posta a nord di Gerusalemme. Un’ altra sorgente biblica è il genesi 14:5 dove si dice: ”E nel quattordicesimo anno venne Chedorlaomer e i re che erano con lui, e colpì i Refaims a Ashtherot Karnaim…”. Il sito di una antica città Cananea chiamata Ashtherot è sulle alture di Golan nel nord dell’ attuale Israele. Possiamo quindi dire che, nei tempi antichi, era attribuito ai Refaim un territorio intorno alle alture del Golan, che, stando alla mitologia Cananitica/Ugaritica erano ombre o fantasmi, divinità del mondo sotterraneo. Nei tempi moderni Refaim è la denominazione geografica di una valle che scende a sudovest da Gerusalemme alla valle dell’ Elah. La parola Refaim è stata ed è ancora sconosciuta a molte persone. Solo quelli che avveno molta familiarità con la storia biblica la conoscevano.
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sipotràsapere
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Re: ANCORA SUL WEST REFAIM

Messaggio da sipotràsapere »

c) Satrap. La parola Satrap non appare sul francobollo in rilievo West Refaim, ma il tipico ritratto di tale governatore persiano è stato preso da una fonte che ha usato questo nome per alcuni prodotti. Il disegnatore del francobollo può aver copiato questa illustrazione per il tocco orientale che forse stava cercando.

5) Un confronto di tutte le illustrazioni dei francobolli rivela che i disegni includono:

a) Tre aree rurali tropicali con palme. I nomi dei paesi sono Cooland, Hop Isles e North Anoc.
b) Una immagine urbana dal mondo Arabo: una moschea. Il nome del paese è West Refaim.
c) Un’ altra immagine urbana ma dell’ emisfero occidentale: un monoplano che vola sopra il profilo di una città. Il nome del paese è United Horian States.
d) Un’ illustrazione dell’ oscuro e lontano passato raffigurante un dinosauro. Il nome del paese è stranamente ancora West Refaim.

Questo è un insieme di immagini insolito e disomogeneo che va dell’ epoca in cui vivevano i dinosauri all’ inizio del ventesimo secolo, quando gli aerei cominciarono a volare sopra le città. Questa scelta è stata casuale o dietro c’ è un’ idea precisa? Un normale criterio di scelta dei francobolli dovrebbe essere, per esempio: un francobollo per ogni paese del mondo, o solo francobolli raffiguranti farfalle, etc., ma qui non si percepisce una tale scelta. Manca una spiegazione per la scelta che è stata fatta.
Sono stati usati tre tipi di annulli di città o posti inventati. Hanno date fisse del 15 febbraio, 18 marzo e 3 novembre 1924 e sono stati usati senza scopo né logica per annullare i francobolli sulle cartoline. In alcuni casi sono stati timbrati due annulli su una cartolina, ma mai due timbrature con lo stesso timbro: tutte le cartoline con due annulli hanno due timbri con date diverse e due differenti posti di origine. E’ evidente che gli annulli non significano nulla e sono stati fatti solo per dare alle cartoline l’ aspetto di vere cartoline postali viaggiate. Si conoscono due annulli solo in nero, un terzo in nero, violetto scuro e rosso. I timbri sono stati creati solo per questo progetto e non esistono su nessun altro documento all’ infuori delle cartoline in oggetto. Il loro uso non ha seguito nessuna logica e si può trovare qualunque dei tre annulli sopra qualunque francobollo. Gli annulli sono:

Annullo 1: Hadas Niniweh
Questo annullo ha le scritte Ir Hadash Niniweh ed è datato Nov. 3 – 924. Sotto c’ è una scritta in ebraico, che tradotta si legge Ir Hadash o Ir Chadasha che significa “La città nuova”. Niniweh è una delle ortografie dell’ antica città assira di Ninive in Iraq. La punteggiatura nella data è strana. A seconda della lingua utilizzata, alcuni o tutti i punti sono sbagliati. L’ omissione della cifra del millennio, comunque, non è infrequente, sono noti molti annulli di vari stati con solo tre cifre relative all’ anno. L’ uso dell’ Ebraico dimostra che il creatore degli annulli aveva una certa confidenza con questa lingua. La “Nuova città di Ninive” potrebbe riferirsi ad un certo periodo di questa antica città. Con “Ninive” non si intendeva solo un agglomerato di case, ma una vasta area che comprendeva insediamenti urbani e territori coltivatio e piantati con un diametro di circa 30 Km. Tutta l’ area era circondata da mura per una lunghezza di circa 100 Km. Fino ad oggi è stata scavata archeologicamente solo una parte di questa “Città di Ninive”. Ninive è anche il nome di quattro siti archeologici di cui tre hanno avuto per un certo periodo un ruolo dominante. Uno è Kouyunjik, spesso chiamato la “Vera Ninive”, un altro è Nimroud e il terzo è Khorsabad. Prima del regno dell’ imperatore assiro Sargon II (722-705 a.C.), la capitale dell’ impero era Nimroud. Sargon II edificò una nuova capitale a Khorsabad e la chiamò Dur Sharrukin. Alla morte di Sargon II il suo successore Sanherib nominò Ninive (cioè le rovine scavate a Kouyunjik) la nuova capitale del nuovo regno assiro. Possiamo chiamarla la “Nuova Ninive”.

