ASI - Scale di valutazione degli annullamenti

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spcstamps
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Re: ASI - Scale di valutazione degli annullamenti

Messaggio da spcstamps »

fildoc ha scritto: 28 agosto 2023, 14:29
Inoltre l'indice di rarita' purtroppo è legato ai tempi e alle collezioni del periodo storico...
per esempio se il C4 di Milano è rastrellato da anni sistematicamente
il suo indice di rarita' sale anche se alla fine è un timbro comune...
No Massimiliano, non sale l'indice di "rarità" ma quello di "reperibilità" al quale è legato il prezzo di mercato perchè un annullo anche relativamente "comune" ma come dici tu poco reperibile perchè setacciato, non è raro ma fa salire la quotazione in quanto sale la domanda rispetto all'offerta.

L'indice di rarità salirebbe se - per assurdo - chi ha setacciato il C4 di Milano, decidesse di distruggere tutte le sue scorte e ne dimostrasse tale distruzione, allora diventerebbe un annullo raro.

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fildoc
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Re: ASI - Scale di valutazione degli annullamenti

Messaggio da fildoc »

al fine economico gli annulli sono legati ad un sistema infatti piu' complesso legato a :
rarita'
reperibilita'/offerta
domanda

mentre il primo è assoluto, ma non sempre rispecchiante il valore economico reale
il secondo e il terzo sono legati a situazioni temporali variabili piu' attuali
tipo collezioni dismesse, per esempio la dispersione della raccolta Ferrazzi della zona di Padova e la mancanza attualmente di un collezionista "forte" per quel territorio
o alla presenza di piu' collezionisti dedicati ad una provincia presenti sul mercato, penso per esempio alla zona di Como, come succede in questi anni

P.S. cio' non toglie che sul Sassone gli indici di rarita' non sono sempre giusti e il Sassone non è così disponibile a suggerimenti se poi non vi è un riscontro economico
(vedi per esempio il bailamme degli annulli di Lombardia del 1859....)
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Tergesteo
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Re: ASI - Scale di valutazione degli annullamenti

Messaggio da Tergesteo »

Come in tutte le valutazioni relative ad una qualunque collezione, l'indice di rarità dovrebbe rappresentare effettivamente la possibilità o meno di reperire l'oggetto; anche negli annullamenti quindi vale la stessa cosa, ovvero un annullo con un punteggio più alto dovrebbe essere certamente più raro (e quindi meno reperibile) di uno con un punteggio più basso.

Se così non è invito gli amici che possono documentarlo a contattare la Sassone, fornire la relativa documentazione e fare quindi in modo di "aggiustare" quello che secondo loro non è in linea con il materiale disponibile.

Riguardo al prezzo così detto "di mercato" invece il calcolo da fare non è strettamente legato al valore di catalogo (che resta ovviamente indicativo, ma non decisivo), ma alla domanda e all'offerta che si trova nel momento storico in cui si commercia l'oggetto.

E' ovvio che se per un annullamento di cui si conoscono solo due pezzi oggi c'è un solo collezionista, l'altro pezzo sarà invendibile, mentre se per un annullo del quale si conoscono 100 pezzi si hanno 150 richieste, sarà introvabile sul mercato ( a nessun prezzo! ) perchè non soddisfa la domanda. Ma questo discorso nulla c'entra (veramente nulla!) con la rarità di un oggetto da collezione, sia esso francobollo, annullo, macchinina o qualunque altra cosa.

Il catalogo Sassone ha il compito di quotare e valutare la rarità; tali valutazioni non sono nè possono essere legate al prezzo "di mercato" che ovviamente varia in continuazione a seconda di una valanga di variabili che nessuno può prevedere o calcolare.
al fine economico gli annulli sono legati ad un sistema infatti piu' complesso legato a :
rarita'
reperibilita'/offerta
domanda

mentre il primo è assoluto, ma non sempre rispecchiante il valore economico reale
il secondo e il terzo sono legati a situazioni temporali variabili piu' attuali
tipo collezioni dismesse, per esempio la dispersione della raccolta Ferrazzi della zona di Padova e la mancanza attualmente di un collezionista "forte" per quel territorio
o alla presenza di piu' collezionisti dedicati ad una provincia presenti sul mercato, penso per esempio alla zona di Como, come succede in questi anni

P.S. cio' non toglie che sul Sassone gli indici di rarita' non sono sempre giusti e il Sassone non è così disponibile a suggerimenti se poi non vi è un riscontro economico
(vedi per esempio il bailamme degli annulli di Lombardia del 1859....)
Avete già scritto gran parte di ciò che si potrebbe argomentare su questa questione.

