Febbraio 1850 - La "Stele di Rosetta" dei bolli di Milano!

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lucasa
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Febbraio 1850 - La "Stele di Rosetta" dei bolli di Milano!

Messaggio da lucasa »

Oggi per caso grazie alla curiosità di Sergio , dopo aver visto per la terza volta uno scatolone di prefilateliche abbiamo scoperto per caso una lettera che apparentemente normale, una volta ripiegata mostrava ben 5 bolli di Milano tra circolari piccoli e sd(I) su tre righe di tipi e date diversi :oo: :oo: :oo: :oo:

La lettera ovviamente suscita un interesse di nicchia ma conferma l'esistenza di diversi timbri della stessa tipologia utilizzati contemporaneamente da uffici diversi oltre ad ovviamente essere un bel esempio a quanto descrive francesco nel libro sulla Posta di Milano .

Ci siamo divertiti a ricostruire i vari momenti con gli amici e vorrei avere la vostra opinione in merito .

La lettera è volutamente photoshoppata per ricreare la sequenza temporale dei bolli

E' il giorno 21 febbraio del 1850 e dall'ufficio postale di Breno inviano una lettera d'ufficio in franchigia alla lodevole deputazione comunale di ...... :mmm: :mmm:
breno milano 21 feb 1850 a.jpg

Milano naturalmente ( spoiler del titolo... :not: :not: ) dove viene bollata in arrivo con il tipico C1 piccolo del periodo.
qualche dubbio l'avranno avuto perché la lettera viene bollata in arrivo il 23??
breno milano 21 feb 1850 (2)b.jpg


Ma una volta giunta la lettera alla distribuzione o peggio alla lodevole deputazione comunale ( sempre che ce ne fosse una sola a Milano visto che era la capitale ... ma questo non lo so e non è rilevante); viene rimandata indietro ed ecco che la lettera viene messa in partenza ed il 24 febbraio bollata con il tipico SD(i) tipo III in uso all'ufficio che bollava le franchigie
breno milano 21 feb 1850 c.jpg
Forse un cambio di turno piuttosto che altro la nostra franchigia ritorna all'ufficio A/P per essere bollata Milano c1 piccolo il 24 febbraio e quindi ritorna in distribuzione.
breno milano 21 feb 1850 (2)d.jpg
Niente da fare NON c'è la "deputazione comunale di Milano" !!! o meglio ce ne sono troppe e quindi la lettera ritorna all'ufficio A/P e viene ribollata in partenza sempre dal' ufficio che lavorava le franchigie ( o l'impiegato ) con lo stesso timbro ( il tipo tre del giorno prima)
breno milano 21 feb 1850 e.jpg
A questo punto qualcuno decide di chiedere ed ecco un nuovo bollo che però viene messo al retro a significare cosa?
breno milano 21 feb 1850 (2)f.jpg
Un indizio il bollo è di colore rosso ed il tipo NON è quello in uso all'ufficio A/P ne all' impiegato che lavorava le franchigie
Fra l'altro viene "Montato con il mese al contrario ma sempre il 25 febbraio

l'intervento provvidenziale del nostro controllore non si limita a segnare il suo intervento con il bollo rosso ma conferma con un segno che la lettera è franca andando sopra il bollo nero 25 febbraio e e scrive il nome dell'ufficio postale di destinazione a caratteri cubitali Verolanova. corregge e sottolinea la destinazione finale ovvero Milzano.
breno milano 21 feb 1850.jpg
La lettera arriva finalmente a Verolanova dove viene bollata sempre in rosso forse a certificare il ritardo ed il "casino" combinato
breno milano 21 feb 1850 (2).jpg
Il risultato finale sono tutti i bolli possibili con tutti i colori possibili in uso all'ufficio di Milano nel febbraio 1850
Una conferma come se servisse ancora , che ogni ufficio per non dire ogni addetto aveva il suo timbro e la sua funzione.

adesso tocca voi correggere la storia , raccontarne una altra oppure aggiungere dettagli al racconto

Luca
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francesco luraschi
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Re: milano su tre righe - la stele di rosetta

Messaggio da francesco luraschi »

Luca,

bel colpo. :clap:

Effettivamente questa lettera è la dimostrazione che esisteva una sorta di controllo incrociato tra le varie sezioni della direzione di Milano per dirimere i casi più complessi.

Dimostra inoltre l'esistenza di più di un tipario della stessa specie.

L'uso dell'inchiostro rosso sottointende, come scrivi anche tu, l'intervento di personale qualificato di livello superiore a quello normalmente adibito all'annullamento dei francobolli o alla timbratura delle lettere in arrivo.

Queste operazioni di routine erano riservate a personale ausiliario, non in organico, o comunque di basso livello.

Un po' tutti i timbri rossi milanesi richiamano l'intervento di personale qualificato che solitamente manipolava bolli non in uso sulla corrispondenza ordinaria. Specialmente nel caso di spedizioni internazionali.

Io leggo diversamente un dettaglio nella lettera: chi ha scritto Verolanuova ha tracciato pure un frego sul frontespizio non per oscurare il timbro datario bensì per sottolineare che la lettera è "d'ufficio" e che quindi sarebbe stata spedita (e ricevuta) esente da porto.

Ciao: Francesco
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fildoc
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Re: milano su tre righe - la stele di rosetta

Messaggio da fildoc »

mi sembra assolutamente plausibile

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ciao
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