Località termali nel Lombardo Veneto

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acquarius1
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Re: le stazioni termali nel LombardoVeneto

Messaggio da acquarius1 »

francesco luraschi ha scritto: 19 dicembre 2017, 21:58 Il bollo TRASCORE "in rosso bruno più o meno scuro" in cartella è censito nel libro di Federico Borromeo relativo al periodo napoleonico (p.11) e nel Vollmeier (p.4 in LV). Venne usato almeno tra il 1810 ed il 1837.

Purtroppo è su una lettera spedita da mittente esente dal porto, o come si dice comunemente "in franchigia".

La tassa 4 è per una lettera di peso tra 1/2 lotto e 1 lotto spedita entro le tre stazioni.

Mi sembra di intravedere altri segni rossi, probabilmente il peso.

Ciao: Francesco
Scusa sono di coccio. Ma se è in franchigia perchè è tassata? magari è solo un fatto formale tra uffici, ma volevo capire
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fildoc
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Re: le stazioni termali nel LombardoVeneto

Messaggio da fildoc »

evidentemente non hanno accettato che fosse in franchigia.....
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francesco luraschi
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Re: le stazioni termali nel LombardoVeneto

Messaggio da francesco luraschi »

Quello della franchigia è un campo che non ho mai approfondito ma che ha radici antiche dato che la possibilità di schivare le tasse postali fu per lungo tempo uno status symbol.

Le autorità postali provarono a mettere ordine sia nel '700 con poco successo sia con maggior impegno nel periodo napoleonico quando alla nascita della burocrazia fece seguito una legislazione in materia che suddivideva la franchigia in illimitata, limitata e così via.

Spesso si confonde la franchigia con l'esenzione: la prima è un diritto la secondo una concessione, quindi più limitata. I commissari distrettuali godevano dell'esenzione postale se carteggiavano con altre autorità, spesso solo nazionali, la famiglia reale poteva scrivere gratis a chiunque sia all'interno sia all'estero.

Gli austriaci poi confermarono inizialmente la legge napoleonica salvo poi intervenire a cavallo degli anni '20.

E' del 1824 un nuovo elenco delle autorità che godevano della franchigia/esenzione e tra queste troviamo proprio i commissari distrettuali.

Non ho bene in mente i particolari ma ci fu periodo in cui sulle lettere di servizio venivano apposti sia il peso sia la tassa a carico del destinatario. Questa non veniva pagata dal destinatario ma messa a carico dei vari dicasteri. Una sorta di contabilità.

Quello che a volte spiazza in periodo filatelico è trovare lettere con francobolli e la dicitura "d'ufficio": evidentemente il mittente non godeva dell'esenzione. Questa annotazione non va sempre intesa come "lettera in franchigia" bensì "lettera con contenuto inerente materia d'ufficio" e che quindi poteva essere aperta da qualsiasi impiegato ricevente.

E' l'opposto di "particolare", quando la lettera era diretta ad una persona specifica di un ufficio.

Per spedizioni postali non generiche, cioè impostate e lasciate nella cassetta delle lettere, bisognava ricorrere alla spedizione raccomandata che prevedeva la consegna nelle mani del destinatario. Il tutto con via vai di ricevute di impostazione, distribuzione e di ritorno.

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francesco luraschi
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Re: le stazioni termali nel LombardoVeneto

Messaggio da francesco luraschi »

Sempre in tema franchigie/esenzioni ho fatto una ricerca: effettivamente nel 1820 terminò l'abbonamento dei vari dicasteri con la posta a cui seguì un periodo in cui questa tenne registrati numero di invii, peso e la tassa di propria competenza del traffico d'ufficio per poi farsi rimborsare siglandoli spesso sulle lettere.

E' il caso della lettera di Trescorre e pure io ho qualche caso analogo.

Non so di preciso quando terminò questa pratica, probabilmente negli anni '30 del XIX secolo.

L'annotazione "d'ufficio" non sottointende necessariamente l'esenzione dal pagamento del diritto di porto ma ha un significato generico, ovvero di invio contenente pratiche d'ufficio: l'esenzione dal pagamento della posta era stabilita da appositi regolamenti. Un ente poteva poi godere dell'esenzione quando scriveva per via gerarchica ed essere soggetto al pagamento in altri tipi di corrispondenza.

