Facciamoci una risata...
Moderatore: fabiov
Re: Facciamoci una risata...
che geni
Andrea
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Dopo una lunga riflessione, ho deciso di dedicarmi solo all'Italia, prevalentemente Repubblica.
Dopo aver riordinato l'attuale collezione mi piacerebbe iniziare a guardare il Regno.
Re: Facciamoci una risata...
Noi ridiamo, ma a metà degli anni 60 coi francobolli andava più o meno così...
Re: Facciamoci una risata...
Che tristezza però. Hanno fatto del francobollo simbolo "dell'investimento facile"
Andrea
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Re: Facciamoci una risata...
ASTA FILATELICA
Torino. In una prestigiosa asta filatelica si stanno vendendo all'incanto rari francobolli e lettere degli Antichi Stati Italiani, pezzi tutti provenienti da una famosa collezione specializzata e pluripremiata a livello internazionale.
Il banditore ha già provveduto a trattare una decina di lotti, quando un anziano e distinto cliente italiano, molto noto nell'ambiente filatelico, seduto in prima fila, si accorge di aver smarrito il proprio portafogli, cadutogli probabilmente durante il pranzo ufficiale che ha preceduto l'asta.
Un poco imbarazzato e consapevole di stare per interrompere l'evento, si alza e si avvicina al banditore, suo amico. I due confabulano un poco, dopodichè il cliente si fa consegnare il microfono per rivolgere un appello a tutti i presenti:
- Signori, un attimo di attenzione, prego. Purtroppo mi sono appena reso conto che oggi in sala ho perso il mio portafogli contenente documenti personali e ben 5.000 euro in contanti. Offro una ricompensa di mille euro a chi tra voi me lo ritroverà...".
Immediatamente, dal fondo della sala si alza una paletta e una voce esclama: - Io ne offro 1.200 !!!
Torino. In una prestigiosa asta filatelica si stanno vendendo all'incanto rari francobolli e lettere degli Antichi Stati Italiani, pezzi tutti provenienti da una famosa collezione specializzata e pluripremiata a livello internazionale.
Il banditore ha già provveduto a trattare una decina di lotti, quando un anziano e distinto cliente italiano, molto noto nell'ambiente filatelico, seduto in prima fila, si accorge di aver smarrito il proprio portafogli, cadutogli probabilmente durante il pranzo ufficiale che ha preceduto l'asta.
Un poco imbarazzato e consapevole di stare per interrompere l'evento, si alza e si avvicina al banditore, suo amico. I due confabulano un poco, dopodichè il cliente si fa consegnare il microfono per rivolgere un appello a tutti i presenti:
- Signori, un attimo di attenzione, prego. Purtroppo mi sono appena reso conto che oggi in sala ho perso il mio portafogli contenente documenti personali e ben 5.000 euro in contanti. Offro una ricompensa di mille euro a chi tra voi me lo ritroverà...".
Immediatamente, dal fondo della sala si alza una paletta e una voce esclama: - Io ne offro 1.200 !!!
Re: Facciamoci una risata...
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e molto raramente barigatta....(Fosco Maraini)
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- biagio montesano
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Re: Facciamoci una risata...
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Colleziono principalmente Italia Regno e Repubblica.
In secondo luogo Vaticano, San Marino, Svizzera e varie tematiche.
Attualmente i miei interessi principali sono concentrati su Regno Vittorio Emanuele II
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Re: Facciamoci una risata...
Stupenda
Andrea
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Re: Facciamoci una risata...
Deformazione professionale!
Colleziono solo usati:
Repubblica
Germania e DDR
Svizzera
Francia
Austria
Machin
Uccelli di Buzin
Timidamente e con timore mi avvicino al Lombardo Veneto
Le mie liste su Colnect: http://colnect.com/it/collectors/collector/scarabeo
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Re: Facciamoci una risata...
BUSTA PREFILATELICA PASQUALE
Ogni anno, subito prima di Pasqua, il Rabbino Capo della Comunità ebraica di Roma si presenta in Vaticano dal Papa e gli porge una busta sigillata molto antica.
Il Papa la prende, la esamina, scuote la testa e, senza proferir parola, la restituisce al Rabbino Capo che, mestamente, se ne ritorna a casa sua.
