Le storie dentro le lettere
Moderatore: fabiov
- sergio de villagomez
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Re: Le storie dentro le lettere
Buonasera a tutti,
continuo a trascrivere le lettere più interessanti che mi sono capitate e questa proviene da un colpo di cu., ehm, fortuna , che m'è capitato in quel di Veronafil un paio di edizioni fa in quanto acquistai il piego per il particolare annullo di Comacchio ma, decifrando il testo, è decisamente più interessante l'interno che la pur gradevole affrancatura.
Ci troviamo nel novembre del 1860 ed un signore scrive, nello stesso piego, sia ad una nobildonna nonchè al fratello ferito nella battaglia di Caiazzo tra garibaldini e napoletani e catturato da questi ultimi.
Ecco i testi (ho sottolineato i pezzi più importanti):
"Carissimo fratello,
è inutile dirti che ricevemmo con immenso piacere le tue notizie, le quali ci giunsero ieri, quantunque il tuo colonnello fin dalla settimana scorsa avesse scritto a nostro papà e prima anche avessimo avuto notizie certa della vostra prigionia. Quello che ci angustiava era il non sapere con precisione a qual braccio fossi ferito: ed ora pure restiamo col desiderio di conoscere in che sia consistita la ferita. Le famiglie Ducati, Pilati, Cavalieri il dottore, Burò e Nari stan ben, e sono sufficientemente tranquille sullo stato dei loro figliuoli, del secondo dei quali, cioè da Gaetanino si ebbero notizie positive anche prima che giungesse la lettera Cattabeni. Questi non ha per anco riscontrato alla lettera che gli si diresse e in cui gli si richiedeva il modo di farvi pervenire un po' di denaro.
Solo la famiglia del nostro cugino è angustissima perché di lui non si ha notizia alcuna ed anzi quelle che hanno sparso i reduci sono tristissime.
Abbraccia tutti i tuoi compagni per conto delle loro famiglie, e di tutti gli amici, i quali sono vivamente interessati per voi, e cercano tutti di dare e ricevere le vostre nuove.
Pierino, dietro esame, è passato sergente. Ora è a Firenzuola.
Speriamo che come a Capua seguitaste ad essere ben trattati, e ne saremmo certi se vedremo vostre lettere.
Nostra mamma fa miracoli. Dalle prime notizie in poi è bastantemente quieta. Forse perché le prime notizie furono terribili. Ci fu chi le disse, forse per darle prova che le parlava con schiettezza, che eri stato ferito alla mano destra, e che l'avevan dovuto tagliare. Anche le nostre sorelle non son tante costernate, e se non partecipassero del dolore delle nostre cugine e zia, sarebbero anche più sollevate. Il tuo colonnello ha promesso di ricondurti a noi esso stesso allorché fossi libero.
In attesa si che di cuore tutti ti inviamo mille baci
li 11 novembre 1860
il tuo Gaetano"
"Gentilissima Signora Chiarina,
nel desiderio di darle notizie migliori di quelle, che ha già avute, dilazionava di scrivere : ma giacché ella ora sa quanto noi, le trascrivo alcuni paragrafi della lettera che ricordava Luigino nella sua, e che pervenne a mio papà “vostro figlio si trovava ufficiale nel mio battaglione: e fu questo che si distinse più di ogni altro per il coraggio che dimostrò nel 19 e 21 settembre. In ricompensa di quanto ha fatto fu nominato capitano. Se io vivo lo debbo alla generosità del figlio vostro. L'ultima carica che fu data alla baionetta avevo al mio fianco il vostro bravo figlio, quando un colpo di mitraglia ci colpì tutti due. Vostro figlio non mi volle abbandonare, e quantunque esso pure ferito al braccio sinistro mi trasportò fin alla prossima barricata. Nella stessa sera ci condussero all'ospedale militare di Capua dove ci trattarono molto bene. La settimana scorsa io fui cambiato con un ufficiale regio, e lasciai Vostro figlio in buonissima salute e la sua ferita era quasi cicatrizzata”.
