Islanda - 2020 - Addio ai francobolli

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maledettotopastro
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Islanda - 2020 - Addio ai francobolli

Messaggio da maledettotopastro »

https://www.deutsche-briefmarken-zeitung.de/
Secondo DBZ, autorevole rivista filatelica tedesca, l'Islanda smetterà di emettere francobolli nel 2019.
Motivo? Il calo repentino di clienti filatelici
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Luciano61
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Re: Islanda: addio ai francobolli?

Messaggio da Luciano61 »

Ma che peccato!
Inspiegabilmente...non colleziono Islanda :-))

Paradossalmente le nazioni "chiuse", tipo DDR e Berlino ed altre, poi acquisiscono un maggiore interesse dai collezionisti...

Comunque...una perdita.

Ciao: Ciao:
Dopo lunghe riflessioni ho deciso quali siano i francobolli che mi piacciono: tutti!
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somalafis
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Re: Islanda: addio ai francobolli?

Messaggio da somalafis »

Ame sembra di capire che chiudera' la sezione filatelica delle poste islandesi, ''Postphil''....
Riccardo Bodo
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maledettotopastro
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Re: Islanda: addio ai francobolli?

Messaggio da maledettotopastro »

Secondo quanto scritto (conosco pochissimo e male il tedesco, ho usato un traduttore), lo Stato potrebbe decidere di non emettere più francobolli.
Ma se anche non si prendesse una decisione simile, si lascerebbe tutto ad aziende esterne (per la stampa dei francobolli?) ed in ogni caso non esisterà più un servizio per i collezionisti.
Non colleziono Islanda, ma mi dispiacerebbe molto perché altri Paesi potrebbero in futuro prendere una decisione simile :dub: :dub: :mmm:
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Matraire1855
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Re: Islanda: addio ai francobolli?

Messaggio da Matraire1855 »

dobbiamo rassegnarci. Chi prima, chi dopo tutti seguiranno questo esempio
Cerchi un volume di filatelia? Prova a cercarlo qui:
https://www.comprovendolibri.it/?uid=vignatidanilo
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Ivano Abbatantuono
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Re: Islanda: addio ai francobolli?

Messaggio da Ivano Abbatantuono »

Di fatto sta già succedendo anche in Italia e sicuramente via via succederà nel mondo, se inverosimilmente non cambia qualcosa.
La corrispondenza ormai non viaggia più, salvo che all'1-2%, con la posta cartacea, i volumi del servizio sono praticamente assorbiti tutti dai pacchi, che però viaggiano essenzialmente coi privati, quand'anche in funzione di "alleanze" con le Poste (vedi SDA). E diventando del tutto marginale, per numero e peso, la corrispondenza, è ovvio che sempre più la distribuzione sarà affidata a chi si occupa dei pacchi.
Quindi morirà la filatelia ? Quella come l'abbiamo finora intesa certamente finirà o cambierà, ma certamente si apprezzerà di più quella storica e antiquariale.
Colleziono (soprattutto) Regno d'Italia, nuovo usato e storia postale.
su ebay mi trovi qui : http://www.ebay.it/sch/abba_ivan/m.html ... pg=&_from=
per contatti, scrivimi su : ivantea@alice.it
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Luciano61
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Re: Islanda: addio ai francobolli?

Messaggio da Luciano61 »

Ma non credo che finirà, sai?
E' emblematico il caso in argomento e, francamente, non riesco a capirne le cause...

Il problema nel prodotto (il francobollo) non è l'uso che se possa fare: è venderlo.
E soprattutto guadagnarci.

L'approccio, anzi l'epilogo delle Poste islandesi non dimostra che la sciura Peppina abbia cessato di affrancare con un francobollo la cartolina, la lettera d'amore, quella minatoria oppure il cataloghino delle offerte estive del suo alberghetto in riva al mare.
Magari la Peppina lo fa, come lo fanno quelli in fila alle Poste del mio paesino...con una lettera (affrancata) in mano: perché fanno la fila, e non imbucano nella buchetta davanti all'ufficio?

Il problema sarà, penso, che non hanno un sufficiente numero di filatelisti abbonati od acquirenti estemporanei.
Ma più che altro non avranno i soliti commercianti grossisti, più o meno colossi nel mercato, che acquistano a bancali le emissioni nuove e CTO per rivenderle.

