Raccomandate in Franchigia

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fildoc
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Re: Raccomandate in franchigia... quale tariffa?

Messaggio da fildoc »

il regolamento non lo prevedeva!

Francesco però certamente sa dirti di piu'!
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gipos
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Re: Raccomandate in franchigia... quale tariffa?

Messaggio da gipos »

Il mio piccolo contributo, raccomandata da Verdello in franchigia.
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mestrestamps
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Re: Raccomandate in franchigia... quale tariffa?

Messaggio da mestrestamps »

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John,

le lettere in franchigia o "d'ufficio" erano un privilegio che era riservato ad autorità imperiali e ad enti di interesse pubblico, oltre a rari casi che esulavano da questo contesto.
In questo caso, chi ha scritto credeva o ha provato a farla passare in franchigia ma all'ufficio postale sono stati di tutt'altro avviso, affrancandola come corrispondenza "normale". Tutto qua.

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johnmilano83
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Re: Raccomandate in franchigia... quale tariffa?

Messaggio da johnmilano83 »

gipos ha scritto: 23 gennaio 2019, 9:40Il mio piccolo contributo, raccomandata da Verdello in franchigia.
Molto bella e utile, grazie per il contributo!

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John

mestrestamps ha scritto: 23 gennaio 2019, 13:52le lettere in franchigia o "d'ufficio" erano un privilegio che era riservato ad autorità imperiali e ad enti di interesse pubblico, oltre a rari casi che esulavano da questo contesto.
In questo caso, chi ha scritto credeva o ha provato a farla passare in franchigia ma all'ufficio postale sono stati di tutt'altro avviso, affrancandola come corrispondenza "normale". Tutto qua.
Ciao Andrea,

grazie per la spiegazione, in effetti così torna tutta l''affrancatura!

Alla luce dei vari esempi mostrati (a cui ne aggiungo un altro comparso oggi in rete.. e a giudicare dal tempismo e dal prezzo base di 140 euro forse l'inserzionista si è fatto influenzare da questo topic :ris: ) direi che a questo punto sia confermata la tariffa gratuita anche per il diritto di raccomandazione.

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fildoc
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Re: Raccomandate in franchigia... quale tariffa?

Messaggio da fildoc »

a me le raccomandate in franchigia senza 30 cent di diritto pagato in periodo filatelico non mi convincono...
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johnmilano83
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Re: Raccomandate in franchigia... quale tariffa?

Messaggio da johnmilano83 »

fildoc ha scritto: 23 gennaio 2019, 23:38 a me le raccomandate in franchigia senza 30 cent di diritto pagato in periodo filatelico non mi convincono...
Ci vorrebbe la controprova... non hai per caso in collezione una franchigia con la tassa di raccomandazione assolta al verso con un francobolo da 30 cent.? O anche solo l'immagine. Dovrebbe trattarsi di una franchigia aldilà di ogni ragionevole dubbio, visto che il primo esempio da me postato a quanto pare non lo è...

Comunque il capitolo dedicato alle raccomandate del manuale "Il servizio pratico postale in Austria" sembrerebbe darti ragione almeno in parte, pur non essendo totalmente esaustivo. Infatti si specifica che in caso di raccomandate spedite a membri della famiglia imperiale o ai soldati in servizio attivo nelle fortezze federali germaniche si doveva esigere la sola competenza di raccomandazione, non quella per il porto.

Mi vien da pensare che dato che la raccomandazione non era gratuita per dei destinatari così importanti, a maggior ragione non poteva esserlo per altri destinatari che, pur se generalmente godenti del diritto di franchigia, fossero comunque meno importanti dei membri della famiglia imperiale.

Tutto questo però mi sembra cozzare con i vari esempi di raccomandate in franchigia mostrate nei post precedenti, nessuna delle quali al verso reca il francobollo che doveva assolvere il diritto di raccomandazione.

