1874 - Analisi di una lettera da Rio de Janeiro a Genova tassata per Lire 3,40

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Andrea61
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Re: 2 L. su Lettera tassata dal Brasile 1874

Messaggio da Andrea61 »

Erik ha scritto: 4 marzo 2021, 15:30 Tornando alla "nostra" lettera:
Andrea61 ha scritto: 4 marzo 2021, 11:51 Ad esempio la lettera in questione potrebbe essere stata tassata per il doppio del porto da L. 1,70 prevista per alcune provenienze caraibiche?
L'ipotesi non mi sembra affatto peregrina, potrebbe anche essere, magari l'impiegato aveva appena finito di trattare corrispondenze di quel tipo, forse giuntegli da Londra insieme a questa.
Più che altro mi piacerebbe chiarire la faccenda a cui accennavo: che una lettera viaggiante in regime di Convenzione lo fa "al chiuso", mentre solo lettere che vanno "allo scoperto" ricevono bolli in transito.
Erik ha scritto: L'ipotesi che mi ero fatto io è parecchio più inverosimile, ...
[...]
... mentre scriveva ha... starnutito :-))
Forse meno inverosimile di quanto possa sembrare ...

Certo che una lira a starnuto è un bel prezzo, per il 1874.
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Erik
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Re: 2 L. su Lettera tassata dal Brasile 1874

Messaggio da Erik »

Andrea61 ha scritto: 4 marzo 2021, 16:49 Più che altro mi piacerebbe chiarire la faccenda a cui accennavo: che una lettera viaggiante in regime di Convenzione lo fa "al chiuso", mentre solo lettere che vanno "allo scoperto" ricevono bolli in transito.
In effetti, in Convenzione c'è scritto esplicitamente

ex_convenzione.jpg

Non so che dire, può darsi che più tardi fosse invalso un uso diverso? :mmm: :dub:

Andrea61 ha scritto: 4 marzo 2021, 16:49 Certo che una lira a starnuto è un bel prezzo, per il 1874.
:ris: :ris: :ris:

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Re: 2 L. su Lettera tassata dal Brasile 1874

Messaggio da Andrea61 »

Erik ha scritto: 4 marzo 2021, 18:19 In effetti, in Convenzione c'è scritto esplicitamente


ex_convenzione.jpg


Non so che dire, può darsi che più tardi fosse invalso un uso diverso? :mmm: :dub:
Beh, allora mi sembra di poter concludere che la lettera che stiamo commentando qui per qualche ragione non ha viaggiato sotto la copertura della Convenzione e se è così nessuna meraviglia che la tassa pagata sia stata maggiorata.

Mi sembrerebbe interessante indagare più a fondo su questo fatto.
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Re: 2 L. su Lettera tassata dal Brasile 1874

Messaggio da enrico54 »

enrico54 ha scritto: 2 marzo 2021, 17:22
ari ha scritto: 2 marzo 2021, 14:45 Le tassazioni etc sono corrette ?
Una cosa certa è che la lettera partì da Rio de Janeiro con il vapore postale Neva della Royal Mail Steam Packets Co., per interpretare la tassazione ci sto guardando, perchè non sono molto semplici da decifrare. Sulla diversa inchiostrazione possono incidere molti fattori, il diverso assorbimento della carta della lettera rispetto a quella dei segnatasse, lo scalino tra i due supporti che può generare una differente impressione dell'inchiostro, ad occhio comunque non vedo problemi, ovviamente è il mio parere.
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Penso possa fare maggiore chiarezza quanto riportato dal volume "Catalogo storico-postale dei francobolli in uso negli uffici postali italiani all'estero 1852-1890" di Zanaria-Serra-Dal negro a partire da pag.280, di cui riporto le prime 3 pagine di seguito.

Inoltre può essere interessante a proposito di questo argomento, peraltro piuttosto complesso, la collezione di Giorgio Magnani "The Transatlantic Mail Services. Incoming mail from central - south america to italy since 1837 up to the end of the century" di cui al link: http://risorse.issp.po.it/dbcollezioni/1436_magnani.pdf

Nella versione in italiano della stessa collezione il testo che pure allego; da questo testo si capisce bene che si tratta di un argomento molto specialistico e che richiede analisi piuttosto approfondite, per le quali non è detto che quanto ho allegato sia sufficiente a chiarire tutto, anzi.

Però è un argomento che varrebbe la pena trattare più spesso, sempre a mio parere, soprattutto con molta calma.