Questo particolare rituale avviene da quasi duemila anni ed è poco conosciuto da altri all'infuori dei due soggetti citati.
Succede che un anno siano di nuova nomina sia il Papa che il Rabbino Capo.
Quando il Rabbino Capo porge al Papa l'antica busta, come il suo predecessore gli aveva insegnato, il Papa, come gli aveva insegnato il suo Segretario di Stato, la osserva, se la rigira un po' tra le mani, scuote la testa e gliela restituisce.
Però il Papa aggiunge: "Questo rituale mi sembra alquanto strano... Non ne capisco il significato. Che cosa c'è dentro la busta ?".
Il Rabbino Capo risponde: "Non ne ho la più pallida idea... Sono nuovo anch'io. Ma basterà aprirla e ne conosceremo il contenuto".
Il Papa accetta la proposta del Rabbino Capo e insieme, lentamente, usando il vapore, con molta cautela e circospezione aprono la antichissima busta e leggono la pergamena manoscritta in essa contenuta, che presenta la seguente intestazione: "CONTO DELL' ULTIMA CENA".
Ogni anno, subito prima di Pasqua, il Rabbino Capo della Comunità ebraica di Roma si presenta in Vaticano dal Papa e gli porge una busta sigillata molto antica.
Il Papa la prende, la esamina, scuote la testa e, senza proferir parola, la restituisce al Rabbino Capo che, mestamente, se ne ritorna a casa sua.
Questo particolare rituale avviene da quasi duemila anni ed è poco conosciuto da altri all'infuori dei due soggetti citati.
Succede che un anno siano di nuova nomina sia il Papa che il Rabbino Capo.
Quando il Rabbino Capo porge al Papa l'antica busta, come il suo predecessore gli aveva insegnato, il Papa, come gli aveva insegnato il suo Segretario di Stato, la osserva, se la rigira un po' tra le mani, scuote la testa e gliela restituisce.
Però il Papa aggiunge: "Questo rituale mi sembra alquanto strano... Non ne capisco il significato. Che cosa c'è dentro la busta ?".
Il Rabbino Capo risponde: "Non ne ho la più pallida idea... Sono nuovo anch'io. Ma basterà aprirla e ne conosceremo il contenuto".
Il Papa accetta la proposta del Rabbino Capo e insieme, lentamente, usando il vapore, con molta cautela e circospezione aprono la antichissima busta e leggono la pergamena manoscritta in essa contenuta, che presenta la seguente intestazione: "CONTO DELL' ULTIMA CENA".
Re: Facciamoci una risata...
Allora anche ieri, come oggi, c’era chi lasciava il ristorante senza pagare
remo Sostenitore del Forum dal 2011
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Re: Facciamoci una risata...
INVERTED JENNY
Due coniugi statunitensi di mezza età si recano come ogni anno a visitare una famosa e storica fiera aeronautica.
Lui, ogni volta, vedendo le esibizioni dei biplani acrobatici, sospira con rammarico ed è tentato di farci un giretto per provare l'ebbrezza del volo all'aria libera:
- Ah, Marlene, come vorrei tanto salire su quell'aereo...
- Non essere sciocco, Charlie, costa 20 dollari, e 20 dollari sono 20 dollari !!!
La scena si ripete ogni anno, finchè i due diventano molto anziani:
- Dai, Marlene, ormai io ho 82 anni, se non ci vado quest'anno non ci andrò mai più...
- Ah, no, non se ne parla nemmeno, costa sempre 20 dollari, e 20 dollari sono 20 dollari !!!
Uno dei piloti acrobatici sente la discussione e propone ai due vecchietti un patto:
- Sentite, mi siete simpatici, voglio venirvi incontro... Salite entrambi a bordo e se riuscite a stare completamente in silenzio per tutta la durata del volo non vi faccio pagare nulla, ma se dite anche solo una parola mi pagate il biglietto: 20 dollari. D'accordo ?
I due, entusiasti, accettano subito, salgono faticosamente a bordo del biplano, il pilota decolla e inizia a compiere una serie di spericolate acrobazie, e i due zitti; allora si butta in picchiata, in volo rovesciato, fa spegnere il motore e plana ma i due sempre muti come pesci; fa una serie di looping, cabrate, micidiali cadute con avvitamento e quelli non fiatano.