Annullo 2: Virikoso South Giantsland
Questo secondo annullo ha le scritte Virikoso South Giantsland ed ha la data scritta su quattro righe Mar 18 th. 1924. 8,30 PM. Anche qui la punteggiatura è strana. La parola Virikoso è misteriosa ma sembrerebbe designare il nome di un luogo o di una città nella ”South Giantsland”. Una possibile spiegazione per questo strano nome di paese potrebbe essere una connessione con la storia del “Refaim”. Come abiamo visto, i Refaim erano una mitica razza di giganti della bibbia. “South Giantsland” potrebbe riferirsi alla parte sud della zona in cui ci fu il duello dei Refaim, e il nome Virikoso sarebbe quello della regione o di un zona laggiù.

Annullo 3: Hozan air mail
Il terzo annullo è un po’ più grande, con la scritta Hozan Air Mail, ed è datato Feb. 15 – 1924. Questo annullo si conosce in tre colori: nero, violetto scuro, e rosso. Apparentemente Hozan è il nome di una città fittizia, ma potrebbe esse anche una diversa scrittura della città e del fiume Gozan in Assyria, dove, stando alla bibbia, gli Isdraeliti furono deportati dopo la caduta di Samaria. La scritta Air Mail dell’ annullo indicherebbe una speciale spedizione, ma non ha alcun significato, perché l’ annullo è stato usato a caso con qualunque francobollo. Dei francobolli su cartolina a disposizione per questa ricerca 28 hanno l’ annullo Hozan e 24 Virikoso, solo 5 Ir Hadash. Su 19 cartoline è stato aggiunto un secondo annullo accanto al francobollo, ed è sempre l’ annullo Ir Hadash. Se si suppone che si tratti di un annullo di transito vorrebbe dire che la gran parte delle cartoline sarebbe stata “spedita” alle loro destinazioni da Hozan e Virkoso via Ir Hadash, tutte nella stessa data del 15 Febbraio (Hozan) e 18 Marzo (Virikoso), e “passata” per Ir Hadash sette o otto mesi più tardi, tutte il 3 Novembre. E’ incredibile che ci siano ancora persone che sostengono che queste cartoline siano state viaggiate normalmente per posta.

Dal momento che tutte le cartoline hanno un solo francobollo indipendentemente dal loro paese di provenienza e dal valore facciale, e dal momento che i francobolli sono annullati da uno dei tre timbri senza alcuna logica, si può concludere che né la denominazione del francobollo, né le date e le scritte degli annulli hanno alcun significato. In altre parole, qualsiasi francobollo o qualsiasi annullo abbiano le cartoline, non indica nulla.
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sipotràsapere
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Re: ANCORA SUL WEST REFAIM

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LE CARTOLINE

Fino ad oggi sono state trovate 25 immagini diverse. Gli originali sono stati fotografati e riprodotti sulle cartoline. 23 sono foto di acquerelli di strani scenari e paesaggi, mentre due incredibilmente sono foto di scena reali.

Le cartoline si possono sommariamente dividere in quattro gruppi in base ad alcuni elementi. Ma questo non significa che tutte le scene di un gruppo rappresentino parti della stessa storia. Ci sono questi argomenti principali:

1. Storia e mitologia del Medioriente antico.
2. Mondi fantascientifici con dinosauri, mammut e luoghi preistorici.
3. Due scene con invenzioni semi-moderne quali alianti e dirigibili.
4. Due scene fotografate con scenari dell’ epoca romana.

