

Ma cominciamo.
Siamo in Africa, a metà dell'800. Anzi, siamo in una delle tante regioni del Sud Africa, teatro di talmente tanti scontri, guerre, storie e contro-storie, da farne il palcoscenico ideale per scrittori di fama (sto pensando ad esmpio al celebratissimo Wilbur Smith).
Una popolazione Zulu, gli Ndebele, si trasferiscono verso l'interno invadendo un Impero di etnia Shona. E sulle rovine dell'Impero Rowzi costruiscono la loro ben organizzata nazione, chiamata MTHWAKAZI. Gli inglesi, storpiando il nome del popolo, chiamano la regione Matabeleland. La nazione prospera sotto la guida del suo fondatore, fino a quando egli muore, nel 1870. A questo punto gli subentra il figlio, e, purtroppo per lui, nei confini della sua nazione viene scoperto l'oro. E' l'inizio della fine. Vengono stipulati patti con gli inglesi, che diventano sempre più invadenti. Stabiliscono che il Matabeleland, insieme a Mashonaland e Bechuanaland, diventi un protettoreto inglese, poi, nel 1893 prendono un pretesto qualsiasi e iniziano la guerra con gli Ndebele... che ovviamente, pur superiori di numero, non hanno possibilità. C'è una seconda guerra nel 1896 (che oggi viene celebrata in Zimbabwe come la "Prima guerra d'indipendenza"), ma anch'essa si conclude con la sconfitta dei nativi. E il Matabeleland, sempre più colonizzato dai bianchi, diventa una provincia della Rhodesia.
Tornerà inipendente molti anni dopo, con il nome attuale di Zimbabwe.
... e tutto questo, coi francobolli, cosa c'entra, direte?
Il primo servizio postale, che collegava alcune delle più importanti città dell'area, fu organizzato nel 1888 da un missionario scozzese. Prima venivano usati i francobolli del Bechuanaland inglese, poi dal 1892 quelli della "British South Africa Company".
Ma, in aggiunta al servizio "ufficiale", la Reuters, famosa compagnia telegrafica che al giorno d'oggi è ancora famosissima come agenzia stampa (al tempo i telegrafi davano indubbi vantaggi di velocità nella trasmissione delle notizie...), completa una linea telegrafica nell'area, la apre al pubblico e stabilisce nel Marzo 1894 un servizio locale: si paga, oltre al costo del telegrafo, il trasporto fino alla stazione telegrafica dei dispacci.
Furono prodotti "francobolli" da 2s 6d, 5s e 10s, secondo le distanze da coprire, stampati in ciclostile in fogli da 18 non dentellati; sul francobollo stesso erano scritte le città di partenza (la più importante era Bulawayo) ed arrivo del messaggio. Non venivano venduti, ma applicati direttamente ai moduli per i messaggi, che poi venivano portati al telegrafo da corridori ("runners") indigeni.
Qui venivano annullati a mano dal direttore della postazione telegrafica, con iniziali e data.
Il servizio termina nel giugno del 1894, dopo pochi mesi dalla sua apertura.
E qui sotto vedete uno di questi rarissimi e particolarissimi "francobolli":
E questo è tutto... per il momento!