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Re: 2 L. su Lettera tassata dal Brasile 1874

Messaggio da francesco luraschi »

Andrea61 ha scritto: 4 marzo 2021, 16:49
Erik ha scritto: 4 marzo 2021, 15:30 Tornando alla "nostra" lettera:
Andrea61 ha scritto: 4 marzo 2021, 11:51 Ad esempio la lettera in questione potrebbe essere stata tassata per il doppio del porto da L. 1,70 prevista per alcune provenienze caraibiche?
L'ipotesi non mi sembra affatto peregrina, potrebbe anche essere, magari l'impiegato aveva appena finito di trattare corrispondenze di quel tipo, forse giuntegli da Londra insieme a questa.
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Erik ha scritto: L'ipotesi che mi ero fatto io è parecchio più inverosimile, ...
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Buongiorno Andrea,

il discorso piego chiuso=no bolli di transito mentre piego aperto=bolli di transito e successiva tassazione non regge. Non conosco l'argomento di cui discutete nello specifico però vi segnalo questa lettere esemplificativa del 1847 tra Austria e Francia: tra questi due Paesi vi era già una convenzione, tuttavia sia il Regno di Sardegna sia la Francia in transito hanno apposto i propri bolli. Quindi il mazzo è stato aperto e ogni lettera bollata.

https://www.ebay.it/itm/PREFILATELICA-L ... XQ82FRF~fv

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Re: 2 L. su Lettera tassata dal Brasile 1874

Messaggio da andy66 »

enrico54 ha scritto: 5 marzo 2021, 9:13
Penso possa fare maggiore chiarezza quanto riportato dal volume "Catalogo storico-postale dei francobolli in uso negli uffici postali italiani all'estero 1852-1890" di Zanaria-Serra-Dal negro a partire da pag.280, di cui riporto le prime 3 pagine di seguito.

Inoltre può essere interessante a proposito di questo argomento, peraltro piuttosto complesso, la collezione di Giorgio Magnani "The Transatlantic Mail Services. Incoming mail from central - south america to italy since 1837 up to the end of the century" di cui al link: http://risorse.issp.po.it/dbcollezioni/1436_magnani.pdf

Nella versione in italiano della stessa collezione il testo che pure allego; da questo testo si capisce bene che si tratta di un argomento molto specialistico e che richiede analisi piuttosto approfondite, per le quali non è detto che quanto ho allegato sia sufficiente a chiarire tutto, anzi.

Però è un argomento che varrebbe la pena trattare più spesso, sempre a mio parere, soprattutto con molta calma.

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Molto interessante questo testo e soprattutto la tabella che mostra le diverse tassazioni a seconda dell'instradamento della missiva. Effettivamente l'utilizzo dei postali inglesi portava a una tassa di L.1,70 per porto (che però era più economica con porti di ben 15 gr.). Anche se si riferisce all'Argentina, presumo che la tariffa valesse per tutti gli Stati sudamericani sul lato Atlantico

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Erik
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Re: 2 L. su Lettera tassata dal Brasile 1874

Messaggio da Erik »

andy66 ha scritto: 5 marzo 2021, 14:32 Anche se si riferisce all'Argentina, presumo che la tariffa valesse per tutti gli Stati sudamericani sul lato Atlantico
In effetti per tutti gli stati della costa atlantica di America centrale (inclusi i Caraibi) e meridionale TRANNE IL BRASILE, per il quale la tariffa di L. 1,20 era stabilita dalla Convenzione che abbiamo più volte citato.
Questo fatto è quello che potrebbe aver provocato l'errore di tassazione, come già ipotizzato da Andrea.

L'uniformità di tariffe per le provenienze da tutti questi stati, però, mi ha suggerito un altro ragionamento.
Lo scambio con questi paesi avveniva con l'intermediazione di altre amministrazioni postali (francese, inglese, ecc.) e questo, per certi versi, ne spiega l'uniformità per tutta l'ampia area geografica. In particolare, la tariffa da 1,70 si riferiva, come già detto, all'intermediazione inglese.
Questa intermediazione si basava su una convenzione tra Gran Bretagna e Regno di Sardegna del 1857, poi trasferita al Regno d'Italia e aggiornata nel 1870. Andandomi a leggere questa convenzione, ho visto che c'è, in effetti, una lista di tutti i paesi per i quali la Gran Bretagna avrebbe fatto da intermediario, che comprende tutti i paesi centro e sud-americani di cui stiamo parlando e anche il Brasile.
E se, in realtà, fosse stato possibile scegliere se spedire in Italia in base alla convenzione italo-brasiliana oppure con l'intermediazione inglese? Sarebbe strano, però, che dai tariffari (faccio riferimento a quello dello Zanaria-Serra) non risultasse questa doppia possibilità. Inoltre un'indicazione di avviamento sulla lettera, magari, avrebbe dovuto esserci, vista la differenza di tariffa.
Ma se, per esempio, la lettera fosse stata consegnata all'ultimo momento e non si fosse fatto in tempo ad inserirla nel dispaccio già chiuso e avesse, quindi, viaggiato allo scoperto (da qui il bollo di transito di Londra), forse, in arrivo, sarebbe stata applicata la convenzione con la Gran Bretagna, non quella con il Brasile.

