Grazie per la risposta, Andrea. Pensavo un po' così.
Sembra dunque che Il nuovo regolamento provvisorio di luglio 1809, imposto dai Francesi, non fosse stato veramente applicato per quanto riguarda la tariffazione unificata a
3 baiocchi :
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gli addetti romani hanno continuato ad applicare la normativa pontificia (Cf. Fedele & Gallenga, capitolo 4 : 1 baiocchi la lettera d'un foglio, 2 baiocchi per due fogli, ecc, poi si aggiungeva 1 baiocchi quando la località del destinatario non era sulla stessa rotta di posta e si doveva cambiare corriere : la cifra in nero era allora verosimilmente apposta in transito, prima il cambiamento di rotta postale : era l'ammontare da pagare dal destinatario)
Il decreto di dicembre 1809 prevede, dal 1° gennaio 1810, l'applicazione della tariffazione interna francese in décimes, con un'agevolazione per le lettere all'interno degli ex-stati romani (dipartimenti del Tibre e del Trasimène) : soltanto
2 décimes per qualsiasi distanza.
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Questo lo troviamo negli Atti della Consulta straordinaria.
Ma non ho ancora potuto determinare quando l'agevolazione tariffaria ebbe fine : ad esempio ho una lettera di gennaio 1810 da Roma per Alatri tassata 2 décimes in arrivo ( = agevolazione tariffaria) ; poi una da Roma per Narni del 1812 tassata per 3 décimes (tariffa dipartimentale francese per una distanza fra 50 e 100 chilometri). Quest'agevolazione è stata provvisoria, sicuramente perché le tariffe interne pontificie erano finora poco costose e non si voleva cambiare (cioè aumentare) le tariffe postali tropo brutalmente.
Cordiali saluti.

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