Questa divisione tiene conto delle scene senza considerare gli indirizzi scritti sulle cartoline, e può aiutare a identificare i soggetti e gli argomenti delle immagini. L’ organizzatore del programma non ha fatto comunque nessuna differenza quando ha scritto gli indirizzi o i messaggi. Gli scritti sono nello stesso strano stile in tutte le cartoline, indipendentemente dai loro argomenti.

Cartoline del primo gruppo. Scene del Medioriente antico.
Alcune cartoline presentano la firma leggibile del pittore. Si legge “Spannraft A. 1924”. Spannraft non è un nome comune. Per cercare di identificarlo ho consultato varie fonti, musei, galleria d’arte e molti siti web. Non ho trovato nessun artista con questo nome ad eccezione di Armin Agoston Spannraft che ha lavorato come pittore di scenografie alla National Opera House di Budapest, Ungheria, intorno al 1900. Comunque è morto nel 1910. Dopo lunghe ricerche sono riuscito a contattare la pronipote che mi ha detto che il figlio di Armin Agoston Spannraft (suo nonno) fu pittore di scenografie al Budapest Opera House ed aveva lo stesso nome senza però il prenome Arnim. Agoston Spannraft Junior è vissuto dal 1883 al 1945 e potrebbe quindi essere l’ artista che stavo cercando. Il confronto tra le firme sarebbe stato probatorio, ma non ho trovato pitture dei Argoston Spannraft Junior. Tutte le pitture reperibili erano di Argoston Senior. La Signora Spannraft non ha riconosciuto le illustrazioni delle cartoline che le ho mostrato, e mi ha detto che quasi tutte le opere del bisnonno erano andate distrutte nella guerra, e che ne erano sopravvissute solo poche conservate nella collezione storica del teatro della Biblioteca Szechenyi a Budapest. Sono riuscito ad avere dalla biblioteca le scansioni di tutti i dipinti di Agoston Spannraft in cui c’ era una sua firma leggibile. Si tratta di bozzetti ad acquerello di scena per alcune opere. Il confronto delle firme ha confermato che questo pittore ungherese di scenografie è senza dubbio lo Spannraft delle pitture delle cartoline. Un'unica foto lo mostra mentre lavora ad un modello tridimensionale di un tempio babilonese per una nuova produzione dell’ Aida di Giuseppe Verdi nel 1913. Il confronto delle dimensioni delle firme sulle cartoline con quelle dei suoi dipinti rivela che gli acquerelli originali delle cartoline erano di circa 55 x 35 cm.

La gamma delle cartoline del Medioriente antico non include solo pitture con la firma leggibile di Agoston Spannraft ma anche alcune senza firma che possono essere a lui attribuite grazie a delle caratteristiche tipiche che si ripetono, come la forma di alcune piante o dei dettagli architettonici che appaiono su quelle firmate e non.

Un certo numero di cartoline con le pitture di Agoston Spannraft sembrano appartenere ad una stessa storia. Egli ha dipinto scenari con città, templi e statue nella jungla o in ambienti tropicali con riferimenti storici all’ antico Medioriente. Ci sono mura merlate come quelle rinvenute negli scavi delle città assire e babilonesi in Iraq come Ninive o Khorsabad, costruzioni con cupole come le moschee, tombe mediorientali, enormi statue sedute che ricordano i colossi di Memnone in Egitto, guerrieri assiri e tori alati, giare giganti con teste a bocca aperta, caratteristica tipica delle maschere teatrali sin dal mondo antico.
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sipotràsapere
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Re: ANCORA SUL WEST REFAIM

Messaggio da sipotràsapere »

Cartolina 3, 44, 47
Il riferimento storico più interessante è mostrato su un dipinto presente in tre cartoline che sono state scritte dalla stessa mano con un testo identico. Mostra una strana porta d’ ingressodelle di quelle che sembrano essere mura di una città nella jungla. L’ indirizzo è “Hon. Sir W. Lee, M.P. Suez” e il testo del messaggio è: “Questa foto mostra / la porta d’ ingresso di / Sa-Rabu. / Complimenti. / Scott”. La porta è in realtà quella d’ ingresso a sud est del palazzo di Saron II d’ Assyria (721-705 a.C.) a Khorsabad (Dur-Sharrukin = Fortezza di Sargon). Lo si vede confrontandola col disegno della ricostruzione fatto dall’ archeologo francese e pittore Felix Thomas (1815-1875): Il compito di Thomas era quello di documentare il lavoro dell’ archeologo Victor Place che scavò le rovine del palazzo di Sargon dal 1852 al 1854. Thomas fece molte “proposte di restauro” cioè tentativi di ricostruzione delle mura e delle rovine trovate durante gli scavi. La cosa interessante è che nel 1924 il disegno di Thomas per la ricostruzione della porta non era consultabile da nessuno. Era incluso nella sua opera in tre volumi sui suoi scavi archeologici in Mesopotamia “Ninive et l’ Assyrie” (1867-1870) di cui solo 100 copie erano in vendita, e in una voluminosa edizione sulla storia del Medioriente scritta da G. Maspero e pubblicata nel 1903-1904. Agoston Spannraft deve aver visto questo disegno in uno di questi volumi reperibili solo nelle più importanti biblioteche.

