Lettere di Denaro - Gruppi di Denaro - Lettere "condannate"

Forum di discussione sulle emissioni e la storia postale del Regno Lombardo-Veneto.

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fildoc
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Re: gruppo di denaro.

Messaggio da fildoc »

Dal testo della lettera da Breno a Milano
(arrivata oggi :fest: )
Dobbiamo concludere che lettere normalmente affrancate accompagnavano il denaro !!!
Anche cifre importanti!
Infatti nel testo si computano 1277,40 lire austriache
che poi erano allegate in un pacchetto!!!
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francesco luraschi
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Re: gruppo di denaro.

Messaggio da francesco luraschi »

Massimiliano,

la postalettere nel 1850 accettava al massimo lettere del valore dichiarato di 50 fiorini, 150 lire. E qui sono sicuro.

Guarda il Cassinelli dove piazza il tema dell'invio di gruppi: nel ramo postalettere o diligenze??? Un chiarimento: la diligenza trasportava contemporaneamente lettere e gruppi, insieme a passeggeri e bagagli, ma erano tra loro separati, cioè non allegati. Anche contabilmente!

Tra l'altro era assolutamente vietato affrancare gruppi con francobolli, solo denaro sonante. E le lettere di porto fino a 1 lotto non andavano affrancate.

Nel testo si legge: "Intanto riceverà...", non "Riceve allegato", che secondo me richiama sempre un invio separato.

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fildoc
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Re: gruppo di denaro.

Messaggio da fildoc »

Sulla busta c'è scritto con pacchetto contenente lire austriache 1277,40
Possiamo discutere sul sesso degli angeli se vuoi....
Ma questa busta viaggiava contemporaneamente al denaro!
Sulla stessa diligenza!
E questa era, perlomeno a volte, prassi normale!
Le due spedizioni al Priuli lo dimostrano inequivocabilmente!
Il pacchetto con le 1277,4 lire fu consegnato insieme alla lettera ed era una busta affrancata secondo le normali tariffe.
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francesco luraschi
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Re: gruppo di denaro.

Messaggio da francesco luraschi »

Certo che allora gli austriaci erano veramente idioti e si sono meritati la fine che hanno fatto.

1) Trasportavano 1000 lire su una diligenza alla modica cifra di 30/100. Precauzioni nulle??? In caso di mancato recapito? Neppure una raccomandata?

2) Ignoravano il regolamento che loro stessi avevano scritto (vedi Cassinelli). Ci sono pure gli esempi in base alla distanza, peso, valore, diritto di raccomandazione. Complicatissimi e nell'ordine dei fiorini. Mai si scrive di francobolli, neppure nelle lettere di porto allegate. Le stesse disposizioni si trovano nel regolamento del 1842.

3) Ho un frammento di gruppo con la scritta "contenente ...." e non "con pacchetto...". Il bollo è delle diligenze e non della postalettere. Domani lo pubblico.

Rimango della mia opinione.

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Re: gruppo di denaro.

Messaggio da fildoc »

io non discuto i regolamenti....
ma osservo i fatti!
Ovvero delle bolgette, pacchetti o gruppi di denaro che fossero venivano spedite assieme ad una lettera di accompagnamento
che viaggiava assieme ai soldi, ma veniva trattata dagli uffici postali isieme alla posta.
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Re: gruppo di denaro.

Messaggio da fildoc »

Il Cassinelli è del 1865....
queste lettere hanno viaggiato 10 anni prima...
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francesco luraschi
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Re: gruppo di denaro.

Messaggio da francesco luraschi »

Ok Massimiliano,

guarda su Cenni storici di prefilatelia in Lombardia il regolamento del 1842. E'molto simile.

Le lettere di porto o di accompagnamento finoa 1 lotto viaggiavano allegate gratis, inutile affrancarle

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Re: gruppo di denaro.

Messaggio da fildoc »

Non discuto i regolamenti.
Vedo dai fatti che pero' o erano disattesi o esistevano prassi parallele.
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francesco luraschi
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Re: gruppo di denaro.

