1926 - Il recapito con mezzi propri

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BROWN3
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1926 - Il recapito con mezzi propri

Messaggio da BROWN3 »

Il R. D. del 1° Luglio 1926 stabiliva che nell'interesse dell'industria e del commercio , Banche, Ditte, Istituti ed Entim in genere potevano consegnare con mezzi propri entro il loro comune di residenza, corrispondenze epistolari con loro agenzie e succursali.
Per ciascun oggetto da recapitare era dovuto un "diritto di centesimi dieci rappresentato da un francobollo di eguale valore da annullarsi con un bollo rettangolare o di altra foggia portante il nome dell'utente". Anche i comuni e i loro organi dipendenti dovevano uniformarsi alle suddette disposizioni.
Accludo una busta consegnata con mezzi propri della Banca di Credito Agricolo di Firenze, per città, del 15 DIC 1927 affrancata con 10c. e con il bollo rettangolare della Banca.
Un settore sottovalutato e che potremmo provare ad esplorare.
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BROWN3
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Re: Il Recapito con Mezzi Propri

Messaggio da BROWN3 »

Un annullo rotondo dell'"Orfanotrofio del Bigallo di Firenze".
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minty
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Re: Il Recapito con Mezzi Propri

Messaggio da minty »

BROWN3 ha scritto:Il R. D. del 1° Luglio 1926 stabiliva che nell'interesse dell'industria e del commercio , Banche, Ditte, Istituti ed Entim in genere potevano consegnare con mezzi propri entro il loro comune di residenza, corrispondenze epistolari con loro agenzie e succursali.
Per ciascun oggetto da recapitare era dovuto un "diritto di centesimi dieci


Scusate, forse mi sfugge qualcosa. Ma tutta la procedura serviva per dare testimonianza e validità legale alla corrispondenza, una "ufficialità" diciamo (come la PEC nelle email)? Perché, diversamente, non capisco perché ricorrere a un procedimento così complesso pagandoci pure una tassa sopra. Intendo dire, visto che si parla di interno dello stesso comune, non si faceva prima a pagare un "garzone", dirgli "Prendi questa/e comunicazione/i e portala/e a tizio/caio/sempronio", senza che Stato e francobolli c'entrassero nulla? ?___?
:-)
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prefil
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Re: Il Recapito con Mezzi Propri

Messaggio da prefil »

minty ha scritto:
BROWN3 ha scritto:Il R. D. del 1° Luglio 1926 stabiliva che nell'interesse dell'industria e del commercio , Banche, Ditte, Istituti ed Entim in genere potevano consegnare con mezzi propri entro il loro comune di residenza, corrispondenze epistolari con loro agenzie e succursali.
Per ciascun oggetto da recapitare era dovuto un "diritto di centesimi dieci


Scusate, forse mi sfugge qualcosa. Ma tutta la procedura serviva per dare testimonianza e validità legale alla corrispondenza, una "ufficialità" diciamo (come la PEC nelle email)? Perché, diversamente, non capisco perché ricorrere a un procedimento così complesso pagandoci pure una tassa sopra. Intendo dire, visto che si parla di interno dello stesso comune, non si faceva prima a pagare un "garzone", dirgli "Prendi questa/e comunicazione/i e portala/e a tizio/caio/sempronio", senza che Stato e francobolli c'entrassero nulla? ?___?


http://www.accademiadiposta.it/it/posta ... ivate.html

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Luca
Luca L.

Emilio Diena: «prima i libri poi i francobolli e dopo le lettere».

Presidente dell'Associazione Italiana di Storia Postale https://www.aisp1966.it/, Consigliere FSFI con delega a manifestazioni e giurie, Consigliere USFI.
prefil
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Re: Il Recapito con Mezzi Propri

Messaggio da prefil »

Luca L.

Emilio Diena: «prima i libri poi i francobolli e dopo le lettere».

