Laurent,
la tua ipotesi mi sembra molto verosimile alla luce della lettera indirizza al figlio del Barbié impiegato postale.
Il fatto che ai corrieri fosse vietato trasportare lettere oltre quelle nella valigia conta relativamente. Pure oggi se tutti noi rispettassimo le leggi al 100% le carceri sarebbero vuote ma non è così. Lo stesso valeva per i corrieri: in teoria avrebbero dovuto trasportare solo la valigia ma poi in pratica aggiungevano altro a scopo di lucro personale per arrotondare il guadagno ("con poco mi risparmia le spese dell'espresso"). Tra l'altro le varie località interessate erano vicine e questo evitava controlli.
Ecco cosa scriveva il Prina all'inizio del periodo napoleonico
Osservo però che a poco a poco il corriere, principalmente come quello che è più cauto e sicuro della staffetta nella sua marcia, è diventato poco meno che un condottiere di mercanzie per il gran carico … per cui per quanto strepiti coi mastri di posta per avere i migliori cavalli, o più cavalli dell’ordinario per il prezzo originario poco più sempre tarda e sempre ritarderà … I governi stessi ne sono stati talmente scienti sino a questo punto che concorrevano anche loro alla sua pregiudizievole continuazione col non pagare ai corrieri alcun stipendio
Mi chiedo però che senso ha bollare una lettera con timbro postale e mettere i segni grafici di esenzione per poi darla al corriere fuori valigia ...
Ho il sospetto che comunque il Barbié godesse di una rete di conoscenze non indifferente perché, come scrivevo, la tassazione si sarebbe dovuta mettere in partenza, e questo non venne fatto, oppure in arrivo nel caso fosse sfuggita all'ufficio mittente.
Comunque è una pratica antica quella di indirizzare
a impiegati postali o fare inoltrare le lettere private
da impiegati di posta che godevano l'esenzione. Servivano le entrature giuste ma poi ci si riusciva.
Nella sezione LV ho postato tempo fa una lettera spedita da Milano a Napoli in cui un privato riusci a spedire "gratis" fino a ad un impiegato postale a Napoli servendosi di qualcuno all'interno della direzione.
Perché il direttore Clerici chiuse un occhio? Questo non lo sapremo mai, ma se non erro venne ribadito più volte che ai postali era vietato infilare lettere personali nella corrispondenza d'ufficio. E se si ripeteva sempre lo stesso divieto vuol dire che qualcuno ci provava.
E questo forse il Clerici lo faceva e il figlio del Barbié lo sapeva ... Non è un caso poi tanto differente dai tuoi.

Francesco