Un’ altro particolare insolito è l’ uso della parola ”lichgate” (anche lychgate o lych gate) che definisce una porta d’ ingresso coperta da un tetto, che si trova spesso all’ ingresso dei cimiteri tradizionali inglesi. E’ una struttura architettonica speciale che non assomiglia affatto alla porta della cartolina. Forse lo scrivente ha creduto che la porta del dipinto di Spannraft fosse l’ ingresso ad un lussuoso cimitero di un imperatore o di un re, e non delle mura di una città.

Alcuni dettagli delle illustrazioni così come parole e termini delle scritte sulle cartoline si riferiscono alla storia del Medioriente antico così come descritto nella bibbia, cioè si riferisce all’ antica Israele. Le più significative sono:
Refaim (Rephaim), Ninive, Ir Hadash (in caratteri ebraici), Jerusalem, Melek, Abyssinia, Assyrian warriors (guerrieri assiri), Sargon, tower of Babilon (torre di babilonia), Suez, Jaffa (Palestina), Zamara (Samaria?), Bagdad, Moab, New-Niniweh, babylonian fort, Hozan (forse Gozan), Satrap.
L’ uso di questi termini significa che il creatore del progetto aveva in testa un determinato periodo storico, cioè il periodo della cattività assira nell’ ottavo secolo a.C. Questo è il periodo nella storia delle antiche Israele e Judah durante il quale molte migliaia di Israeliti dell’ antica Samaria furono deportati. Nel 722 a.C., circa vent’anni dopo l’ iniziale deportazione, Samaria, la capitale del regno del nord d’ Israele, fu conquistata da Sargon II. Gerusalemme, la capitale deI regno del sud di Judah fu assediata, ma non conquistata. Esiste un dibattito accademico attorno al carattere dei due regni perché le prove archeologiche sono controverse.
Comunque nel racconto biblico di questo periodo troviamo molti dei termini usati dal creatore delle cartoline. Non esiste una prova certa che i dipinti celle cartoline illustrino la storia dell’ antica Israele, ma è chiaro che sia il pittore che lo scrittore avevano una certa cultura classica e conoscenza della storia biblica.
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Re: ANCORA SUL WEST REFAIM

Messaggio da sipotràsapere »

Cartolina 05, 13, 45
Gli stessi merli quadrati visti sopra le mura della precedente cartolina col “lichgate” si trovano anche nel dipinto che illustra un imperatore assiro che passa. E’ seduto su una lettiga sulla groppa di un enorme tartaruga che è guidata da guerrieri in uniforme indubbiamente assiri. La tartaruga è seguita da un tapiro. Dietro, appoggiate al muro, due gigantesche giare con la parte superiore a forma di testa umana con la bocca aperta. Una cartolina è indirizzata “Sir C. D. Haide” a “New-Niniveh”. Un certo Joseph ha scritto: “Mio caro amico / Qui vedi i / merli di un / antico forte / babilonese. Dietro questo una / tartaruga di immensa / forza. / Sinceramente tuo / Joseph”. Un secondo esemplare di questa cartolina è affrancata e annullata ma senza scritte, e una terza ha la scritta “By Air Maiil / First Fligh / Hozar – Varikoso / Provincial Airways” ed è indirizzata a “Sir James D’la Galapagos / Niniweh / Hadsh.” Nonostante il breve testo, ci sono 5 errori ortografici: Maiil, Fligh, Hozar, Varikoso, Hadsh invece di Mail, Flight, Hozan, Virikoso, Hadash. Tra i dettagli interessanti di questo dipinto ci sono gli animali come il tapiro, un mammifero che vive solo nel Centro e Sud America e nel Sudest Asiatico ma non in Medioriente, e la tartaruga. Il suo habitat è il continente americano, e sembra molto diversa dalle tartarughe europee o asiatiche.
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Re: ANCORA SUL WEST REFAIM