Può immaginare in quanta afflizione si trovò mia mamma, e le mie sorelle alle prime notizie, molto confuse e anche peggiori delle successive.
Già lo sa Luigino è ora sottotenente prigioniero di guerra al forte di Gaeta.
Ricevetti fin dal mese scorso una graditissima di Fabrizio, e ritornai ai di lui fratelli il parere firmato di altri due ingegneri, cioè da quanti si trovano colà. Se avessi avuto anche un po' di tempo mi farei procurare la piante delle saline, ed avrei mandato il lucido per Camillo.
Ma propriamente finora sono affollatissimo. Se però egli avesse qualche relazione colla direzione delle finanze dei conti, potrebbe avere non solo il lucido che desidera ma una descrizione di quanto concerne quello stabilimento. Fu la pianta e la detta descrizione, inviata circa due anni fa, dagli ingegneri governativi, qualche tempo dopo che le saline furono consegnate a Dol.
Un tenerissimo abbraccio a Fabrizio a Camillo e molti baci a Memo.
Come sentii con moltissimo dispiacere le notizie della famiglia. A Memo auguro un'Enrichetta piuttosto che un Enrico: ma converrà prenda quel che gli verrà fatto. E il mio signor Professore e la mia signora Serafina e la signora Giulia che cosa dicono? Di me certamente che sono un trascurato.... ma poi son buoni e se me li riverisce cordialissimamente essi mi perdonano. Simone ha fatto un lungo viaggio ed ora è di ritorno. Se restasse vacante il posto di custode del porto, io cercherei di entrarvi per avere a che fare con persone della professione la quale mi proporrebbe per suo aiuto anche nelle altre facende del suo riparto, e con non diminuendo nell'interesse acquisterei nelle cognizioni e mi metterei a pensare di passare un po' più oltre. L'ingegnere delle valli è passato nel corpo degli ingegneri ed a questo posto che aspira l'attuale custode del porto e che la fiducia di essere ammesso. Io già ho fatto qualche passo. Ma senza che si affretti quel passaggio, io sono incagliato.
Mia signora Chiarina mi dia spesso le loro nuove e quelle del mio professore e della di lui famiglia, e dei comuni amici e conoscenti. L'Erminia, a cui era partito il marito, e che fu venuta a prendere dalla madre, è ora tornata colla spesa. Suo fratello ha 120 nepoletane al mese. Minottini è sempre qui, lo dica al professore, ed è appunto presso di lui che io desidererei di essere, ed egli ne sarebbe contento perché l'attuale custode non essendo soddisfatto della propria posizione, non ha molta premura negli affari che la riguardavano.
Saluti alla signora Luisa, a Nena, a Peppe a Cesare e Gaetano e a papà nel mentre ch'io ringraziandola delle notizie che mi ha fatto avere a nome anche di tutto il resto della famiglia, godo di ripetermi con sincerità.
Comacchio 11 novembre 1860
Suo servitore Gaetano Fabbrini"
Visto che ci sono , ecco i link alla battaglia sunnominata https://www.comunedicaiazzo.it/19-21-se ... di-caiazzo nonchè qualche notizia sul Colonnello Cattabeni https://it.wikipedia.org/wiki/Giovan_Battista_Cattabeni ed, infine, la notizia dell'assegnazione della medaglia d'argento a Luigi Fabbrini per l'atto di eroismo
continuo a trascrivere le lettere più interessanti che mi sono capitate e questa proviene da un colpo di cu., ehm, fortuna , che m'è capitato in quel di Veronafil un paio di edizioni fa in quanto acquistai il piego per il particolare annullo di Comacchio ma, decifrando il testo, è decisamente più interessante l'interno che la pur gradevole affrancatura.
Ci troviamo nel novembre del 1860 ed un signore scrive, nello stesso piego, sia ad una nobildonna nonchè al fratello ferito nella battaglia di Caiazzo tra garibaldini e napoletani e catturato da questi ultimi.