Messaggio da francesco luraschi »

I regolamenti spesso venivano fraintesi (un esempio è la modalità di timbratura dei francobolli nei primi mesi d'uso) o applicati con ritardo. Tuttavia appena venuta a conoscenza la direzione delle poste interveniva per riportare all'ordine i propri impiegati. Di tutte queste comunicazioni tra il centro e la periferia ci sono rimasti in eredità i Manuali delle Ordinanze: vista la mole di questi non si può certo dire che l'amministrazione peccasse di superficialità sorvolando sulle disfunzioni. Ecco una circolare in tema "gruppi" che già il 6 luglio 1850, quindi molto prima delle lettere in questione, toglie ogni dubbio sull'invio separato e sulle modalità di affrancatura. Il mittente aveva, come già scritto, la possibilità di inviare gratuitamente una lettera allegata fino al peso di 1 lotto. Oltre che non regolamentare l'affrancatura con francobolli era quindi antieconomica.
La contabilità tra il ramo postalettere e diligenze era infatti separata.

(N. 198) N. 7593-1369

CIRCOLARE

Da alcuni Uflicii postali venne introdotto l'uso di unire ai gruppi
di danaro lettere separate d'accompagnamento munite dei bolli in
proporzione del loro peso.
Tale uso non è compatibile coi regolamenti, secondo i quali lettere
affrancate, mediante applicazione di bolli, non si possono spedire che
per mezzo della posta-lettere, e lettere invece unite ai gruppi e da
spedirsi quindi per mezzo delle Diligenze, vanno esenti di porto fino
al peso di un lotto, ed in caso di peso maggiore sono da caricarsi del
porto di tariffa della posta-lettere, il qual porto per altro sia che
l'impostante voglia affrancare l'articolo, o spedirlo a
pagamento, non è da soddisfarsi mediante applicazione di bollo, ma invece da
compenetrarsi nel porto nel gruppo stesso facendone annotazione sulla
polizza di carico per lettera doppia, tripla, ec.
All'oggetto di ovviare alla su espresse irregolarità, si rilascia la
presente circolare, invitando ogni Ufficio alla stretta osservanza
delle indicate norme.
Dall' i. r. Direzione superiore delle poste nel Regno
Lombardo-Veneto,
Verona, 6 luglio 1850.
L'i. r. direttore superiore,
ZANONI.

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Re: gruppo di denaro.

Messaggio da fildoc »

Oggi leggendo il testo di una lettera, che ho acquisito in questi giorni, ho trovato un testo interessante.
maggio.jpg
All'esterno sulla busta non vi è nessuna nota; solo l'indirizzo.

Mentre all'interno vi è una nota che conferma il trasporto di denaro per 1\2 postale (come è scritto nel testo!)
Da notare che questa lettera di comunicazione è normalmente affrancata (con un 3+4 :-)) :-)) :-)) :-)) );
maggio-1.jpg
a conferma che le lettere di accompagnamento alle spedizioni di denaro in franchigia non erano sempre l'uso prescelto.
Forse bisogna pensare che, chi spediva grosse somme di denaro ed era notevolmente ricco, non faceva spesso caso ad una franchigia di 15 o 30 centesimi...
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francesco luraschi
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Re: gruppo di denaro.

Messaggio da francesco luraschi »

Massimiliano,

le diligenze erano un ramo della posta. Quando il mittente scrive "col solito 1/2 postale" dice appunto questo.

Questa lettera fa parte di un carteggio in cui si relaziona di varie operazioni finanziarie, tant'è che sono citati due invii di gruppi: le lettere di accompagnamento dei gruppi appartenevano a una categoria diversa.

Se ci fai caso il mittente avverte il destinatario di avere mandato il denaro "franco, fermo in ufficio": e' quindi una normale comunicazione d'affari, che viaggia con la postalettere più veloce della diligenza, con cui si avvisa della giacenza del gruppo.

Un'ulteriore conferma: in questo caso sul frontespizio non è neppure la caratteristica annotazione " con un..." che abbiamo visto sulle lettere precedenti

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Re: gruppo di denaro.

Messaggio da fildoc »

Non mi hai capito....
Il mittente manda una lettera affrancata, quando poteva usufruire della lettera di accompagnamento in franchigia...
ma non lo fa!
Certamente il denaro è stato spedito con la diligenza, in questo caso, correttamente;
tuttavia il mittente ignora la franchigia della lettera di accompagnamento.
Questo indica che le prassi non erano sempre rigorose ...
tutto qui...

