I bolli "D.", "I.D." e "N.D."

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Guido Morolli
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Re: I bolli "D.", "I.D." e "N.D."

Messaggio da Guido Morolli »

Ringrazio Giuseppe per la condivisione del suo bel documento.
In questi anni ho trovato sulla una altra immagine con il bollo D.
Anche in questo caso si tratta di una rispedizione. L'immagine è presa da un vecchio catalogo.
bologna 25 09 59 padova.jpg
Ciao:
Guido
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fildoc
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Re: I bolli "D.", "I.D." e "N.D."

Messaggio da fildoc »

gipos ha scritto: 11 agosto 2022, 10:53 Buongiorno a tutti,
di errori nelle officine di posta nei vari Ducati ne siamo pienamente consapevoli! vedi come le famose raccomandate in franchigia,
che disattendendo le disposizioni emanate, si è scoperto che tali tassative direttive imperiali inerenti il diritto di raccomandazione che finanche all'imperatore non veniva concessa l'esenzione, venne disattesa .
Con cordialità
Giuseppe
Ciao:
il pezzo rimane interessante
ma spiegare il pezzo dicendo che un impiegato
(probabilmente il capoufficio - dato che si sta parlando di una prassi eccezionale con uso di timbri inconsueti!)
non fosse stato in grado di fare un calcolo elementare 5+2 = 6 :!: :!: :!: :!: :!: :!: :!: :!:
mi sembra azzardato!

Sono semplicemente convinto che il calcolo sia corretto e che la spiegazione sia un'altra!

Tuttavia in mancanza di una spiegazione diversa,
quella che hai mostrato rimane una ipotesi possibile,
ma per me certamente non probabile!
+-x:
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ciao
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Fildoc
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francesco luraschi
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Re: I bolli "D.", "I.D." e "N.D."

Messaggio da francesco luraschi »

Leggo in basso l'acronimo S. P. M. ovvero (recapito) in Sue Proprie Mani. Potrebbe essere che i 3/100 siano stati effettivamente convertiti in 1 soldo a dare i 6 annotati a Padova a cui se ne sono stati aggiunti 2 per il recapito anziché la giacenza in posta non so se a Trento oppure a Levico se qui c'era un ufficio postale (dubito perché nel certificato non si scrive di timbro di arrivo).

Recapito magari effettuato con soggetti diversi dai messi già stipendiati dalle varie comunità o uffici postali.

È solo una ipotesi, ovviamente.

Francesco
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fildoc
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Re: I bolli "D.", "I.D." e "N.D."

Messaggio da fildoc »

l'ipotesi Francesco la trovo gia' piu' interessante senza chiamare in causa improbabili errori di calcolo!
Prova sentire il parere di esperti collaudati come Lorenzo Carra o Massimo Moritsch...
+-x:
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Fildoc
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francesco luraschi
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Re: I bolli "D.", "I.D." e "N.D."

Messaggio da francesco luraschi »

Ecco un altro caso: lettera da Trieste a Rovigo tassata 6 in quanto terza distanza e poi rispedita a Venezia.

Come in molte rispedizioni venne messo il bollo D. probabilmenTe ottenuto dal bollo P.D.

Ciao: Francesco
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enrico54
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Re: I bolli "D.", "I.D." e "N.D."

Messaggio da enrico54 »

Dalla collezione di Pietro Cambria, presente sul sito dell'ISSP di Prato.

Ciao:

Enrico Flaminio
_____________
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Guido Morolli
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Re: I bolli "D.", "I.D." e "N.D."

Messaggio da Guido Morolli »

C'è anche la " sorella " della busta proposta da Enrico.
Anche in questo caso la " D " viene cancellata
pontificio ferrara 11 07 59.jpg
Ciao:
Guido
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gipos
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Re: I bolli "D.", "I.D." e "N.D."

Messaggio da gipos »

Ciao: a tutti,
Inserisco una lettera che reputo inteteressante sia per l'istradamento, sia per le tassazione ma soprattutto per il timbro D. apposto, non mi dilungo più di tanto, lasciando a voi esperti la parola per spiegare a chi come me non conosce l'argomento.
Giuseppe
Ciao:
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francesco luraschi
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Re: I bolli "D.", "I.D." e "N.D."

Messaggio da francesco luraschi »

Si tratta di una lettera (oggi una busta) affrancata insufficientemente in cui l'affrancatura di 20/100 è quindi andata persa. La lettera è stata quindi considerata come in porto assegnato e quindi tassata: 12 carantani di competenze francesi, 4 carantani di competenze sarde e 3 carantani di competenze austriache a dare 19 carantani per la tratta fino a Milano.

Qui si è venuti a sapere che il destinatario si era presumibilmente trasferito a Mantova (il primo tentativo di recapito è andato a vuoto) e quindi la lettera è stata inoltrata dopo avere apposto il solito bollo D. e riformata la tassa aggiungendo 6 carantani per un totale di 25 essendo Mantova nella III distanza austriaca (oltre 20 leghe/150 Km dal confine sardo).

Noto che poi la lettera venne palleggiata tra Mantova e Gonzaga.

Però mi sorge un dubbio. La singola lettera non sembra tassata erroneamente dato che ne esistono altre dello stesso archivio con identica affrancatura errata e identica tassa. In effetti Mantova si trova di poco oltre le 20 leghe dal confine sardo e quindi la tariffa austriaca è proprio 45/100.

Però perché nella convenzione austro-sarda del 1844 Mantova e Gonzaga vengono messe in A1, cioè rientrano nel raggio tra 10 e 20 leghe? Non dovrebbero essere messe in A2? :mmm:

Qualcosa mi sfugge ...

Ciao: Francesco

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