Il pilota quindi rinuncia a spaventarli ed atterra; mentre prende terra dice al vecchietto:
- Ehi, ma siete formidabili, congratulazioni ! Con tutto quello che ho fatto, neppure un grido...
E il buon Charlie esclama: - Veramente quando eravamo in volo rovesciato e Marlene è caduta fuori volevo dire qualcosa... ma 20 dollari sono 20 dollari !!!
Due coniugi statunitensi di mezza età si recano come ogni anno a visitare una famosa e storica fiera aeronautica.
Lui, ogni volta, vedendo le esibizioni dei biplani acrobatici, sospira con rammarico ed è tentato di farci un giretto per provare l'ebbrezza del volo all'aria libera:
- Ah, Marlene, come vorrei tanto salire su quell'aereo...
- Non essere sciocco, Charlie, costa 20 dollari, e 20 dollari sono 20 dollari !!!
La scena si ripete ogni anno, finchè i due diventano molto anziani:
- Dai, Marlene, ormai io ho 82 anni, se non ci vado quest'anno non ci andrò mai più...
- Ah, no, non se ne parla nemmeno, costa sempre 20 dollari, e 20 dollari sono 20 dollari !!!
Uno dei piloti acrobatici sente la discussione e propone ai due vecchietti un patto:
- Sentite, mi siete simpatici, voglio venirvi incontro... Salite entrambi a bordo e se riuscite a stare completamente in silenzio per tutta la durata del volo non vi faccio pagare nulla, ma se dite anche solo una parola mi pagate il biglietto: 20 dollari. D'accordo ?
I due, entusiasti, accettano subito, salgono faticosamente a bordo del biplano, il pilota decolla e inizia a compiere una serie di spericolate acrobazie, e i due zitti; allora si butta in picchiata, in volo rovesciato, fa spegnere il motore e plana ma i due sempre muti come pesci; fa una serie di looping, cabrate, micidiali cadute con avvitamento e quelli non fiatano.
Il pilota quindi rinuncia a spaventarli ed atterra; mentre prende terra dice al vecchietto:
- Ehi, ma siete formidabili, congratulazioni ! Con tutto quello che ho fatto, neppure un grido...
E il buon Charlie esclama: - Veramente quando eravamo in volo rovesciato e Marlene è caduta fuori volevo dire qualcosa... ma 20 dollari sono 20 dollari !!!
- Ivano Abbatantuono
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Re: Facciamoci una risata...
Grande Charlie
Colleziono (soprattutto) Regno d'Italia, nuovo usato e storia postale.
su ebay mi trovi qui : http://www.ebay.it/sch/abba_ivan/m.html ... pg=&_from=
per contatti, scrivimi su : ivantea@alice.it
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Re: Facciamoci una risata...
Charlie mitico
Andrea
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Re: Facciamoci una risata...
Però Marlene ha risparmiato
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- biagio montesano
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Re: Facciamoci una risata...
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- cirneco giuseppe
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Re: Facciamoci una risata...
..... pino .....
su ebay http://shop.ebay.it/merchant/gcirnec?_rdc=1
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NEMICO, DICHIARATO E CONVINTO, DEL GRONCHI LILLA
E' saggio sognare ma da stolti illudersi.
cerco e colleziono saggi e prove dagli ASI ad oggi solo Italia
http://www.antichistati.it
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Re: Facciamoci una risata...
TRE TELEGRAMMI
Milano, anni '70. Si incontrano due amici attori. Uno dice all'altro:
- Mario ascolta, posso chiederti un grande piacere ?
- Certamente. Di cosa si tratta ?
- Guarda, tra pochi giorni dovrò partire per una tournée teatrale negli Stati Uniti. Mi assenterò di casa per circa tre mesi e tu sai che io vivo con mia madre e il gatto, i due esseri viventi che amo di più al mondo...
- Sì, dimmi, cosa vuoi che faccia ?
- Ti chiedo se, per favore, potresti far loro una visita ogni tanto, per verificare che tutto proceda per il meglio...
Io ti lascerò un elenco con i recapiti degli hotel dove alloggerò per tutto questo tempo. Qualsiasi cosa succeda, per favore, avvisami per telefono o, meglio ancora, mandami un telegramma...