Messaggio da sipotràsapere »

Cartolina 07, 39
I soldati assiri appaiono anche in un’ altra immagine che mostra una grande pianta con fiori e frutti, sembra che un esperimento di ingegneria genetica l’ abbia resa gigantesca. Un Assiro sale sul tronco per cogliere la frutta mentre gli altri gli stanno dintorno a terra. I due esemplari conosciuti di questa cartolina sono entrambi indirizzati a “Ex. Lord Lee” a Gerusalemme [con calligrafie diverse]. Uno dei due scrittori ha aggiunto “(Nat Museum)” per far capire che Sua Eccellenza Lord Lee lavorava lì. Il messaggio è: “Mio caro William / L’ albero di frutta chiamato / Walta è alto / 90 piedi, / la sua frutta è come la banana, / Sinceramente tuo / Eric”. Anche il secondo scrittore ha usato un messaggio quasi identico, firmandosi “Barnaby” o qualcosa di simile. Sulla cartolina in basso a destra è visibile la firma del pittore Spannraft.
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Re: ANCORA SUL WEST REFAIM

Messaggio da sipotràsapere »

Cartolina 08, 46
Un’ altro dei fantasiosi dipinti di Spannraft mostra un’ enorme statua barbuta costruita con blocchi di pietra, in uno scenario di montagna. E’ seduta su un trono e tiene in mano un modellino di un palazzo. La porta d’ ingresso e le molte finestre fanno capire che la statua è cava. A destra ci sono le mura e parte di una città e danno l’ idea delle dimensioni della statua. Le montagne appuntite sullo sfondo sono simili a quelle della cartolina 05,13,45. La statua ricorda i colossi di Memnone nella necropoli Tebana d’Egitto, situata vicino alla Valle dei Re presso Luxor. Su una cartolina c’ è la scritta: “La statua di Melek, / tre volte più alta della / Torre Eiffel / migliori saluti / Bakny” ed è indirizzata a “Hon. V. Lea / Adis-Abeba / Abyssinia. Un secondo esemplare ha lo stesso messaggio ed è indirizzata anch’ essa ad Adis-Abeba / Abissinia, ed è stata scritta dalla stessa persona. Questa volta però il firmatario è Kenmaugk e il destinatario “R. Hon. W. Joynes”. Melek è uno dei vari modi di chiamare Moloch, l’ antica divinità dei Cananei, Fenici e culture del Levante. E’ noto per un crudele tipo di culto citato nella bibbia ed in altri scritti del Medioriente: il sacrifico di bambini col fuoco. Moloch è rappresentato spesso da una grande statua vuota seduta, in cui ardeva un fuoco. I sacrificandi erano gettati dentro attraverso un apertura dell’ addome.
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Re: ANCORA SUL WEST REFAIM

Messaggio da sipotràsapere »

Cartolina 23
Su questa cartolina appare un palazzo nella giungla. Lo stile architettonico è simile a quelle di alcuni favolosi palazzi dei maharaja del Nord dell’ India. In primo piano, stranamente all’ aperto, appare un trono coperto. Le piccolissime persone che vi sono sedute e sono intorno danno l’ idea delle dimensioni del palazzo. Si conosce un solo esemplare di questa cartolina. E’ firmata “Edith”, il solo nome femminile, ed è indirizzata al “Consul Geo. C. Lee” in “Alaska”. Il messaggio è “caro George / Qui vedi del re / La-Hus-Srde’s il castello / E’ di vero marmo / Edith”. Il re ha uno di quei nomi di fantasia impossibili ad essere pronunciati.
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Re: ANCORA SUL WEST REFAIM

Messaggio da sipotràsapere »

Cartolina 49
Questo dipinto illustra l’ interno di un palazzo, per l’ esattezza la sala del trono, con una stranissima prospettiva. Nella realtà è quasi impossibile costruire i cassoni a scalare storti che sostituiscono un normale solido soffitto. L’ imperatore è seduto su un trono con un baldacchino simile a quello della cartolina precedente. La piattaforma sollevata recante il trono è fiancheggiata da due figure di pietra che hanno sulla testa piatti con candele profumate fumanti. Brillanti fasci di luce illuminano la zona centrale. Si conosce un solo esemplare di questa cartolina. Lo scrivente, il cui nome è incomprensibile, forse “Bungy”, ha scritto in un inglese povero a “His Ex. P. Evens” in Bagdad: “El-Kabeis Temple / there is within 100,000 / pounds of gold /best regards”.
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Luciano61
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Re: ANCORA SUL WEST REFAIM

Messaggio da Luciano61 »

Complimenti, esposto come una Spy Story, interessante e coinvolgente.
Annulli di fantasia, francobolli irreali, nazioni pindariche, immagini fantasmagoriche di luoghi inesistenti, euristiche percettive stravolte.

