Francobolli al recto, al verso, e come... obbiadini!

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johnmilano83
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Re: Francobolli al recto, al verso, e come...obbiadini!

Messaggio da johnmilano83 »

fildoc ha scritto: 4 dicembre 2018, 23:35 Secondo me, non torna...
chi timbra il francobollo scrive anche il 6.....
e il francobollo è stato visto e timbrato!

il 25 è solo il cambio di una tassa austriaca!
Più che altro secondo me chi scrive il 6 poi lo cassa e scrive anche il 25, l'inchiostro dei due numeri mi sembra lo stesso. Mi sembra anche logico che sia l'addetto dell'ufficio piacentino a preoccuparsi di fare le conversione da una valuta all'altra e se ciò è corretto questa persona non può essere la stessa che annulla il francobollo a Milano...

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fildoc
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Re: Francobolli al recto, al verso, e come...obbiadini!

Messaggio da fildoc »

ma a Piacenza non tassavano in kreuzer....
bensi' direttamente nella loro valuta...
inoltre chi timbra con il timbro Piacenza al retro non puo' non aver visto il francobollo!
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johnmilano83
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Re: Francobolli al recto, al verso, e come...obbiadini!

Messaggio da johnmilano83 »

fildoc ha scritto: 5 dicembre 2018, 8:05 inoltre chi timbra con il timbro Piacenza al retro non puo' non aver visto il francobollo!
In effetti non hai tutti i torti! L'annullo di arrivo è talmente evanescente che neanche ci avevo fatto caso... Quindi decade anche la teoria del francobollo non visto a Piacenza... non so più cosa pensare... :preo: :desp:

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francesco luraschi
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Re: Francobolli al recto, al verso, e come...obbiadini!

Messaggio da francesco luraschi »

Tutto sommato rimango della mia opinione anche se poi una certezza matematica non l'avremo mai.

Riguardo la doppia tassazione in moneta diversa: non era una regola ma spesso compare, come su questa lettera da Milano a Pesaro tassata per doppio porto. I 15 carantani sono stati tradotti in 12 bajocchi. Il bollo BOLLO INSUFFICIENTE asseverava la tassa a carico del destinatario.


Per ciò che riguarda il timbro in arrivo: l'ufficio di Piacenza era piuttosto grande e quindi strutturato. Qui convergevano i corrieri sia da Milano via Casalpusterlego sia da Codogno e infatti era il punto di scambio della corrispondenza tra i due Stati.

Ciò sottointende una lavorazione delle lettere attraverso mani diverse: chi timbrava in arrivo, o annullava i francobolli in partenza, non era la stessa persona che tassava le lettere. La prima operazione era lasciata agli inservienti, la seconda a personale qualificato.

E'quindi possibile che una volta saltato l'avvertimento milanese della presenza del francobollo al verso tramite la "/" o tramite annotazioni grafiche (vertatur) a Piacenza si sia caduti in errore. Non tanto per il timbro di arrivo quanto per non avere girato la lettera. E'mancata la comunicazione.

Che esistesse un sistema di controlli incrociati nelle direzioni è un dato di fatto: ne ho scritto nel libro di Luca e ho portato diversi esempi riguardanti la sedi di Milano. La colorazione diversa dei timbri-bolli rosso/neri non è casuale ed è valida anche per altre sedi postali erariali (e a volte non).

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Re: Francobolli al recto, al verso, e come...obbiadini!

Messaggio da johnmilano83 »

Un altro caso di francobolli applicati al verso, questa volta senza che il fatto comportasse tassazioni di difficile comprensione, poiché sul frontespizio della lettera venne messa la consueta croce che ne dichiarava franco il porto.

Non riesco a decifrare la scritta sottolineata che si trova sopra la croce, né tanto meno a capire se sia riferita all'affrancatura errata e sia quindi stata messa insieme alla croce o se faccia parte dell'indirizzo. Qualcuno sa cosa voglia dire?

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John
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mestrestamps
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Re: Francobolli al recto, al verso, e come...obbiadini!

Messaggio da mestrestamps »

Ciao:

A me sembra di leggere " Vertatur " che se non sbaglio significa ritornata al mittente.

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johnmilano83
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Re: Francobolli al recto, al verso, e come...obbiadini!

Messaggio da johnmilano83 »

mestrestamps ha scritto: 10 gennaio 2019, 22:16 Ciao:

A me sembra di leggere " Vertatur " che se non sbaglio significa ritornata al mittente.

Ciao: Ciao:
Ciao Andrea,

ti ringrazio, in effetti è senza dubbio Vertatur!

Non mi è ben chiaro però il suo effettivo significato, mi sembra che nel forum ci sono alcuni post dove se ne danno interpretazioni diverse, ad esempio sempre in questo topic un paio di post qui sopra Francesco ne spiegava l'uso in questo modo:
francesco luraschi ha scritto: 5 dicembre 2018, 11:43E'quindi possibile che una volta saltato l'avvertimento milanese della presenza del francobollo al verso tramite la "/" o tramite annotazioni grafiche (vertatur) a Piacenza si sia caduti in errore.
intendendo che questa dicitura era riferita alla presenza dei francobolli al verso anziché al recto (cosa che per altro si adatterebbe benissimo all'ultima lettera mostrata).

Però in altri topic in effetti sembrava essere inteso più come annotazione riferita alle rispedizioni in caso di destinatario non trovato... :mmm: :mmm: :dub: :dub:

Ciao: Ciao:

John
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fildoc
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Re: Francobolli al recto, al verso, e come...obbiadini!

Messaggio da fildoc »

A livello internazionale
Vertatur vuol dire "che sia ritornata"

tuttavia per un italiano che conosce il latino vertere vuol dire volgere o rovesciare
e quindi traducibile in "che sia girata"

per tanto il significato non è univoco!

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