Ecco i testi (ho sottolineato i pezzi più importanti):
"Carissimo fratello,
è inutile dirti che ricevemmo con immenso piacere le tue notizie, le quali ci giunsero ieri, quantunque il tuo colonnello fin dalla settimana scorsa avesse scritto a nostro papà e prima anche avessimo avuto notizie certa della vostra prigionia. Quello che ci angustiava era il non sapere con precisione a qual braccio fossi ferito: ed ora pure restiamo col desiderio di conoscere in che sia consistita la ferita. Le famiglie Ducati, Pilati, Cavalieri il dottore, Burò e Nari stan ben, e sono sufficientemente tranquille sullo stato dei loro figliuoli, del secondo dei quali, cioè da Gaetanino si ebbero notizie positive anche prima che giungesse la lettera Cattabeni. Questi non ha per anco riscontrato alla lettera che gli si diresse e in cui gli si richiedeva il modo di farvi pervenire un po' di denaro.
Solo la famiglia del nostro cugino è angustissima perché di lui non si ha notizia alcuna ed anzi quelle che hanno sparso i reduci sono tristissime.
Abbraccia tutti i tuoi compagni per conto delle loro famiglie, e di tutti gli amici, i quali sono vivamente interessati per voi, e cercano tutti di dare e ricevere le vostre nuove.
Pierino, dietro esame, è passato sergente. Ora è a Firenzuola.
Speriamo che come a Capua seguitaste ad essere ben trattati, e ne saremmo certi se vedremo vostre lettere.
Nostra mamma fa miracoli. Dalle prime notizie in poi è bastantemente quieta. Forse perché le prime notizie furono terribili. Ci fu chi le disse, forse per darle prova che le parlava con schiettezza, che eri stato ferito alla mano destra, e che l'avevan dovuto tagliare. Anche le nostre sorelle non son tante costernate, e se non partecipassero del dolore delle nostre cugine e zia, sarebbero anche più sollevate. Il tuo colonnello ha promesso di ricondurti a noi esso stesso allorché fossi libero.
In attesa si che di cuore tutti ti inviamo mille baci
li 11 novembre 1860
il tuo Gaetano"
"Gentilissima Signora Chiarina,
nel desiderio di darle notizie migliori di quelle, che ha già avute, dilazionava di scrivere : ma giacché ella ora sa quanto noi, le trascrivo alcuni paragrafi della lettera che ricordava Luigino nella sua, e che pervenne a mio papà “vostro figlio si trovava ufficiale nel mio battaglione: e fu questo che si distinse più di ogni altro per il coraggio che dimostrò nel 19 e 21 settembre. In ricompensa di quanto ha fatto fu nominato capitano. Se io vivo lo debbo alla generosità del figlio vostro. L'ultima carica che fu data alla baionetta avevo al mio fianco il vostro bravo figlio, quando un colpo di mitraglia ci colpì tutti due. Vostro figlio non mi volle abbandonare, e quantunque esso pure ferito al braccio sinistro mi trasportò fin alla prossima barricata. Nella stessa sera ci condussero all'ospedale militare di Capua dove ci trattarono molto bene. La settimana scorsa io fui cambiato con un ufficiale regio, e lasciai Vostro figlio in buonissima salute e la sua ferita era quasi cicatrizzata”.
Può immaginare in quanta afflizione si trovò mia mamma, e le mie sorelle alle prime notizie, molto confuse e anche peggiori delle successive.
Già lo sa Luigino è ora sottotenente prigioniero di guerra al forte di Gaeta.
Ricevetti fin dal mese scorso una graditissima di Fabrizio, e ritornai ai di lui fratelli il parere firmato di altri due ingegneri, cioè da quanti si trovano colà. Se avessi avuto anche un po' di tempo mi farei procurare la piante delle saline, ed avrei mandato il lucido per Camillo.