Credo che abbiano difettato di marketing, e ne stiano pagando le conseguenze.
Stampare, vi assicuro, non rappresenta cifre da capogiro: anche dei francobolli.
Il facciale...basta alzarlo un po, come fanno al Vaticano, che si inventano dei facciali spropositati e poi stampano a "numero chiuso" ed inseriscono solo in folder che vendono con maggiorazioni faraoniche...

Un cliente, grande produttore di vini, mi ha chiesto se sapevo cosa cambiasse da un suo ottimo vino venduto ad € 28,00 la bottiglia in GDO rispetto ad un altro suo ottimo vino venduto ad € 80,00 in enoteca.
La risposta la sapevo, e - imprudentemente - gliela ho detta in faccia.
Per mia fortuna si è messo a ridere, mi ha detto "bravo, è così" e si è prodigato a spiegarmela, ma condenso in una frase:

"il vino è lo stesso. Cambia la bottiglia, l'etichetta, la linea di commercializzazione ed il marketing: se pago nomeattore e nomecantante e nomepilotaformulauno e una dozzina di emittenti televisive oltre ad una trentina di riviste...ci sarà un motivo, no?"

Quindi, se il marketing fa vendere lo stesso vino (ops, scusate, cambia l'etichetta...) a quasi il triplo, il marketing potrebbe fare vendere anche francobolli.

Quante cose inutili si comprano?

Ciao: Ciao:
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Ivano Abbatantuono
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Re: Islanda: addio ai francobolli?

Messaggio da Ivano Abbatantuono »

Certamente questi signori (e penso ai vertici di Poste italiane, ma magari c'è di peggio in Islanda o in altre parti del mondo.... :-)) ) non sono proprio dei draghi del marketing.
L'ho detto altre volte, sottolineando che il fatto che i loro introiti siano essenzialmente quelli finanziari / assicurativi non impedisce affatto che, seppure con quote marginali, questi signori avrebbero il dovere, in quanto imprenditori, di non lasciare andare al macero neppure una fettina di mercato, ma tant'é..................
Ora, è ovvio che gli islandesi sono 4 gatti e che non penso che nel resto del mondo siano numerosissimi gli appassionati della filatelia islandese (se persino tu li snobbi, Luciano ..... :ris: :ris: :ris: ), ma cmq ribadisco essere naturale che il fenomeno del calo del settore filatelico sia in qualche misura collegato al calo dell'uso delle poste tradizionali.
Attenzione, dico collegato e non parallelo, in quanto una diminuzione progressiva dei filatelisti mi pare si registri ormai stabilmente, ma non è per nulla proporzionale, altrimenti il collezionismo in questi anni si sarebbe ridotto del 95% rispetto a 15 anni addietro.
D'altra parte, anche leggendo qualche analisi di settore e/o sentendo quanto empiricamente ci riportano amici più competenti e addentro agli aspetti commerciali, al calo del numero dei collezionisti e dei "volumi" scambiati non corrisponde (o non necessariamente) un calo degli investimenti e dei "valori venali".
E' abbastanza notorio, invero, che negli ultimi anni si registra un progressivo deprezzamento dei francobolli comuni (a riprova che non c'é sufficiente ricambio generazionale nel collezionismo di massa), ma al contempo un apprezzamento evidente dei pezzi rari e di certi settori della filatelia "classica" e, in particolare, della storia postale.
Morale della favola ? a mio avviso la filatelia come fenomeno diffuso e di massa subirà un ulteriore declino nel medio termine, ma potrebbe persino crescere l'interesse degli specialisti e della filatelia antiquariale e di élite. Non è purtroppo, né la stessa cosa né una cosa a mio avviso positiva, ma è cmq un'evoluzione e non la fine del collezionismo.
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raffaele1961
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Re: Islanda: addio ai francobolli?

Messaggio da raffaele1961 »

Anche se non ho un solo francobollo dell'Islanda in collezione dispiace sempre sentire queste notizie.
Purtroppo è il segno dei tempi che stanno cambiando la nostra vita e le nostre certezze troppo in fretta.
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Andrea61
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Re: Islanda: addio ai francobolli?

Messaggio da Andrea61 »

Luciano61 ha scritto: 21 agosto 2019, 9:49
"il vino è lo stesso. Cambia la bottiglia, l'etichetta, la linea di commercializzazione ed il marketing: se pago nomeattore e nomecantante e nomepilotaformulauno e una dozzina di emittenti televisive oltre ad una trentina di riviste...ci sarà un motivo, no?"