La storiella filatelica dell'incaricato che va in posta e l'impiegato lo informa che l'ente mittente non è esente e quindi deve affrancare è un caso limite e non la spiegazione di tutte le lettere con l'annotazione "d'ufficio", il bollo e il francobollo a pagamento del diritto di posta.

Ecco un caso emblematico di una corrispondenza tra camere di commercio: da decenni questi enti non godevano dell'esenzione e quindi i loro invii erano a pagamento, nonostante la lettera abbia l'aspetto "ufficioso" che può trarre in inganno.


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acquarius1
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Re: le stazioni termali nel LombardoVeneto

Messaggio da acquarius1 »

francesco luraschi ha scritto: 9 gennaio 2018, 12:19 Sempre in tema franchigie/esenzioni ho fatto una ricerca: effettivamente nel 1820 terminò l'abbonamento dei vari dicasteri con la posta a cui seguì un periodo in cui questa tenne registrati numero di invii, peso e la tassa di propria competenza del traffico d'ufficio per poi farsi rimborsare siglandoli spesso sulle lettere.

E' il caso della lettera di Trescorre e pure io ho qualche caso analogo.

Non so di preciso quando terminò questa pratica, probabilmente negli anni '30 del XIX secolo.

L'annotazione "d'ufficio" non sottointende necessariamente l'esenzione dal pagamento del diritto di porto ma ha un significato generico, ovvero di invio contenente pratiche d'ufficio: l'esenzione dal pagamento della posta era stabilita da appositi regolamenti. Un ente poteva poi godere dell'esenzione quando scriveva per via gerarchica ed essere soggetto al pagamento in altri tipi di corrispondenza.

La storiella filatelica dell'incaricato che va in posta e l'impiegato lo informa che l'ente mittente non è esente e quindi deve affrancare è un caso limite e non la spiegazione di tutte le lettere con l'annotazione "d'ufficio", il bollo e il francobollo a pagamento del diritto di posta.

Ecco un caso emblematico di una corrispondenza tra camere di commercio: da decenni questi enti non godevano dell'esenzione e quindi i loro invii erano a pagamento, nonostante la lettera abbia l'aspetto "ufficioso" che può trarre in inganno.


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Re: le stazioni termali nel LombardoVeneto

Messaggio da fildoc »

seguì un periodo in cui questa tenne registrati numero di invii, peso e la tassa di propria competenza del traffico d'ufficio per poi farsi rimborsare siglandoli spesso sulle lettere.
Non so di preciso quando terminò questa pratica, probabilmente negli anni '30 del XIX secolo
Quando ho fatto lo studio per il mio lavoro sulle collettorie del LV
mi imbattei in una informazione che affermava
che gli inchiostri azzurri/verdini erano usati proprio per la posta tra uffici pubblici che veniva annotata su appositi libri
per un pagamento che veniva fatto in un tempo successivo a livello amministrativo...

forse le due informazioni si possono integrare una all'altra....
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acquarius1
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Re: le stazioni termali nel LombardoVeneto

Messaggio da acquarius1 »

Un nuovo arrivo Posta Battaglia riquadrato :fest:
Perchè 14 carantani (?) di tassa?
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Re: le stazioni termali nel LombardoVeneto

Messaggio da elfo5 »

acquarius1 ha scritto: 26 gennaio 2017, 20:16
fildoc ha scritto:Secondo me se si vuole enfatizzare nella raccolta il tema delle stazioni termali bisogna inserire
lettere che presentino l'intestazione di qualche albergo/stabilimento termale o come mittente o come destinazione
Sugli ASI è praticamente impossibile, già è un miracolo trovare pezzi significativi. Con le caretteritiche che dici tu ho solo una lettera del 1853 di Toscana con mittente la delegazione delle terme e una prefilatelica con il bollo dello stabilimento delle acque di St. Vincent usato come bollo di provenienza al posto del grafico "da St. Vincent".
Altro in 30 anni non ho mai visto!
Come scritto sopra sto riscrivendo la testa del foglio delle singole località inserendo non solo i bolli ASI, ma tutto quello che so sulla località a livello di annulli.
Oggi ho scritto Anticoli/Fiuggi che allego qui. Ditemi cosa ne pensate. Le localià del LV saranno sullo stesso modello
Ti allego, con ritardo, queste due lettere con arrivo a Recoaro: una indirizzata ad un cliente dell'albergo "Europa", l'altra indirizzata allo stabilimento "Giorgetti" alla Fonte (che era sempre un albergo situato alle Fonti Centrali). Ciao:
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acquarius1
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Re: le stazioni termali nel LombardoVeneto