- Lo farò certamente, non ti preoccupare. Parti pure tranquillo ! Ci penso io.
- Grazie mille, sei proprio un amico !
Passate due settimane, mentre stava soggiornando in un hotel di New York, il primo amico riceve dal secondo un telegramma avente il seguente testo: "IL TUO GATTO E' STATO INVESTITO DA UN CAMION ED E' MORTO".
Immediatamente, molto arrabbiato, prende il telefono e chiama l'amico, rimproverandolo:
- Mario, come ti sei azzardato a mandarmi un telegramma redatto in questi termini, sapendo come io amassi tanto questo gatto !!!
- Ma... non mi dicesti di avvisarti ?
- Sì, però non si danno così le notizie...
- E come si danno ?
- Tu avresti dovuto, per prima cosa, mandarmi un telegramma dicendo: "IL TUO GATTO SI E' ARRAMPICATO SU UN ALBERO", in modo tale da potermi preparare poco a poco...
Dopo circa due giorni, inviarmi un altro telegramma, il secondo, dicendo: "IL TUO GATTO SI E' ARRAMPICATO SU UN ALBERO, SUCCESSIVAMENTE E' CADUTO DALL'ALBERO E SI E' FATTO MALE AD UNA ZAMPA", in modo che io possa assimilare gradualmente la ferale notizia...
Passati altri due giorni, spedirmi un ulteriore telegramma, il terzo, quello definitivo, dicendo: "IL TUO GATTO SI E' ARRAMPICATO SU UN ALBERO, SUCCESSIVAMENTE E' CADUTO DALL'ALBERO E SI E' FATTO MALE AD UNA ZAMPA, E' STATO INVESTITO DA UN CAMION ED E' MORTO".
- Ho capito. Mi dispiace molto, Carlo, perdonami... non conoscevo questa procedura dei tre telegrammi...
Passato circa un mese dai fatti narrati, mentre stava soggiornando in un hotel di Boston, il primo amico riceve dal secondo un telegramma così redatto: "TUA MADRE SI E' ARRAMPICATA SU UN CILIEGIO".
Milano, anni '70. Si incontrano due amici attori. Uno dice all'altro:
- Mario ascolta, posso chiederti un grande piacere ?
- Certamente. Di cosa si tratta ?
- Guarda, tra pochi giorni dovrò partire per una tournée teatrale negli Stati Uniti. Mi assenterò di casa per circa tre mesi e tu sai che io vivo con mia madre e il gatto, i due esseri viventi che amo di più al mondo...
- Sì, dimmi, cosa vuoi che faccia ?
- Ti chiedo se, per favore, potresti far loro una visita ogni tanto, per verificare che tutto proceda per il meglio...
Io ti lascerò un elenco con i recapiti degli hotel dove alloggerò per tutto questo tempo. Qualsiasi cosa succeda, per favore, avvisami per telefono o, meglio ancora, mandami un telegramma...
- Lo farò certamente, non ti preoccupare. Parti pure tranquillo ! Ci penso io.
- Grazie mille, sei proprio un amico !
Passate due settimane, mentre stava soggiornando in un hotel di New York, il primo amico riceve dal secondo un telegramma avente il seguente testo: "IL TUO GATTO E' STATO INVESTITO DA UN CAMION ED E' MORTO".
Immediatamente, molto arrabbiato, prende il telefono e chiama l'amico, rimproverandolo:
- Mario, come ti sei azzardato a mandarmi un telegramma redatto in questi termini, sapendo come io amassi tanto questo gatto !!!
- Ma... non mi dicesti di avvisarti ?
- Sì, però non si danno così le notizie...
- E come si danno ?
- Tu avresti dovuto, per prima cosa, mandarmi un telegramma dicendo: "IL TUO GATTO SI E' ARRAMPICATO SU UN ALBERO", in modo tale da potermi preparare poco a poco...
Dopo circa due giorni, inviarmi un altro telegramma, il secondo, dicendo: "IL TUO GATTO SI E' ARRAMPICATO SU UN ALBERO, SUCCESSIVAMENTE E' CADUTO DALL'ALBERO E SI E' FATTO MALE AD UNA ZAMPA", in modo che io possa assimilare gradualmente la ferale notizia...