Una colossale burla di collezionisti che ebbero il gusto di non prendersi troppo sul serio.

Molto bello ed attraente: un piacere da leggersi.

Ciao:
Dopo lunghe riflessioni ho deciso quali siano i francobolli che mi piacciono: tutti!
Ed adoro i francobolli che non valgono un piffero, perché mi rilassano più di quelli costosi!
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La mia mail (levate l'asterisco *): 20811maderno@gmail.*com
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Re: ANCORA SUL WEST REFAIM

Messaggio da Luciano61 »

Comunque :-) qui argomentano su alcune delle località citate:

https://www.giuntialpunto.it/product/b0 ... n-selected
Dopo lunghe riflessioni ho deciso quali siano i francobolli che mi piacciono: tutti!
Ed adoro i francobolli che non valgono un piffero, perché mi rilassano più di quelli costosi!
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Re: ANCORA SUL WEST REFAIM

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Cartolina 29, 31
La veduta di una città circondata da forti mura vista in distanza è riprodotta su due esemplari. Fuori dalle mura crescono palme ed altre piante esotiche. La porta d’ ingresso alla città è fiancheggiata da due alte torri simili a quelle dell’ antica Babilonia o delle città Assire. In primo piano un tapiro e due uomini si avvicinano alla città. Uno dei due esemplari di questa cartolina ha due particolarità: non ha scritto né l’ indirizzo né il messaggio, ma solo una scritta in lapis “Ninive” e “Cy…e de l’ assyrie”, due termini che aiutano a localizzare la scena come vista dalla parte dello scrittore; ed inoltre il francobollo attaccato è annullato da un timbro che è unico: è un annullo rettangolare con la scritta “Berata 8.2.24”. Il significato del termine Berata è inspiegabile, ma la data dovrebbe essere l’ 8 Febbraio 1924 secondo l’ ordine giorno-mese-anno usato in molti paesi occidentali.
Il secondo esemplare è indirizzato a “Lord Andersen / (Nat. Museum) / Bagdad” e il messaggio è “The quarter priest / Best wishes / Halil”, testo enigmatico. Forse vuol dire che i due piccolissimi personaggi erano questi sacerdoti di misericordia?
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Re: ANCORA SUL WEST REFAIM

Messaggio da sipotràsapere »

Cartolina 33
Un altro dipinto mostra un villaggio presso la riva del mare in una baia. La costruzione più grande è sul mare, dietro cui ci sono le mura di una città dello stesso tipo delle cartoline precedenti. E’ una torre con rampe inclinate che assomiglia molto alla Torre di Babilonia (Babele) raffigurata da molti pittori del tardo sedicesimo e del diciassettesimo secolo quali Athanasius Kircher, Hendrik van Cleve, Martin e Luca van Valkenborch, Pieter Brugel il Vecchio, e altri. Quattro barche da pesca sono all’ ancora nella baia, con le prue a forma di drago molto simili a quelle delle barche dei Vichinghi. La cartolina è senza indirizzo e senza messaggio, ma riporta la didascalia HILIOMA presente in basso a destra nel dipinto, che indica il nome della città.
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Re: ANCORA SUL WEST REFAIM

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Cartolina 40, 54, 58, 59
Tra le poche immagini che non illustrano costruzioni c’ è un dipinto con un gruppo di alberi molto antichi cresciuti in semicerchio. Luoghi come questi in antico venivano spesso usati per scopi religiosi, come la scena illustrata qui. Difronte agli alberi c’ è un altare sacrificale con degli idoli sotto forma di grandi totems di legno come quelli degli Indiani d’ America insieme ad un fuoco sacro. Alcune persone inginocchiate adorano gli idoli, e altri avanzano da destra a braccia alzate in atto adorante. In basso a destra appare la firma di Spannraft’s. Si conoscono quattro esemplari di questa cartolina affrancati e annullati ognuna da due timbri, ma sono senza scritte. Questo dimostra che le cartoline furono scritte dopo avervi incollato i francobolli e dopo che questi vennero annullati, e che sia i francobolli che gli annulli sono stati usati arbitrariamente senza nessuna logica.
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Re: ANCORA SUL WEST REFAIM