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Questa sarebbe una lettera di denaro?

Messaggio da johnmilano83 »

Ciao a tutti,

oggi mi è arrivata questa lettera che mi interessava per il bollo rosso a stampatello inclinato di Milano. Consultando il Savini-De Battisti proprio relativamente a quest'ultimo, vi ho trovato illustrata una lettera che mi sembra simile (pag. 438), ma dalla quale, nonostante l'accurata didascalia, non riesco a trarre indicazioni utili a comprendere la mia lettera.

L'unica cosa che ho capito è che quella presente nel libro è una lettera di denaro affidata al ramo diligenze, quindi mi chiedevo se non lo fosse anche la mia.

A livello di tassazioni mi sembra di scorgervi un 12 (in basso al centro) e un 40 o 46 (in alto a destra), oltre a una croce manoscritta che presumo indicasse come di consueto che la lettera era franca.

Al verso ci sogno segni evidenti di diversi sigilli in cera, che sempre secondo la descrizione del libro è uno dei caratteri distintivi delle lettere di denaro, che venivano sigillate sia dal mittente che dall'impiegato dopo che quest'ultimo ne aveva verificato il contenuto.

Per il resto brancolo nel buio, soprattutto relativamente alle tassazioni, per cui mi appello al vostro aiuto!

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Re: Questa sarebbe una lettera di denaro?

Messaggio da francesco luraschi »

Servirebbe però sapere se c'è il testo e vedere il verso.

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Re: Questa sarebbe una lettera di denaro?

Messaggio da johnmilano83 »

francesco luraschi ha scritto: 9 gennaio 2019, 12:34 Servirebbe però sapere se c'è il testo e vedere il verso.

Ciao: Francesco
Il testo c'è, in serata ne posterò la scansione.

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Re: Questa sarebbe una lettera di denaro?

Messaggio da johnmilano83 »

Come da richiesta allego le scansioni di verso e testo della lettera (su quest'ultimo è possibile cliccarci sopra per vederlo ingrandito).

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Re: Questa sarebbe una lettera di denaro?

Messaggio da johnmilano83 »

Cercando di decifrarlo, mi sembra di capire che effettivamente del denaro fosse incluso in questa lettera. Riporto ciò che son riuscito a leggere:

"Ho ricevuto la gentilissima sua... con inclusevi le bollette per la rata del prestito... e dalle stesse rilevo come ella sia in (?) di fiorini 8 in banconote e di £ 1,72 valuta, che in questa includo unitamente alle (austriache?) £ 2..."

Quindi in sostanza la lettera avrebbe dovuto contenere 8 fiorini e 3,72 lire, che in effetti coincidono anche con i calcoli riportati nella parte inferiore della pagina.

Sempre ammesso che abbia capito bene il testo...

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Re: Questa sarebbe una lettera di denaro?

Messaggio da francesco luraschi »

Si tratta effettivamente di una lettera di denaro. :evvai:

Il ramo diligenze non ammetteva comunicazione scritta limitando questa possibilità alla lettera di porto allegata che poteva essere gratuita entro certi limiti di peso (nel 1854 era gratuita fino a 1 lotto).

A questa regola sfuggivano appunto le lettere di denaro, come nel tuo caso, per le quali infatti non era prevista la lettera di porto e infatti c'è il testo all'interno.

Per quanto riguarda la definizione di “lettera di denaro” piuttosto che di “gruppo” devo ammettere che non ho dati inconfutabili in mano: al momento, leggendo tra le righe nei doc, sembra che la prima avesse come limite i 3 lotti (ca.50 grammi): oltre questo peso era necessaria la lettera di porto (da non confondere con la lettera di avviso). Inoltre va ricordato che il termine “lettera di denaro” richiama la privativa postale e quindi queste spedizioni erano diritto esclusivo della posta erariale. Ne consegue che fino al limite che ti ho indicato sopra le spedizioni di denaro erano appunto esclusiva della posta: se guardi per esempio le attività svolte dalla diligenza Franchetti a Milano noterai che, oltre al trasporto di passeggeri, poteva trasportare gruppi e tramessi. Non lettere di denaro!