Ma propriamente finora sono affollatissimo. Se però egli avesse qualche relazione colla direzione delle finanze dei conti, potrebbe avere non solo il lucido che desidera ma una descrizione di quanto concerne quello stabilimento. Fu la pianta e la detta descrizione, inviata circa due anni fa, dagli ingegneri governativi, qualche tempo dopo che le saline furono consegnate a Dol.
Un tenerissimo abbraccio a Fabrizio a Camillo e molti baci a Memo.
Come sentii con moltissimo dispiacere le notizie della famiglia. A Memo auguro un'Enrichetta piuttosto che un Enrico: ma converrà prenda quel che gli verrà fatto. E il mio signor Professore e la mia signora Serafina e la signora Giulia che cosa dicono? Di me certamente che sono un trascurato.... ma poi son buoni e se me li riverisce cordialissimamente essi mi perdonano. Simone ha fatto un lungo viaggio ed ora è di ritorno. Se restasse vacante il posto di custode del porto, io cercherei di entrarvi per avere a che fare con persone della professione la quale mi proporrebbe per suo aiuto anche nelle altre facende del suo riparto, e con non diminuendo nell'interesse acquisterei nelle cognizioni e mi metterei a pensare di passare un po' più oltre. L'ingegnere delle valli è passato nel corpo degli ingegneri ed a questo posto che aspira l'attuale custode del porto e che la fiducia di essere ammesso. Io già ho fatto qualche passo. Ma senza che si affretti quel passaggio, io sono incagliato.
Mia signora Chiarina mi dia spesso le loro nuove e quelle del mio professore e della di lui famiglia, e dei comuni amici e conoscenti. L'Erminia, a cui era partito il marito, e che fu venuta a prendere dalla madre, è ora tornata colla spesa. Suo fratello ha 120 nepoletane al mese. Minottini è sempre qui, lo dica al professore, ed è appunto presso di lui che io desidererei di essere, ed egli ne sarebbe contento perché l'attuale custode non essendo soddisfatto della propria posizione, non ha molta premura negli affari che la riguardavano.
Saluti alla signora Luisa, a Nena, a Peppe a Cesare e Gaetano e a papà nel mentre ch'io ringraziandola delle notizie che mi ha fatto avere a nome anche di tutto il resto della famiglia, godo di ripetermi con sincerità.
Comacchio 11 novembre 1860
Suo servitore Gaetano Fabbrini"
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STAFF
Oh! Qui io fisserò il mio sempiterno riposo, e scoterò, da questa carne stanca del mondo, il giogo delle avverse stelle (W. Shakespeare - Giulietta e Romeo)
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- sergio de villagomez
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Re: Le storie dentro le lettere
Buongiorno a tutti,
oggi vi porto nel 1872 con una piccata risposta di un Ente Italiano nei confronti di una Istituzione Svizzera per via di questioni riguardanti l'abbandono di minori.
Il piego è affrancato con soli 10 centesimi in quanto abbiamo a che fare con una tariffa ridotta, detta "raggio limitrofo", per spedizioni al di sotto di un determinato numero di chilometri dal confine.
Ecco il testo
"Como, li 22 gennaio 1872
All'Onorevole Direzione Centrale
di Polizia del Canto Ticino
Svizzera
Nel giorno 15 corrente mese venne accolta in questo Ospizio Provinciale una bambina dell'appartente età di un mese e giorni quindici e fu registrata al numero 14° col nome di Maria
Luigia Arietti, Detta infante proviene dall'Ufficio di Stato Civile del Comune di Clivio, che la accompagnò coll'atto di nascita 18 gennaio 1872 n. 1 dal quale risulta essere stata ritrovata a Ronco, frazione di Clivio, presso l'abitazione di certo Grandini Giuseppe deposta in un logoro cestello nel quale fu trovato anche un pezzetto di carta manoscritta colla seguente letterale dizione “questo bambino anno il nome di batesimo Maria Lucia nato il 30 novembre 1871”, Nel susseguente giorno 17 presentasi a questo Ufficio di accettazione ed Economato certa Lucia
Gilardi moglie a Bernardo Alberti di Cadanario, frazione del Comune di Agno, distretto di Lugano, dichiarandosi madre della nominata Esposta e chiedendo la restituzione, restituzione che venne infatti eseguita previe le cautele d'uso e dietro regolare ricevuta.
