Eccoci ritrovati, Francesco.
Non ho nulla da aggiungere per sciogliere i vostri dubbi.
Posso solo confermare che la tariffa in partenza da Parma 22 cent. è corretta in quanto, sulla base del decreto 106 del 21 settembre 1814, la tariffa da 20 cent. prevista "Per fuori d'Italia indistintamente" è, così come nei numerosi casi che abbiamo analizzato nella sezione Prefilatelia, gravata da X° di guerra. Sull'altra lettera, caro Francesco, quella partita da Parigi, non so darti una spiegazione razionale del perché non appaia la tassazione sulla lettera in arrivo a Parma. Il fatto che la lettera sia indirizzata ad un personaggio di corte, pur con qualche funzione ufficiale, non dovrebbe giustificare la franchigia in arrivo. Almeno stando al regolamento sulle franchigie in vigore del 22 maggio 2019 che descrive con dovizia di particolari i pochi soggetti che potevano godere di franchigia illimitata o limitata. Ma non è la prima volta che vedo lettere con questa particolarità.
E infatti ... eccone altre due
EE26_19PaPr.jpg
EE26_99PaPr.jpg
Entrambe del 1826; e con un bel Port Payé
Direi, quindi, che era certamente possibile spedire in PD dalla Francia.
Anche se non ho il riferimento del decreto postale che lo attesti. Ma qualcuno, in questo senso, ci verrà sicuramente presto in aiuto.
Non so nulla, invece, di questa storia delle lettere di cui si nascondeva la vera provenienza o che venivano intercettate dagli Austriaci.
Potete raccontarci, per favore, questa storia? Grazie
Mirco
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.