C'è da dire che la norma non specifica come funzionasse nel caso che fossero stati i mittenti (non i soli destinatari) a godere del diritto di franchigia... che fosse proprio questo il caso in cui anche il diritto di raccomandazione era gratuito?

:dub: :dub: :dub:

Se anche ciò fosse corretto, comunque non sarebbe stato l'unico caso di raccomandazione gratuita, infatti, sempre citando il manuale, se gli editori di opere stampate avessero chiesto la raccomandazione per gli "esemplari d'obbligo" (ne trovate la definizione nella seconda immagine allegata) non gli doveva essere richiesto il pagamento di alcuna tassa.

Allego i relativi stralci del suddetto manuale.

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John
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gipos
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Re: Raccomandate in franchigia... quale tariffa?

Messaggio da gipos »

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Inserisco altro contributo, raccomandata da Verona a Bologna priva di qualsiasi tassa postale, spero che podda esservi utile.
gipos
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fildoc
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Re: Raccomandate in franchigia... quale tariffa?

Messaggio da fildoc »

ovviamente stiamo parlando di raccomandate in epoca filatelica....
sono stupito dal numero di raccomandate presentate...
sembra che esistesse una prassi in cui si pagava in partenza,
infatti non sono tassate in arrivo.

Certamente da approfondire, studiando i regolamenti.
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francesco luraschi
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Re: Raccomandate in franchigia... quale tariffa?

Messaggio da francesco luraschi »

Ringrazio Massimiliano per la fiducia ma di franchigie ne so poco.

Ecco quanto: l'annotazione “d'ufficio”, pur essendo uno dei caratteri distintivi delle lettere "in franchigia", da sola non identifica una spedizione esente da tassa di porto. Nel 1835 una notificazione avvertiva infatti che nella corrispondenza tra enti e tra enti e privati che non godevano dell'esenzione sul porto lettere (quindi tassate) l'annotazione “d'ufficio” indicava la necessità di consegna al destinatario anche in maniera coatta.

Le disposizioni in materia prevedevano pure la chiusura della lettera con suggello dell'ente mittente così come la sua identificazione tramite opportuno bollo sul frontespizio. In entrambi i casi si tratta di richiami alla prassi ancién regime quando tramite la nizza al verso e l'annotazione grafica sul frontespizio si identificava chi spediva. Ci pensarono poi i napoleonici a semplificare la prassi o, meglio, limitare gli abusi introducendo bolli ad umido (inizialmente non per tutti gli esenti che in parte continueranno ad annotare graficamente il mittente).

Ogni ufficio godente la "franchigia" aveva un registro autenticato con lo stesso sigillo da presentare in posta la quale controllava che contrassegno sul registro e sulle spedizioni coincidessero: poi annotava su un proprio registro gli estremi dei vari invii (mittente, tassa, peso, ecc.) per ottenere poi il rimborso delle competenze dai vari dicasteri.

Non sempre i tre caratteri distintivi ("ex off.o", sigillo, contrassegno) sono presenti sulle lettere.

La lettera di Johnny non è in franchigia per i motivi di cui sopra e perché il porto è stato pagato. Immagino che l'annotazione “d'ufficio” indicasse che il contenuto era inerente materia di lavoro e non di carattere personale. SAREBBE UTILE VEDERE IL TESTO per capire il motivo della spedizione registrata. Forse ci potrebbe essere un'altra spiegazione all'annotazione "d'ufficio".

Quelledi Gipos e Jampi sono lettere "in franchigia" o, meglio, spedite in esenzione: infatti la franchigia era un diritto mentre l'esenzione era una concessione che poteva anche essere revocata. Va però detto che i due termini vengono usati promiscuamente anche nei doc coevi. Poi bisogna aggiungere che esistevano diversi gradi di franchigia/esenzione: illimitata, limitata a corrispondenza privata e di ufficio, limitata alla sola corrispondenza d'ufficio (la maggior parte).