Riassumerei ed aggiungerei alcune considerazioni:

1. Di ciascun francobollo o annullo sono giunti ai giorni nostri un numero X di esemplari, questo è il fattore rarità assoluta.

2. Questo materiale sarà di qualità eterogenea (in particolare per quanto riguarda gli ASI) quindi nella valutazione subentrerà una plus o minus valenza a seconda dello stato di conservazione, qualità e freschezza del materiale.

3. Il mercato è fatto di molte variabili: presenza di clienti interessati all'oggetto, loro disponibilità economica, attrattiva del momento di un certo tipo di materiale.

4. Disponibilità sul mercato dei pezzi, non sempre legato al numero di oggetti esistenti.

Il catalogo Sassone raggruppa nelle sue quotazioni i punti 1, 3 e 4. Sono i primi a dire che esse NON SONO INDICI DI RARITA' ma frutto di una media tra questi fattori.

Poi le percentuali di aumento o diminuzione di queste valutazioni sono trattate a parte (cf punto 2).

Alcuni cataloghi di annulli come lo Zanetti per il Lombardo Veneto o il Müller per tutto l'Impero austriaco danno un doppio punteggio, uno di rarità ed uno di mercato. Così uno ha le idee molto più chiare!

Nel tempo le mode, l'emergere o la scomparsa di certi collezionisti possono far variare considerevolmente il secondo punteggio; il primo meno. Possono esserci dei ritrovamenti, un commerciante può decidere di tenersi del materiale a scopo speculativo, oppure un solo collezionista accaparrarsi tutti gli esemplari di un francobollo o annullo raro.

Però sono casi limite!

Purtroppo il Sassone segue una logica commerciale al servizio dei venditori trascurando la cultura filatelica ed il sapere enciclopedico. Di cui la loro riluttanza ad inserire nuove informazioni che non siano utili ai loro interessi.

Quando lo si usa per valutare un reperto questo deve essere chiaro all'utente!

Ciao: Ciao:

Benjamin
Lombardo Veneto (filatelia, annulli e storia postale), Toscana filatelia e storia postale dell'antica provincia di Arezzo, colori della IVa di Sardegna, ed a livello filatelico tutti gli ASI
Lettonia,Lituania ed Estonia
Classici di Francia, Gran Bretagna e Russia
Israele, annulli turchi, Levante, mandato britannico, interim e dal 1948 a oggi

"Non temete nuotare contro il torrente, è d'un anima sordida pensare come il volgo, perché il volgo è in maggioranza."

Giordano Bruno
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Antonello Cerruti
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Re: ASI - Scale di valutazione degli annullamenti

Messaggio da Antonello Cerruti »

Aggiungo solo che - così come per i margini o la dentellatura di un francobollo - la nitidezza, la leggibilità e la completezza di un annullo sono criteri fondamentali per la sua valutazione.
Un collezionista può inserire nella sua raccolta un'impronta parziale ma deve essere consapevole che il suo valore è molto ridotto ridotto rispetto ad un annullo perfetto.

Inoltre, per calcolare il valore commerciale di un un frammento o di una lettera, occorre tener presente che non sempre la presenza di un bollo su un francobollo determina la somma delle due valutazioni.

Infine, per stabilire un prezzo esatto, occorrerebbe anche conoscere l'uso di quel francobollo in quella località. Ad esempio, ci sono uffici in cui - per il loro traffico postale abituale - erano meno comuni i francobolli di piccolo taglio piuttosto che quelli di valore facciale maggiore.

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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