Il Consiglio di Amministrazione dell'Ospizio Provinciale degli Esposti, considerata la specialità del caso, crede suo dovere rendere partecipe codesta Onorevole Direzione Centrale di Polizia per quei provvedimenti che sono del caso e necessari ed anche per limitar se non togliere del tutto la troppo frequente e lamentata esposizione di infanti Svizzeri sul territorio del Regno di Italia"
oggi vi porto nel 1872 con una piccata risposta di un Ente Italiano nei confronti di una Istituzione Svizzera per via di questioni riguardanti l'abbandono di minori.
Il piego è affrancato con soli 10 centesimi in quanto abbiamo a che fare con una tariffa ridotta, detta "raggio limitrofo", per spedizioni al di sotto di un determinato numero di chilometri dal confine.
Ecco il testo
"Como, li 22 gennaio 1872
All'Onorevole Direzione Centrale
di Polizia del Canto Ticino
Svizzera
Nel giorno 15 corrente mese venne accolta in questo Ospizio Provinciale una bambina dell'appartente età di un mese e giorni quindici e fu registrata al numero 14° col nome di Maria
Luigia Arietti, Detta infante proviene dall'Ufficio di Stato Civile del Comune di Clivio, che la accompagnò coll'atto di nascita 18 gennaio 1872 n. 1 dal quale risulta essere stata ritrovata a Ronco, frazione di Clivio, presso l'abitazione di certo Grandini Giuseppe deposta in un logoro cestello nel quale fu trovato anche un pezzetto di carta manoscritta colla seguente letterale dizione “questo bambino anno il nome di batesimo Maria Lucia nato il 30 novembre 1871”, Nel susseguente giorno 17 presentasi a questo Ufficio di accettazione ed Economato certa Lucia
Gilardi moglie a Bernardo Alberti di Cadanario, frazione del Comune di Agno, distretto di Lugano, dichiarandosi madre della nominata Esposta e chiedendo la restituzione, restituzione che venne infatti eseguita previe le cautele d'uso e dietro regolare ricevuta.
Il Consiglio di Amministrazione dell'Ospizio Provinciale degli Esposti, considerata la specialità del caso, crede suo dovere rendere partecipe codesta Onorevole Direzione Centrale di Polizia per quei provvedimenti che sono del caso e necessari ed anche per limitar se non togliere del tutto la troppo frequente e lamentata esposizione di infanti Svizzeri sul territorio del Regno di Italia"
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- borghi daniele
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Re: Le storie dentro le lettere
Salve
"TENTATA ESTORSIONE" luglio 1922
Daniele
"TENTATA ESTORSIONE" luglio 1922
Daniele
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- sergio de villagomez
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Re: Le storie dentro le lettere
Molto interessante, Daniele, chissà come è andata a finire.
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Re: Le storie dentro le lettere
Salve
Denuncia"MANCATO MATRIMONIO" maggio 1861
Denuncia"MANCATO MATRIMONIO" maggio 1861
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Re: Le storie dentro le lettere
Più che altro SEDOTTA E ABBANDONATA
Povera Maria Gatti
Andrea Grimaldi
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- sergio de villagomez
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Re: Le storie dentro le lettere
E sì, povera donna.
Chissà come è andata a finire la questione...
Chissà come è andata a finire la questione...
STAFF
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Re: Le storie dentro le lettere
Notevole il verbo "crocesegnarsi": non lo avevo mai sentito prima d'ora.
Roberto
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S T A F F
- francesco luraschi
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- Località: Como
Re: Le storie dentro le lettere
Bella storia! In effetti Maria Gatti era "illeterata" e quindi si avvalse di un intermediario di scrittura.