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Un quinto esemplare della cartolina 54, 59, 40, 58, tipo 54, 40 (francobollo con dinosauro), [mia collezione]
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sipotràsapere
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Re: ANCORA SUL WEST REFAIM

Messaggio da sipotràsapere »

Cartolina 54
La carolina raffigura uno scenario montuoso selvaggio e inospitale con due piccolissimi individui in primo piano in piedi sull’ orlo di un burrone. Ricordano nello stile i personaggi della cartolina precedente. Sul margine superiore della cartolina, su un’ alta roccia, c’ è un arco rettangolare fatto di giganteschi massi. La cartolina è affrancata e annullata ma non scritta.

Tutte queste cartoline del gruppo dell’ Antico Medioriente appartengono ad un gioco o ad una storia. Tutto ciò che riguardava il Medioriente, specie l’ Egitto, era molto popolare negli anni ’20, dopo che Howard Carter aveva scoperto nel 1922 la tomba del faraone Tutanchamun, la prima tomba di faraone trovata. Il fascino dell’ oriente appare anche nei “teatri egiziani” come il Grauman’s Egyptian Theater di Hollywood (1922) o il Peery’s Egyptian Theater a Ogden, Utah (1923), e nella produzione di film monumentali come Sodoma e Gomorra (1922) e Die Sklavenkonigin (1924, adattamento inglese: La luna di Israele) del regista ungherese Michael Curtiz (Mihaly Kertesz), o Il ladro di Bagdad (1924) diretto da Raoul Walsh. Furono anche allestiti in Europa negli anni ‘20 un certo numero di spettacoli teatrali riferiti alla storia del Medioriente, come La Regina di Saba (dell’ autore ungherese Karl Goldmark) o l’ Aida e il Nabucco di Giuseppe Verdi.
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fildoc
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Re: ANCORA SUL WEST REFAIM

Messaggio da fildoc »

Coinvolgente!
+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!


ciao
Ciao: Ciao: Ciao:
Fildoc
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sipotràsapere
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Re: ANCORA SUL WEST REFAIM

Messaggio da sipotràsapere »

Scene dell’ antico passato

Un certo numero di dipinti sono riunibili in un secondo gruppo in funzione del soggetto rappresentato. Lo stile dei dipinti è leggermente diverso. Probabilmente anche questi sono stati dipinti da Spannraft che ha illustrato un altro argomento o gioco, ma è possibile anche che siano stati eseguiti da un secondo pittore. Alcune piccole pennellate potrebbero rappresentare la firma del pittore, ma la cosa non è chiara. Forse le pennellate non significano nulla. Ad ogni modo in questo gruppo modo non compaiono le firme di Spannraft.

Molte pitture di questo gruppo rappresentano scene di finte epoche del lontano passato quando sulla terra vivevano gli animali preistorici, e gli uomini vivevano in caverne scavate nella roccia. Nella realtà milioni di anni separano i dinosauri dagli uomini primitivi. Solo nelle storie di fantascienza del genere “mondi perduti” vivono insieme. Ci sono case che ricordano le costruzioni a più piani dello Yemen o le famose abitazioni nella roccia di Goreme in Turchia. Ci sono torri con rampe inclinate che assomigliano la famosa “vite del Paradiso”, un minareto del IX secolo nella città irachena di Samara, o la biblica Torre di Babylonia (Babele) come era vista dai pittori del ‘600. Ma ci sono anche elementi della fantascienza come un sottomarino simile al Nautilus del famoso film 20,000 leghe sotto i mari tratto dal racconto di Giulio Verne.

