L'etichetta del servizio Vaduz-Sevelen

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somalafis
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L'etichetta del servizio Vaduz-Sevelen

Messaggio da somalafis »

a1.jpg
La conoscete questa etichetta?
Figura praticamente su tutti i cataloghi di francobolli sotto il Liechtenstein. Come spiega il Catalogo Unificato (ma indicazioni analoghe le trovate su tutti gli altri cataloghi) risale al 1918 e doveva servire ad attestare il pagamento dei 10 heller necessari ad usufruire di un servizio tra Vaduz (la capitale del Principato) e la citta' svizzera di Sevelen (Cantone di San Gallo) in seguito all'interruzione del servizio postale assicurato dagli austriaci che dall'Ottocento gestivano la posta del Liechtenstein. I ''francobolli'' sciolti non sono difficili da trovare (anche se sovente restano invenduti per via del rischio di falsificazioni dovuti alla semplicita' del disegno): l'esemplare che ho sopra riprodotto viene dalla prossima asta della Württembergisches Auktionshaus. Difficile e' invece vedere l'etichettina ancora applicata ad un documento postale. Da un vecchio catalogo di un'asta tedesca:
a2 busta.jpg
Non garantisco l'autenticita' non avendo mai avuto in mano l'oggetto....
A me l'emissione sembra ragionevole, ma - se vi fate un giro su internet - non tutti sono d'accordo: intanto, a quanto pare, le etichette erano in libera vendita a Vaduz per identificare le eventuali conserve alimentati homemade. Ecco un'etichetta priva dell'iscrizione:
a3.jpg
Il servizio funzionava cosi': il mittente doveva procurarsi un francobollo svizzero adeguato alla destinazione (la cosa non era difficile visto che Vaduz e Sevelen sono collegate da un vecchio ponte di legno costruito nel 1870) e doveva acquistare anche l'apposita etichetta per 10 heller. Applicava entrambi i pezzi su una busta e la imbucava in un'apposita cassetta installata a Vaduz a questo scopo; un incaricato dell'amministrazione municipale di Vaduz svuotava la cassetta una o due volte la settimana e la consegnava ad un ''corriere'' (botenpost) autorizzato a passare in Svizzera che attraversava il Reno sul ponte e provvedeva a recarsi all'ufficio postale di Sevelen. Ma - chiedono i ''critici'' - era proprio necessario stampare l'etichetta? Non era solo un cedimento all' ''interesse filatelico''? E perche' solo a Vaduz? Forse perche' c'era il ponte? Voi cosa ne pensate?
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Riccardo Bodo
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niccosan
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Re: L'etichetta del servizio Vaduz-Sevelen

Messaggio da niccosan »

Non ne sapevo nulla :mmm:
non essendomi mai capitato ordinando il Liechtenstein (ma sono ancora agli inizi quindi logico)
certo come servizio sembra strano
se uno passava il ponte a piedi imbucava direttamente la posta senza prima comprare le etichette e poi spedire da Vaduz.
Forse si acquistavano lotti come uffici e poi si spediva insieme alla posta tradizionale?
Le lettere esistenti sono solo utilizzate da uffici e/o pubbliche amministrazioni oppure miste insieme a posta privata?

Comunque grazie per la nota storica
certamente molto interessante per me Ciao:
Nicola A. Cosanni
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niccosan
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Re: L'etichetta del servizio Vaduz-Sevelen

Messaggio da niccosan »

La distanza tra Vaduz centro e Sevelen è di 3.9 km attraverso il vecchio ponte storico di legno
che tra l'altro è bellissimo (foto sotto)

quindi era un servizio che permetteva forse ai tempi di usare comunque la posta
ma senza dover passare il confine ogni volta

forse così per un breve periodo trova spiegazione l'utilizzo della etichetta

Immagine
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somalafis
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Re: L'etichetta del servizio Vaduz-Sevelen