La tua lettera includeva denaro promiscuo (banconote e monete) per lire 27,72: ritengo che sia stata impostata chiusa secondo quanto previsto per la tipologia di contenuto misto” e spedita franca come risulta dalla X grafica sul frontespizio e dalla tariffa prepagata siglata “f60” (“franco 60/100): di tutti i sigilli è rimasto solo il frammento di quello di controllo messo dalla posta. Noterai certamente che al contrario della postalettere il ramo diligenze annotava la tassa prepagata sul frontespizio e non al verso. In teoria, quale invio presentato chiuso, la lettera avrebbe dovuto portare sul frontespizio il bollo VALORE DICHIARATO in dotazione alla direzione di Milano fino dal giugno 1852 (vedi libro De Battisti&Salvini pag.126) che però è raro a tal punto da fare ipotizzare un suo uso non quotidiano o comunque non su tutte le spedizioni impostate non numerate dall'impiegato.

I 60/100 derivano sicuramente da 50/100 per il diritto fisso previsto per le spedizioni del ramo diligenze. Poi ho dei dubbi dovuti alla spedizione promiscua di banconote e monete: nel caso di invio di banconote veniva conteggiato solo il porto sul valore pari a 5/100 ogni 300 lire/5 leghe e quindi la tariffa sarebbe dovuta essere 55/100 essendo Lodi nella I distanza da Milano (lo scaglione scattava ogni 5 leghe). La presenza di monete spicciole potrebbe avere portato anche ad un conteggio ulteriore come spedizione di "merci": in questo caso la tariffa era solo in base al peso (scaglione base 1 funto) e pari a 5/100 fino 150 lire di valore ogni 5 leghe.

Forse hanno sommato le due tariffe, e quindi 60/100 sono la somma delle tre voci: 50/100+5/100+5/100.

Di più non so dirti. :dub:

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Re: Questa sarebbe una lettera di denaro?

Messaggio da johnmilano83 »

"Di più non so dirti".... non oso immaginare cosa avresti tirato fuori se avessi saputo dirmi di più! :-)) Grazie mille per la dettagliatissima analisi. :clap: :clap: :cin: :cin:

Stavo giusto cercando di schiarirmi un minimo le idee sul funzionamento delle diligenze e il trasporto di effetti ad esse riservato (c'è una norma specifica per il trasporto delle SANGUISUGHE :shock: :shock: :shock: ) consultando i relativi capitoli nel libro "Il Servizio Pratico Postale in Austria", ma c'è talmente tanta roba dentro che è facile perdersi...

Tra l'altro chi volesse consultarlo o scaricarlo gratuitamente lo trova scansionato dall'originale su Google Libri a questo link: https://books.google.it/books?id=SHh2xw ... &q&f=false

Oppure può acquistarne le ristampa moderna sul sito di Vaccari.

Scusate la domanda idiota, ma una lettera di denaro sarebbe "degna" di essere inserita in una collezione di storia postale? Perché ora non so se metterla nell'album delle tariffe o in quello dei bolli/annulli...

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Re: Questa sarebbe una lettera di denaro?

Messaggio da francesco luraschi »

Una lettera di denaro ci sta benissimo in una collezione di SP. Fossi in te suddividerei la collezione nei 4 rami della posta, se ho ben capito della sola città di Milano

- postalettere

- postacavalli

- gazzette

- diligenze

Nella seconda non so cosa potresti mettere, però nelle altre categorie se ti soffermi sui bolli non manca il materiale. Le tariffe sono una conseguenza, un dettaglio. Considera poi che la posta aveva fin da sempre offerto il servizio di recapito di gruppi e tramessi ma i bolli/timbri compaiono solo nel XIX secolo a garanzia.

Purtroppo per le gazzette e le diligenze i pezzi sono spesso incompleti e dare sempre una risposta certa è difficile. Pure quanto ho scritto io sulla tariffa, al netto che sicuramente quella è una lettera di denaro, apre diversi interrogativi dato che il contenuto promiscuo è andato perso per ovvi motivi.


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