Cartolina 01, 02, 24, 36
Una cartolina che per molti aspetti è diversa da tutte le altre viene descritta per prima. Il dipinto illustra uno strano palazzo in una città, circondato da case a molti piani con mura rotonde e storte e un’ infinità di finestre dello stesso tipo. Piante tropicali crescono sopra i tetti. Il muro di una casa ha la forma di una grossa faccia. Al centro dello spazio ci sono due strane torri senza finestre o ripide colline. Per la strada ci sono molte persone con cappelli conici. Dinosauri e mammut recano portantine o selle o forma di case piene zeppe di persone. Questa immagine ha attinenza con i lavori dei pittori olandesi Hieronumus Bosc e Pieter Breughel il Vecchio vissuti al inizi del ‘600.
Si conoscono quattro esemplari di questa cartolina con queste caratteristiche diverse dalle altre:
1) La scrittura sul retro è stampata e non manoscritta essendo i messaggi e gli indirizzi identici: “Hozan. Feb, 15 1924. Mio caro amico, quest’ animale che vedi su questa cartolina si chiama HORIZO, ed è così forte che può portare 60 uomini. Domani di più! Affettuosissimo amore, Eric” L’ indirizzo è: “Rev. C. Collins, Lavuka, Pacific Island”.
2) Il dipinto è stato usato solo per queste cartoline col testo stampato.
3) I francobolli usati su queste cartoline sono quelli in rilievo West Refaim Satrap annullati dal timbro Hozan Air Mail in rosso o violetto scuro. Questi francobolli non compaiono su nessun altro tipo di cartoline. Né si conoscono annulli a colori fuori che questi.
4) La parola Air mail in finta calligrafia è stampata sopra l’ indirizzo ed è a volte coperta dal francobollo.

Due di queste cartoline (01 e 02) sono state descritte da Harry F. Rooke sul Cinderella Philatelist dell’ Ottobre 1966.

Dal momento che non esistono né il dipinto, né il testo stampato, né annulli a colori, né francobolli in rilievo in nessun altra cartolina è ragionevole pensare che queste siano state le prime del progetto, caratterizzato dall’ uso di un solo dipinto, del francobollo in rilievo Satrap, presunte cartoline Air Mail con l’ annullo “Hozan air mail” a colori e un identico testo stampato.

Forse la produzione di un francobollo in rilevo risultò troppo difficoltosa, e questo metodo venne abbandonato. Altrettanto la stampa di un testo finto manoscritto richiede un’ attrezzatura tecnica speciale, non necessaria per vere scritte a mano. Sembrerebbe che l’ ideatore del progetto abbia cambiato idea fermando la produzione di cartoline col testo stampato scegliendo la scrittura a mano. E anche gli annulli a colori forse gli sono sembrati troppo originali per delle cartoline che volevano sembrare spedite per posta ordinaria.
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sipotràsapere
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Re: ANCORA SUL WEST REFAIM

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Mi scuso per laprima immagine rovesciata
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sipotràsapere
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Re: ANCORA SUL WEST REFAIM

Messaggio da sipotràsapere »

Cartolina 06, 09, 12, 14, 30
Una strana illustrazione di grattacieli con mura rotonde appare in una cartolina di cui si conoscono 5 esemplari, di cui una indirizzata nuovamente a “Rev. C. collins” a “Levuka, Pacific island”. La piccola differenza è la lettera “e” il Levuka invece di Lavuka delle precedenti cartoline descritte prima. Sembrerebbe questo un dettaglio non importante, ma lo citiamo perché casi simili, cioè piccoli cambiamenti in testi uguali, si sono trovati più volte. In questo caso nella stessa data il reverendo Collins è stato informato dallo stesso “Eric” “Hozan Feb. 15. 1924 / Mio caro amico !/ Qui puoi veder / il forte di West Refaim / Impero / Profondissimo amore / Eric”. Apprendiamo quindi che la parete piena di buchi di finestre, così come la strana torre con rampa inclinata e il volto umano in cima erano, secondo lo scrivente, parte di una fortezza di un impero chiamato West Refaim. E’ evidente la somiglianza di questa torre con quella biblica di Babylonia (Babele) dei molti dipinti. Si può anche vedere che la fortezza di West Refaim è circondata da un fiume, lago o mare, ed è costeggiata da un sottomarino a forma di pesce. Nella prima cartolina il paese di destinazione è uno dei molti misteri irrisolti del progetto: Levuka è una piccola città sulla costa est delle Isole Fiji delle Ovalua nel Sud pacifico. Era la capitale delle Fiji. Quale è stato il motivo di scegliere questo lontano e sconosciuto posto? Le altre quattro cartoline sono tutte indirizzate al “Very Rev. C. Pool” in “Adis Abbeba, Abyssinia”, gli indirizzi tutti scritti dalla stessa mano. Il messaggio dice “Le famose rovine di Ninev / Eric.” Ninev è una dei modi di scrivere Ninive. La cosa è interessante è perché ora sappiamo che la fortezza di West Refaim era identica a Ninive. Il perché della destinazione di Adis Abbeba è sconosciuta.

Una delle quattro cartoline ha la una scritta in lapis “Ninive romjei”. Romjei in ungherese significa “rovine”. Un’ altro indizio che porta verso l’ Ungheria.
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