Presidente dell'Associazione Italiana di Storia Postale https://www.aisp1966.it/, Consigliere FSFI con delega a manifestazioni e giurie, Consigliere USFI.
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minty
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Re: Il Recapito con Mezzi Propri

Messaggio da minty »

Grazie, prefil, per i link.
Forse ho capito dov'era il mio equivoco. Io, per "con mezzi propri", mi immaginavo l'Ente X di via Pinco città Sempronia che affidava un plico a un proprio impiegato da consegnare all'agenzia dell'Ente X in via Pallino sempre di città Sempronia. Da lì il mio non capire cosa c'entrassero tasse e marche da bollo. I due articoli, invece, mi pare facciano più riferimento a società private di consegna corrispondenza alternative alle Poste di Stato, come ce ne sono molte ancora oggi; mentre il caso immaginato da me rientra ovviamente nelle esenzioni ("Vale la pena ricordare quando e chi, secondo la normativa postale, poteva senza autorizzazione trasportare la corrispondenza senza incorrere in sanzioni: 1- i privati, i quali fossero latori di lettere occasionalmente e senza fine di lucro [...]")
In questo senso, quindi, capisco benissimo ^^
E' corretta la mia interpretazione?
:-)
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BROWN3
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Re: Il Recapito con Mezzi Propri

Messaggio da BROWN3 »

No. Immaginavi giusto. Erano due i tipi di recapito postale privato.
Il recapito eseguito da Agenzie Espressi o simili che operavano nella città e che offrivano i loro servizi a tutti quelli che lo richiedevano. In questo caso le Agenzie dovevano obbligatoriamkente affrancare le corrispondenze con le Marche speciali per il Recapito Autorizzato (il primo fu il 10 cent. azzurro emesso il 1 Luglio 1928).Queste marche venivano annullate col timbro rettangolare dell'Agenzia. La posta veniva distribuita da fattorini dell'Agenzia.
Viceversa con il recapito con mezzi propri da parte di Banche, Ditte o Enti venne nel 1926 egualmente stabilito il diritto fisso di 10 cent. rappresentato da francobolli e obliterati con bolli privati dell'Ente o chi per esso. In seguito (1928) gli stessi potevano usare anche le speciali marche sopracitate. La corrispondenza sempre ovviamente nel perimetro cittadino era consegnata da commessi incaricati.
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BROWN3
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Re: Il Recapito con Mezzi Propri

Messaggio da BROWN3 »

Plico consegnato tramite una AGENZIA PRIVATA con annullo rettangolare "ESPRESSI VELOCI FIRENZE" del 1942. (il mittente in questo caso è un privato)
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BROWN3
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Re: Il Recapito con Mezzi Propri

Messaggio da BROWN3 »

Plico consegnato con suoi MEZZI PROPRI (fattorino, commesso) dalla "SOCIETA' REGIE TERME DI MONTECATINI" del 1931. (come da annullo).
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Erik
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Re: Il Recapito con Mezzi Propri

Messaggio da Erik »

minty ha scritto:"Vale la pena ricordare quando e chi, secondo la normativa postale, poteva senza autorizzazione trasportare la corrispondenza senza incorrere in sanzioni: 1- i privati, i quali fossero latori di lettere occasionalmente e senza fine di lucro [...]"

BROWN3 ha scritto:Viceversa con il recapito con mezzi propri da parte di Banche, Ditte o Enti venne nel 1926 egualmente stabilito il diritto fisso di 10 cent. rappresentato da francobolli e obliterati con bolli privati dell'Ente o chi per esso. In seguito (1928) gli stessi potevano usare anche le speciali marche sopracitate. La corrispondenza sempre ovviamente nel perimetro cittadino era consegnata da commessi incaricati.

Ciao,
la discriminante stava nell'"occasionalmente" o meno. Se il servizio era svolto regolarmente, non solo tra le varie agenzie cittadine di una stessa società, ma anche tra queste ed i clienti, allora era dovuta la tassa di recapito autorizzato.

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- Italia 1943-44, storia postale delle Marche in RSI
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minty
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Re: Il Recapito con Mezzi Propri

Messaggio da minty »

BROWN3 ha scritto:No. Immaginavi giusto. Erano due i tipi di recapito postale privato.
(...)
con il recapito con mezzi propri da parte di Banche, Ditte o Enti venne nel 1926 egualmente stabilito il diritto fisso di 10 cent. rappresentato da francobolli e obliterati con bolli privati dell'Ente o chi per esso. (...) La corrispondenza sempre ovviamente nel perimetro cittadino era consegnata da commessi incaricati.