Passati altri due giorni, spedirmi un ulteriore telegramma, il terzo, quello definitivo, dicendo: "IL TUO GATTO SI E' ARRAMPICATO SU UN ALBERO, SUCCESSIVAMENTE E' CADUTO DALL'ALBERO E SI E' FATTO MALE AD UNA ZAMPA, E' STATO INVESTITO DA UN CAMION ED E' MORTO".
- Ho capito. Mi dispiace molto, Carlo, perdonami... non conoscevo questa procedura dei tre telegrammi...
Passato circa un mese dai fatti narrati, mentre stava soggiornando in un hotel di Boston, il primo amico riceve dal secondo un telegramma così redatto: "TUA MADRE SI E' ARRAMPICATA SU UN CILIEGIO".
- biagio montesano
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Re: Facciamoci una risata...
IL CANE CUBANO
Porto commerciale di Miami (Florida), prima metà degli anni '80.
Attracca al molo del porto un barcone malconcio, stracarico di profughi provenienti da Cuba. Insieme a tutti i passeggeri che sbarcano vi è anche un bel cane meticcio di media taglia.
La notizia si diffonde in un attimo e tutti i cani del porto, incuriositi, si avvicinano e circondano il nuovo arrivato, ansiosi di fargli alcune domande:
- Dicci: è vero che a Cuba tutti i cani non hanno le pulci ?
- Sì, è vero. A Cuba il Governo ha organizzato un Servizio Veterinario Nazionale molto efficiente e totalmente gratuito: nessun cane ha pulci, zecche o altri parassiti.
- E' vero che tutti i cani cubani sanno leggere e scrivere ?
- Sì. A Cuba tutti i cani, da quando sono cuccioli, frequentano un istituto canino speciale pubblico di primo livello addestrativo: ogni cane sa leggere, scrivere e contare.
- E' vero che a Cuba tutti i cani mangiano bene ?
- Sì. Detto tra noi, non sempre avevo le crocchette preferite e il mio osso quotidiano, però non ho mai sofferto la fame, non mi posso certo lamentare...
- Non capisco: se stavi così bene a Cuba, perchè te ne sei voluto andare ?
- Desideravo tanto abbaiare...
Porto commerciale di Miami (Florida), prima metà degli anni '80.
Attracca al molo del porto un barcone malconcio, stracarico di profughi provenienti da Cuba. Insieme a tutti i passeggeri che sbarcano vi è anche un bel cane meticcio di media taglia.
La notizia si diffonde in un attimo e tutti i cani del porto, incuriositi, si avvicinano e circondano il nuovo arrivato, ansiosi di fargli alcune domande:
- Dicci: è vero che a Cuba tutti i cani non hanno le pulci ?
- Sì, è vero. A Cuba il Governo ha organizzato un Servizio Veterinario Nazionale molto efficiente e totalmente gratuito: nessun cane ha pulci, zecche o altri parassiti.
- E' vero che tutti i cani cubani sanno leggere e scrivere ?
- Sì. A Cuba tutti i cani, da quando sono cuccioli, frequentano un istituto canino speciale pubblico di primo livello addestrativo: ogni cane sa leggere, scrivere e contare.
- E' vero che a Cuba tutti i cani mangiano bene ?
- Sì. Detto tra noi, non sempre avevo le crocchette preferite e il mio osso quotidiano, però non ho mai sofferto la fame, non mi posso certo lamentare...
- Non capisco: se stavi così bene a Cuba, perchè te ne sei voluto andare ?
- Desideravo tanto abbaiare...
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Re: Facciamoci una risata...
ACCADDE IN PARADISO
Il Paradiso. Come ogni giorno, S.Pietro si trova davanti al portone di ingresso del Paradiso per accogliere le persone che vi arrivano. A causa di un bisogno fisiologico impellente (su cui non indagheremo) chiede a Gesù di sostituirlo per una decina di minuti.
Questi, volenteroso ma un poco preoccupato, gli chiede:
- Che cosa devo fare se nel frattempo arrivasse qualcuno ?
- Oh, è molto semplice: tu gli dovrai chiedere nome e cognome, quindi consulterai il Grande Libro della Vita e se trovi il suo nome iscritto potrà entrare, viceversa dovrà andarsene giù all'Inferno...