Messaggio da acquarius1 »

....e finalmente un Recoaro NON estivo! :fest:
Si tratta dell'ottobre 1865, quindi proprio l'anno in cui smise di essere solo estivo.
Il documento è un sollecito di pagamento per un indigente inviato alle terme
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Re: le stazioni termali nel LombardoVeneto

Messaggio da fildoc »

una delle prime date quindi!!!!!!!
:fest: :fest: :fest: :fest: :fest:
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Re: le stazioni termali nel LombardoVeneto

Messaggio da pietro mariani »

:clap: :clap:

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Re: le stazioni termali nel LombardoVeneto

Messaggio da acquarius1 »

Questo lo debbo agli amici studiosi del LV che mi hanno insegnato tantissime cose e che non finirò mai di ringraziare
Lettera in franchigia da Recoaro del 17 LUGLIO 1866 con l'annullo in rossastro!!!!!! Quindi il rossastro comparve prima del passaggio del Veneto all'Italia!
Si può sicuramente dire che è la prima data nota :fest: :fest: :fest:
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Re: le stazioni termali nel LombardoVeneto

Messaggio da acquarius1 »

Una chicca dalla prossima asta AuctionGallery.
Un Recoaro annullatore di un francobollo di Parma dovuto ad una rispedizione. Peccato per la qualità dei francobolli
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Re: le stazioni termali nel LombardoVeneto

Messaggio da acquarius1 »

finalmente Corna!
Da Corna a Grosio (Valtellina) con 15 cent (n.20) per la tariffa della I distanza.
Si può dire qualcosa di più sul francobollo?
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Re: le stazioni termali nel LombardoVeneto

Messaggio da fildoc »

terzo tipo senza difetti evidenti...
il paese all'epoca era piccolissimo
la posta che ci è arrivata è quasi sempre di piccole attivita' ferriere:
fabbricazione di chiodi e cose simili
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Re: le stazioni termali nel LombardoVeneto

Messaggio da francesco luraschi »

Certamente chi ha avuto in mano per primo l'archivio del valtellinese Giorgio Pruneri "fabbricatore di campane" ha potuto disporre di un bel tesoro visto l'arco temporale che copre.

Sono innumerevoli le lettere a questo indirizzo. Letta la destinazione senza nemmeno vedere la scan ho inteso il destinatario.

Immagino che il testo, se c'è, sia in tema.

:clap:

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Re: le stazioni termali nel LombardoVeneto

Messaggio da acquarius1 »

Il francobollo è dato come rosso vermiglio (20) carta a macchina?
L'alberello è collezione Provera, giusto? Vale la pena scriverlo nella didascalia del pezzo come ex coll. Provera?
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Re: le stazioni termali nel LombardoVeneto

Messaggio da fildoc »

sulla citazione di Provera, è talmente scontata che qualche giudice potrebbe trovarla irritante....
quanto al fabbricatore di campane è perfettamente vero
e la lettera poteva riguardare queste...
suonate con il metodo veronese
(con partenza delle campane in verticale):
https://www.youtube.com/watch?v=IDYDPBzu9ss
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Re: le stazioni termali nel LombardoVeneto

Messaggio da fildoc »

H potuto rintracciare questo video perchè nel mio tentativo di visitare tutte le localita' postali del LV ero passato anche per Corna:
https://www.lafilatelia.it/forum/viewto ... a&start=60
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Re: le stazioni termali nel LombardoVeneto

Messaggio da acquarius1 »

Lo metto qui, dalla prossima asta Filsam. Base leggermente costosa, però....
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