Erik ha scritto:la discriminante stava nell'"occasionalmente" o meno. Se il servizio era svolto regolarmente, non solo tra le varie agenzie cittadine di una stessa società, ma anche tra queste ed i clienti, allora era dovuta la tassa di recapito autorizzato.


Uhm... inizio a capire. Grazie a entrambi per le precisazioni.
Quindi, se Enti & co. volevano istituire un servizio fisso di propri commessi che andavano in giro per il comune a consegnare le proprie comunicazioni ad agenzie sorelle e/o clienti, dovevano COMUNQUE pagare una tassa allo stato (come anche le agenzie di recapito; per mancati introiti, immagino, visto che teoricamente lo Stato aveva il monopolio dei servizi postali, come su sali, tabacchi, ecc. Ho capito bene?), anche se il servizio lo coprivano completamente loro. Giusto?
:-)
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Re: Il Recapito con Mezzi Propri

Messaggio da Erik »

minty ha scritto:Quindi, se Enti & co. volevano istituire un servizio fisso di propri commessi che andavano in giro per il comune a consegnare le proprie comunicazioni ad agenzie sorelle e/o clienti, dovevano COMUNQUE pagare una tassa allo stato (come anche le agenzie di recapito; per mancati introiti, immagino, visto che teoricamente lo Stato aveva il monopolio dei servizi postali, come su sali, tabacchi, ecc. Ho capito bene?), anche se il servizio lo coprivano completamente loro. Giusto?

Esatto :evvai:

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minty
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Re: Il Recapito con Mezzi Propri

Messaggio da minty »

Erik ha scritto:Esatto :evvai:


Capito tutto! Grazie ancora! ^__^

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Re: 1926 - Il recapito con mezzi propri

Messaggio da Stefano (alligatore) »

Buonasera,
mi sto scervellando su questa busta per via dell'annullo: a prima vista sembrerebbe un invio con mezzi propri da parte della ditta, ma non tornano né le date, né il fatto che la lettera non sia spedita all'interno del Comune.
Qualcuno è in grado di spiegarmi questo oggetto postale?
Grazie!
Stefano
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Re: 1926 - Il recapito con mezzi propri

Messaggio da andy66 »

alligatore ha scritto: 10 febbraio 2019, 19:12 Buonasera,
mi sto scervellando su questa busta per via dell'annullo: a prima vista sembrerebbe un invio con mezzi propri da parte della ditta, ma non tornano né le date, né il fatto che la lettera non sia spedita all'interno del Comune.
Qualcuno è in grado di spiegarmi questo oggetto postale?
Grazie!
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Ciao,
purtroppo non riesco a decifrare bene la data. Se fosse 1915 c'è qualcosa che non va in quanto in ogni caso la tariffa è sbagliata. Se fosse 1925 invece potrebbe essere un invio di recapito autorizzato, tra l'altro interessante in quanto con fb perfin. Se fosse stato recapitato direttamente a Pavia sarebbe stato un chiaro abuso, con rischio di pesanti sanzioni per la ditta. Siccome è indirizzato a un ufficio di Genio militare, potrebbe essere che sia stato recapitato all'ufficio di Milano e poi i militari lo avrebbero fatto pervenire a destino.

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Stefano (alligatore)
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Re: 1926 - Il recapito con mezzi propri

Messaggio da Stefano (alligatore) »

Grazie dell'osservazione, la data è effettivamente 22 ottobre 1925: mi resta un dubbio, perché a vedere la busta più che un recapito autorizzato mi sembra un recapito con mezzi propri che fu autorizzato in concessione solo dal luglio 1926.

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andy66
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Re: 1926 - Il recapito con mezzi propri

Messaggio da andy66 »

alligatore ha scritto: 20 febbraio 2019, 19:36 Grazie dell'osservazione, la data è effettivamente 22 ottobre 1925: mi resta un dubbio, perché a vedere la busta più che un recapito autorizzato mi sembra un recapito con mezzi propri che fu autorizzato in concessione solo dal luglio 1926.

Stefano
A giudicare dal timbro apposto, si tratta sicuramente di un recapito con mezzi propri

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