In particolare quella di Jampi è una lettera d'avviso registrata di cui non ricordo di averne viste altre: è relativa all'invio di denaro spedito separatamente con le diligenze. A gestire l'ospedale san Giacomo di Castelfranco era una Congregazione di Carità che si occupava della cura dei malati e dei bisognosi e per questo godeva dell'esenzione almeno dal 1824. Sul frontespizio c'è il contrassegno del mittente e pure il sigillo mi sembra identificare l'ospedale. Qui ipotizzo che, vista l'entità del denaro inviato, si sia voluti essere sicuri che il destinatario ricevesse la lettera di avviso onde evitare la giacenza in posta del gruppo.

Per quanto ne so io le franchigie spedite registrate non portano segni di tassa e neppure francobolli mentre le raccomandate spedite da un privato ad un ente godente l'esenzione sono normalmente affrancate.

Il Cassinelli è utile ma si tratta di una sorta di bigino. Per l'approfondimento serve consultare l'infinita bibliografia in fondo ad ogni paragrafo. Non è di facile reperimento.


Ciao: Francesco
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jampi
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Re: Raccomandate in franchigia... quale tariffa?

Messaggio da jampi »

Oggi non posso per problemi di lavoro, ma domani posterò una scansione di un'altra lettera in franchigia, raccomandata e con bollo accessorio franca, usata in periodo prefilatelico. Non ricordo se l'ente è lo stesso, ma sono sicuro che è in franchigia, cioè non ha segni di tassa.
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fildoc
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Re: Raccomandate in franchigia... quale tariffa?

Messaggio da fildoc »

ricordo che l'obbligo di affrancatura con "bollino da 30 centesimi" in partenza per tutti
puo' essere ovviamente considerato solo in periodo filatelico.

Quindi escluderei per ora le raccomandate prefilateliche da questo topic
Al limite facciamo un altro topic e teniamo distinte le due procedure
A) in periodo prefilatelico:
-raccomandata con porto dovuto
-raccomandata con porto pagato
B) in periodo filatelico:
-raccomandata con porto dovuto
-raccomandata con porto pagato
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gipos
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Re: Raccomandate in franchigia... quale tariffa?

Messaggio da gipos »

Ciao: Massimiliano, le raccomandate postate da me sono quella di Verdello del 1851, mentre quella spedita da Verona per Bologna del 1858, quindi periodo filatelico.
Con cordialità
gipos
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francesco luraschi
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Re: Raccomandate in franchigia... quale tariffa?

Messaggio da francesco luraschi »

Ecco un caso di franchigia spedita in raccomandazione che porta tutti i segni caratteristici di tali invii: bollo del mittente "Il comando del deposito di coscrizione militare in Milano" sia sul frontespizio sia a suggellare la lettera (strappato), annotazione "ex off.o" e numero di protocollo.

La lettera è inviata da Milano il 12 aprile 1859: si chiede al commissario distrettuale di Volta Mantovana di rintracciare tale Giovanni Eigner che dovrebbe essere al momento addetto alla direzione della strada ferrata a Peschiera ordinandogli di tornare al proprio battaglione pionieri a Verona.

Nessuna tassa e nessun timbro di arrivo.

Ciao: Francesco
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Re: Raccomandate in franchigia... quale tariffa?

Messaggio da jampi »

Agli ordini!
E allora...niente. Con questa tipologia ho solo quella che ho già postato.
Stiamo a vedere cos'altro salta fuori.
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fildoc
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Re: Raccomandate in franchigia... quale tariffa?

Messaggio da fildoc »

Anche una è importante!
Anzi allora unica!

L'argomento è certamente da chiarire comunque
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Re: Raccomandate in franchigia... quale tariffa?

Messaggio da jampi »

In realtà se la lettera rappresenta una eccezione alla regola non è così importante: si tratterebbe solo dell'errore di un ufficio postale.
Importante invece sarebbe capire se la pratica di non esigere il porto di raccomandazione ai soggetti che godevano di franchigia postale era una pratica consolidata tra gli uffici.

