Apro questo topic per presentare corrispondenza in partenza o diretta a Deputati e Senatori del Regno d’Italia, i quali magari possano anche avere avuto dei ruoli, più o meno importanti, di storia risorgimentale alle loro spalle da raccontarci attraverso le lettere.
Sarebbe altresì gradito che i partecipanti al forum, in nome della condivisione, postino la corrispondenza in loro possesso per arricchire il topic in questione.
Non ha importanza il valore storico postale delle eventuali affrancature sulle lettere, questo per sgomberare il campo da eventuali timori d’inadeguatezza. Qui è più importante la parte storico risorgimentale.
Sicuramente “gipos” mi capisce...

Quindi ecco la mia prima proposta, parlerò del Deputato Achille Argentino.
Nacque a S. Angelo dei Lombardi il 1 dicembre 1821, figlio di Raffaele e Raffaella Antocicco, trascorse la sua infanzia a Salerno. Laureato in ingegneria è stato direttore della locale succursale del Banco di Napoli. Fu politico e patriota di notevole spessore. Ha partecipato alla campagna militare del 1848-49, vittima della repressione borbonica subì il carcere e fu costretto all'esilio.
Arruolato nei Mille dell'esercito garibaldino, partì con i suoi commilitoni da Quarto.
Eletto deputato nel collegio di Melfi per il primo parlamento italiano aderì con entusiamo alla corrente politica di Cavour.
Meridionalista convinto della prima ora, fece parte anche della commissione istituita nel 1861 per redigere l'elenco ufficiale dei Mille che sbarcarono a Marsala nel lontano 11 maggio 1860. Fece parte della Commissione parlamentare di inchiesta sul brigantaggio costituita nella Capitanata a Foggia il 1 febbraio 1863, fecero parte della medesima altri patrioti come Giuseppe Sirtori di Milano, Stefano Romei della Calabria, Aurelio Saffi di Forte, Antonio Ciccone di Nolpa, Nino Bixio di Genova, Giuseppe Massari di Bari e Domenico Morelli di Cosenza. La Commissione rilasciò delle autorizzazioni a fregiarsi della medaglia decretata dal Consiglio civico di Palermo il 21 giugno 1860 per gli sbarcati a Marsala. Un altro Giurì d'onore riesaminò i titoli dei componenti la spedizione e il Ministero della Guerra pubblicò un nuovo Elenco dei Mille di Marsala, nel bollettino n.21, nell'anno 1864, in base al quale furono concesse le pensioni.(fonte Ilsantangiolese.blogspot.com)
Ricoprì il ruolo di vice-comandante del Genio dei Mille i quali svolgevano il ruolo di ingengneri sterratori, che dovevano tenere sotto controllo il materiale bellico, costruire munizioni e bombe.
Il nostro patriota Argentino cessò di vivere a Nizza in Sicilia il giorno 8 giugno 1903. Non sappiamo se era tornato in precedenza nella sua città natale.
La città di s. Angelo ha intitolato una strada, ma ha perso la sua memoria che resta indelebile per il contributo di idee e militare per l'unità italiana.
Fin qui la storia risorgimentale.....ora la lettera in questione con un’analisi delle sue particolarità postali con relativo certificato peritale.
Lettera di primo porto spedita da Salerno il 30 luglio del 1864 e giunta a Marsiglia il 4 agosto.
Il mittente, inizialmente, non affrancò la lettera dato che il destinatario,deputato del Parlamento del Regno d’Italia, godeva di franchigia illimitata, e la indirizzò a Torino dove pensava soggiornasse in quel periodo.
Trasportata via mare coi vapori nazionali giunse a Torino il giorno 2 agosto, ma alla consegna l’Onorevole risulto trasferito a Nizza.
Venne quindi affrancata in tariffa per la Francia probabilmente da chi si occupava della sua corrispondenza in arrivo e rispedita verso la nuova destinazione, cancellando quella vecchia per non incorrere in equivoci.
L’ufficio Succursale n.1 di Torino inviò la missiva per la via del Col di Tenda, dove venne assunta in carico dall’amministazione Francese di Fontain(bollo doganale d’ingresso posto a Nizza “ITALIE 2 FONTAIN 2”) e da qui fino all’ufficio postale di Nizza che pose il proprio PD per annullare il francobollo giunto ancora intonso.
Qui venne nuovamente venne rispedita a Marsiglia, cancellando una ennesima volta l’indirizzo precedente, per giungere finalmente a destinazione il giorno 4.
Curioso il fatto che il mittente iniziale avesse scritto l’indirizzo da ambedue i lati della busta temendo forse che potesse andare perduta.
