Ho inserito una busta con 6 francobolli di Sardegna da 5 centesimi e la ritengo rara. Qualcuno mi ha scritto, posta privata, che non è rara e vale poco.
Quando è che una busta si considera rara ? Quando se ne conoscono poche. Prendiamo il catalogo annullamenti, regno di Napoli. abbiamo R3 da 33.000 a 75000.
Ipotizzo ci sia una sola busta conosciuta. R2 vale 22500 (almeno due buste conosciute), R1 15000, buste conosciute 3 o 4 o piu' ?
Io , in mezzo secolo non ho mai visto una busta con 6 esemplari da 5 cent della IV emissione, se la busta non è rara ce ne devono essere altre.
Se se ne conoscessero 10 o 12 sarebbe da considerare rara ?
Vorrei che chi afferma la busta non essere rara postasse almeno due esempi con buste di Sardegna con 6 esemplari 5 cent 4 emissione.
Strano nessuno abbia commentato quanto affermava Paolo Vaccari sui multipli.
In teoria è piu' rara una busta con 5 francobolli singoli che una con striscia di 5: era piu' comodo tagliare una striscia che 5 francobolli singoli..
le strisce di 6 non sono quotate ma certamente valgono da due a tre volte la striscia di 5. Quindi secondo Vaccari la busta con 6 esemplari d a5 cent. vale, di catalogo da 30000€ a 45000€. Considero Paolo Vaccari persona di grandissima preparazione e competenza.
Per me non oh altro da aggiungere.
Cordiali saluti
rarità di Sardegna
Moderatore: spcstamps
Re: rarità di Sardegna
Posta la lettera e qualcuno ti risponderà.
Vaccari quota i multipli in blocco.
marmat
Vaccari quota i multipli in blocco.
marmat
Re: rarità di Sardegna
"Raro" non è un concetto ben definito.
Potrei dire che raro è tutto ciò che possiedo e che vorrei vendere e che nulla di ciò che desidererei acquistare è raro (salvo diventarlo appena entra nella mia collezione).
In modo un pochino più oggettivo si può definire raro un oggetto per cui il numero delle persone che desiderano acquistarlo è superiore alla quantità disponibile. Da questo punto di vista i 70,000 esemplari del Gronchi Rosa lo rende(va)no un francobollo raro quando c'erano 100,000 collezionisti che volevano completare la collezione di Repubblica mentre i 49 esemplari del 5 lire Floreale sovrastampato 20 piastre per la 1ª emissione per Costantinopoli lo rendono un francobollo comune (nonostante la valutazione di catalogo) se i collezionisti che intendono seriamente completare la collezione di Colonie, avendone i mezzi, sono 20.
Questo implica che se si intende vendere qualcosa la conoscenza del mercato vale enormemente di più che non una valutazione di catalogo che è solo teorica e spesso "interessata".
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A livello di esposizioni filateliche a concorso, dichiarazioni reboanti quali "raro", "rarissimo" et similia sono guardate con molto sospetto da parte dei giurati ed il loro uso è fortemente sconsigliato. "Rarissimo" non vuol dire nulla, "ne esistono non più di 5 copie" è molto più preciso, oggettivo e significativo.
Potrei dire che raro è tutto ciò che possiedo e che vorrei vendere e che nulla di ciò che desidererei acquistare è raro (salvo diventarlo appena entra nella mia collezione).
In modo un pochino più oggettivo si può definire raro un oggetto per cui il numero delle persone che desiderano acquistarlo è superiore alla quantità disponibile. Da questo punto di vista i 70,000 esemplari del Gronchi Rosa lo rende(va)no un francobollo raro quando c'erano 100,000 collezionisti che volevano completare la collezione di Repubblica mentre i 49 esemplari del 5 lire Floreale sovrastampato 20 piastre per la 1ª emissione per Costantinopoli lo rendono un francobollo comune (nonostante la valutazione di catalogo) se i collezionisti che intendono seriamente completare la collezione di Colonie, avendone i mezzi, sono 20.
Questo implica che se si intende vendere qualcosa la conoscenza del mercato vale enormemente di più che non una valutazione di catalogo che è solo teorica e spesso "interessata".
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Andrea
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Sono interessato alla Storia Postale e ai Classici di tutto il mondo.
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