Questa presunta irregolarità mi ricorda un po' la questione del porto per le ricevute di ritorno, fissato a 30cent. indipendentemente dalla distanza, che alcuni uffici reinterpretarono con tariffe progressive 15, 30 e perfino 45 cent. in base alla distanza.
Mi rammento del solo ufficio postale di Ponte di Brenta, ma mi pare che furono più uffici a trasgredire al regolamento.

E mi pongo anche un'altra domanda: come mai i cataloghi non informano i collezionisti di questi aggiornamenti?
Mi rispondo da solo, citando Bob Dylan: "Risposta non c'è, o forse, chissà, caduta nel vento sarà"
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Re: Raccomandate in franchigia... quale tariffa?

Messaggio da fildoc »

la cultura filatelica passa dalle pubblicazioni...
In Italia dal 2000 per il LombardoVeneto sostanzialmente vi è un solo catalogo mosso perdipiu' solamente da innovazioni lucrose...
E poi poche riviste che sono poco lette e di fatto dispersive....
Pensate alla montagna di notizie sperse qua e la' sulle riviste dal 1930 ad oggi....

Solo Vito Salierno ha provato in passato a fare dei censimenti... ma con poca fortuna.

Il tema degli errori ripetuti negli uffici postali non è poi così peregrino
e se puo' non interessare i più talebani fra i cultori della storia postale
invece è di sicuro interesse per chi guarda la prassi reale dell'epoca che a volte, per non dire spesso, non rispettava
pedissequamente i regolamenti...
ma la storia la fa la prassi non i regolamenti!
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Re: Raccomandate in franchigia... quale tariffa?

Messaggio da jampi »

Vorrei riportare alla luce questo interessante topic.

Nessuno dei lettori ha raccomandate in franchigia o in esenzione in periodo filatelico (dal Giugno 1850)?
Sarebbero gradite immagini di raccomandate con raccomandazione pagata con francobollo o tassate.
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francesco luraschi
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Re: Raccomandate in franchigia... quale tariffa?

Messaggio da francesco luraschi »

Il campo si restringe molto, non escludo che si limiti alle sole lettere spedite da privati in raccomandazione alla famiglia imperiale. Ho inoltre il sospetto che non fosse neppure obbligatoria la registrazione di queste spedizioni.

Per quanto riguarda gli altri casi bisogna ricordare che per l'interno non era possibile spedire raccomandato assolvendo il solo diritto di registrazione, almeno per quanto riguarda i privati, ma bisognava prepagare anche il porto.

Ho trovato nel forum questo caso di comunicazione registrata totalmente prepagata tra un ufficio pubblico ed un privato. Il primo poteva solo in alcuni casi spedire esente.

Nel testo c'è una voce spese che potrebbe sottointendere il rimborso di quanto anticipato per il porto anche se la cifra non corrisponde a questo invio.

Io ho in giro un bel po' di doc d'archivio in tema franchigie/esenzioni ma è un campo immenso e non mi ci metto neppure.

Quindi buona ricerca!

Ciao: Francesco
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Re: Raccomandate in franchigia... quale tariffa?

Messaggio da fildoc »

Di queste raccomandate delle esattorie ne ho alcune anch'io
sono sempre rigorosamente con i francobolli.

So per certo che Giandri in archivio a Venezia ha trovato un carteggio dove una raccomandata non era stata affrancata....
L'ufficio ricevente (forse in Friuli) chiese lumi a quello che aveva spedito e alla direzione di Verona.
La giustificazione fu che "nella fretta e per il troppo lavoro avevano ritirato il denaro da chi spediva, ma non avevano fatto in tempo a mettere i francobolli"
Nel carteggio poi vi è una ammonizione o addirittura una sanzione per l'ufficio che spediva.
Ritorno a dire che le raccomandate in franchigia devono essere pochissime e forse non consentite.
resta il fatto che una l'abbiamo in questo topic!
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