Interessante poi il dettaglio delle spese per il parto.
Vassena tra l'altro è sul lato di lago opposto a Tonzanico e quindi ci si rivolse ad un barcaiolo per agganciare la lettera al circuito postale.
Francesco
Interessante poi il dettaglio delle spese per il parto.
Vassena tra l'altro è sul lato di lago opposto a Tonzanico e quindi ci si rivolse ad un barcaiolo per agganciare la lettera al circuito postale.
Francesco
I nostri articoli:
https://www.academia.edu/10877153/_News ... _1850-1866_
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Francesco
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Francesco
Re: Le storie dentro le lettere
Noto adesso la scritta “Pressantissima” sulla busta.
Più che ovvio, visto il parto di Maria Gatti probabilmente imminente e le spese di mantenimento del bambino.
Cordiali saluti
Andrea
Più che ovvio, visto il parto di Maria Gatti probabilmente imminente e le spese di mantenimento del bambino.
Cordiali saluti
Andrea
Andrea Grimaldi
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- francesco luraschi
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Re: Le storie dentro le lettere
L'ipotesi più probabile è che il bambino/a finì a santa Caterina alla Ruota a Milano. So per certo che questo istituto nel solo 1859, periodo austriaco quindi, accolse quasi 6000 (!) bambini figli illegittimi o di poveri non in grado di mantenerli. Oppure anche di genitori non poverissimi ma che volevano dare ai figli un'istruzione e un lavoro.
Francesco
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Re: Le storie dentro le lettere
Buongiorno,
torno a mostrare la trascrizione di una missiva, a mio giudizio interessante; in questo caso si tratta di una denuncia alla Pretura Urbana di Bergamo per un fatto avvenuto in città.
Filatelicamente il piego è affrancato con un 10 centesimi, in perfetta tariffa per il distretto postale.
Ecco il testo:
Eccelsa Imperial Regia Procura Urbana in Bergamo
Rapporto urgente
Riservandosi di narrare ciò che può aver dato origine al fatto nel suo primo esame, Giovanni Pansa abitante in contrada San Bernardino al numero 830, lavorante prestinaio al magazzino militare di Santa Marta sotto la padronanza del signor Antonio Giambarini riverente espone.
Che alle ore 7 pomeridiane dell'11 corrente passando la di lui moglie Maria Rota con un ragazzo a mano di 4 anni in compagnia di certa Chiara, che abita in casa Zamberletti, avanti la bottega del pizzicagnolo Angelo Fumagalli quasi in fondo contrada San Bernardino, sbalzò fuori improvvisamente dalla bottega prima la moglie del Fumagalli di nome Maria, e dicendo "guarda che ti farò pagar me adesso" la prese pei capelli e con grande spavento del ragazzo, la trascinava violentemente verso la bottega lorché capitò pure il Fumagalli e con una forcella da tavolo in mano senza altro si mise esso pure a percuotere la moglie dell'esponente dalla testa e nella faccia colla forcellina, e spintala a terra ivi pure continuava a percuoterla dandogli pugni e calci nel ventre è più oltre avrebbe seguita se la gente ancora non lo avesse obbligato desistere.
Non poco sangue ha sparso sul luogo per le ferite infertegli dal Fumagalli colla forcella che teneva in mano, ma quello che è qui si è, trovandosi la percossa moglie dell'esponente gravida da oltre 5 mesi, trovasi tutt'ora obbligata a letto, ed accusa saltuari e forti dolori al ventre, siano quindi effetto della caduta a terra e delli calci che Fumagalli le dava sul ventre.
Potendo questo fatto divenir grave nelle conseguenze temendosi dall'esponente un guasto prematuro parto, ne informa perciò questa Imperial Regia Pretura per quelle indagini e misure che crederà del caso - invocando che la giustizia a termini di legge punisca il Fumagalli e la di lui moglie della violenza e percosse inferte alla propria moglie.