Quindi, se il marketing fa vendere lo stesso vino (ops, scusate, cambia l'etichetta...) a quasi il triplo, il marketing potrebbe fare vendere anche francobolli.
C'è un'azienda che lo fa già.
Andrea

=====================
Sono interessato alla Storia Postale e ai Classici di tutto il mondo.
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maledettotopastro
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Re: Islanda: addio ai francobolli?

Messaggio da maledettotopastro »

Io non ho certezze e quel che penso, lo so, potrebbe non essere giusto.
Probabilmente sono più vicino al "pessimismo" di Ivano che non all' "ottimismo" di Luciano, e credo anch'io che una decisione simile da parte degli islandesi sia/sarebbe dovuta più ai ridotti numeri della posta affrancata che non al calo dei collezionisti delle emissioni islandesi, che immagino non siano mai stati numerosissimi nemmeno nei tempi d'oro.
L'Islanda è grande un terzo dell'Italia ma ha gli stessi abitanti di una città come la mia, e forse l'amministrazione postale locale ritiene che non sia più conveniente gestire i piccoli uffici postali che servono paesini di 100/200 abitanti disseminati nell'isola a distanze siderali l'uno dall'altro. Magari meglio lasciar fare ai privati. In ogni caso, visto che la corrispondenza cartacea è già di per se in continuo calo e quella affrancata è oltretutto una ridottissima percentuale di tale corrispondenza, tanto vale porre termine al simbolo stesso di questo servizio non più redditizio: il francobollo.
Certo, se gli abbonati alle novità islandesi fossero centinaia di migliaia nel mondo, forse ci penserebbero bene prima di chiudere, ma sappiamo che non è così
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Pasquale Mereu
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Re: Islanda: addio ai francobolli?

Messaggio da Pasquale Mereu »

Ecco la comunicazione ufficiale del responsabile dell'ufficio filatelico islandese:
Dear friends

Iceland Post, Stamp and Philatelic Department (Postphil) will be abolished at the end of this year after about 90 years in operation.
We still have two stamp issues left this year, on September 12th. and October 31st., but when they are done the department will be closed down
for good and will stop serving stamp collectors, domestic and foreign, altogether.

The fact that the number of our philatelic customers have constantly been decreasing year after year has lead to years of deficit for Postphil.
Iceland Post has got a new CEO Mr. Birgir Jonsson, who is cutting down everything that is not profittable in this company, including Postphil,
and that is due to the fact that Iceland Post currently has severe operating difficulties.
To-day, August 20 Iceland Post is laying off about 50 people throughout the company.

The current management of Iceland Post Ltd., prefers if possible to stop issuing new stamps altogether, but on the basis of current law,
Iceland Post cannot unilaterally decide to do so. However, there is some uncertainty as to how these matters will be handled in the future and the
company is waiting for answers from it´s owner, the Icelandic state. If the company must keep on issuing new stamps in 2020 and onward
the number of new stamps will be very few each year and there will be no service for stamp collectors.
According to CEO Mr. Birgir Jonsson this task of producing and issuing new stamps could be given to outside contractors.

I will leave Iceland Post Ltd., in September after 20 years in charge of Postphil.
From October to December there will only be 3 people working at Postphil so operations will be at minimum
Kind regards,
VILHJALMUR SIGURDSSON
HEAD OF PHILATELY
POSTPHIL | ICELAND POST
TEL: +354 580 1050 | DIRECT: +354 580 1051 | MOBILE: +354 825 1051 | STAMPS.IS | facebook.com/icelandicstamps | vilhjalmurs@postur.is
Anche per chi conosce poco l'inglese il testo è abbastanza comprensibile. Pasquale
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atg
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Re: Islanda: addio ai francobolli?

Messaggio da atg »

l' islanda adotterà il buono risposta che uscirà in ottobre, già su facebook hanno messo la bozza (ed è con questa che si sa la notizia) ...
quindi questo almeno dovrebbe essere facile a prenderlo ... chissà poi cosa succederà anche per i coupon Ciao:
anche i collezionisti islandesi "brancolano nel buio"
Antonio T ... iscritto dal 1° giugno 2005
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provo ad essere filatelista con l' Italia, la tematica S. Antonio da Padova
ed i buoni coupon internazionali

su ebay e delcampe sono atg80
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maledettotopastro
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Re: Islanda: addio ai francobolli?