Messaggio da somalafis »

niccosan ha scritto: 27 novembre 2022, 12:47 ...
se uno passava il ponte a piedi imbucava direttamente la posta senza prima comprare le etichette e poi spedire da Vaduz.
...
E' uno degli interrogativi che vengono spontanei.
La storia postale del Principato di Liechtenstein e' comunque bizzarra: il primo settembre 1817 le poste austriache aprirono un primo ufficio a Balzers ma lo chiusero nel 1819 per scarso rendimento... Poi lo riaprirono nel 1819 e ne aprirono un secondo a Vaduz nel 1845. D'altra parte i legami del principe con l'impero austriaco erano ben noti. Nel 1852 il Liechtenstein stipulo' un trattato con l'Impero Austriaco che sanci' la dipendenza del sistema postale del principato dal sistema postale austriaco. Vennero aperti altri uffici a Neldeln (1864) , a Schaan (1872), a Triesen (1890) e a Eschen (1912). Quando l'Austria emise propri francobolli, essi vennero distribuiti anche in Liechtenstein. Solo nel 1912 il principato ebbe diritto a propri francobolli che pero' indicavano chiaramente la dipendenza del sistema postale del Principato da quello austriaco (e d'altra parte i valori postali austriaci continuavano ad avere corso in Liechtenstein). Ovviamente il principato utilizzava anche il sistema monetario austriaco... Ovvio che il crollo dell'Impero asburgico abbia avuto effetti traumatici sul Principato (che pure si dichiaro' formalmente neutrale nella prima guerra mondiale) (seguira')
Ultima modifica di somalafis il 27 novembre 2022, 14:31, modificato 1 volta in totale.
Riccardo Bodo
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Re: L'etichetta del servizio Vaduz-Sevelen

Messaggio da somalafis »

Durante la guerra mondiale c'era anche il problema della censura e, forse, l'etichetta del servizio del corriere serviva anche ad ''aggirarla'' ...
Comunque nel 1919 il Liechtenstein apri' trattative con la Svizzera anche perche' gli austriaci avevano altre gatte da pelare per pensare anche agli utenti postali del principato. Cosi' nel 1920 cesso' ogni responsabilita' austriaca verso la posta del Principato e, nel frattempo, nel 1919 fu formato un ''consorzio'' di uomini d'affari che doveva appunto occuparsi dei francobolli del Principato provvedendo a idearli, produrli e gestirne la commercializzazione internazionale. Comincio' cosi' un breve periodo caratterizzato da emissioni ravvicinate nel tempo e caratterizzato da diffuse varieta' (con ''sospetti'' avanzati da alcuni sul ''consorzio'' che si rivolse a tipografie private): alla fine il governo del Principato inizio' indagini sul ''consorzio'' e il suo contratto fu rescisso ufficialmente il 25 aprile 1922. Dal 1921 i francobolli del Liechtenstein in sono denominati in franchi svizzeri anche perche' la Svizzera dal primo febbraio 1921 si assunse in pratica la stessa responsabilita' che in precedenza era spettata all'Austria.
Riccardo Bodo
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niccosan
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Re: L'etichetta del servizio Vaduz-Sevelen

Messaggio da niccosan »

Grande spiegazione, grazie!
Ecco il perchè di tante filateliche che vengono discusse in giro sul Liechtenstein come artefatte di quel periodo
adesso comprendo il motivo...
certo che il consorzio privato per ovvi motivi secondo me ne faceva di tutti i colori
soprattutto in quel periodo così caotico

spero di trovare altre info
sto cercando sui pochi volumi da me posseduti ma fino ad ora nulla
Ciao:
N.A. Cosanni
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Re: L'etichetta del servizio Vaduz-Sevelen

Messaggio da somalafis »

Nella prossima asta Corinphila (ben illustrata da Franco Peli) sara' anche dispersa una collezione di Liechtenstein. Poteva mancare una bella immagine dell'etichetta che ha originato questo intervento?
ETICHETTA.jpg
Ma, soprattutto, il materiale in asta ci permette di vedere esempi dei francobolli austriaci usati nel Principato, come in questa busta del 1918
austria 2.jpg
E in modo piu' specifico in questi usi delle cartoline postali austriache negli uffici postali (austriaci) del territorio del Principato (da notare l'uso della versione bilingue con la scritta in italiano ''carta da corrispondenza'')
austria cp.jpg
austria cp 2.jpg
austria cp 3.jpg
Anche i biglietti postali austriaci vennero impiegati
austria bp.jpg
austria bp 3.jpg
E anche le marche per giornali
giornali.jpg
Infine, poteva mancare traccia del passaggio dell'ineffabile Otto Bickel?
bickel.jpg
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Riccardo Bodo
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