- Va bene, ho capito.
S.Pietro quindi si allontana di gran carriera e lascia Gesù da solo.
Dopo circa cinque minuti arriva, camminando molto lentamente, un vecchietto: capelli bianchi, baffi e lunga barba incolta, vestito dimesso, schiena ricurva, occhialini da miope e un bastone.
Gesù gli dice:
- Buongiorno, buon uomo, come si chiama ?
- Ehm... mi chiamo Giuseppe però il cognome non me lo ricordo più... Sa, ho perso un po' la memoria, data l'età...
Gesù inizia a fargli qualche domanda con l'intento di indagare ed avere più informazioni al riguardo.
- Mi dica, quale era la sua professione ?
- Oh... ero un falegname.
- Mmm... un falegname... era sposato ?
- Sì, ero sposato con una donna bellissima, molto speciale, una santa...
- Mmm... una santa... aveva dei figli ?
- Sì, un figlio unico, maschio, che però era sempre fuori di casa con gli amici...
Gesù pensa: "Mmm... Giuseppe, falegname, una moglie santa, un figlio unico maschio... che sia lui davvero ?".
Per essere sicuro e fugare ogni dubbio, gli pone un'ultima domanda, quella definitiva:
- Buon uomo, mi dica... questo figlio unico... fu generato in modo naturale, come tutti ?
- Ehm... beh, diciamo che fu generato... con un artificio...
All'udire questo, Gesù non può più trattenersi: si commuove e, piangendo a dirotto, abbraccia e bacia il vecchietto esclamando:
- Papà, papà, dopo tutto questo tempo... finalmente ti ho trovato !!!
Allora anche l'anziano si commuove, abbraccia Gesù, lo bacia ed esclama: - PINOCCHIOOO !!!
Il Paradiso. Come ogni giorno, S.Pietro si trova davanti al portone di ingresso del Paradiso per accogliere le persone che vi arrivano. A causa di un bisogno fisiologico impellente (su cui non indagheremo) chiede a Gesù di sostituirlo per una decina di minuti.
Questi, volenteroso ma un poco preoccupato, gli chiede:
- Che cosa devo fare se nel frattempo arrivasse qualcuno ?
- Oh, è molto semplice: tu gli dovrai chiedere nome e cognome, quindi consulterai il Grande Libro della Vita e se trovi il suo nome iscritto potrà entrare, viceversa dovrà andarsene giù all'Inferno...
- Va bene, ho capito.
S.Pietro quindi si allontana di gran carriera e lascia Gesù da solo.
Dopo circa cinque minuti arriva, camminando molto lentamente, un vecchietto: capelli bianchi, baffi e lunga barba incolta, vestito dimesso, schiena ricurva, occhialini da miope e un bastone.
Gesù gli dice:
- Buongiorno, buon uomo, come si chiama ?
- Ehm... mi chiamo Giuseppe però il cognome non me lo ricordo più... Sa, ho perso un po' la memoria, data l'età...
Gesù inizia a fargli qualche domanda con l'intento di indagare ed avere più informazioni al riguardo.
- Mi dica, quale era la sua professione ?
- Oh... ero un falegname.
- Mmm... un falegname... era sposato ?
- Sì, ero sposato con una donna bellissima, molto speciale, una santa...
- Mmm... una santa... aveva dei figli ?
- Sì, un figlio unico, maschio, che però era sempre fuori di casa con gli amici...
Gesù pensa: "Mmm... Giuseppe, falegname, una moglie santa, un figlio unico maschio... che sia lui davvero ?".
Per essere sicuro e fugare ogni dubbio, gli pone un'ultima domanda, quella definitiva:
- Buon uomo, mi dica... questo figlio unico... fu generato in modo naturale, come tutti ?
- Ehm... beh, diciamo che fu generato... con un artificio...
All'udire questo, Gesù non può più trattenersi: si commuove e, piangendo a dirotto, abbraccia e bacia il vecchietto esclamando:
- Papà, papà, dopo tutto questo tempo... finalmente ti ho trovato !!!
Allora anche l'anziano si commuove, abbraccia Gesù, lo bacia ed esclama: - PINOCCHIOOO !!!