Messaggio da maledettotopastro »

Non ch'io voglia portare ventate di malinconia, ma "sembra" (notare le virgolette) che pure la Francia stia pensando di "uccidere" i francobolli.
Fonti precise non ne ho, ma dall'intervento di un forumista in un sito francese, parrebbe che dal 1 Gennaio 2020 le poste francesi accetteranno come francobolli per affrancatura soltanto le "Marianne" e dal 2021 più neanche quelli. Non riesco a trovare fonti attendibili, ed oltretutto credo ci sia qualcosa di strano (togliere validità d'affrancatura ai francobolli già emessi e comprati potrebbe creare problemi legali a La Poste)… ma è segno che il francobollo è ormai osteggiato dagli enti stessi che li emettono :tri: :tri: :tri: Ciao:
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Luciano61
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Re: Islanda: addio ai francobolli?

Messaggio da Luciano61 »

Tranquilli...la filatelia non è destinata a morire.

Semmai sarà destinata a migrare su altre nazioni...

Fin tanto che si potranno autocelebrare questi:

Tribute-to-Kim-Jong-Il.jpg

I nostri "dentellati" (e non) non cesseranno di esistere...

:uah: :uah: :uah: :uah: :uah: :uah: :uah: :uah: :uah: :uah: :uah: :uah: :uah:

Ciao: Ciao:
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Luciano61
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Re: Islanda: addio ai francobolli?

Messaggio da Luciano61 »

...altre chicche...

Visit-of-Kim-Jong-un-To-Russia.jpg
President-Trump-and-Kim-Jong-un-Signing-Delcaration.jpg

:-)) :-)) :-)) :-))

Ciao: Ciao:
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Fiore
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Re: Islanda: addio ai francobolli?

Messaggio da Fiore »

Vorrei fare un commento sull'argomento, ovvero lo stop alla produzione filatelica da parte dell'Islanda.
Francamente: quanti di noi si sono lamentati per il proliferare di emissioni, spesso a commemorare eventi improbabili e semisconosciuti?
Il tutto in una fase storica in cui il francobollo va perdendo importanza: le lettere sono sostuituite dalle e-mail, le cartoline dalle foto inviate via WhatsApp, persino le fatture oggi sono elettroniche.
Quale è stato il senso di ciò? Sarebbe un po' come mettersi a produrre auto a benzina il giorno dopo che le riserve mondiali di petrolio si sono esaurite...
L'unico motivo era vendere ai collezionisti.
Ma se viene meno il bisogno primario che ha portato alla nascita del francobollo (prepagare una spedizione per posta), tutto ciò che viene prodotto è una simulazione, un oggetto per i soli collezionisti.
Guardate le tessere telefoniche: l'avvento dei cellulari le ha rese inutili, e oggi i più giovani nemmeno sanno più cosa fossero. E in quel caso non ci fu nemmeno il mercato dei collezionisti a salvare il prodotto, poiché il produttore non aveva interesse a perseguire tale mercato che sarebbe stato residuale. E restando ai più giovani: quanti "sanno" cos'è un francobollo? Quanti mai hanno la possibilità di vederne uno, tra le poche lettere e quelle affrancate con TPlabel o simili? Quanti, di conseguenza, hanno la possibilità di appassionarsi alla filatelia?
Già alcuni anni fa entrai in un ufficio postale, e chiesi all'impiegata di affrancarmi una lettera con un francobollo che non fosse uno ordinario... ci vollero tre minuti per capirci, e alla fine lei mi disse "ah, uno di quelli filatelici"! :oo: :oo: :oo:
In sintesi: è un mercato destinato a contrarsi, e anche i collezionisti temo saranno sempre meno... ma purtroppo, se vengono meno i bisogni e di conseguenza le abitudini cambiano, non c'è marketing che tenga...
Solo la mia opinione... :-))

Ciao: Ciao: Ciao:
Alberto Fiorentini
Repubblica usata: mancano una decina di "servizi" ed il "mostro rosa"!
Regno: tra usati e linguellati, una ventina è ancora assente... più 5-6 "servizi" e quasi tutti i "pubblicitari"...
Germania 1872-1945: abbastanza avanzata, soprattutto per il periodo "3° Reich", ma... ce n'é ancora, da fare.