Occorrerebbe avere un grosso campionario di corrispondenza per verificarlo, così è soltanto un'ipotesi, valida quanto quelle dell'errore di tassazione e dello starnuto. Però mi affascina :-))

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Re: 2 L. su Lettera tassata dal Brasile 1874

Messaggio da Andrea61 »

francesco luraschi ha scritto: 5 marzo 2021, 10:19
Buongiorno Andrea,

il discorso piego chiuso=no bolli di transito mentre piego aperto=bolli di transito e successiva tassazione non regge. Non conosco l'argomento di cui discutete nello specifico però vi segnalo questa lettere esemplificativa del 1847 tra Austria e Francia: tra questi due Paesi vi era già una convenzione, tuttavia sia il Regno di Sardegna sia la Francia in transito hanno apposto i propri bolli. Quindi il mazzo è stato aperto e ogni lettera bollata.

https://www.ebay.it/itm/PREFILATELICA-L ... XQ82FRF~fv

Ciao: Francesco
Francesco,
grazie per il contributo. Evidentemente non è una regola assoluta, però c'è da dire che il 1847 non è il 1874 e Francia, Sardegna e Austria non è Brasile, Gran Bretagna e Italia.
Ad esempio, so che nel momento in cui entra in vigore la Convenzione tra Italia e Stati Uniti sulle lettere sparisce il doppio cerchio rosso d'entrata in Francia dato che le lettere viaggiano in plico chiuso e non più allo scoperto.
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Re: 2 L. su Lettera tassata dal Brasile 1874

Messaggio da maupoz »

Erik ha scritto: 5 marzo 2021, 17:17
Ma se, per esempio, la lettera fosse stata consegnata all'ultimo momento e non si fosse fatto in tempo ad inserirla nel dispaccio già chiuso e avesse, quindi, viaggiato allo scoperto (da qui il bollo di transito di Londra), forse, in arrivo, sarebbe stata applicata la convenzione con la Gran Bretagna, non quella con il Brasile.
ciao Erik :abb:

mi pare che questa tua ipotesi sia la più plausibile, quanto meno dà una risposta all'importo della tassazione applicata e alla presenza del "bollo inglese" evidenziato da Andrea
Maurizio

"Sicché dunque, disse Pinocchio sempre più sbalordito, se io sotterrassi in quel campo i miei cinque zecchini, la mattina dopo quanti zecchini ci troverei?"
"È un conto facilissimo, rispose la Volpe, un conto che puoi farlo sulla punta delle dita. Poni che ogni zecchino ti faccia un grappolo di cinquecento zecchini: moltiplica il cinquecento per cinque e la mattina dopo ti trovi in tasca duemila cinquecento zecchini lampanti e sonanti."
"Oh che bella cosa!" gridò Pinocchio, ballando dall'allegrezza.
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Re: 2 L. su Lettera tassata dal Brasile 1874

Messaggio da andy66 »

Andrea61 ha scritto: 5 marzo 2021, 23:41
francesco luraschi ha scritto: 5 marzo 2021, 10:19
Buongiorno Andrea,

il discorso piego chiuso=no bolli di transito mentre piego aperto=bolli di transito e successiva tassazione non regge. Non conosco l'argomento di cui discutete nello specifico però vi segnalo questa lettere esemplificativa del 1847 tra Austria e Francia: tra questi due Paesi vi era già una convenzione, tuttavia sia il Regno di Sardegna sia la Francia in transito hanno apposto i propri bolli. Quindi il mazzo è stato aperto e ogni lettera bollata.

https://www.ebay.it/itm/PREFILATELICA-L ... XQ82FRF~fv

Ciao: Francesco
Francesco,
grazie per il contributo. Evidentemente non è una regola assoluta, però c'è da dire che il 1847 non è il 1874 e Francia, Sardegna e Austria non è Brasile, Gran Bretagna e Italia.
Ad esempio, so che nel momento in cui entra in vigore la Convenzione tra Italia e Stati Uniti sulle lettere sparisce il doppio cerchio rosso d'entrata in Francia dato che le lettere viaggiano in plico chiuso e non più allo scoperto.
Sono d'accordo con Andrea. Certamente dagli anni '40 agli anni '70 dell'800 la corrispondenza di oltremare aumentò in modo considerevole, per cui la bollatura in transito di tutta la corrispondenza sarebbe stata un lavoro troppo dispendioso in termini di tempo. Ecco il perché si trovò la soluzione di porre tutto all'interno di plichi o sacchi. Potrebbe essere forse che tali plichi fossero dotati di etichette o cartoncino per cui venivano annullati una sola volta a conferma dal luogo e data di passaggio

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Rev LB Apr 2022
Andy66

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