Osserva poi l'esponente che tra la gente accorsa al narrato misfatto vi fu pure il cursore comunale Antonio Strabelli, il quale passò immediatamente all'arresto il Fumagalli, per cui lusingandosi che la giustizia facesse il suo corso non si era curato di fare stendere alcun rapporto ma accortosi ora che lo stesso Fumagalli sarebbe già sortito libero, senza essere nemmeno stato sentito l'esponente, si credette ora in dovere d'inoltrare il presente, perché voglia questa Imperial Regia Procura constatare il fatto e procedere a carico del querelato Fumagalli e la di lui moglie come di giustizia anche per le conseguenze che ne potrebbero derivare dalla gravidanza della moglie dell'esponente.
Gio Pansa
torno a mostrare la trascrizione di una missiva, a mio giudizio interessante; in questo caso si tratta di una denuncia alla Pretura Urbana di Bergamo per un fatto avvenuto in città.
Filatelicamente il piego è affrancato con un 10 centesimi, in perfetta tariffa per il distretto postale.
Ecco il testo:
Eccelsa Imperial Regia Procura Urbana in Bergamo
Rapporto urgente
Riservandosi di narrare ciò che può aver dato origine al fatto nel suo primo esame, Giovanni Pansa abitante in contrada San Bernardino al numero 830, lavorante prestinaio al magazzino militare di Santa Marta sotto la padronanza del signor Antonio Giambarini riverente espone.
Che alle ore 7 pomeridiane dell'11 corrente passando la di lui moglie Maria Rota con un ragazzo a mano di 4 anni in compagnia di certa Chiara, che abita in casa Zamberletti, avanti la bottega del pizzicagnolo Angelo Fumagalli quasi in fondo contrada San Bernardino, sbalzò fuori improvvisamente dalla bottega prima la moglie del Fumagalli di nome Maria, e dicendo "guarda che ti farò pagar me adesso" la prese pei capelli e con grande spavento del ragazzo, la trascinava violentemente verso la bottega lorché capitò pure il Fumagalli e con una forcella da tavolo in mano senza altro si mise esso pure a percuotere la moglie dell'esponente dalla testa e nella faccia colla forcellina, e spintala a terra ivi pure continuava a percuoterla dandogli pugni e calci nel ventre è più oltre avrebbe seguita se la gente ancora non lo avesse obbligato desistere.
Non poco sangue ha sparso sul luogo per le ferite infertegli dal Fumagalli colla forcella che teneva in mano, ma quello che è qui si è, trovandosi la percossa moglie dell'esponente gravida da oltre 5 mesi, trovasi tutt'ora obbligata a letto, ed accusa saltuari e forti dolori al ventre, siano quindi effetto della caduta a terra e delli calci che Fumagalli le dava sul ventre.
Potendo questo fatto divenir grave nelle conseguenze temendosi dall'esponente un guasto prematuro parto, ne informa perciò questa Imperial Regia Pretura per quelle indagini e misure che crederà del caso - invocando che la giustizia a termini di legge punisca il Fumagalli e la di lui moglie della violenza e percosse inferte alla propria moglie.
Osserva poi l'esponente che tra la gente accorsa al narrato misfatto vi fu pure il cursore comunale Antonio Strabelli, il quale passò immediatamente all'arresto il Fumagalli, per cui lusingandosi che la giustizia facesse il suo corso non si era curato di fare stendere alcun rapporto ma accortosi ora che lo stesso Fumagalli sarebbe già sortito libero, senza essere nemmeno stato sentito l'esponente, si credette ora in dovere d'inoltrare il presente, perché voglia questa Imperial Regia Procura constatare il fatto e procedere a carico del querelato Fumagalli e la di lui moglie come di giustizia anche per le conseguenze che ne potrebbero derivare dalla gravidanza della moglie dell'esponente.
Gio Pansa
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STAFF
Oh! Qui io fisserò il mio sempiterno riposo, e scoterò, da questa carne stanca del mondo, il giogo delle avverse stelle (W. Shakespeare - Giulietta e Romeo)
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