ASFE: Contatore ad oggi: 3.009. La rincorsa prosegue!

Tematiche:
- sto ancora cercando di organizzare in modo logico il materiale (in costante aumento) che ho sui "portieri di calcio"
- rapaci notturni (per la moglie) e cardellini (che erano la passione di mio padre)
- un'idea nascente su geografia e bandiere tramite i francobolli...
- socio n. 6 del SOSIG (e quindi... SOS!)(anche se un po' in stand-by)
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maledettotopastro
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Re: Islanda: addio ai francobolli?

Messaggio da maledettotopastro »

Condivido le parole di Alberto.
Se, per esempio, l'Italia decidesse di non emettere più francobolli, aldilà del semplice dispiacere dato dalla fine di un'epoca (anche mia), comunque capirei la scelta e l'accetterei. Diverso sarebbe il caso se le Poste vietassero dall'oggi al domani l'affrancatura con i francobolli GIA' EMESSI e comprati dagli utenti. Della serie: tu m'hai venduto delle carte-valori e me le devi far usare, almeno per qualche anno.
E' vero che ci si è lamentati spesso per l'alto numero di emissioni, ma appunto quella di passare dall'estremo di 100 francobolli annui all'altro estremo dello zero assoluto senza neanche cercare la soluzione intermedia di 15/20 emissioni annue… sembrerebbe una scelta drastica. Come se volessero dirci: cari collezionisti, vi abbiamo trattati come polli da spennare per decenni, ma siccome neanche spremendovi al massimo riusciamo a trarne il profitto che vorremmo… ciao ciao e cari saluti. Tra l'altro rimanendo nel caso della Francia (comunque tutto da verificare), il drastico calo di collezionisti, a detta degli stessi francesi, è dovuto soprattutto all'enorme costo delle emissioni annue a cui la loro posta li sottopone. A calare molto, il numero dei collezionisti che acquistano le novità
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Re: Islanda: addio ai francobolli?

Messaggio da Luciano61 »

l'Italia decidesse di non emettere più francobolli, aldilà del semplice dispiacere dato dalla fine di un'epoca (anche mia), comunque capirei la scelta e l'accetterei
Infatti.
Segno di cambiamento dei tempi...e me ne farei una ragione anche io
Diverso sarebbe il caso se le Poste vietassero dall'oggi al domani l'affrancatura con i francobolli GIA' EMESSI e comprati dagli utenti
Ma non credo...cosa significano le emissione "Forever" allora?
Con le loro belle sigle, che in 8 uffici postali su 10 non sanno interpretare?
Poi si potrà (potranno) anche fare tutto...come si è già visto in tanti tanti tanti altri casi :? :? :? :?

Italia nuovi MNH ho smesso di comprarla (strano, ma vero :-)) :-)) ) circa tre anni fa.
Ma anche Faroer: prendo la mezza dozzina di annate solo quando ne regalano un'altra mezza dozzina :-)) :-))

Non ci saranno più i francobolli Italia?
Mi spiace per chi la colleziona...ma ciò non significa poi molto.
Come per DDR, Berlino e tante altre, si avranno collezioni "chiuse": ma non per questo meno attraenti ed interessanti.

In fin dei conti, terminata l'emissione della Repubblica (posto che ciò accada veramente) ci sarà spazio per completarla.
Infatti mica tutti hanno tutto: e sarà meglio completare...il passato, piuttosto che comprare una montagna di adesivi brutti come il peccato!

Si tornerà alle quartine.
Ai bordi ed angolo di foglio.
Agli usati.
Prima quelli qualunque...poi a quelli solo con annullo rotondo.
Alle buste.
Viaggiate e FDC.

In fin dei conti, molti collezionisti (tra i quali il caso vuole ci siano molti esperti) hanno "chiuso" il periodo fino a prima dell'imperare degli adesivi.
Oppure fino al 2000.

Per questo mancano i collezionisti?
No.
Non direi...

A me dispiace se questo collezionismo si estinguerà...ma ciò non sarà, secondo me, per la fine di emissioni che non hanno più alcuna pertinenza con la realtà.

Ma quanti collezionisti disdegnano buste non in tariffa, costruite, filateliche ecc. ecc.?
E considerato che oggi come oggi, la maggior parte di ciò che riguarda le nuove emissioni, è costruito che più non si potrebbe (se nessuno li usa più...li usiamo proprio solo noi...) a cosa servono nuove emissioni?

Per chi non apprezza gli usati?

Pazienza: si potranno sempre collezionare altre nazioni, no?

La Germania, tanto criticata per i quintali di francobolli acquistabili nei kiloware, ha appunto tanti francobolli...perché effettivamente li usano per spedire!

Quindi, si presuppone, che i nuovi continueranno ad essere emessi.

Chi ha passione per i nuovi...avrà altre possibilità...

Ciao: Ciao:
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Carlo1963
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Re: Islanda: addio ai francobolli?

Messaggio da Carlo1963 »

Fiore ha scritto: 10 settembre 2019, 17:26 Vorrei fare un commento sull'argomento, ovvero lo stop alla produzione filatelica da parte dell'Islanda.
Francamente: quanti di noi si sono lamentati per il proliferare di emissioni, spesso a commemorare eventi improbabili e semisconosciuti?
Il tutto in una fase storica in cui il francobollo va perdendo importanza: le lettere sono sostuituite dalle e-mail, le cartoline dalle foto inviate via WhatsApp, persino le fatture oggi sono elettroniche.
Quale è stato il senso di ciò? Sarebbe un po' come mettersi a produrre auto a benzina il giorno dopo che le riserve mondiali di petrolio si sono esaurite...
L'unico motivo era vendere ai collezionisti.
Ma se viene meno il bisogno primario che ha portato alla nascita del francobollo (prepagare una spedizione per posta), tutto ciò che viene prodotto è una simulazione, un oggetto per i soli collezionisti.
Guardate le tessere telefoniche: l'avvento dei cellulari le ha rese inutili, e oggi i più giovani nemmeno sanno più cosa fossero. E in quel caso non ci fu nemmeno il mercato dei collezionisti a salvare il prodotto, poiché il produttore non aveva interesse a perseguire tale mercato che sarebbe stato residuale. E restando ai più giovani: quanti "sanno" cos'è un francobollo? Quanti mai hanno la possibilità di vederne uno, tra le poche lettere e quelle affrancate con TPlabel o simili? Quanti, di conseguenza, hanno la possibilità di appassionarsi alla filatelia?
Già alcuni anni fa entrai in un ufficio postale, e chiesi all'impiegata di affrancarmi una lettera con un francobollo che non fosse uno ordinario... ci vollero tre minuti per capirci, e alla fine lei mi disse "ah, uno di quelli filatelici"! :oo: :oo: :oo:
In sintesi: è un mercato destinato a contrarsi, e anche i collezionisti temo saranno sempre meno... ma purtroppo, se vengono meno i bisogni e di conseguenza le abitudini cambiano, non c'è marketing che tenga...
Solo la mia opinione... :-))

Ciao: Ciao: Ciao:
Commento condivisibile al 100%! :clap: :clap: :clap:
maledettotopastro ha scritto: 10 settembre 2019, 21:18 Tra l'altro rimanendo nel caso della Francia (comunque tutto da verificare), il drastico calo di collezionisti, a detta degli stessi francesi, è dovuto soprattutto all'enorme costo delle emissioni annue a cui la loro posta li sottopone.
E i francesi sbagliano... o meglio, hanno le idee assai confuse.
Come ho avuto modo di appurare personalmente parlando con diversi collezionisti francesi, anche oltralpe, forse ancor più che qui da noi, i filatelisti, quasi tutti molto attempati e ostinatamente decisi a non stravolgere le loro certezze, ritengono che i francobolli siano emessi da La Poste e non dallo Stato francese. Così facendo, considerano emissioni "ufficiali" anche la mariade di francobolli personalizzati che La Poste realizza come fosse un qualsiasi privato, sfruttando la possibilità concessa dallo Stato di produrre tale tipo di francobolli (sui quali ci sarebbe molto da discutere... meditate, gente, meditate... soprattutto chi vorrebbe i personalizzati anche da noi! :mmm: ).
Se si osserva bene il programma, i francobolli veri e propri, emessi dal competente ministero (mi pare sia quello delle Finanze), non è che siano moltissimi. Basterebbe limitarsi a collezionare quelli, ignorando quelli personalizzati dall'operatore postale.
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